venerdì 30 aprile 2010
Lavoro:presente e quale futuro?
Come ogni anno il primo maggio è la festa dei lavoratori;questa giornata propone molti spunti di riflessione sia per il presente;ma soprattutto per il futuro.La crisi non è passata, anche se molti politici vogliono farci credere favole e sogni vari ;basta vedere i casi della Grecia , Portogallo e della Spagna ;nella speranza che nel nostro Paese non arrivi questa nuova bufera economica .Cosa si è fatto in questi mesi a favore dei lavoratori?Niente oppure molto poco.Mi fanno veramente vergognare certi discorsi fatti da alcuni esponenti politici ,dichiarando che hanno sostenuto gli ammortizzatori sociali ;ma perché non si è avuta la forza di estenderli ?Molte aziende rischiano la chiusura perché prossimi alla scadenza di questi famosi contributi;con la conseguenza di nuovi disoccupati e famiglie mandate sul lastrico.In questi mesi non si è fatto un piano di rilancio "serio " della nostra economia;ma ci si impantana su tematiche che al popolo interessa ben poco.Purtroppo allo stato attuale non vedo un bel futuro per il nostro amato Paese,una volta poggiava i suoi ideali sul lavoro come recita l'articolo 1 della Costituzione,adesso ci si preoccupa più a non volere immigrati che la creazione di nuovi posti di lavoro per dare una speranza alle future generazioni.Io penso che il lavoro sia un diritto fondamentale di ogni essere umano e solo lavorando si accendono le speranze per un futuro migliore.Aspettando risposte dai nostri politici sulle tematiche lavorative;auguro un buon Primo Maggio a tutti.
Photo credit ciocci caricata su Flickr
Speciale 1°maggio:Morti bianche,ogni anno qualcuno non torna piu' a casa dal lavoro
Questo post l'ho creato il 28 settembre del 2009;essendo un tema ahimè sempre attuale lo ripropongo in occasione del 1°maggio.
Ogni anno in Italia molte persone muoiono sul posto di lavoro,per farvi un idea del fenomeno andate su questa pagina di wikipedia .
Ci sono troppi silenzi su questo argomento mentre i familiari aspettano giustizia;molto si è fatto ,purtroppo manca ancora tanto da fare per far cadere questo negativo primato.
Ringrazio l'autrice del video ,per farci ricordare questa terribile piaga nella speranza che tragedie simili diventino più rare.
link canale autore video:immadep
Link post originale pubblicato lunedì 28 settembre 2009 qui
Speciale 1°maggio,per non dimenticare:La strage di Portella della Ginestra
Per non dimenticare;un eccidio avvenuto proprio nel giorno della festa dei lavoratori.
Portella della Ginestra è una località montana in provincia di Palermo, situata nei pressi del paese di Piana degli Albanesi. Prende il nome dai fiori selvatici che vi sbocciano in abbondanza in primavera, ed è nota per essere stata teatro della strage del 1º maggio 1947. Sul luogo della tragedia ora sorge un memoriale, opera dell'artista Ettore de Conciliis, costituito da numerose iscrizioni incise su pietre locali di grandi dimensioni, poste attorno al "sasso di Barbato", che prende il nome dal chianoto Nicola Barbato, che fu fra i fondatori dei Fasci siciliani.Il 1° maggio 1947, nell'immediato dopoguerra, si tornava a festeggiare la festa dei lavoratori, spostata al 21 aprile durante il regime fascista. Circa duemila lavoratori della zona di Piana degli Albanesi, in prevalenza contadini, si riunirono nella vallata di Portella della Ginestra per manifestare contro il latifondismo, a favore dell'occupazione delle terre incolte, e per festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo nelle recenti elezioni per l'Assemblea Regionale Siciliana, svoltesi il 20 aprile di quell'anno e nelle quali la coalizione PSI - PCI aveva conquistato 29 rappresentanti (con il 29% circa dei voti) contro i soli 21 della DC (crollata al 20% circa).
Sulla gente in festa partirono dalle colline circostanti numerose raffiche di mitra che lasciarono sul terreno, secondo le fonti ufficiali, 11 morti (9 adulti e 2 bambini) e 27 feriti, di cui alcuni morirono in seguito per le ferite riportate. La CGIL proclamò lo sciopero generale, accusando i latifondisti siciliani di voler “soffocare nel sangue le organizzazioni dei lavoratori”.
Solo quattro mesi dopo si seppe che a sparare materialmente erano stati gli uomini del bandito separatista Salvatore Giuliano, colonnello dell'E.V.I.S.. Il rapporto dei carabinieri sulla strage faceva chiaramente riferimento ad "elementi reazionari in combutta con i mafiosi locali".
Nel 1949 Giuliano scrisse una lettera ai giornali, in cui affermava lo scopo politico della strage. Questa tesi fu smentita dall'allora ministro degli Interni Mario Scelba. Nel 1950, il bandito Giuliano fu assassinato dal suo luogotenente Gaspare Pisciotta, il quale morì avvelenato in carcere quattro anni più tardi, dopo aver affermato di voler rivelare i nomi dei mandanti della strage. Attualmente vi sono forti dubbi sul fatto che Pisciotta fosse l'autore dell'omicidio, come è stato fatto osservare nella trasmissione Blu notte ed emerge dal lavoro di Alberto Di Pisa e Salvatore Parlagreco .
