sabato 31 marzo 2018

Buona Pasqua






"Dall'uovo di Pasqua è uscito un pulcino di gesso arancione col becco turchino.
Ha detto: “Vado, mi metto in viaggio e porto a tutti un grande messaggio”.
E volteggiando di qua e di là attraversando paesi e città ha scritto sui muri, nel cielo e per terra: “Viva la pace, abbasso la guerra”."

Gianni Rodari





Alex Zanotelli: sono indignato!


Articolo da L’Altracittà

Sono indignato per quanto sta avvenendo sotto i nostri occhi verso i migranti, nell’indifferenza generale. Stiamo assistendo a gesti e a situazioni inaccettabili sia a livello giuridico, etico ed umano.

È bestiale che Destinity, donna nigeriana incinta, sia stata respinta dalla gendarmeria francese. Lasciata alla stazione di Bardonecchio, nella notte, nonostante il pancione di sei mesi e nonostante non riuscisse quasi a respirare perché affetta da linfoma. È morta in ospedale dopo aver partorito il bimbo: un raggio di luce di appena 700 grammi!

È inammissibile che la Procura di Ragusa abbia messo sotto sequestro la nave spagnola Open Arms per aver soccorso dei migranti in acque internazionali, rifiutandosi di consegnarli ai libici che li avrebbero riportati nell’inferno della Libia.

È disumano vedere arrivare a Pozzallo, sempre sulla nave Open Arms, Segen, un eritreo di 22 anni che pesava 35 kg, ridotto alla fame in Libia, morto poche ore dopo in ospedale. Il sindaco che lo ha accolto fra le sue braccia , inorridito ha detto :”Erano tutti pelle e ossa, sembravano usciti dai campi di concentramento nazisti”.

È criminale quello che sta avvenendo in Libia, dove sono rimasti quasi un milione di rifugiati che sono sottoposti-secondo il il Rapporto del segretario generale dell’ONU ,A. Guterres- a “detenzione arbitraria e torture, tra cui stupri e altre forme di violenza sessuale , a lavori forzati e uccisioni illegali.” E nel Rapporto si condanna anche ”la condotta spregiudicata e violenta da parte della Guardia Costiera libica nei salvataggi e intercettazioni in mare.”

È scellerato, in questo contesto, l’accordo fatto dal governo italiano con l’uomo forte di Tripoli, El- Serraj (non c’è nessun governo in Libia!) per bloccare l’arrivo dei migranti in Europa.
È illegale l’invio dei soldati italiani in Niger deciso dal Parlamento italiano, senza che il governo del Niger ne sapesse nulla e che ora protesta.

È immorale anche l’accordo della UE con la Turchia di Erdogan con la promessa di sei miliardi di euro, per bloccare soprattutto l’arrivo in Europa dei rifugiati siriani, mentre assistiamo a sempre nuovi naufragi anche nell’Egeo: l’ultimo ha visto la morte di sette bambini!

È disumanizzante la condizione dei migranti nei campi profughi delle isole della Grecia. “Chi vede gli occhi dei bambini che incontriamo nei campi profughi- ha detto l’arcivescovo Hyeronymous di Grecia a Lesbos- è in grado di riconoscere immediatamente, nella sua interezza la “bancarotta dell’umanità.”

È vergognoso che una guida alpina sia stata denunciata dalle autorità francesi e rischi cinque anni di carcere per aver aiutato una donna nigeriana in preda alle doglie insieme al marito e agli altri due figli, trovati a 1.800 m , nella neve.

Ed è incredibile che un’Europa che ha fatto una guerra per abbattere il nazi-fascismo stia ora generando nel suo seno tanti partiti xenofobi, razzisti o fascisti.

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Fonte: L’Altracittà

Autore: Alex Zanotelli

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Articolo tratto interamente da L’Altracittà – giornale della periferia


Teatro in lutto: morto Luigi De Filippo, ultimo erede della storica dinastia





Articolo da Napoli Milionaria

Un'altra grave perdita nel mondo del teatro napoletano: addio a Luigi De Filippo. Morto il figlio dello storico Peppino, come il papà anche lui è cresciuto e ha vissuto per il teatro.

Un altro pezzo di storia, e soprattutto testimone del teatro napoletano del ‘900, purtroppo ci ha lasciati. È morto all’età di 87 anni Luigi De Filippo, figlio di Peppino e nipote di Eduarto e Titina De Filippo.

