domenica 31 ottobre 2021

La sfida cinematografica: scegli il tuo film preferito



V'invito a scegliere il vostro film preferito, tra questi cinque del sondaggio; inoltre voglio ricordare a tutti, che si può esprimere una sola preferenza e attendo anche i vostri commenti.


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Promemoria sulla privacy 

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Vi ricordo l'iniziativa poesie e racconti dal web





Voglio ricordare a tutti gli amici e lettori di questo blog, l'iniziativa poesie e racconti dal web. Se siete interessati alla pubblicazione di una vostra opera su questo blog, inviatemi la vostra richiesta via mail.


Citazione del giorno

 

"Le streghe, come le sante, sono stelle solitarie che brillano di luce propria, non dipendono da nulla e da nessuno, perciò non hanno paura e possono lanciarsi alla cieca nell'abisso con la certezza che invece di schiantarsi, spiccheranno il volo."

Isabel Allende



La storia di Halloween



Articolo da The Password

Qualche settimana prima dell’inizio di Novembre, in molti paesi tra cui l’Italia cominciano ad apparire nei supermercati decorazioni a forma di zucche e ragni, travestimenti da streghe e fantasmi, cesti di caramelle e cioccolatini dalle forme più inconsuete – come le caramelle a forma di dentiera con i canini pronunciati. I bambini cominciano a chiedere a gran voce un costume nuovo, possibilmente diverso da quello dell’anno precedente e ancora più spaventoso. Orde di mamme e papà si mettono d’accordo sui gruppi di Whatsapp per fare il giro notturno delle case del quartiere con i propri figli. Con l’avvicinarsi della notte del 31 Ottobre alcune persone si riforniscono di caramelle, pronte per donarle ai bambini che busseranno alle loro porte, altri meditano come restare in casa senza fare nessun rumore, facendo finta di non esserci per non dover avere a che fare con tutto ciò. I bambini fanno riunioni segrete per decidere gli scherzetti: quest’anno, scotch sul campanello o carta igienica attaccata alla porta?

Questa è la meravigliosamente caotica notte di Halloween.

Le origini

La festa di Halloween è spesso ritenuta una mera “americanata”, figlia del consumismo estremo del nostro tempo e del tutto estranea alla cultura europea e italiana. Nonostante non si possa negare che sia una festa di chiara importazione americana e che parte della sua diffusione sia dovuta alla grande commercializzazione e pubblicizzazione, questa notte speciale ha origine da un culto celtico precristiano, una festività pagana chiamata Samain

Il Samain era una festa che simboleggiava il passaggio tra la stagione luminosa a quella buia. Nella notte del 31 Ottobre venivano svolti una serie di rituali che avevano a che fare con il simbolismo del fuoco, come ad esempio l’intaglio delle rape dentro cui venivano messe delle candele a mo’ di lanterna, venivano preparati cibi e bevande per i defunti e, all’interno di un contesto ludico e gioioso, ci si travestiva e si compivano pratiche divinatorie. Questa ricorrenza era così radicata nella cultura celtica che venne mantenuta e sopravvisse anche all’avvento della religione cristiana e alla sua imposizione: la festa in sé venne abolita, ma i suoi rituali si fusero con quelli della veglia di Ognissanti, celebrata lo stesso giorno. Da qui deriva etimologicamente la parola Halloween: All Hallow’s Eve, Vigilia di Ognissanti. 

A questo punto è lecito chiedersi: come ha fatto questa festa così radicata nella cultura celtica e contadina a tramutarsi nella festa che conosciamo noi oggi? La risposta è semplice: Stati Uniti. Verso il 1600 orde di contadini e pastori anglicani attraversarono l’Oceano per andare a colonizzare il “Nuovo Mondo”, portandosi dietro festività e credenze che li aiutarono a costruire un’identità nazionale propria. Vennero mantenuti i travestimenti e le decorazioni per spaventare gli spiriti e anche l’usanza di cucinare dolci e frutti zuccherini, ma nel tempo questi tratti persero il loro carattere trasgressivo e spaventoso fino a diventare, negli anni ’30, una festa per bambini

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Fonte: The Password


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Articolo tratto interamente da The Password


Quando sono in palcoscenico...



"Quando sono in palcoscenico a provare, quando ero in palcoscenico a recitare… è stata tutta una vita di sacrifici. E di gelo. Così si fa il teatro. Così ho fatto! Ma il cuore ha tremato sempre tutte le sere! E l’ho pagato, anche stasera mi batte il cuore e continuerà a battere anche quando si sarà fermato."