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Speciale 1°maggio:La cucitrice di Giovanni Pascoli
L'alba per la valle nera
sparpagliò le greggi bianche:
tornano ora nella sera
e s'arrampicano stanche;
una stella le conduce.
Torna via dalla maestra
la covata e passa lenta;
c'è del biondo alla finestra
tra un basilico e una menta
è Maria che cuce e cuce.
Per chi cuci e per che cosa?
un lenzuolo? un bianco velo?
Tutto il cielo è color rosa,
rosa e oro, e tutto il cielo
sulla testa le riluce.
Alza gli occhi dal lavoro:
una lacrima? un sorriso?
Sotto il cielo rosa e oro,
chini gli occhi, chino il viso,
ella cuce, cuce, cuce.
Giovanni Pascoli
Citazioni e aforismi famosi sul lavoro (parte 2)
(John Lennon)
"Il Governo ha due doveri, quello di mantenere l'ordine pubblico a qualunque costo ed in qualunque occasione, e quello di garantire nel modo più assoluto la libertà di lavoro."
(Giovanni Giolitti)
"Una macchina è in grado di lavorare come cinquanta uomini comuni, ma nessuna macchina può svolgere il lavoro di un uomo straordinario."
(Elbert Hubbard)
"Spesso le grandi imprese nascono da piccole opportunità."
(Demostene)
"Recessione è quando il tuo vicino perde il lavoro. Depressione è quando lo perdi tu. Panico quando lo perde anche tua moglie. "
(Boris Makaresko )
"Più desidero che qualcosa sia fatto, meno lo chiamo lavoro."
(Richard Bach)
"Il lavoro tenace supera ogni ostacolo."
(Virgilio)
"Cambiare e’ la regola della vita. E quelli che guardano al passato od al presente, certamente perderanno il futuro"
(John F. Kennedy)
Speciale 1°maggio: citazioni e aforismi famosi sul lavoro (parte 1)
"L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. "
(Articolo 1 della Costituzione Italiana)
Speciale 1°maggio - Festa dei lavoratori: un pò di storia
La Festa del lavoro o Festa dei lavoratori è una festività celebrata il 1º maggio di ogni anno che intende ricordare l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. La festa del lavoro è riconosciuta in molte nazioni del mondo ma non in tutte.Più precisamente, con essa si intendono ricordare le battaglie operaie volte alla conquista di un diritto ben preciso: l'orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore. Tali battaglie portarono alla promulgazione di una legge che fu approvata nel 1866 nell'Illinois (USA). La Prima Internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero approvate anche in Europa.
L'origine della festa risale ad una manifestazione organizzata negli Stati Uniti dai Cavalieri del lavoro (Knights of Labor, associazione fondata nel 1869) a New York il 5 settembre 1882. Due anni dopo, nel 1884, in un'analoga manifestazione i Cavalieri del lavoro approvarono una risoluzione affinché l'evento avesse una cadenza annuale. Altre organizzazioni sindacali affiliate all' Internazionale dei lavoratori - vicine ai movimenti socialisti ed anarchici - suggerirono come data della festività il primo maggio.
Ma a far cadere definitivamente la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago (USA) e conosciuti come rivolta di Haymarket. Questi fatti ebbero il loro culmine il 4 maggio quando la polizia sparò sui manifestanti provocando numerose vittime.
L'allora presidente Grover Cleveland ritenne che la festa del primo maggio avrebbe potuto costituire un'opportunità per commemorare questo episodio. Successivamente, temendo che la commemorazione potesse risultare troppo a favore del nascente socialismo, stornò l'oggetto della festività sull'antica organizzazione dei Cavalieri del lavoro.
La data del primo maggio fu adottata in Canada nel 1894 sebbene il concetto di festa del lavoro sia in questo caso riferito a precedenti marce di lavoratori tenute a Toronto e Ottawa nel 1872.
In Europa la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo.In Italia la festività fu soppressa durante il ventennio fascista - che preferì festeggiare una autarchica Festa del lavoro italiano il 21 aprile in coincidenza con il Natale di Roma - ma fu ripristinata subito dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945.
Nel 1947 la ricorrenza venne funestata a Portella della Ginestra (PA) quando la banda di Salvatore Giuliano sparò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone undici e ferendone una cinquantina.
I sindacati italiani CGIL, CISL e UIL organizzano annualmente a Roma un concerto per celebrare il primo maggio dall'anno 1991 (vedi Concerto del Primo Maggio a Roma a cui partecipano annualmente centinaia di migliaia di persone).
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giovedì 29 aprile 2010
Ancora aumenti sul carburante
Amicizia di Vincenzo Cardarelli
Amicizia
Noi non ci conosciamo. Penso ai giorni
che, perduti nel tempo, c'incontrammo,
alla nostra incresciosa intimità.
Ci siamo sempre lasciati
senza salutarci,
con pentimenti e scuse da lontano.
Ci siam riaspettati al passo,
bestie caute,
cacciatori affinati,
a sostenere faticosamente
la nostra parte di estranei.
Ritrosie disperanti,
pause vertiginose e insormontabili,
dicevan, nelle nostre confidenze,
il contatto evitato e il vano incanto.
Qualcosa ci è sempre rimasto,
amaro vanto,
di non ceduto ai nostri abbandoni,
qualcosa ci è sempre mancato.
Vincenzo Cardarelli
Per la prima volta, trovati ghiaccio e materiale organico su un asteroide
Google Maps integra il 3d
Novità in arrivo per il noto servizio Google Maps .Infatti viene reso disponibile un plugin da scaricare per il browser che implementa la famosa prospettiva 3D già presente nel programma Google Earth.Vi invito a guardare il video dimostrativo.
