domenica 29 settembre 2013

Fiumicino: scoperto nuovo geyser sottomarino


Molto intensa in queste settimane l'attività dal sottosuolo, nei dintorni di Fiumicino. Dopo il vulcanetto della rotatoria, arrivano filmati e notizie di nuove fuoriuscite di gas e fanghi, questa volta in mare. Le emissioni si sono verificate a circa 100 metri dalla costa e con una profondità di 40 metri.

Gli esperti continuano a studiare il caso e si attendono nuovi sviluppi.



Video credit signo65 caricato su YouReporter

Citazione del giorno


"Vale milioni di volte di più la vita di un solo essere umano che tutte le proprietà dell'uomo più ricco della terra."

Che Guevara
 
 

Strage di Marzabotto: come ieri


La strage di Marzabotto del 29 settembre 1944, fu uno dei più feroci eccidi compiuti dai nazifascisti durante la seconda guerra mondiale. Oggi voglio ricordarlo pubblicando un documentario, che raccoglie alcune testimonianze di persone sopravvissute alla strage. Questo video è stato realizzato il 3 ottobre 2010 a Marzabotto, in occasione delle commemorazioni del 66° anniversario dell'eccidio.  

Autrici: Valentina Lanzilli - Federica Stradi

Un documentario realizzato da Arcoiris TV.



Video credit Arcoiris TV caricato su Arcoiris TV - licenza: Creative Commons


La drammatica situazione greca

 
Articolo da East Journal
 
E’ un po’ che non si sente più parlare di Grecia. Non perché la situazione abbia smesso di essere critica ma perché la povertà ha smesso di fare notizia. Cosa dire “di nuovo” d’altronde: la gente è sempre in fila per il pane, la miseria corrode la società, la incattivisce, non mancano gli scontri violenti, gli scioperi sono ormai abituali, la frustrazione della popolazione aumenta, la politica non trova soluzioni e lo Stato si fa sempre più autoritario. Ma in fondo chi se ne frega. La Grecia, ormai, non sembra essere nemmeno più Europa. Per noi è dall’altra parte del mare ma ci interessiamo più dell’India. La nostra stampa tace, forse per farci stare tranquilli, forse per incuria e sciatteria.

Fondamenta d’ingiustizia

Ci sono i dati, aridi e feroci, a raccontare la tragedia: la disoccupazione è aumentata fino al 27,9% a giugno. La natalità è diminuita del 10% dal 2009. I suicidi sono raddoppiati dal 2009. La proroga ottenuta dal governo di Atene per raggiungere il pareggio di bilancio vale poco: già si parla di un nuovo bailout. Oltre alla politica di tagli quello che manca è una strategia per rilanciare il paese che da tre anni non arresta la propria discesa agli inferi. Anche il quotidiano greco Khatimerini si interroga: per salvare l’Europa si vuole sacrificare la Grecia? Ma l’Europa che nascerà avrà fondamenta d’ingiustizia.

Tra cibo scaduto e malnutrizione

Per combattere la crisi (e la malnutrizione che colpisce sempre più persone, anche bambini) si è recentemente acconsentito alla vendita di cibi scaduti nei supermercati. Sappiamo tutti che la data di scadenza anticipa, in genere, l’effettivo degrado del prodotto, ma ciò nulla toglie alla gravità di una simile scelta. Oltre a essere un’offesa alla dignità dei greci. Un popolo che ha pagato oltremisura le proprie responsabilità e che ora va salvato.

Oxfam (Oxford Commitee for Famine Relief) è una confederazione di organizzazioni non governative che si occupa della lotta alla povertà e alla fame. In un recente report ha lanciato il suo allarme, già perché Oxfam adesso si trova oggi a lavorare in Grecia. Nella nostra Europa, non nella miseranda Africa o in qualche tormentato paese dell’Indocina. E il messaggio è chiaro: non solo la Grecia ma l’Europa tutta si sta trovando ad affrontare un decennio perduto (lost decade) dal quale uscirà più povera: l’aumento dei poveri oscillerà tra i 15 e i 25 milioni di persone nel 2025 (fra poco più di dieci anni, domani insomma).