Eduardo De Filippo


Negli Stati Uniti, paese con mille contraddizioni, i crimini d'odio sono un'aggravante


Articolo da Cultweek

Le leggi contro l’odio e la discriminazione migliorano il modo di convivere e rendono migliore la società. E con la famiglia che mi ritrovo, scrive Marina Viola, le sento ancora più mie, le sento sulla pelle e su quella dei miei figli

Metti di essere in un bar, magari in Messico, o in California, in Albania o a Marrakech. Il locale è pieno, anche di brutti ceffi. Per sbaglio, schiacci il piede a uno, lui ti dice what the fuck, tu glielo schiacci ancora, guardandolo fisso negli occhi. Inizia la rissa, tutti cominciano a darle di santa ragione, e chi becchi becchi. Che tu sia gay, disabile, non bianco non importa. Sei lì, ti metti anche tu a menare. Alla fine, un disabile, un nero, un gay si fanno male. Ma non per il loro essere chi sono. Si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Metti invece di essere alle superiori, e un tuo compagno è nero, disabile o sembra gay. Tu e i tuoi amici lo prendete sempre in giro: a ginnastica, durante l’intervallo, in cortile. Quando alla mattina lo incontri che va a scuola, non perdi occasione di dirgli una cattiveria. Un giorno ti decidi. Lo aspetti con due o tre amici fuori e gli dai una fracassata di botte.

Questi due scenari sono molto differenti tra loro: nel primo è violenza e basta, nel secondo è violenza, odio, discriminazione. Se il compagno non fosse disabile, nero o gay lo avresti molto probabilmente lasciato stare. Ma gli handicappati di merda, i negri che ci rubano il lavoro, i culattoni che ti fanno schifo non scappano dalle grinfie di chi è intollerante. Dal punto di vista giuridico, dunque, si potrà condannare i due casi nello stesso modo? Il parlamento italiano dice implicitamente di sì, che tra i due scenari non c’è nessuna differenza.

Il ddl Zan non è stato approvato: ecco un altro motivo per rimanere negli Stati Uniti, dove le leggi contro l’odio e la discriminazione sono tante e anche sacrosante (scusate la rima).  Sono leggi che migliorano il modo di convivere, che rendono migliore la società. Ma sono anche leggi che nel mio piccolo, con la famiglia che mi ritrovo, sento ancora più mie, le sento sulla pelle e su quella dei miei figli. Se qualcuno picchia Luca, autistico, si becca anche l’aggravante per odio nei suoi confronti. Se Sofia, dichiarata gender fluid, viene bullizzata, discriminata, trattata male, anche questa volta possiamo contare sull’aggravante.

Sono anni che combatto per il diritto di tutti noi di essere accettati per come siamo, per fare in modo che la dignità sia garantita non solo a qualcuno, ma a tutti. In particolare, con il mio grande amico Gianluca Nicoletti, combatto a spada tratta tutto quello che una diagnosi come l’autismo porta con sé: discriminazioni, solitudini, carenza di servizi, ricerca di spazi pubblici per creare centri, ma soprattutto per fare in modo che la disabilità possa beneficiare con il resto della società di diritti che sono dovuti. E invece mi sembra che questa povera Italia abbia fatto un bel passo indietro: l’aggravante non è contemplata. È una delle conferme del fatto che vive bene solo chi è bianco, maschio, eterosessuale, normodotato e cattolico. Per tutti gli altri bisogna ancora aspettare.

Quando condivido la mia esperienza di mamma di Luca sono tutti commossi, empatici verso mio figlio e le persone come lui. Tutti sono d’accordo con quello che io, Gianluca e molti genitori chiediamo: di essere rispettati esattamente come qualcuno che non è nato con un cromosoma in più, o un cervello autistico. Il fatto che trovo strabiliante, infatti, è che dal punto di vista teorico, leggi come il ddl Zan sembrano quasi ovvie. Nessuno può negare che serva uno strumento per salvaguardare chi ne ha più bisogno.

È ovvio che se dei ragazzi picchiano una persona perché disabile lo fanno solo perché, appunto, è disabile: lo fanno per fare i bulli, quelli che si sentono forti di fronte a una persona debole. 

È ovvio che chi picchia una coppia omosessuale perché si bacia in pubblico la picchia proprio per quello. 

È ovvio che quando un ragazzino di origine africana viene ammazzato da un gruppo di fascistelli è perché è nero. 

È ovvio che una donna, quando viene picchiata e ammazzata da un uomo, è perché è donna.

E quindi, di cosa stiamo parlando? Come si può giustificare un rifiuto da parte del parlamento di valori che sono ovvi, legati alla natura umana? Manco ci dovrebbero essere, queste leggi. Dovrebbe essere assolutamente normale che chi discrimina, picchia, bullizza, ammazza chi è diverso debba essere riconosciuto per quello che è: un violento, ma anche omofobo, razzista, ignorante. 