Per installare il plugin andate qui
Fonte: Google LatLong Blog
mercoledì 28 aprile 2010
Citazioni e frasi famose dei film:Le ali della libertà di Frank Darabont
Creare gif animate con Loogix
martedì 27 aprile 2010
Addio cari vecchi Floppy disk
Mr.Icons: motore di ricerca per trovare icone
Misteri:L'Arca dell'Alleanza
L'Arca dell'Alleanza, secondo la Bibbia, era una cassa di legno rivestita d'oro e riccamente decorata, la cui costruzione fu ordinata da Dio a Mosè, e che costituiva il segno visibile della presenza di Dio in mezzo al suo popolo.L'Arca è descritta dettagliatamente nel libro dell'Esodo (25, 10-21; 37, 1-9): era una cassa di legno di acacia rivestita d'oro all'interno e all'esterno, di forma parallelepipeda, con un coperchio d'oro puro sul quale erano due statue di cherubini anch'esse d'oro, con le ali spiegate. Le dimensioni erano di due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza e altezza, ovvero circa 110×60×60 cm. Ai lati erano fissate con quattro anelli d'oro due stanghe di legno dorato, per le quali l'arca veniva sollevata quando la si trasportava.
All'interno della cassa erano conservate un vaso d'oro contenente la manna, la verga di Aronne che era fiorita e le Tavole della Legge. (Ebrei 9:4;). Tuttavia, al momento dell'innaugurazione del Tempio di Salomone non conteneva altro che le Tavole della Legge (Deuteronomio 10, 1-5; 1 Re 8, 9; 2 Cronache 5, 2-10).
Il compito di trasportare l'arca era riservato ai leviti: a chiunque altro era vietato toccarla. Quando Davide fece trasportare l'arca a Gerusalemme, durante il viaggio un uomo di nome Uzzà vi si appoggiò per sostenerla, ma cadde morto sul posto (2 Samuele 6, 1-8).
Secondo la tradizione l'arca veniva trasportata coperta da un telo di pelle di delfino coperto da un ulteriore telo di stoffa viola e, quando il popolo ebraico si fermava, veniva posta in una tenda specifica, definita "Tenda del Signore" o "Tenda del convegno" senza che venisse mai esposta al pubblico, se non in casi eccezionali.
Inoltre la leggenda vuole che l'arca, in alcune situazioni, si adornasse di un alone di luce e che da essa scaturissero dei lampi di luce divini, delle folgori, capaci di incenerire chiunque ne fosse colpito; infine, tramite l'arca, Mosè era in grado addirittura di parlare con Dio che compariva seduto su un trono fra i due cherubini che ornavano il coperchio e che rappresentano l'angelo Metatron e l'angelo Sandalfon.
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lunedì 26 aprile 2010
Grandi opere:Canzone della Senna di Jacques Prévert
Canzone della Senna
La Senna è fortunata
Non ha preoccupazioni
Se la spassa bellamente
Giorno e notte
Esce dalla sorgente
Pian piano senza rumore
E senza prendersela troppo
Senza uscire dal suo letto
Verso il mare se ne va
Passando per Parigi.
La Senna è fortunata
Non ha preoccupazioni
E quando va girando
Lungo i suoi canali
Col suo bel vestito verde
E le sue luci dorate
Notre-Dame gelosa
Immobile e severa
Dall'alto di tutte le sue pietre
La guarda di traverso.
Ma la Senna se ne infischia
Non ha preoccupazioni
Se la spassa bellamente
Giorno e notte
E se ne va verso Le Havre
Se ne va verso il mare
Passando come un sogno
In mezzo ai misteri
Delle miserie di Parigi.
Jacques Prévert
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Dal blog Lufantasygioie:
27 marzo 2009 - 27 marzo 2010 = 1 anno!!
Il mio blog oggi compie 365 giorni di vita!
In tutti questi giorni trascorsi,sono cambiate tante cose,ho imparato tante cose...ho conosciuto tante persone che quasi tutti i giorni mi vengono a far visita!
Non voglio essere ripetitiva ma voglio dirvi Grazie di cuore a tutte...grazie della vostra presenza e della vostra amicizia,del vostro sostegno ed incoraggiamento....
Ho pensato di indire un Blog Candy,un pò particolare,per voi,per ringraziarvi.....
Cosa mi sono inventata stavolta?
Nulla di particolare...innanzitutto il logo del gioco,eccolo:
Eccovi le regole:
1)essere o diventare sostenitori del blog
2)lasciare un commento solo ed esclusivamente a questo post
3)scrivere ciò che desiderate ricevere se sarete una delle vincitrici.....
(peyote,swarovski,lampwork,pietre semipreziose,1/2 cristalli,perle cerate rinascimentali,vetro )....insomma quello che volete tranne cosa dev'essere.
4)il gioco non avrà scadenza di tempo,ma si fermerà quando il contatore avrà raggiunto 20.000 visite.
5)mettere il link e il logo del blog candy nel vostro blog,affinchè altre possano partecipare
Naturalmente il non adempiere ad una di queste regole porta alla cancellazione dal gioco!!!
Troverete la Moderazione commenti attivata,il vostro commento riceverà da me un numero progressivo in base all'orario e al giorno in cui l'avrete lasciato....
Si accetteranno solo 90 partecipanti(se ci arriveremo!!!!!).