L’austerità che ci rende poveri

Max Lawson, uno dei responsabili di Oxfam, ha dichiarato al giornale britannico The Guardian che “Oxfam è stata fondata nel 1942 a causa della carestia in Grecia. Mai avremmo pensato di doverci tornare più di settant’anni dopo trovando il paese in condizioni terribili”. E denuncia: “Le misure di austerità, che in passato hanno portato al collasso paesi dell’America latina o dell’Asia, stanno uccidendo l’Europa. I soli beneficiari di tali misure sono i ricchi, quel 10% della popolazione che sta aumentando il proprio tenore di vita”. E conclude: “Il modello europeo è sotto attacco“.

E l’Italia sarà la prossima Grecia. Non lo dice nessun rapporto ufficiale, non lo dice il presidente di Bankitalia né il ministro delle Finanze.  Lo dice la direttrice delle poste di una piccola cittadina di provincia, 20mila abitanti.

E mentre la nostra civiltà cade noi stiamo a guardare, come inebriati. La fine ha una sua voluttà. E noi europei amiamo la tragedia. Nel teatro di Epidauro mettono in scena la fine. Ma il vero dramma è che non c’è nemmeno un cane a vedere Europa che scende agli inferi.
 
 
Fonte: East Journal


Autore: Matteo Zola
 
Licenza: Copyleft


Articolo tratto interamente da East Journal
 
 

Luci della foresta


Forest lights from Tanguy Louvigny on Vimeo.

Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons



Natura finnica


Finnish Nature Timelapse - Leo Brinkmann from Leo Brinkmann on Vimeo.

Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Proverbio del giorno



Chi pianta spine non si aspetti di raccogliere rose.

Proverbio arabo
 
 

29 settembre 1538 – Nei Campi Flegrei inizia l'eruzione vulcanica che porta alla formazione del Monte Nuovo