Negli Stati Uniti, paese con mille contraddizioni, con mille problemi, bigotto, violento, razzista, la discriminazione è considerata un’aggravante. Sul sito del Dipartimento di Giustizia americano si legge: “Il Dipartimento di Giustizia fa valere i crimini federali dell’odio che coprono certi crimini commessi sulla base della razza, del colore, della religione, dell’origine della nazione, di orientamento sessuale, di genere, di identità di genere, e di disabilità. Il DOJ ha cominciato a perseguire casi di crimini dell’odio dopo l’emanazione dei Diritti Civili del 1968.” Dal 1968! E noi siamo ancora qui a discutere se far diventre legge il ddl Zan o no.

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Articolo tratto interamente da 
Cultweek


Halloween in a Suburb di Howard Phillips Lovecraft


Halloween in a Suburb

Nel livido, triste chiarore lunare

svettano bianchi i campanili,

gli alberi si ricoprono d'argento

e sui comignoli volano i vampiri.

Guarda: le arpie del cielo profondo batton le ali,

ridono ed osservano.

Sul morto villaggio sotto la luna

mai ha brillato il sole al tramonto:

è emerso dal buio di ere perdute,

là dove scorrono fiumi di follìa lungo abissi di sogno senza fondo.

Un vento gelido striscia fra i covoni

sui campi splendenti di pallida luce

e s'aggroviglia attorno alle lapidi nel cimitero

dove i ghoul ricercano l'orrida preda per la loro fame.

Neppure il soffio degli strani Dèi del mutamento

giunti al passato a reclamare ciò che gli appartenne

può rendere quest'ora meno immota: una forza spettrale copre tutto,

diffonde il sonno dal suo seggio antico e libera l'ignoto senza fine.

Si estendono di nuovo la valle e la pianura

che videro lune scordate ormai da tempo,

ebbri danzano i mostri sotto i fiochi raggi,

sorgendo dalle fauci del sepolcro per scuotere il mondo col terrore.

Le cose che il mattino aspro rivela,

l'orrore e la miseria di campi desolati irti di sassi

si aggiungeranno un giorno a tutto il resto

tramando con le ombre maledette.

S'alzi pure nel buio il gemito dei lemuri,

guglie rose di lebbra giungan fino al cielo...non cambia nulla:

chè l'antico e il nuovo insieme son ravvolti nelle pieghe del costume

 destino, morte e orrore.

I Segugi del Tempo sono pronti le carni d'entrambi a dilaniare.

Howard Phillips Lovecraft

sabato 30 ottobre 2021

Commenti liberi: Terni, sindaco vieta "abbigliamento indecoroso"


Un'ordinanza comunale a Terni, impone alle donne il divieto di abbigliamento provocante

Aspetto una vostra opinione in merito.

Se usate Facebook, invito a questa discussione:




Stanotte torna l'ora solare






Stanotte si lascerà l’ora legale per tornare all'ora solare. Le lancette si dovranno spostare dalle 3 alle 2 e con il risultato che si dormirà un'ora in più.

Vi ricordo che questi cambiamenti d'orari non sono indolori, questo cambio d'orario si ripercuote a livello di salute, portando in dote: stress, stanchezza, spossatezza, inappetenza, problemi d'umore e difficoltà di concentrazione.

L'ora legale tornerà nell'ultima domenica di marzo.


venerdì 29 ottobre 2021

Fridays For Future: domani 30 ottobre, giornata nazionale di mobilitazione a Roma



Comunicato da Fridays for future

Il 30 e 31 Ottobre si riuniranno a Roma governi del G20, i 20 Paesi del mondo che vantano di rappresentare i due terzi del commercio, l’80% del PIL mondiale, ma anche il 75% delle emissioni di gas serra globali.

I rappresentanti di 20 Paesi continuano a decidere le sorti del mondo intero, guidati dai consigli delle grandi multinazionali e silenziando le richieste della società civile, sistematicamente esclusa dalle discussioni.

Faremo sentire le nostre voci in piazza, perché l’alternativa che vogliamo è la convergenza delle lotte per la giustizia climatica, sociale e di genere per la dignità delle persone e del lavoro, per liberare il mondo da armi, muri, razzismi e fascismi, per la rivoluzione della cura. L’alternativa è possibile, necessaria, e parte da tutti noi.

Partecipa al corteo di Sabato 30 ottobre in partenza da Piramide alle ore 15:00!

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Comunicazione di servizio




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29 ottobre 1949 - Strage di Melissa


Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera

La strage di Melissa o eccidio di Fragalà fu un episodio del 29 ottobre 1949 verificatosi a Melissa nel quale persero la vita Francesco Nigro, Giovanni Zito e Angelina Mauro. 