I premi saranno 5
Saranno i numeri estratti dell'estrazione sulla ruota di Venezia del giorno in cui il contatore raggiungerà 20.000 visite,
Spero di avervi detto tutto
Mi raccomando lasciate un indirizzo dove possa rintracciarvi in caso di problemi!!!
Lufantasygioie
Autore post:Lucia
Link:Lufantasygioie
Segnalazione inviata da:Lucia
Citazione del giorno
sabato 24 aprile 2010
Per sempre partigiani in difesa della libertà
Il 25 aprile si celebra la liberazione dal regime nazi-fascista; ma ancora oggi e spesso la nostra libertà sono messe in discussione. In tutto il mondo ci sono situazioni che calpestano i più fondamentali diritti di ogni uomo, molte volte mascherati sotto una falsa "democrazia”; la lista è molto lunga, meglio soffermarsi sulle vicende di casa nostra. Purtroppo noto in Italia, poco interesse alla vita politica e civile del nostro Paese; sicuramente qualcuno dirà sono le solite affermazioni che non corrispondono al vero, invece secondo il mio parere no. Spesso balzano agli onori della cronaca avvenimenti d’intolleranza verso determinate categorie; come se oggi sarebbe una moda scagliarsi contro i più deboli e stare dalla parte dei più forti senza avere una propria opinione. Il 25 aprile si festeggia la liberazione; ma vedo che ultimamente molte persone osannano un ritorno a un regime e a queste persone voglio rispondere. Nella storia umana i regimi gestiti da un certo cesarismo hanno portato solo fame, miseria e annullamento di ogni diritto e uguaglianza umana; prima di dire anche solo per scherzo che in Italia ci vorrebbe una dittatura, pensi a quanti si sono battuti e deceduti per ottenere la nostra libertà. Non scherziamo: qui non si tratta di essere di destra oppure di sinistra, religiosi e non credenti, bianchi oppure neri; ma essere liberi da ogni forma di prigionia. Io lotterò sempre per inseguire questo ideale e alle nuove generazioni dico: rendetevi partecipi a una società nuova basata sul rispetto del prossimo la libertà, l’Italia libera.
Photo credit Raul Tejero caricata su Flickr
Speciale 25 aprile:Ultima lettera di un condannato a morte
Muoio per la mia patria. Ho
sempre fatto il mio dovere di
cittadino e di soldato. Spero
che il mio esempio serva ai
miei fratelli e compagni.
Iddio mi ha voluto, accetto
con rassegnazione il suo volere.
Tutti i miei averi vadano ai
miei fratelli e a Elisa Daccò.
Vorrei che sul mio avviso mortuario
figurassero i miei meriti sportivi e
militari.
Non piangetemi, ma ricordatemi a
coloro che mi vollero bene e mi stima-
rono.
Viva l’Italia
Raggiungo con cristiana rassegnazione la
mia mamma che santamente mi edu-
cò e mi protesse nei vent’anni
della mia vita.
L’amavo troppo la mia patria non
la tradite e voi tutti giovani d’Italia
seguite la mia via e avrete il compenso
della vostra lotta ardua nel ricostruire una
nuova unità nazionale.
Perdono a coloro che mi giustiziano, perché
non sanno quello che fanno e non pensano
che l’uccidersi tra fratelli non produrrà mai
la concordia.
Vorrei lasciare L 5000 alla mia guida
alpina Motele Vidi di Madonna di Campiglio.
L 5000 al mio allenatore di sci Giuseppe
Francopoli di Cortina. L 5000 a Luigi Conti
e L 1000 a Vanna De Gasperi, Berta Dossi, Rosa
Barlassina. Il mio guardaroba ai miei
fratelli e a Pussì Aletti, mio indimenticabile
compagno di studi.
L 1000 alla Chiesa di Lamburgo.
Il mio anello d’oro ricordo della povera mamma
a Papà il braccialetto a Ginio e l’orologio
Universal a Gianni. Alla zia Lia Gianelli
una mia spilla d’oro con pietra. Un ricordo
delle mie gioie alle mie cugine e a Elisa.
Stabilite una somma per messe in mio suffragio
e per una definitiva sistemazione pacifica della
patria nostra.
A te papà vada l’imperituro grazie per ciò
che sempre mi permettesti di fare e
mi concedesti.
Elisa si ricordi del bene che le volli e forse
non sufficientemente apprezzò.
Ginio e Gianni sono degni continuatori delle
gesta eroiche della nostra famiglia e non si
sgomentino di fronte alla mia perdita, i martiri
convalidano la fede in una vera idea. Ho sem-
pre creduto in Dio e perciò accetto la
sua volontà.
Baci a tutti
Giancarlo Puecher Passavalli
Fonte:Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana (http://www.ultimelettere.it), on line dal 26 aprile 2007, INSMLI, visitato sabato 24 aprile 2010.
Questa è solo una delle tante lettere scritte da molti nelle ultime ore prima della condanna a morte.Tante persone morirono per colpa di una delle solite guerre stupide fatte dal genere umano.
Speciale 25 aprile,per non dimenticare:Strage di Monchio, Susano e Costrignano
A questo punto venne fatto intervenire l'ufficio germanico di collegamento per l'Emilia che fece affluire sull’Appennino modenese un reparto di paracadutisti della divisione corazzata Hermann Göring comandato dal capitano Kurt Cristian von Loeben, accompagnato da reparti della G.N.R. di Modena che si piazzarono a Montefiorino e circondarono la valle del Dragone.