 
Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La dinamica dell’eruzione del Monte Nuovo e la successione degli eventi è abbastanza ben conosciuta grazie ad una serie di testimonianze di alcuni personaggi e cronisti dell’epoca che, per la loro curiosità ed interesse scientifico, furono testimoni in prima persona del fenomeno, recandosi essi stessi sui luoghi dai quali invece gli altri fuggivano, similmente a quanto era avvenuto quindici secoli prima con Plinio il Vecchio durante l’eruzione del Vesuvio nell’anno 79 d.C. Benché la cronologia indicata dai diversi autori non sia sempre di immediata comprensione e la cadenza delle ore e della giornata non corrispondevano allora a quelle attuali, tuttavia dal confronto delle varie testimonianze tanto la dinamica che la sequenza delle diverse fasi eruttive risulta coerente e può essere riassunta come segue.
Sabato 28 settembre 1538: Il fenomeno si avviò intorno alle ore 12:00, allorché il mare si ritirò repentinamente di circa m 370, lasciando sulla riva moltissimi pesci agonizzanti che dai Puteolani, felici, furono raccolti "a carrettate"; è stato calcolato che questo ritiro corrisponda ad un moto bradisismico ascendente di almeno m 7,40.
Domenica 29 settembre: intorno alle ore 8:00 di mattina fu notato che nella piccola vallata posta fra il Monte Barbaro, l'Averno ed il mare, la terra si era abbassata di circa 2 canne ( = m 4,23), dal quale avvallamento fuoriuscì un piccolo torrente sia di acqua fredda e limpida che di acqua tiepida e sulfurea (dunque l'eruzione intaccò sia la falda freatica che vene di acque termali). Verso le ore 12:00 nello stesso avvallamento si andò formando invece un rigonfiamento del terreno, descritto dai cronisti dell'epoca che lo videro formarsi "come quando la pasta cresce"; continuando questo bozzo a crescere, vi si aprirono infine dei crepacci. Verso le ore 20:00 si aprì la prima voragine, il "cumulo di terra" collassò ed ebbe inizio l’eruzione. La piccola valletta si squarciò e dalla spaventosa buca cominciarono a fuoriuscire fuoco, fumo, pietre, cenere asciutta e soprattutto cenere fangosa, il tutto accompagnato da forti boati.
Lunedì 30 settembre (“primo giorno”): per tutta la notte si sentirono forti boati. I Puteolani, investiti dalla pioggia di cenere, fango e pietre, e dai tremori dei terremoti, fuggono verso Napoli. A Lucrino l’eruzione cancella progressivamente il Monticello del Pericolo ed il villaggio di Tripergole postovi sopra, e colma l'insenatura marina su cui questi si affacciavano; parimenti distrugge e seppellisce la sorgente termale chiamata "Bagno di Cicerone" (ovvero "Bagno del Prato") ed i corrispondenti resti della villa di Cicerone detta "Cumanum" (o "Academia"). In giornata il viceré Don Pedro di Toledo viene con tutta la sua corte, molti cavalieri e qualche filosofo ad osservare il fenomeno attestandosi però alla chiesetta di San Gennaro alla Solfatara sia perché il luogo è un punto di osservazione straordinario di tutti i Campi Flegrei, sia perché non era possibile avvicinarsi a Pozzuoli per la fitta caduta delle pietre eruttate.
Martedì 1 ottobre (“secondo giorno”): il Monte Nuovo finisce di formarsi nel giro di 48 ore. Nel frattempo da Napoli viene organizzata una processione con il prezioso busto contenente la reliquia della testa di San Gennaro.
Mercoledì 2 ottobre (“terzo giorno”): l'attività eruttiva si modera di molto e il monte diventa visibile quando fumo e ceneri cominciano a diradarsi. Il Toledo "con più persone" ne approfitta per salire sulla sommità del monte e guardare dentro la caldera.
Giovedì 3 ottobre (“quarto giorno”): tra le ore 15:00 e 16:00 nuova fase eruttiva, corta ma violentissima, tanto che "pietre grosse" raggiungono Nisida, spaventando non poco i barcaioli che lì stazionano.
Venerdì 4 ottobre (“quinto giorno”): il vulcano ritorna in uno stato di quiescenza ed emette solo "poco fumo". Il Marchesino è invogliato a recarsi di persona nei luoghi colpiti: vi si reca in barca attraccando a Pozzuoli per poi raggiungere il Monte Nuovo, salirci su, guardare dentro la caldera, ed infine dare uno sguardo a Lucrino e all’Averno.
Sabato 5 ottobre (“sesto giorno”): continua la fase quiescente del vulcano che emette "poco fumo". Il Marchesino scrive la sua lettera-relazione.
Domenica 6 ottobre (“settimo giorno”): sia la fase di apparente tranquillità del vulcano, che anche la giornata festiva invogliano numerose persone a scalare il nuovo cono. Ma nuovamente tra le ore 15:00 e 16:00 un'improvvisa e violenta esplosione, benché l'ultima, miete ben 24 vittime fra gli incauti scalatori.
I danni provocati dall'eruzione del Monte Nuovo furono piuttosto circoscritti e non andarono oltre il raggio di circa 1 km; i materiali eruttati ricaddero soprattutto in loco: Pozzuoli fu sepolta da 30 cm di ceneri, Napoli da 2 cm (quanto bastò per insudiciare i bei palazzi nobiliari), mentre le ceneri più leggere, portate dai venti, riuscirono a raggiungere il Cilento, la Calabria e le Puglie.
Probabilmente nei mesi (o negli anni) successivi all'eruzione il suolo ridiscese progressivamente: secondo alcuni ritornando alla quota che aveva nel 1530; secondo altri abbassandosi di circa 3 m.
Una tavola conservata al Museo di San Martino a Napoli (edita da E. Duchetti a Roma nel 1586) che ritrae una veduta generale a volo d'uccello dei Campi Flegrei da Posillipo fino a Cuma, mostra un lago Lucrino praticamente inesistente.

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Solo per oggi gratis su Giveaway of the Day - Format Converter 5 Pro



Oggi il sito Giveaway of the Day offre per ventiquattro ore, un ottimo software per convertire i file. Vi ricordo di leggere le condizioni e l'uso nel sito, inoltre nel readme scaricato troverete le spiegazioni per l’attivazione.

Note sul software

Troverete i dettagli delle funzioni a questo indirizzo:

http://formatconverter.net/en/shop/buy-now-formatconverter-5/


Sito web: Giveaway of the Day

Pagina download qui







venerdì 27 settembre 2013

Ci sono diversi tipi di libertà...



"Ci sono diversi tipi di libertà, e ci sono parecchi equivoci in proposito? Il genere più importante di libertà è di essere ciò che si è davvero. Si baratta la propria libertà per un ruolo. Si barattano i propri sensi per un atto. Si svende la propria capacità di sentire, e in cambio si indossa una maschera. Si può privare un uomo della sua libertà politica e non lo si ferirà? Finché non lo si priverà della sua libertà di sentire. Questo può distruggerlo."