Classe ’30, Luigi De Filippo, era nato a Napoli l’8 agosto dall’unione di Peppino De Filippo con Adele Carloni. Come i genitori è stato anche lui uomo di teatro e negli ultimi anni aveva assunto la direzione artistica del teatro Parioli di Roma subentrando a Maurizio Costanzo e portandovi in scena fino a fine gennaio la commedia “Natale in casa Cupiello” di suo zio Eduardo.

Teatro in lutto, morto Luigi De Filippo: figlio del famoso Peppino

La sua grande passione, come lo zio Eduardo, è stato senza ombra di dubbio il teatro. Nel 1978 lascia la compagnia paterna per fondarne una propria. Tuttavia lo abbiamo visto anche in tv come ne “La Piovra 3“, nel 1987, interpretando il giudice Venturi. Lo abbiamo visto anche nella soap “Un Posto al Sole” e anche nel cast della mini fiction “Pupetta – Orgoglio e Passione“.

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Fonte: Napoli Milionaria

Autore: redazione Napoli Milionaria

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Articolo tratto interamente da Napoli Milionaria



L’esercito israeliano spara sulla marcia della popolazione palestinese


Articolo da DinamoPress

Durante la “Great Return March” la popolazione palestinese disarmata si è avvicinata al muro con Israele, l’esercito israeliano ha aperto il fuoco, 14 persone sono morte e più di mille feriti

Il 30 marzo 2018 verrà ricordato come un terribile bloody friday per la popolazione palestinese di Gaza.

In migliaia si sono avvicinati alla frontiera, nei pressi del muro che divide la Striscia di Gaza da Israele. La reazione dell’esercito israeliano è stata incredibilmente pesante e violenta. Alla fine della giornata fonti palestinesi parlano di 14 morti e 1100 feriti. L’esercito ha sparato costantemente munizioni contro civili disarmati. In supporto all’iniziativa di Gaza, ci sono state decine di manifestazioni in Cisgiordania, anche queste spesso represse con violenza.

La manifestazione di oggi è la prima di una serie di eventi denominati The Great Return March, una protesta della durata di 45 giorni che iniziano oggi per culminare il 15 Maggio 2018. Le date non sono scelte a caso, il 15 maggio è il settantesimo anniversario della Nakba palestinese, il giorno in cui si ricorda l’operazione di pulizia etnica avvenuta nel 1948, che ha portato alla nascita dello stato di Israele e alla creazione di 750 mila rifugiati palestinesi e alla distruzione di 800 villaggi. Mentre il 30 marzo è la ‘giornata della terra’ in cui si ricorda un tremendo massacro avvenuto contro palestinesi con cittadinanza israeliana in alcuni villaggi nel nord del paese nel 1976, a seguito di una protesta contro un esproprio di terre.

La Great Return March era stata organizzate da settimane. I media israeliani – e di conseguenze anche quelli italiani – l’hanno dipinta come una protesta strumentalizzata da Hamas. Al contrario, gli organizzatori della manifestazione hanno sottolineato in più riprese come fosse una protesta apartitica e nonviolenta, contro le insostenibili condizioni di vita a Gaza, e per il diritto di ritorno dei palestinesi. Sia il nome che le pratiche politiche messe in campo oggi ci fanno comprendere come la marcia fosse di matrice gandhiana e ispirata al movimento per i diritti civili negli Usa.

La partecipazione da parte palestinese è andata oltre ogni aspettativa, stime israeliane hanno parlato di 17.000 manifestanti raggruppati in diversi punti nei pressi del muro. Erano decenni che a Gaza non avveniva una manifestazione nonviolenta e popolare di questo tipo e di questa portata. Non è per nulla scontato essere arrivati a questo risultato eccezionale e straordinario. Ovviamente sarà molto difficile continuare questo ciclo di proteste se la repressione dovesse continuare come nella giornata di oggi.



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Fonte: DinamoPress


Autore: 
redazione DinamoPress

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Articolo tratto interamente da DinamoPress


venerdì 30 marzo 2018

C'è una parte di umanità che sta morendo...