Nell'ottobre del 1949 i contadini calabresi, a cominciare dai braccianti del Marchesato, marciarono sui latifondi per chiedere con forza il rispetto dei provvedimenti emanati nel dopoguerra dal ministro dell'Agricoltura Fausto Gullo e la concessione di parte delle terre lasciate incolte dalla maggioranza dei proprietari terrieri. Interi paesi parteciparono a questa mobilitazione che vide circa 14.000 contadini dei comuni orientali delle province di Cosenza e Catanzaro scendere in pianura. Chi a piedi, chi a cavallo, con donne e bambini e gli attrezzi da lavoro, quando giunsero sui latifondi segnarono i confini della terra e la divisero, iniziando i lavori di preparazione della semina. Irritati per questa ondata di occupazioni alcuni parlamentari calabresi della Democrazia Cristiana si recarono a Roma per chiedere un intervento della polizia al Ministro dell'Interno Mario Scelba. I reparti della Celere si recarono quindi in Calabria e uno di loro si stabilì a Melissa (oggi in provincia di Crotone) presso la proprietà del possidente del luogo, il barone Luigi Berlingeri, del quale i contadini avevano occupato il fondo detto Fragalà. Questo fondo era stato assegnato dalla legislazione napoleonica del 1811 per metà al Comune, ma la famiglia Berlingeri, nel tempo, lo aveva occupato abusivamente per intero. 

La polizia aprì il fuoco sui manifestanti ad altezza d'uomo, dapprima con pallottole di legno e successivamente con proiettili. Tre persone furono uccise: Francesco Nigro, di 29 anni, Giovanni Zito, di 15 anni, e Angelina Mauro, di 23 anni, che morirà più tardi per le ferite riportate, oltre a 15 feriti colpiti alle spalle. La polizia uccise anche diversi animali, come forma di ritorsione nei confronti dei manifestanti. 

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Proverbio del giorno

 

A buona volontà non manca facoltà.



Elisaday - Fight for Your Dreams


Elisaday è una band russa, che propone brani metal sinfonici, ma non è l'unico stile. Oggi propongo una loro canzone.

Il brano scelto è rilasciato con licenza Creative Commons.


Credits:

Facebook: https://www.facebook.com/elisadayofficial

Instagram: https://www.instagram.com/elisadayband/

YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCJxNtIFgV8BKbmS7gZan9tA


Jamendo: https://www.jamendo.com/artist/525825/elisaday

Bandcamp: https://elisaday.bandcamp.com/

Soundcloud: https://soundcloud.com/elisadayband



Video credit ElisaDay caricato su YouTube

Questo blog sostiene il Copyleft e quindi anche la musica libera, se sei un artista e vuoi pubblicare il tuo video, basta contattarmi via email.


C'è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio!




"C'è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo! Non ci riusciranno! Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni! Che, grazie alla comunicazione di massa, capiranno che cosa voglio dire questa sera! Capiranno e apriranno gli occhi, anziché averli pieni di sale! E si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta."

Rino Gaetano

Pollice su e giù della settimana

 

Spazio. Scoperto (forse) il primo pianeta fuori dalla Via Lattea tratto da Rai News


Covid, salgono i contagi +43,2%. Aumentano i ricoveri del 7,5% tratto da Agenzia ANSA



giovedì 28 ottobre 2021

I diritti in Italia sono un optional: affossato il Ddl Zan



Articolo da NewsTown

154 voti a favore, 131 contrari: il Senato ha approvato le pregiudiziali poste da Fratelli d'Italia e Lega sulla legge Zan, la così detta 'tagliola', affossando, di fatto, il provvedimento; il disegno di legge, infatti, tornerà in Commissione Giustizia da dove, con ogni probabilità, non riemergerà più.

Il centrosinistra era sicuro di avere 149 voti: ne sono mancati 18; 2 senatori si sono astenuti, 16 sono passati con il centrodestra. Ed il sospetto è che lo 'sgambetto' sia arrivato dai renziani, sebbene Teresa Bellanova abbia parlato di "franchi tiratori tra PD, LeU e M5S", assicurando che Italia viva ha votato in modo compatto. "Il centrosinistra della maggioranza Conte è strafinito, si riparte da Pd, 5S e Leu", la risposta della dem Monica Cirinnà.

L’Italia ha perso, così, l’occasione di allinearsi, almeno, alla legislazione antidiscriminatoria dei grandi Paesi europei affossando un provvedimento di civiltà. In sostanza, si chiedeva di modificare gli articoli 604-bis e 604-ter del Codice penale prevedendo di aggiungere alle discriminazioni per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, già previste dalla Legge Mancino, anche gli atti discriminatori fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere o sulla disabilità.

