lunedì 26 marzo 2018
Rientro sulla Terra della stazione spaziale cinese Tiangong 1: un po' di chiarezza
Articolo da AstronautiNEWS.it
La ‘defunta’ stazione spaziale cinese sta perdendo quota ormai da diversi mesi e si avvicina il suo rientro nell'atmosfera terrestre. Sebbene si preveda che questo possa avvenire tra l’ultima settimana di marzo e la prima di aprile, nessuno sa dare una previsione affidabile del momento e del luogo, ma in molti, tra agenzie spaziali e semplici appassionati, ci stanno provando.
Tiangong-1 è stato il primo laboratorio orbitante del programma spaziale cinese: è stato lanciato in orbita il 29 settembre del 2011 e ha ospitato tre missioni Shenzou, di cui due con equipaggio. Il laboratorio è stato l’apripista per missioni nello spazio via via più ambiziose, cui ha fatto seguito Tiangong-2 da poco utilizzato e alla quale seguirà la prossima stazione cinese, con ogni probabilità la prima ad essere permanentemente utilizzata, il cui primo modulo, Tianhe, dovrebbe essere lanciato quest’anno. Con una lunghezza di 10,4 metri, un’altezza massima di circa 3,5 metri e una massa totale di 8,5 tonnellate, Tiangong-1 è dotato di un modulo di servizio, un laboratorio e di un modulo di attracco. Si tratta quindi di un veicolo spaziale decisamente notevole, sia come massa che come dimensioni, per cui esiste una probabilità non nulla che suoi frammenti possano raggiungere il suolo. Si capisce quindi perché preoccupazioni in merito ad un possibile schianto su zone abitate siano state sollevate da diverse fonti negli ultimi mesi. Dopo una fase di silenzio radio che già i radioamatori avevano fatto notare, nel corso del 2016 l’agenzia spaziale cinese era stata costretta ad ammettere che i contatti con Tiangong-1 erano stati persi. Tuttavia la quota della stazione non è andata immediatamente calando e l’assetto, stanti le osservazioni, non è stato apparentemente perso, facendo pensare che a bordo i sistemi fossero ancora funzionanti. Dal quel momento, però, agenzie spaziali, osservatori professionali e semplici appassionati, hanno cominciato a monitorare la situazione del laboratorio orbitale. L’ESA, in particolare, guida la campagna di osservazioni richieste dall’ONU e dall’IADC (Inter Agency Space Debris Coordination Committee).
Nonostante il numero di osservazioni e di modelli sviluppati, non è però possibile sapere con certezza la data e il luogo preciso in cui avverrà il rientro in atmosfera. Tuttavia, tanto più il tempo passa e gradatamente ci si avvicina all’evento, tanto più la precisione della finestra aumenta: insieme alle agenzie spaziali, molti appassionati si stanno cimentando in una sorta di toto-rientro che sta assumendo connotati decisamente competitivi. Quanto è possibile sapere è che il rientro avverrà su latitudini inferiori ai 42,75° e questo perché l’orbita del veicolo è inclinata sull’equatore proprio di quella quantità. Dalla mappa dell’ESA, aggiornata il 15 marzo, le zone che ricadono nelle traiettorie delineate in verde scuro sono quelle che hanno maggiore probabilità di trovarsi nella zona di rientro e di possibile impatto. Nella porzione sinistra del grafico, si trova il calcolo della densità di popolamento delle aree disposte lungo i paralleli. Nel caso dell’Italia, le regioni esposte al rischio sono quella dalla Toscana verso sud.
Continua la lettura su AstronautiNEWS.it
Fonte: AstronautiNEWS.it
Autore:
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Italia.
Articolo tratto interamente da AstronautiNEWS.it
2 commenti:
I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Caro Vincenzo, speriamo che la caduta dei resti non causino vittime.
RispondiEliminaCiao e buona settimana santa con un forte abbraccio, e provo a sorridere:-)
Tomaso
Speriamo bene.
Elimina