Vittorio in Ramallah

"Qualcuno fermi questo incubo. Rimanere immobili in silenzio significa sostenere il genocidio in corso. Urlate la vostra indignazione, in ogni capitale del mondo «civile», in ogni città, in ogni piazza, sovrastate le nostre urla di dolore e terrore. C'è una parte di umanità che sta morendo in pietoso ascolto. "

Vittorio Arrigoni

Tratto da | Gaza. Restiamo umani di Vittorio Arrigoni

Photo credit Virginia Fiume caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons


Pollice su e giù della settimana


Il cane le annusa il naso, così una donna scopre di avere un cancro alla pelle e si salva tratto da La Stampa





Lavoro: un altro morto a Bologna, sono già 146 dall'inizio del 2018 tratto da l'Opinione Pubblica







mercoledì 28 marzo 2018

Le illusioni



"Le illusioni sono per l'anima ciò che l'atmosfera è per la terra. Toglietele quell'aria tenera, e la pianta morirà, i colori svaniranno. La terra su cui camminiamo è cenere estinta. È marga quella che calpestiamo, e ciottoli spietati ci feriscono i piedi. La verità ci annienta. La vita è un sogno. È il risveglio ad ucciderci. Chi ci deruba dei sogni ci deruba della vita... (e così via, se volete, per sei pagine, ma lo stile è noioso ed è meglio tagliar corto)."

Virginia Woolf


martedì 27 marzo 2018

Voglio ricordare i profili sociali di questo blog

Queste sono le pagine sociali del blog in diversi servizi web. Trovate Web sul blog ai seguenti link (cliccate su per accedere):
















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Polonia: continuano le proteste per il diritto all'aborto



Migliaia di persone  sono scese ancora in piazza in Polonia per protestare contro il nuovo tentativo di limitare il diritto all'aborto, vietandolo anche nei casi di malformazioni del feto.


   

Video credi Wyjec lewacki caricato su YouTube


Immagine del giorno

https://www.flickr.com/photos/calafellvalo/40925099971/

Benvenuta primavera

Photo credit Joan Grífols caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons


lunedì 26 marzo 2018

Rientro sulla Terra della stazione spaziale cinese Tiangong 1: un po' di chiarezza



Articolo da AstronautiNEWS.it

La ‘defunta’ stazione spaziale cinese sta perdendo quota ormai da diversi mesi e si avvicina il suo rientro nell'atmosfera terrestre. Sebbene si preveda che questo possa avvenire tra l’ultima settimana di marzo e la prima di aprile, nessuno sa dare una previsione affidabile del momento e del luogo, ma in molti, tra agenzie spaziali e semplici appassionati, ci stanno provando.

Tiangong-1 è stato il primo laboratorio orbitante del programma spaziale cinese: è stato lanciato in orbita il 29 settembre del 2011 e ha ospitato tre missioni Shenzou, di cui due con equipaggio. Il laboratorio è stato l’apripista per missioni nello spazio via via più ambiziose, cui ha fatto seguito Tiangong-2 da poco utilizzato e alla quale seguirà la prossima stazione cinese, con ogni probabilità la prima ad essere permanentemente utilizzata, il cui primo modulo, Tianhe, dovrebbe essere lanciato quest’anno. Con una lunghezza di 10,4 metri, un’altezza massima di circa 3,5 metri e una massa totale di 8,5 tonnellate, Tiangong-1 è dotato di un modulo di servizio, un laboratorio e di un modulo di attracco. Si tratta quindi di un veicolo spaziale decisamente notevole, sia come massa che come dimensioni, per cui esiste una probabilità non nulla che suoi frammenti possano raggiungere il suolo. Si capisce quindi perché preoccupazioni in merito ad un possibile schianto su zone abitate siano state sollevate da diverse fonti negli ultimi mesi. Dopo una fase di silenzio radio che già i radioamatori avevano fatto notare, nel corso del 2016 l’agenzia spaziale cinese era stata costretta ad ammettere che i contatti con Tiangong-1 erano stati persi. Tuttavia la quota della stazione non è andata immediatamente calando e l’assetto, stanti le osservazioni, non è stato apparentemente perso, facendo pensare che a bordo i sistemi fossero ancora funzionanti. Dal quel momento, però, agenzie spaziali, osservatori professionali e semplici appassionati, hanno cominciato a monitorare la situazione del laboratorio orbitale. L’ESA, in particolare, guida la campagna di osservazioni richieste dall’ONU e dall’IADC (Inter Agency Space Debris Coordination Committee).

Nonostante il numero di osservazioni e di modelli sviluppati, non è però possibile sapere con certezza la data e il luogo preciso in cui avverrà il rientro in atmosfera. Tuttavia, tanto più il tempo passa e gradatamente ci si avvicina all’evento, tanto più la precisione della finestra aumenta: insieme alle agenzie spaziali, molti appassionati si stanno cimentando in una sorta di toto-rientro che sta assumendo connotati decisamente competitivi. Quanto è possibile sapere è che il rientro avverrà su latitudini inferiori ai 42,75° e questo perché l’orbita del veicolo è inclinata sull’equatore proprio di quella quantità. Dalla mappa dell’ESA, aggiornata il 15 marzo, le zone che ricadono nelle traiettorie delineate in verde scuro sono quelle che hanno maggiore probabilità di trovarsi nella zona di rientro e di possibile impatto. Nella porzione sinistra del grafico, si trova il calcolo della densità di popolamento delle aree disposte lungo i paralleli. Nel caso dell’Italia, le regioni esposte al rischio sono quella dalla Toscana verso sud.