Si è detto di tutto sulla legge Zan, in questi mesi: 'con la legge si tolgono diritti alle donne', sebbene nei paesi europei in cui sono in vigore leggi simili nessuna delle conquiste delle donne è stata messa in discussione dal riconoscimento di tutele alle persone trans*; 'la legge Zan introduce l'utero in affitto', sebbene il provvedimento intendeva intervenire soltanto sulla violenza, non occupandosi di gestazione per altri; 'la legge Zan porta il gender sulle scuole, giù le mani dai bambini', sebbene il provvedimento avrebbe promosso la prevenzione e il contrasto al bullismo. Che poi, l'ideologia gender non esiste, ma questo è un altro problema. La Legge Zan non si sarebbe occupata di percorsi di affermazione di genere (per questo c’è la legge 164/82) ma avrebbe introdotto l’identità di genere tra le condizioni personali che potrebbero essere oggetto di violenza e discriminazione e che necessitano di tutela. Tutto qui.

"I numeri della votazione con cui il Senato ha affossato questa mattina il testo Zan contro l’omotransfobia sono inesorabili: la nostra classe politica è in larga maggioranza omofoba", le parole di Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. Che ha aggiunto: "Il margine con cui la maggioranza del Senato si è espressa, va ben oltre i confini delle destre, dei finti liberali di Forza Italia o dei cinici arrampicatori di Italia viva. Ci sono responsabilità anche all’interno delle forze politiche in cui militano i parlamentari primi firmatari del testo. Insomma: c’è una responsabilità diffusa della politica, che ne esce fotografata in maniera implacabile. Questo Parlamento non è stato all’altezza delle sfide di questo tempo, l’argine all’omotransfobia continuerà a porlo il Paese, le reti informali, le associazioni, tutte le persone di buona volontà. Non lo Stato, che ancora una volta si gira dall’altra parte. Ringraziamo coloro i quali si sono battuti, a tutti gli altri consegniamo la nostra vergogna".

Una pagina davvero buia per il nostro Parlamento, consumata vergognosamente nel 'segreto dell'urna': la presidente Casellati, infatti, aveva ritenuto "ammissibili le due richieste di votazione segreta in base al regolamento e ai precedenti", confermando così il voto segreto nonostante le contestazioni. "Sono stata chiamata a decidere sulla richiesta di una votazione segreta. È una questione puramente giuridica - ha chiarito la presidente - non a caso ho fatto riferimento al regolamento e ai precedenti".

Il timore del relatore Zan, insomma, si è avverato, anche se l'esponente del Pd questa mattina si era detto ottimista: "Sono convinto che Italia viva voterà con noi e la tagliola non dovrebbe passare. Poi ci sono tanti del gruppo Misto che hanno già dichiarato che voteranno contro la tagliola: sono abbastanza tranquillo che questa operazione della Lega non passerà".

Ma così non è stato.

"Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l’Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà", il commento affidato a twitter dal segretario del Pd, Enrico Letta. Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha aggiunto: "Chi oggi gioisce per questo sabotaggio dovrebbe rendere conto al Paese che su questi temi ha già dimostrato di essere più avanti delle aule parlamentari".

A gioire è il leader della Lega, Matteo Salvini: "Il ddl Zan è stato affossato per i calcoli sbagliati del Pd: ora togliamo i bambini, i nuovi reati e il dibattito sull'identità di genere. Hanno deciso di andare allo scontro, dopo mesi che avevamo avvisato, ed è finita così. Ora proporrò al centrodestra di ripartire dal nostro testo".

Un testo non condiviso dal mondo Lgbtqi+.

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Fonte: NewsTown


Autore: redazione News Town


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Articolo tratto interamente da NewsTown 


Se non ti mobiliti...



"Se non ti mobiliti per difendere i diritti di qualcuno che in quel momento ne è privato, quando poi intaccheranno i tuoi, nessuno si muoverà per te. E ti ritroverai solo."

Harvey Milk

Tratto dal film Milk


mercoledì 27 ottobre 2021

Eventi meteo estremi: il numero di disastri è aumentato di cinque volte negli ultimi 50 anni

 


Articolo da  Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile - ASviS

Il numero di disastri è aumentato di cinque volte, ma grazie alle misure di previsione e gestione del rischio i morti sono diminuiti. Più del 91% dei decessi nei Paesi in via di sviluppo: “Necessaria maggiore cooperazione internazionale”. 27/9/21

“A partire dagli anni ’70, i disastri legati a condizioni meteorologiche, climatiche o di scarsità idrica hanno ucciso in media 115 persone al giorno, causando perdite giornaliere per 202 milioni di dollari”. A riportarlo è il “Wmo atlas of mortality and economic losses from weather, climate and water extremes”, il nuovo atlante prodotto dall'Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) che getta luce sulla mortalità e le perdite economiche dovute alle condizioni meteorologiche estreme nell’arco degli ultimi 50 anni.

