Articolo da Associazione Luca Coscioni
L’ultima relazione al Parlamento sull’applicazione della legge sul biotestamento, aggiornata al 30 aprile 2019 da parte del Ministero della Salute, quindi ormai in ritardo di quattro anni rispetto alle previsioni di legge che prevedono una relazione annuale ogni 30 aprile, ci mostra come in Italia siano state depositate 62.030 Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) nei soli Comuni. La relazione non prende in considerazione le DAT depositate dai notai e quelle depositate presso le autorità consolari. Inoltre non propone dati relativi ai territori di provenienza delle DAT, non permettendoci quindi di capire dove ci sono problematiche. A questo dato, possiamo aggiungerne un altro: al momento sono oltre 100mila i moduli di testamento biologico scaricati dal sito dell’Associazione Luca Coscioni. Non è ancora dato sapere quando saranno disponibili nuovi dati ufficiali da parte del Ministero della Salute..
Secondo un’indagine condotta dall’Associazione Luca Coscioni, a gennaio 2023 risultavano circa 190mila testamenti biologici depositati nei soli Comuni.
A questo link si offre una dashboard che consente di recuperare i dati in tempo reale per Regione, Provincia e Comune.
La legge c’è e funziona
Prima di analizzare le problematiche sulla piena applicazione della legge, è doveroso evidenziare che la legge sul testamento biologico è a tutti gli effetti funzionante. Ai sensi della legge 219/2017:
- chiunque ha il diritto di richiedere l’interruzione delle terapie, ivi comprese quelle salvavita;
- qualsiasi persona maggiorenne e capace di autodeterminarsi può depositare e veder rispettate le proprie disposizioni anticipate di trattamento (DAT);
- nei casi in cui le DAT non siano state depositate ma vi siano stati colloqui con la persona prima che questa si sia trovata in condizioni di non potersi più esprimere, l’amministrazione di sostegno può richiedere l’interruzione delle terapie;
- è stata creata la Banca dati nazionale per la registrazione delle DAT.
Le campagne di informazione
Veniamo invece alle problematiche tuttora aperte oltre al mancato deposito dell’ultima Relazione Annuale al Parlamento.
La prima scadenza prevista dalla legge era quella dell’1 aprile 2018. Come prescritto dall’articolo 4 comma 8 della legge 219/2017, “il Ministero della Salute, le Regioni e le Aziende sanitarie provvedono a informare della possibilità di redigere le DAT” anche attraverso i rispettivi siti internet. Questa prima scadenza è stata rispettata dal Ministero della Salute con la semplice pubblicazione della notizia sul sito internet. Non abbiamo assistito a una vera e propria campagna di informazione.
Fonte: Associazione Luca Coscioni
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 2.0 Generico.
Per maggiori informazioni:
RispondiEliminahttps://www.associazionelucacoscioni.it/come-fare-il-testamento-biologico