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Fonte: AstronautiNEWS.it


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Articolo tratto interamente da AstronautiNEWS.it



Comunicazione di servizio


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Incendio in un centro commerciale in Siberia, oltre 60 vittime

Diventa sempre più  drammatico, il bilancio delle vittime nell'incendio del centro commerciale Zimnyaya Vishnya (Winter Cherry) di Kemerovo.


Link diretto: https://it.sputniknews.com/mondo/201803265818030-Incendio-Kemerovo-Russia-vittime/




Canzone di Marzo di Giovanni Pascoli


Canzone di Marzo

Che torpida notte di marzo!
ma che mattina tranquilla!
che cielo pulito! che sfarzo
di perle! Ogni stelo, una stilla
che ride che brilla su lunghe parole.
Le serpi si sono destate
col tuono che rimbombò primo
Guizzavano, udendo l'estate,
le verdi cicigne tra il timo;
battevan la coda sul limo
le biscie acquaiole.
Ancor le fanciulle si sono
destate, ma per un momento;
pensarono serpi, a quel tuono;
sognarono l'incantamento.
In sogno gettavano al vento
le loro pezzuole.
Nell'aride bresche anco l'api
si sono destate agli schiocchi.
La vite gemeva dai capi,
fremevano i gelsi nei nocchi.
Ai lampi sbattevano gli occhi
le prime viole.
Han fatto, venendo dal mare,
le rondini tristo viaggio.
Ma ora, vedendo tremare
sopr'ogni acquitrino il suo raggio,
cinguettano in loro linguaggio,
ch'è ciò che ci vuole.
Sì, ciò che ci vuole. Le loro
casine, qualcuna si sfalda,
qualcuna è già rotta. Lavoro
ci vuole, ed argilla più salda;
perché ci stia comoda e calda
la garrula prole.

Giovanni Pascoli


Addio a Fabrizio Frizzi


Articolo da La Stampa

Fabrizio Frizzi se n’è andato nella notte a Roma. Era nato a Roma nel 1958 e il 5 febbraio aveva compiuto 60 anni. Il 23 ottobre scorso venne colpito da un’ischemia, durante la registrazione di L’Eredità. Dopo il ricovero tornò in tv a dicembre. «Sento che l’adrenalina mi aiuta a stare meglio», scherzò con Vincenzo Mollica annunciando il suo ritorno sugli schermi. Parlando della malattia disse: «Non è ancora finita. Se guarirò racconterò tutto nei dettagli, perché diventerò testimone della ricerca». Ad annunciare la notizia è stata la famiglia in una nota. «Grazie Fabrizio per tutto l’amore che ci hai donato», ha scritto la moglie Carlotta, da cui ha avuto la figlia Stella di 5 anni, «una missione per cui vivere», il fratello Fabio ed i familiari. 

“Bravo presentatore, bravo pianista, brava persona”  

Adesso non sembra vero che Fabrizio non ci sia più. Sarà la televisione, questo elettrodomestico che sta acceso come la luce in bagno, scorre come l’acqua in cucina, sarà la sensazione di contraddittoria, familiare estraneità che essa emana: sta di fatto che i suoi protagonisti sono un po’ come degli eroi in formato tascabile, non necessariamente giovani e belli, ma comunque sempre fedeli alla loro immagine e al loro pubblico. Così era Frizzi. Bravo presentatore, bravo pianista, brava persona.

Gli inizi con la tv dei ragazzi  


Il debutto televisivo avvenne, come per tanti colleghi della sua generazione, alla tv dei ragazzi, con Il barattolo, nel 1981, seconda rete Rai. In precedenza, Frizzi aveva lavorato nelle radio private, cominciando a vent’anni. Nel 1982 conduce Tandem con Enza Sampò: in quell’occasione, conosce Rita Dalla Chiesa, la figlia del generale Carlo Alberto, che diventerà sua moglie. La coppia si separerà nel 1998: siccome Frizzi, proprio nel ’98, e poi nel ’99, conduce con Romina Power Per tutta la vita, un programma dedicato alle storie di fidanzati in procinto di sposarsi, lavora per l’intera durata della trasmissione con evidente imbarazzo. Perché la coppia Frizzi-Dalla Chiesa fu molto importante, per l’immaginario collettivo del decennio: andava spesso alla tele in qualità di se stessa, cioè di coppia felice, elargendo questa immagine di grande, inaffondabile unione.