Le perdite umane. Secondo l’atlante, durante il periodo preso in esame sono stati segnalati più di 11mila disastri, con poco più di due milioni di morti. “Dal 1970 al 2019, i rischi meteorologici, climatici e idrici hanno costituito il 50% di tutti gli eventi estremi a livello globale, il 45% di tutti i decessi segnalati e il 74% delle perdite economiche”. Poi il documento aggiunge che “più del 91% di questi decessi si è verificato nei Paesi in via di sviluppo”. Nell’elenco dei disastri che hanno generato maggiori perdite umane spicca la siccità (650mila morti), seguita dalle tempeste (577.232 morti), le inondazioni (58.700 morti) e le temperature estreme (55.736 morti). I decessi, invece, sono diminuiti di quasi tre volte dal 1970 al 2019. Secondo l’atlante, infatti, il bilancio delle vittime è sceso da oltre 50mila morti negli anni '70 a meno di 20mila negli anni ‘10. “Gli anni '70 e '80 hanno riportato una media di 170 decessi correlati al giorno. Negli anni '90, quella media è scesa di un terzo (90 decessi al giorno), per poi continuare a diminuire negli anni 2010, fino ad arrivare a 40 morti correlate al giorno”.

Le perdite economiche. In questo campo, la situazione peggiora: “le perdite sono aumentate di sette volte dagli anni '70 agli anni '10, arrivando a un totale di oltre 3mila miliardi di dollari”. I danni economici dal 2010 al 2019 (in media 383 milioni di dollari al giorno nel decennio) sono stati sette volte superiori a quelli registrati dal 1970 al 1979 (49 milioni di dollari). Le tempeste hanno rappresentato la causa più diffusa di perdite economiche (521 miliardi di dollari), seguite dalle inondazioni (115 miliardi di dollari).

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Fonte: Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile - ASviS 


Autore: 
Flavio Natale

Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile - ASviS 



La Terra di Kahlil Gibran


La Terra

La terra vi concede generosamente i suoi frutti,
e non saranno scarsi se solo saprete riempirvi le mani.
E scambiandovi i doni della terra
scoprirete l’abbondanza e sarete saziati.

Ma se lo scambio non avverrà in amore
e in generosa giustizia,
renderà gli uni avidi e gli altri affamati.
Quando voi, lavoratori del mare dei campi
e delle vigne, incontrate sulle piazze del mercato
i tessitori e i vasai e gli speziali,
invocate lo spirito supremo della terra
affinché scenda in mezzo a voi
a santificare le bilance e il calcolo,
affinché il valore corrisponda a valore.

E non tollerate che tratti con voi chi ha la mano sterile,
perché vi renderà chiacchiere in cambio della vostra fatica.
A tali uomini direte: «Seguiteci nei campi
o andate con i nostri fratelli a gettare le reti nel mare.
La terra e il mare saranno con voi generosi
quanto con noi».
E se là verranno i cantori,
i danzatori e i suonatori di flauto,
comprate pure i loro doni.
Anch’essi sono raccoglitori
di incenso e di frutti, e ciò che vi offrono,
benché sia fatto della sostanza dei sogni,
distillano ornamento e cibo all’anima vostra.

E prima di lasciare la piazza del mercato,
badate che nessuno vada via a mani vuote.
Poiché lo spirito supremo della terra
non dormirà in pace nel vento
sino a quando il bisogno dell’ultimo di voi
non sarà appagato.

Kahlil Gibran


La vita è bella


"Pronunciare questa frase "la vita è bella", nel tuo periodo più buio, non è cosa da niente. Dirlo forse è più semplice che crederci, ma se ci credi, forse riuscirai a comprendere il vero significato di questa vita...
perché la vita è bella non perché tu hai,
ma perché tu dai, nonostante tutto...
La felicità la trovi nei piccoli gesti quotidiani... nei silenzi ascoltati... nei vuoti riempiti... nei sorrisi regalati e nell’amore vissuto...
La vita è bella se cerchiamo di vivere la felicità e non d’inseguirla."



Roberto Benigni


Maltempo: nubifragio a Catania, morto un uomo

Articolo da Agenzia DIRE

PALERMO – Un’altra vittima del maltempo nella provincia di Catania flagellata da forti piogge: una persona è annegata a Gravina di Catania. La vittima sarebbe scesa dall’auto, in panne per l’acqua e sarebbe stata travolta. Si tratta della seconda vittima in questi giorni di maltempo in provincia di Catania: ieri i vigili del fuoco hanno ritrovato il corpo di un uomo scomparso a Scordia dopo essere sceso dall’auto nel corso di un violento nubifragio. Le ricerche della moglie sono ancora in corso.