Alle prime luci dell'alba del 18 marzo iniziarono un intenso cannoneggiamento su Monchio, Susano e Costrignano, frazioni del comune poste sull'altro fianco della valle del Dragone. Gli abitanti abbandonarono le case più esposte al tiro dei cannoni e tra il terrore generale cercarono riparo nelle cantine delle abitazioni più riparate. Molti trovarono rifugio con le famiglie nei dirupi aperti dai torrenti che dai monti scendono verso il Dragone o nei boschi, protetti da grosse querce o negli avvallamenti protetti da dossi. Fu impossibile raggiungere altre borgate perché le granate esplodevano in modo incessante, impedendo ogni via di fuga.Verso le 7 gli automezzi delle truppe tedesche iniziarono a muoversi da Montefiorino e Savoniero per circondare i paesi colpiti, formando una lunga colonna di autocarri, camionette, mezzi cingolati ed autoblinde. I reparti si erano divisi le borgate e le frazioni da rastrellare; non appena giunti sul posto assegnato lanciavano in aria razzi luminosi per informare l'artiglieria di spostare il tiro su zone non ancora raggiunte. Quando tutti i reparti raggiunsero i loro obiettivi cessò il cannoneggiamento.
Da questo momento inizia il vero e proprio sterminio: tutte le case incontrate vennero razziate e depredate di provviste alimentari, di oggetti di valore e date alle fiamme; pure gli animali migliori vennero razziati, gli altri bruciati vivi nelle stalle. Le persone, tutti umili cittadini, passati per le armi nei luoghi in cui venivano sorpresi. Una buona parte degli uomini incontrata fu usata per trasportare armi, munizioni e beni razziati verso Monchio, dove nel pomeriggio fu giustiziata. Il primo borgo interessato fu Susano che al tempo contava 250 persone, furono sterminate intere famiglie, compreso lo straziante caso della famiglia Gualmini: tutti gli otto componenti uccisi, compresi i bambini di 7, 5 e 4 anni. Poi mentre si terminava a Susano, altri reparti si abbatterono sulle prime borgate di Costrignano. Tutte le case vennero perquisite, le donne ed i bambini furono spinti sulla strada verso Susano e qui trattenuti sotto la minaccia delle armi fino a sera. Gli uomini vennero usati per trasportare armi e munizioni, alcuni vennero uccisi direttamente sul posto con le mitragliatrici. Anche a Monchio si ripeterono le stesse scene degli altri due paesi. Qui di particolare importanza la testimonianza del parroco del paese Don Luigi Braglia che sulla strage scriverà:
« Sono le sette del mattino quando comincia il saccheggio e l’orribile strage. Entrano nelle case, spezzano le stoviglie e mandano in frantumi i vetri con i grossi fucili; fanno uscire le donne e i bambini, fanno una scorreria nelle camere, rubano qua e là ciò che loro aggrada, scaricando gli uomini che avevano nel frattempo tenuti fermi sotto la minaccia delle armi e quindi li avviano alla piazzetta in prossimità del cimitero vecchio dove vennero passati per le armi »
(Don Luigi Braglia)
Alla fine di questa tragica giornata si conteranno 129 cadaveri: 71 a Monchio, 34 a Costrignano e 24 a Susano cui si devono aggiungere 7 civili uccisi senza apparente motivo nei giorni immediatamente prima e dopo la strage che portano il totale a 136 morti. Tra questi poveri morti sono da segnalare la presenza di 6 bambini di età inferiore ai dieci anni, 7 ragazzi tra i dieci ed i sedici, 7 donne di cui una all’ultimo mese di gravidanza, 20 anziani ultra sessantenni di cui uno semi paralizzato.
Inspiegabilmente questa strage, che può tristemente essere considerata la prima di massa di quel periodo, è caduta nel più profondo degli oblii. È una tragedia nota solo localmente e solo ora, dopo molti decenni, la Presidenza della Repubblica ha avviato la procedura formale per verificare la possibilità di conferire al comune di Palagano la medaglia d'oro al merito civile.
Speciale 25 aprile:Bella ciao
In risposta a qualche politico che voleva festeggiare il 25 aprile con un canto tradizionale diverso; questo è il vero canto popolare della resistenza nazi-fascista italiana
Bella ciao
Questa mattina mi son svegliato
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
questa mattina mi son svegliato
e ho trovato l'invasor.
Oh partigiano, portami via
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
oh partigiano, portami via,
che mi sento di morir.
E se io muoio lassù in montagna
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
e se io muoio lassù in montagna
tu mi devi seppellir.
Seppellire sulla montagna,
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
seppellire sulla montagna
sotto l'ombra di un bel fior.
E le genti che passeranno,
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
e le genti che passeranno
mi diranno: " Che bel fior ".
È questo il fiore del partigiano,
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
è questo il fiore del partigiano
morto per la libertà.
Speciale 25 aprile:Ad un partigiano caduto di Giuseppe Bartoli
E’ un fiume di ricordi ormai amico
la strada che conduce
a quei giorni lontani di smeraldo
dove sostammo come creduli ragazzi
a creare coi sogni nelle vene
fantasie di speranze e di parole
fra pugni di “canaglie in armi”
Forse potrei dimenticare il giogo
che mi lega all’arco dei rimpianti
se soltanto le voci dei compagni
tornassero a cantare
come quando la vita dilagava
e tu portavi alla gioia di tutti
il tuo sorriso di fanciullo
e la forza serena dei tuoi occhi
Ma anche se il tempo non ricama
che fili d’ombra sulla memoria
e il tormento di quell’assurdo giorno
quando attoniti restammo
davanti alla pietà della tua forca
è pur sempre l’ora della tua lotta
del tuo caldo vento di libertà
immenso come grembi di colombe
in volo fra fiori d’acqua di luna.