Miss Italia e il matrimonio con Carlotta Mantovan  

Dall’88, Frizzi ha guidato tre edizioni di Europa Europa con Elisabetta Gardini, diverse edizioni di Miss Italia e I fatti vostri, il programma del mezzogiorno di Rai2 ideato da Michele Guardì e ancora in onda, fatto di varietà e tv verità, con molta musica e molto spargimento di lacrime. Sempre la mattina, ma invece su Rai3, presentò Cominciamo bene, con Elsa Di Gati, e per cinque stagioni, dal 1991 al 1995, fu al timone di Scommettiamo che, programma del sabato sera abbinato alla Lotteria Italia, quando ancora i sabati sera di Rai1 avevano il compito di riunire le famiglie davanti a una televisore ancora condiviso, e Frizzi vi prestava la sua risata, la sua espressione conciliante. Di Miss Italia alla fine ne presentò diciotto edizioni, e proprio nel concorso del 2002 conobbe la futura moglie, Carlotta Mantovan, dalla quale ha avuto la figlia Stella che ha 5 anni. Diciotto edizioni, e infiniti altri programmi: perché Frizzi, come Conti, come Gerry Scotti, aveva del mestiere suo un’idea di applicazione quotidiana e costante, di aurea routine. Ma sapeva anche virare bruscamente, tanto da partecipare come concorrente cantante e ballante al Tale e quale show.

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Fonte: La Stampa

Autore: 
Alessandra Comazzi 


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Articolo tratto interamente da 
La Stampa



Citazione del giorno


"La via che sale e che scende è una e medesima." 

Eraclito


domenica 25 marzo 2018

Stati Uniti: una marea in marcia contro le armi

2018 March For Our Lives 13

Articolo da Pressenza

Mezzo milione a Washington, 834 marce negli Stati Uniti – a New York, Los Angeles, Atlanta, Boston, Chicago, Cincinnati, Dallas, Houston, Miami, Minneapolis, Nashville, Seattle – e in tutto il mondo: una fiumana di giovani, giovanissimi, bambini, studenti, insegnanti e attivisti ha invaso le strade e le piazze americane per dire No alle armi e chiedere leggi che mettano al bando le armi da guerra e limitino e controllino la vendita di questi micidiali strumenti di morte.

Sul palco a Washington si sono alternati discorsi, canti e testimonianze. Impressionante la forza e la determinazione dei giovanissimi che hanno trasformato lo shock e il dolore per la perdita di amici, insegnanti e compagni di scuola nella strage di San Valentino alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland,  in Florida, in una ribellione alla vigliaccheria e all’inerzia dei politici finanziati dalla National Rifle Association, la potente lobby che finora è riuscita a bloccare tutti i tentativi di imporre un controllo sulle armi. Quei politici ora sono avvertiti: i giovani non si limiteranno a marciare e a protestare, ma sono decisi a registrarsi per votare e far sentire la loro voce nelle prossime elezioni di mid-term, in novembre.


Il momento forse più toccante è arrivato quando Emma Gonzalez, la ragazza dai capelli rasati che costituisce ormai uno dei volti più noti del movimento guidato dagli studenti di Parkland, ha citato i nomi dei 17 studenti e dei tre adulti uccisi il 14 febbraio scorso ed è rimasta sul palco in silenzio, con il viso rigato di lacrime, per sei minuti e 20 secondi, il tempo del massacro alla Marjory Stoneman Douglas High School. E tutta l’immensa folla l’ha seguita.

“Il momento del cambiamento è adesso”, “Quando è troppo è troppo”, “Mai più” erano gli slogan ricorrenti nei cartelli che costellavano il corteo e nei discorsi che si sono succeduti sul palco della marcia di Washington. Viene spontaneo un collegamento con i movimenti degli anni Sessanta per i diritti civili e contro la guerra in Vietnam, quando Bob Dylan cantava “The times they are a’changing” ed esprimeva la stessa insofferenza verso l’arroganza di chi liquidava ogni protesta dicendo: “Sei troppo giovane per parlare”. Un legame confermato dall’intervento dal palco di Washington di Yolanda Renee King, nove anni, una delle nipoti di Martin Luther King. “Mio nonno aveva un sogno” ha ricordato, citando il suo celebre discorso dell’agosto 1963. “Che i suoi quattro figli non fossero giudicati per il colore della loro pelle, ma per il loro carattere. Io ho un sogno: che questo sia un mondo senza armi.”