La vittima del maltempo a Gravina di Catania è un uomo. Il suo corpo è stato ritrovato sotto a un’auto dai volontari della Misericordia di Gravina che hanno tentato di salvarlo. Quando sono riusciti a tirare fuori l’uomo da sotto l’auto è iniziata la rianimazione cardiopolmonare ma i soccorsi medici giunti successivamente sul posto non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Sul posto si trovano vigili del fuoco, polizia e carabinieri.

SINDACO DI CATANIA CHIUDE NEGOZI: NON USCITE DI CASA

Da ieri la nostra città vive una drammatica situazione legata alle condizioni meteorologiche che stanno flagellando tutta la parte orientale della Sicilia, eventi eccezionali senza precedenti per violenza e intensità. Purtroppo un uomo è morto a Gravina, vittima di fenomeni atmosferici estremi che, come a Scordia, ci colpiscono con altri lutti. Per la gravità della situazione ho disposto, in accordo con il prefetto, la chiusura immediata di tutte le attività commerciali a eccezione di farmacie, delle attività alimentari e di prima necessità“. Così il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, in un post Facebook.

“Tutti gli uomini e le donne della Protezione civile con i volontari stanno lavorando per rispondere alle centinaia di chiamate di emergenza, insieme ai vigili del fuoco e alle forze dell’ordine – aggiunge -. Sono tanti i cittadini intrappolati che chiedono interventi di emergenza per il livello raggiunto dalla pioggia, quasi 150 millimetri caduti in poche ore”.

Pogliese quindi esorta i catanesi a “non uscire di casa se non per ragioni di emergenza – dice -, perché le strade sono invase dall’acqua. Sono in contatto con la Protezione civile nazionale e nelle prossime ore faremo una riunione con il prefetto e le altre forze dell’ordine per fronteggiare il disastro di queste ore”.

OLTRE 170 RICHIESTE SOCCORSO AI VIGILI DEL FUOCO NEL CATANESE

Sono oltre 170 le richieste di intervento giunte alla sala operativa dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Catania in queste ore di maltempo. Si tratta di richieste di soccorso per persone in difficoltà nelle auto e nelle proprie abitazioni, danni provocati dalla furia dell’acqua e allagamenti.

A Catania le richieste di intervento sono 134, di cui 65 provenienti dal centro storico e le restanti dalle periferie. Nel capoluogo etneo stanno confluendo squadre in supporto da tutti i Comandi provinciali dei vigili del fuoco della Sicilia. A Misterbianco, nella zona di Monte Po’, i vigili del fuoco hanno tratto in salvo diverse persone rimaste bloccate nelle auto nei pressi della tangenziale.

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Fonte: Agenzia DIRE

Autore: redazione Agenzia DIRE

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martedì 26 ottobre 2021

Otto operaie di uno stabilimento di ortofrutta obbligate a lavorare gratis per riparare a un presunto errore

Otto operaie di uno stabilimento di ortofrutta obbligate a lavorare gratis per riparare a un presunto errore!


Volcán de Fuego

Intervalos: Volcán de Fuego from Timelapse Mexico on Vimeo.

Photo e video credit Timelapse Mexico caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons 


Roma in timelapse & hyperlapse

A Gift from Rome. Timelapse & Hyperlapse. Italy. Vatican from Kirill Neiezhmakov on Vimeo.


Photo e video credit Kirill Neiezhmakov caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Proverbio del giorno

 

Ne uccide più la lingua che la spada.



In Europa sempre più muri e barriere?

 


Articolo da Open Migration

"Il Consiglio europeo – si legge in un paragrafo delle conclusioni del vertice – invita la Commissione a proporre le modifiche necessarie al quadro giuridico dell'UE e misure concrete sostenute da un adeguato sostegno finanziario per garantire una risposta immediata e adeguata in linea con il diritto dell'UE e gli obblighi internazionali, compresi i diritti fondamentali". C'è chi ci vede un’apertura verso il finanziamento UE di muri e barriere, mentre per altri si tratta di un secco rifiuto. Quel che è certo è che la crisi ai confini orientali dell'Europa continua a fare vittime, ma potrebbe portare inaspettatamente ad accordarsi sul "Patto sulla migrazione e l’asilo". Ce ne parla da Bruxelles Paolo Riva.

L’ultima volta, 11 minuti. Questa, cinque ore circa. Al Consiglio Europeo di giugno quando, soprattutto in Italia, le attese erano molto elevate, i leader UE avevano dedicato solo undici minuti al tema delle migrazioni. La scorsa settimana, invece, quando si pensava che l’avrebbero fatta da padrone lo stato di diritto in Polonia e l’aumento dei prezzi dell’energia, il tema dei migranti si è preso uno spazio inaspettato e diversi analisti si sono sorpresi delle cinque ore circa di dibattito che i capi di stato e di governo continentali hanno dedicato a questo argomento.