Tu solo amico adesso
puoi scegliere i ritorni
e dirci ancora
col battito delle tue ali
le bellezze della vita
e le dolci innocenze della morte.
Giuseppe Bartoli
Citazioni e aforismi sulla resistenza
(Giorgio Bocca)
"Fuori, nei pascoli montani, fra rupi e bucaneve, veglia paterna l'indomita famiglia partigiana."
(Carlo Perasso)
"Era giunta l'ora di resistere; era giunta l'ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini. "
(Piero Calamandrei)
"La Resistenza e il Movimento Studentesco sono le due uniche esperienze democratico-rivoluzionarie del popolo italiano. Intorno c'è silenzio e deserto: il qualunquismo, la degenerazione statalistica, le orrende tradizioni sabaude, borboniche, papaline."
(Pier Paolo Pasolini)
"Oggi la nuova resistenza in che cosa consiste. Ecco l'appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato; di difendere la Repubblica e la democrazia. E cioè, oggi ci vuole due qualità a mio avviso cari amici: l'onestà e il coraggio. L'onestà... l'onestà... l'onestà. [...] E quindi l'appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto: la politica deve essere fatta con le mani pulite. Se c'è qualche scandalo. Se c'è qualcuno che da' scandalo; se c'è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato!"
(Sandro Pertini)
Speciale 25 aprile: Resistenza italiana, un pò di storia
Il movimento resistenziale - inquadrabile storicamente nel più ampio fenomeno europeo della resistenza all'occupazione nazista - fu caratterizzato in Italia dall'impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici, anarchici). I partiti animatori della Resistenza, riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale, avrebbero più tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra.
La Resistenza costituisce il fenomeno storico nel quale vanno individuate le origini stesse della Repubblica italiana. Infatti, l'Assemblea costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al CLN, i quali scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche e ispirandola ai princìpi della Democrazia e dell'Antifascismo.
Il periodo storico individuato comunemente come Resistenza italiana inizia, per convenzione storiografica ormai consolidata, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e termina alla fine del mese di aprile 1945. La scelta di celebrare la fine di quel periodo con il 25 aprile 1945 fu riferito dal CLNAI con la data dell'appello per l'insurrezione armata della città di Milano, sede del comando partigiano. La Resistenza italiana fu solo la prima parte del cosiddetto periodo costituzionale transitorio. In termini politici questo periodo si concluse con la nomina del primo governo Parri del 21 giugno 1945. La seconda parte terminerà il 1º gennaio 1948, giorno dell'applicazione della nuova Costituzione Italiana
venerdì 23 aprile 2010
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Grazie Alexia
Grazie mille Alexia!
giovedì 22 aprile 2010
Earth Day, il giorno della Terra
mercoledì 21 aprile 2010
Citazione del giorno
Segnala e condividi:Noto,la capitale del barocco siciliano (parte1)
L'attuale cittadina, di circa 22.000 abitanti e a 152 metri sul mare, affonda le radici storiche in una preesistente città millenaria, distrutta dal terremoto che sconvolse la Sicilia nel 1693, oggi nominata Noto Antica. Subito dopo la sciagura naturale due diverse fazioni si impegnarono nella ricostruzione della città: una che prese a ricostruirla nel sito precedente sul Monte Alveria, l'altra che iniziò a costruirla ex-novo in un loco lì vicino, nel feudo delle Meti.Dopo accese discussioni paesane, prevalse la seconda fazione, appoggiata dal clero e dai nobili della città che, forti del loro potere temporale, da ostentare anche dal punto di vista artistico e architettonico, costruirono chiese e monumenti sfarzosi, che resero Noto quella che oggi splendidamente appare ai nostri occhi.Accanto a monumenti barocchi, sorgevano anche la case basse e i vicoli tortuosi di chiara ispirazione araba dove abitava il popolo meno abbiente.La pietra gialla con cui gli edifici di Noto sono costruiti e l'architettura pomposa fatta di scalinate, colonne, campanili... hanno reso la città uno scenario naturale di ineguagliabile bellezza, al punto che registi quali Antonioni, Rossellini e De Sica hanno ambientato qui numerosi loro film.