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Fonte: Pressenza

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Articolo tratto interamente da Pressenza


Photo credit Rosa Pineda (Own work) [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons


Cerchiamo di vivere in...




"Cerchiamo di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze. Rigettiamo con forza ogni forma di violenza, di sopraffazione, la peggiore delle quali è la guerra."


Margherita Hack


sabato 24 marzo 2018

Questo è il nostro pianeta

This is Our Planet from Tomislav Safundžić on Vimeo.

Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


The Jurassic Coast

THE JURASSIC COAST | Timelapse UHD 4K from Mattia Bicchi Photography on Vimeo.

Photo e video credit Mattia Bicchi Photography caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Stasera alle 20.30, torna l'Earth Hour




24 Marzo 2017, ore 20:30 - Earth Hour 2018

Per maggiori informazioni: http://www.oradellaterra.org/



Video credit WWF Italia caricato su YouTube


Rifugiati: l’Europa viola i diritti umani


Articolo da Voci Globali

Respingere o espellere i migranti che richiedono asilo – in quanto rifugiati, destinatari di protezione internazionale o umanitaria – è un atto illegale. Il diritto internazionale è chiaro su questo tema, considerato cruciale per la tutela dei diritti umani.

La Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati così recita nell’art. 33:
Nessuno Stato Contraente espellerà o respingerà, in qualsiasi modo, un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate a motivo della sua razza, della sua religione, della sua cittadinanza, della sua appartenenza a un gruppo sociale o delle sue opinioni politiche.
Il principio enunciato è denominato di non refoulement e comprende anche i casi di deportazione, trasferimento forzato, non ammissione alla frontiera. È ormai considerato parte del diritto internazionale consuetudinario, quindi vincolante per tutti gli Stati.

Anche la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo insiste su questo ambito negli articoli 3 e 4 del IV Protocollo addizionale:
Nessuno può essere espulso a seguito di una misura individuale o collettiva, dal territorio dello Stato di cui è cittadino. Nessuno può essere privato del diritto di entrare nel territorio dello Stato di cui è cittadino. Le espulsioni collettive di stranieri sono vietate.
Richiamare l’attenzione sui trattati internazionali è oggi fondamentale. Troppo spesso, infatti, questi diritti che sembrerebbero scontati in una società evoluta e democratica, vengono calpestati. L’Europa è stata, ed è ancora, protagonista di tali gravi violazioni in nome della sicurezza interna. Diversi sono i Paesi che praticano il respingimento illegale pur di mantenere intatto il consenso tra la popolazione.

Durante la campagna elettorale delle recenti elezioni in Italia, per esempio, si è parlato di “respingimenti assistiti”, presentati dal centrodestra come la ricetta risolutoria dell’emergenza migranti. L’aggettivo “assistito” vuole – nell’ottica dei politici della Lega e degli altri partiti alleati – garantire legalità e rispetto della persona umana. Restano dubbi, comunque, sulla valenza legale di questa soluzione, che dovrebbe concretizzare l’obiettivo ultimo di rimpatriare i clandestini e bloccare definitivamente gli sbarchi. Respingere, anche se con il supporto di navi militari nazionali, migranti richiedenti asilo sarebbe, infatti, illegale. Soprattutto se le persone in arrivo in Italia non hanno nemmeno la possibilità di registrarsi come rifugiati, con diritto di riconoscimento del loro status e se vengono respinte verso Paesi non sicuri. Tra tutti, c’è la Libia.

Nello scorso gennaio, la CEDU (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) ha dichiarato ammissibili i ricorsi di 4 cittadini sudanesi che il 24 agosto 2016 sono stati vittime di un respingimento collettivo a Ventimiglia.

La storia racconta di migranti sudanesi oggetto di una retata nella cittadina ligure, rinchiusi in modo illegale in un hotspot a Taranto, con tentativo di rimpatrio forzato. Alcuni di questi migranti sono stati effettivamente costretti a tornare in Sudan, nonostante la loro situazione potesse rientrare nello status di “protezione internazionale”.

Il caso italiano, purtroppo, non è il solo. Nei confronti di migranti sudanesi si sono verificate altre azioni di grave violazione dei diritti umani. La pratica dell’espulsione illegale di questi cittadini africani, contro ogni tutela sancita dal principio del non refoulement, è stata effettuata – e fermata dalla CEDU – anche in Belgio. Complici, come per l’Italia, accordi con il Governo sudanese, che non tutelano affatto il rispetto della persona.