La differenza è che, la scorsa estate, si era discusso solo della dimensione esterna della migrazione, mentre ora anche di quella interna. La prima ha un ampio consenso: il processo di esternalizzazione delle frontiere europee, che spesso porta a violenze e diritti negati, continua. La seconda, invece, come ha ammesso lo stesso presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, è una materia “delicata”, sulla quale ci sono “opinioni diverse”. In sintesi, il nodo centrale e ancora irrisolto rimane la riforma del regolamento di Dublino, e tutte le sue conseguenze. Infatti, nelle conclusioni del Consiglio vengono citati sia i “movimenti secondari”, cari ai paesi dell’Europa centro settentrionale come l’Olanda, sia il “giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà”, che è stato rivendicato come un successo da Mario Draghi.

La crisi in Afghanistan 

Certo, ad essere cambiati rispetto al precedente vertice, sono anche molti elementi del contesto internazionale, l’Afghanistan e la Bielorussia su tutti. E, per quanto possa apparire sorprendente, la crisi che sembra più influenzare il dibattito europeo sulla migrazione, ad oggi, è la seconda. Ma andiamo con ordine. 

In Afghanistan, l’Unione Europea sta agendo per evitare che nel paese avvenga una catastrofe umanitaria. La presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, a fine vertice, ha ricordato che l’Ue contribuirà con un pacchetto da un miliardo di euro di aiuti, per far si che “gli afghani sfollati siano sostenuti internamente o nei paesi vicini”. La crisi è grave, ma non ha mutato l’approccio Ue ai flussi migratori. L’obiettivo è evitare che troppi afghani lascino il paese nelle mani dei talebani e accogliere chi fugge negli stati confinanti, come fatto con la Turchia e i siriani. 

Poi, a parole, l’Europa si è detta pronta anche a reinsediare le persone più fragili o a rischio. Quando, però, ad inizio ottobre, l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, ha rivolto un appello agli stati membri affinché accolgano 42.500 afghani nell’arco dei prossimi cinque anni, dai 27 non è arrivata nessuna risposta precisa né concreta. E nelle conclusioni del Consiglio Europeo, l’Afghanistan non viene nemmeno menzionato. Anche se il paese è uno degli obiettivi degli otto piani d’azione cui stanno lavorando le istituzioni. Gli altri, secondo EuObserver, sono Bosnia Erzegovina, Iraq, Libia, Marocco, Tunisia, Niger e Nigeria. 

Il confine bielorusso

La Bielorussia, invece, viene esplicitamente citata nelle conclusioni del vertice. I leader europei definiscono “un attacco ibrido alle frontiere Ue” i flussi migratori che il dittatore Lukashenko, da alcuni mesi, spinge verso Lituania, Lettonia e Polonia. A partire dall’estate, l’escalation al confine orientale è stata rapida: i numeri dei migranti sono aumentati in fretta e così anche l’intensità delle risposte degli stati europei coinvolti. Varsavia ha dichiarato lo stato d’emergenza al confine, impendendo l’accesso a media e Ong, è accusata di aver effettuato dei respingimenti e ha approvato una legge per legittimarli. Lituania e Lettonia seguono una linea simile. 

I tre paesi, prima del Consiglio europeo della scorsa settimana, sono stati tra i promotori di una lettera, firmata da altri nove stati, per chiedere alla Commissione di finanziare la costruzione di muri lungo i confini UE con soldi europei. La Commissaria agli affari interni Ylva Johansson si era detta contraria a questo uso dei fondi comunitari, ma non aveva criticato la costruzione delle barriere, come invece aveva fatto il precedente esecutivo europeo guidato da Jean Claude Juncker. L’Ue, in pratica, “ha sdoganato i muri” e, infatti, sembra che il tema del finanziamento delle barriere sia stato uno di quelli più affrontati durante le cinque ore di dibattito. 

Il risultato è un paragrafo delle conclusioni del Consiglio Europeo ancora vago, ma che potrebbe rivelarsi molto importante per il futuro. “Il Consiglio europeo – si legge – invita la Commissione a proporre le modifiche necessarie al quadro giuridico dell’UE e misure concrete sostenute da un adeguato sostegno finanziario per garantire una risposta immediata e adeguata in linea con il diritto dell’UE e gli obblighi internazionali, compresi i diritti fondamentali”.

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Fonte: Open Migration


Autore: Paolo Riva


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Articolo tratto interamente da 
Open Migration