Una volta raggiunto Viale Marconi, attraversata la Porta Reale, ci si immette su Corso Vittorio Emanuele, ove si affacciano tutti i monumenti più significativi della cittadina barocca: la Chiesa di San Francesco, costruita intorno al 1704 per mano degli architetti Gagliardi e Sinatra, affianco alla quale si trova il Monastero benedettino del SS. Salvatore; la Chiesa di Santa Chiara, risalente alla metà del '700 ancora opera dell'architetto Gagliardi; la sontuosa Piazza del Municipio sulla quale si affacciano la Cattedrale, maestosa testimonianza del barocco siciliano (Chiesa Madre di San Nicolò di Mira, progettata dal Sinatra nel '700 e arricchita da una sontuosa scalinata a tre rampe, opera dell'architetto Labili nel 1832, fu elevata a cattedrale nel 1844, conserva tutt'oggi le spoglie del santo patrono, Corrado Confalonieri, ma era - all'epoca delle mie visite nella cittadina netina - non visitabile e, a dire il vero, non visibile se non su un telo rappresentativo della facciata, in quanto erano in atto lavori di restauro della cupola), a fianco della quale si ergono l'ottocentesco Palazzo Vescovile e l'imponente Basilica del SS. Salvatore (costruita alla fine del '700 per opera dell'architetto Mazza), il palazzo del Municipio (Palazzo Ducezio, costruito dal Sinatra di fronte alla Cattedrale, con una facciata caratterizzata da imponenti colonne disposte in un loggiato a semicerchio) e la Chiesa di San Carlo Borromeo, risalente al XVIII secolo, cui è annesso l'ex convento dei Gesuiti; Piazza XVI Maggio, abbellita dalla splendida fontana d'Ercole, dal maestoso Teatro Comunale, opera ottocentesca dell'architetto Cassone, e dalla Chiesa di San Domenico, cui si affianca l'ex convento dei Domenicani.Una visita merita anche Noto Alta, raggiungibile mediante una scalinata che parte dal centro storico o, più comodamente, in auto, con le sue Chiesa di Sant'Agata, Chiesa di Santa Maria di Gesù e Chiesa del SS. Crocifisso.
martedì 20 aprile 2010
Racconti:Un po' d'argento di Bruno Ferrero
Un po' d'argento
"Rabbì, che cosa pensi del denaro?" chiese un giovane al maestro.
"Guarda dalla finestra", disse il maestro," cosa vedi?".
"Vedo una donna con un bambino, una carrozza trainata da due cavalli e un contadino che va al mercato".
"Bene. Adesso guarda nello specchio. Che cosa vedi?".
"Che cosa vuoi che veda rabbì? Me stesso, naturalmente".
"Ora pensa: la finestra è fatta di vetro e anche lo specchio è fatto di vetro. Basta un sottilissimo strato d'argento sul vetro e l'uomo vede solo se stesso".
Siamo circondati da persone che hanno trasformato in specchi le loro finestre. Credono di guardare fuori e continuano a contemplare se stessi.
Non permettere che la finestra del tuo cuore diventi uno specchio.
Bruno Ferrero
lunedì 19 aprile 2010
Vi presento 2 bei blog:Stella e Volo libero
L'altro blog si chiama Volo Libero gestito da Angelo azzurro.In questo blog troverete vari argomenti di attualità pronti per essere discussi con tutti .Non mancano post personali e varie riflessioni ,gestiti in maniera ammirevole dall'autrice del blog.Merita veramente una visita.
Link blog:Volo Libero
Misteri: Linee di Nazca
Le Linee di Nazca sono geoglifi, linee tracciate sul terreno, del deserto di Nazca, un altopiano arido che si estende per una cinquantina di chilometri tra le città di Nazca e di Palpa, nel Perù meridionale. Le oltre 13.000 linee vanno a formare più di 800 disegni, che includono i profili stilizzati di animali comuni nell'area (la balena, il pappagallo, la lucertola lunga più di 180 metri, il colibrì, il condor e l'enorme ragno lungo circa 45 metri).Si ritiene che i geoglifi siano stati tracciati durante la fioritura della Civiltà Nazca, tra il 300 a.C. ed il 500 d.C. da parte della popolazione che abitava la zona: i Nazca.
Le linee sono tracciate rimuovendo le pietre contenenti ossidi di ferro dalla superficie del deserto, lasciando così un contrasto con il pietrisco sottostante, più chiaro. La pianura di Nazca è ventosa, ma le rocce della superficie assorbono abbastanza calore per far alzare l'aria proteggendo il suolo. Così i disegni giganti sono rimasti intatti per migliaia di anni. A causa della superimposizione dei motivi, si crede che essi siano stati realizzati in due tappe successive: prima le figure e poi i disegni geometrici. Ciò nonostante, a causa delle caratteristiche del suolo è molto difficile poter datare con sicurezza il periodo in cui furono costruite, specialmente per la difficoltà di applicare il sistema di datazione con il Carbonio 14, che non ha dato risultati soddisfacenti. Gli scienziati si sono avvalsi di altri metodi, come il confronto tra le figure dei geoglifi e quelle trovate sul vasellame della civiltà Nazca.
Ai margini della Pampa, gli archeologi hanno scoperto la città cerimoniale dei Nazca, Cahuachi, da cui si ritiene provenissero gli artefici delle linee.
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Ricette:Tortino di patate e zucchine
Per gli amanti delle patate e delle zucchine;ecco una buona video ricetta per preparare un tortino.
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Grandi opere:Nella nebbia di Hermann Hesse
Nella nebbia
Strano, vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
nessun albero vede l’altro,
ognuno è solo.
Pieno di amici mi era il mondo,
quando la mia vita era ancora luminosa
adesso, che la nebbia cala,
nessuno si vede più.
Veramente, non è saggio
chiunque non conosca il buio,
che piano ed inesorabilmente
da tutti lo separa.
Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è solitudine.
Nessuno conosce l’altro,
ognuno è solo.
Hermann Hesse
Citazione del giorno
"Quando sei diverso da tutti gli altri, pensare ti aiuta ad essere creativo, ma forse il mio punto di vista è troppo romantico. Mi piace essere differente. Non voglio ascoltare quello che dice la gente o cambiarmi per soddisfare le aspettative. Da escluso sono diventato quello che sono."