La situazione al confine tra Italia e Francia, a Ventimiglia, non è migliore. Anche qui, infatti, i respingimenti sono praticati, in modo assolutamente illegale. “Umanità e fermezza” sono le parole chiave della politica migratoria di Macron. Con quali conseguenze?

Sembrerebbe che la fermezza stia avendo il sopravvento. I rigidi controlli alle frontiere interne, ripristinati dal governo francese nel 2015 e riconfermati fino ad oggi, si sono presto trasformati in espulsioni e respingimenti contro ogni tutela sancita dal diritto. I casi più eclatanti di “refus d’entrée” illegali riguardano i minori. Proprio a gennaio, il Tribunale amministrativo di Nizza ha emesso un’ordinanza contro le autorità francese per il respingimento di un minore eritreo presso la stazione di Menton-Garavan, appena superato il confine di Ventimiglia. La pratica è stata valutata come una grave violazione dei diritti garantiti ai minori. Il ragazzo, quindi, è stato riammesso in territorio francese. Diversi sono i respingimenti collettivi di bambini e non solo che la polizia compie in modo violento in questa parte di territorio.

Respingimenti e allontanamenti forzati sono effettuati anche nel territorio di Calais. Qui, dove la situazione umanitaria dei migranti è sconfinata in una tragedia vergognosa, emergono storie di minori maltrattati e allontanati. Persone respinte, in violazione di tutele giuridiche umanitarie. Da mesi le associazioni francesi denunciano le pratiche di espulsioni e trattamenti disumani della polizia nazionale, con accanimento verso minori, migranti che scappano per giustificati motivi di salute, richiedenti asilo afghani, respinti a seguito di accordi UE con il Governo dell’Afghanistan.

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Fonte: Voci Globali


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Articolo tratto interamente da Voci Globali



Stanotte torna l'ora legale



Torna l'ora legale in Italia, stanotte le lancette dovranno essere spostate dalle 2 alle 3 e quindi si dormirà un'ora in meno.

Lo scopo dell'ora legale è quello di consentire un maggior risparmio energetico, grazie al minore utilizzo dell'illuminazione elettrica. Il cambio di orario consente un maggior sfruttamento delle ore di luce che sono solitamente "sprecate" a causa delle abitudini di orario.

Non indolore il cambiamento, purtroppo può portare e aggravare alcuni disturbi di salute, che vanno dall’alterazione del ciclo del sonno ai rischi per il cuore.

L'ora solare tornerà sui nostri orologi nella notte tra il 27 e 28 ottobre prossimo.



Malata e incinta, morta la donna respinta al confine della Francia



Articolo da Nuovasocietà  

Il bimbo ce l’ha fatta la madre no. È morta la madre nigeriana 31 anni trasportata al Sant’Anna di Torino dopo essere stata salvata il 9 febbraio dalla dottoressa Carola Martino dell’ospedale di Pisa, volontaria della ong Rainbow4Africa, intervenuta dopo il respingimento francese alla frontiera di Bardonecchia. Destinity, cosi si chiamava la sfortunata donna, è mancata dopo il parto cesareo con cui ha dato alla luce un bimbo che pesa solo 700 grammi e che ora si fa a gara in ospedale per farlo sopravvivere.

La “colpa”della donna, affetta da un linfoma provocato da immunodeficienza per una trasfusione infetta, era quella di voler raggiungere, accompagnata dal marito, la sorella in Francia. Ma alla frontiera del Monginevro il loro sogno si è interrotto perché è stata fatta scendere dalla corriera e nessuno ha dato ascolto alle loro richieste di aiuto e di allarme per le condizioni di salute di Destinity che con un pulmino, insieme ad altri, è stata abbandonata (o meglio scaricata) dagli agenti francesi davanti alla Stazione di Bardonecchia.

Il dato sconcertante è che nessuno si sia preoccupato di avvisare il presidio italiano della presenza di una donna in gravi difficoltà respiratorie e incinta di sette mesi. Solo la presenza di un medico nella struttura ha impedito che il dramma coinvolgesse anche il bambino.


Per i solerti francesi a quanto pare non vi è motivazione che tenga e nemmeno che valga la pena di essere esaminata. La questione apre uno squarcio sulla rigidità dei respingimenti delle autorità francesi che praticamente non fanno entrare nessuno e senza troppi scrupoli rimpatriano con pulmini fino alla stazione di Bardonecchia tutti. Anche minori non accompagnati.

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Fonte: Nuovasocietà 


Autore: 
Moreno D'Angelo


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Articolo tratto interamente da Nuovasocietà 



Ogni giorno...




"Ogni giorno ti vengono consegnate ventiquattro ore d’oro; sono tra le poche cose che, su questa terra, ti sono date gratuitamente.
Se anche possedessi montagne di denaro, non potresti comprare neanche un’ora aggiuntiva. Che cosa farai con questo tesoro inestimabile?
Rammenta, devi usarle, poiché ti vengono concesse una sola volta.
E, se le sprechi, non potrai recuperarle."


Nicholas Sparks


venerdì 23 marzo 2018

Vi ricordo l'iniziativa poesie e racconti dal web




Voglio ricordare a tutti gli amici e lettori di questo blog, l'iniziativa poesie e racconti dal web. Se siete interessati alla pubblicazione di una vostra opera su questo blog, inviatemi la vostra richiesta via mail.


Oh! Capitano, mio Capitano di Walt Whitman


Oh! Capitano, mio Capitano

Oh! Capitano, mio Capitano, il tremendo viaggio è compiuto,
La nostra nave ha resistito ogni tempesta: abbiamo conseguito il premio desiderato.

Il porto è prossimo; odo le campane, il popolo tutto esulta.
Mentre gli occhi seguono la salda carena,
la nave austera e ardita.

Ma o cuore, cuore, cuore,
O stillanti gocce rosse
Dove sul ponte giace il mio Capitano.
Caduto freddo e morto.

O Capitano, mio Capitano, levati e ascolta le campane.
Levati, per te la bandiera sventola, squilla per te la tromba;
Per te mazzi e corone e nastri; per te le sponde si affollano;
Te acclamano le folle ondeggianti, volgendo i cupidi volti.

Qui Capitano, caro padre,
Questo mio braccio sotto la tua testa;
È un sogno che qui sopra il ponte
Tu giaccia freddo e morto.

Il mio Capitano tace: le sue labbra sono pallide e serrate;
Il mio padre non sente il mio braccio,
Non ha polso, né volontà;
La nave è ancorata sicura e ferma ed il ciclo del viaggio è compiuto.
Dal tremendo viaggio la nave vincitrice arriva col compito esaurito,

Esultino le sponde e suonino le campane!
Ma io con passo dolorante
Passeggio sul ponte, ove giace il mio Capitano caduto freddo e morto.

Walt Whitman

Pollice su e giù della settimana


San Francisco vieta la vendita di pellicce tratto da Corriere.it






Il reato di solidarietà inventato dall'Italia tratto da Left








giovedì 22 marzo 2018

Oggi è la Giornata mondiale dell'acqua








David di Donatello 2018: ecco la lista dei vincitori


Grande Trionfo di Ammore e Malavita dei Manetti Bros, nella serata dei David di Donatello. Il film ha conquistato ben cinque statuette, tra cui quella di miglior film e miglior attrice non protagonista (andata a Claudia Gerini).

Ecco la lista di tutti i vincitori, pubblicata su Wikipedia (i vincitori saranno indicati in grassetto, a seguire gli altri candidati).

Miglior film

Miglior regista

Miglior regista esordiente

Migliore sceneggiatura originale

Migliore sceneggiatura non originale

Miglior produttore

Migliore attrice protagonista

Miglior attore protagonista

Migliore attrice non protagonista

Miglior attore non protagonista

Migliore autore della fotografia

Miglior musicista

Migliore canzone originale

Miglior scenografo

Miglior costumista

Miglior truccatore

Miglior acconciatore

Miglior montatore

Miglior suono

  • Adriano Di Lorenzo, Alberto Padoan, Marc Bastien, Éric Grattepain, Franco Piscopo - Nico, 1988
  • Giuseppe Tripodi, Florian Fèvre, Julien Pérez - A Ciambra
  • Lavinia Burcheri, Simone Costantino, Claudio Spinelli, Gianluca Basili, Sergio Basili, Antonio Tirinelli, Nadia Paone - Ammore e malavita
  • Andrea Cutillo, Timeline Studio, Giorgio Molfini - Gatta Cenerentola
  • Fabio Conca, Giuliano Marcaccini, Daniele De Angelis, Giuseppe D'Amato, Antonio Giannantonio, Dario Calvari, Alessandro Checcacci - Napoli velata

Migliori effetti digitali

Miglior documentario di lungometraggio

Miglior cortometraggio

Miglior film dell'Unione Europea

Miglior film straniero

Premio David giovani

David speciale


Fonte: Wikipedia