Robert Pattinson
sabato 17 aprile 2010
A volte ritornano...(vecchi post riproposti): 2012,bufala o realtà?
21 dicembre 2012 è la data in cui, secondo aspettative diffuse attraverso siti internet, libri e documentari TV, dovrebbe verificarsi un qualche evento storico di significativa discontinuità o una vera e propria disastrosa catastrofe. Tali attese si baserebbero sulla fine di uno dei cicli (b'ak'tun) del calendario Maya. Una simile idea non trova supporti nell'ambito della comunità scientifica, in particolar modo né in quella geofisica né in quella astronomica; né nell'ambito della corrente principale degli studiosi degli antichi Maya.
maya, come altre culture mesoamericane, misuravano il tempo utilizzando un sistema di tre calendari. I giorni erano organizzati attraverso un calendario religioso rituale della durata di 260 giorni (chiamato Tzolk'in), suddiviso in trecene (periodi temporali di 13 giorni) e utilizzato prevalentemente a scopo divinatorio, e un calendario solare di 365 giorni (Haab'), suddiviso in 18 periodi di 20 giorni ciascuno.
I maya non misuravano gli anni, tuttavia le date di questi due calendari erano combinate tra loro per dare luogo a cicli di 18.980 giorni (~52 anni) per un totale di 52 cicli diversi ricorrenti. Un ulteriore calendario, il cosidetto Lungo computo, calcolava, invece, il tempo trascorso dalla data della creazione del mondo secondo la mitologia maya (11 agosto 3114 a.C. nel calendario gregoriano). Questo calendario, a differenza dei precedenti, era progressivo e suddivideva il tempo in cicli non ricorrenti (b'ak'tun) della durata di 144.000 giorni, suddivisi a loro volta, su base vintigesimale, in 4 ulteriori sottocicli. Il 20 dicembre 2012 terminerà il 13° b'ak'tun (12.19.19.17.19 nella notazione originale del calendario) a cui farà seguito, il giorno successivo, il 14° b'ak'tun (13.0.0.0.0).
Secondo il Popol Vuh - uno dei principali documenti storici sul corpus mitologico dei maya - il Lungo computo attuale è solo il quarto in ordine di tempo poiché gli dei avrebbero distrutto le tre precedenti creazioni ritenendole fallimentari. La terza creazione fu distrutta al termine del 13° b'ak'tun (12.19.19.17.19), una data che ricorrerà nuovamente alla fine del 2012. Questa circostanza, assieme ad un riferimento epigrafico sul Monumento 6 di Tortuguero, è alla base del fenomeno New Age che associa un evento di significativa discontinuità storica alla data summenzionata.
Sulla base di interpretazioni di impronta prevalentemente New Age, sono stati formulati due diversi scenari sulla corrispondenza di questa data: o con eventi quali la fine del mondo oppure con trasformazioni radicali del mondo stesso come l'inizio dell'Era dell'Aquario, un periodo di pace globale e profonda evoluzione spirituale.
Entrambi gli scenari profetizzati possono definirsi apocalittici tenendo conto del duplice significato del termine: o in senso figurato come devastazione totale, cataclisma rovinoso, disastrosa sciagura, o nel suo senso etimologico di rivelazione. Analogo distinguo è previsto dal termine catastrofe, che infatti richiede una disambiguazione.
Da un'iscrizione sul Monumento 6 del sito archeologico di Tortuguero si ricava la data del 2012, in cui accadrebbe qualcosa che coinvolgerebbe una misteriosa divinità Maya, Bolon Yokte, associata in genere alla guerra e alla creazione. Da qui se ne è ricavata l'eventuale profezia Maya data al 2012. Risultano tuttavia diverse altre tavolette che riportano date anche molto successive al 2012, cosa che fa ritenere che i Maya non pensassero a questo giorno come all'ultimo.
La credenza in catastrofi nel giorno 21 dicembre 2012 o in vicinanza ad esso, è una previsione considerata sbagliata dalla corrente principale degli studiosi degli antichi Maya, eppure è comunemente citata nei mezzi di comunicazione di cultura popolare come il problema del 2012.
Secondo Sandra Noble, executive director della Foundation for the Advancement of Mesoamerican Studies, Inc. a Crystal River in Florida, «Rendere il 21 dicembre 2012 come un Giorno del giudizio o un momento di cambiamento cosmico è una completa invenzione e una possibilità per molte persone di fare profitto.» La fine di un ciclo del calendario era infatti vista dal popolo maya semplicemente come occasione di grandi celebrazioni per festeggiare l'ingresso nella nuova era, in questo caso il sesto ciclo.
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Aspetto una vostra opinione in merito.
Link post originale pubblicato mercoledì 6 gennaio 2010 qui
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Grandi opere:Non sto pensando a niente di Fernando Pessoa
Non sto pensando a niente
Non sto pensando a niente,
e questa cosa centrale, che a sua volta non è niente,
mi è gradita come l'aria notturna,
fresca in confronto all'estate calda del giorno.
Che bello, non sto pensando a niente!
Non pensare a niente
è avere l'anima propria e intera.
Non pensare a niente
è vivere intimamente
il flusso e riflusso della vita...
Non sto pensando a niente.
E' come se mi fossi appoggiato male.
Un dolore nella schiena o sul fianco,
un sapore amaro nella bocca della mia anima:
perché, in fin dei conti,
non sto pensando a niente,
ma proprio a niente,
a niente...
Fernando Pessoa