Jim Morrison
 
 

I boscimani sfrattati dalla loro terra

Bosjesmannendorp

Articolo da Frontierenews.it

Non è certo una novità che popolazioni, specie se minoritarie e più deboli, vengano “sfrattate” dai luoghi dove hanno vissuto per migliaia di anni in favore di persone bramose di accaparrarsi terre e risorse.

Questo è quello che sta succedendo, non da tempi recenti,  in Botswana, paese dell’Africa australe ricco di risorse naturali e con un tasso di crescita economica tra i più alti del continente. I Boscimani, un popolo di cacciatori e raccoglitori del deserto del Kalahari che vivono in quella terre da migliaia di anni sono minacciati dallo sfruttamento turistico massiccio. In alternativa alle tradizionali entrate economiche derivanti dall’ industria mineraria, il governo del Botswana sta cercando di attirare i turisti i pubblicizzando il territorio boscimano come “ una natura davvero incontaminata”, costringendo però la popolazione a trasferirsi in riserve.

Questo è quanto denuncia Survival International, che, in occasione della giornata Internazionale del turismo, ha proposto a centinaia di tour operator in tuttol il mondo il boicottaggio turistico del paese africano; è stato chiesto inoltre alle migliaia di sostenitori della campagna di inviare una mail al Ministero del Turismo del Botswana scrivendo: “Non verrò in Botswana finché la questione boscimana non verrà risolta”.

Naturalmente, sui depliants turistici la questione non viene neanche accennata, ma la cosa che più sorprende è che l’attuale presidente Ian Khama, ha iscritto il suo paese nell’organigramma di varie organizzazioni a livello mondiale impegnate per la conservazione della natura.

Lo scontro governo – Boscimani non è certamente una novità : questo popolo è stato sfrattato dalle proprie terre già numerose volte in passato, ma una sentenza storica del 2006 aveva confermato il loro diritto ad abitare in quelle zone, compreso il diritto di cacciare gli animali (fonte di sostentamento primaria in un territorio con nessuna possibilità di praticare l’agricoltura, ma diritto negato più volte dal governo). Di recente, tuttavia, lo storico avvocato difensore dei Boscimani non aveva ricevuto il permesso di entrata nel Paese.

Stephen Corry, direttore di Survival international, spiega come sia irritante per i Boscimani sentire  parole di elogio per il presidente Khama da parte di organizzazioni turistiche internazionali, che più volte hanno lodato il governo per come gestisce le attività turistiche e la promozione del proprio paese. Il tutto mentre il loro popolo boscimano soffre e stenta a sopravvivere perché privato delle terre.  “L’unico modo per far sentire la propria voce” spiega Corry “è quello di boigottare il più possibile i viaggi in Botswana ed andare in vacanza altrove”.

Fonte: Frontierenews.it

Autore: Emiliano Rossano


Licenza: Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License.


Articolo tratto interamente da Frontierenews.it

giovedì 26 settembre 2013

Canzone d'Autunno di Paul Verlaine


Canzone d'Autunno

Singhiozzi lunghi
dai violini
dell’autunno
mordono il cuore
con monotono
languore.
Ecco ansimando
e smorto, quando
suona l’ora,
io mi ricordo
gli antichi giorni
e piango;
e me ne vado
nel vento ingrato
che mi porta
di qua e di là
come fa la
foglia morta.


Paul Verlaine



Citazione del giorno

 
"Il mondo danza sui piedi del caso."

Friedrich Wilhelm Nietzsche
 
 

martedì 24 settembre 2013

Autunno sul lago di Como e in Valtellina


FALL COLORS - Timelapse HDR from Antonio Selva on Vimeo.

Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Cieli alpini


Alpine Skies - LRTimelapse.com from gwegner.de on Vimeo.

Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Violento terremoto in Pakistan



Un terremoto di magnitudo 7,8 ha colpito il Pakistan sud-occidentale, nella provincia del Belucistan. Le prime notizie parlano di una cinquantina di vittime e numerosi feriti, ma si teme che il numero possa salire nelle prossime ore. Anche se la zona in questione è poco popolata, purtroppo gli edifici in prevalenza sono di fango e con le conseguenze che tutti possiamo immaginare. Il forte sisma, secondo alcune fonti, avrebbe provocato la nascita di una nuova isola al largo di Gwadar.
 
 

Proverbio del giorno


In ogni tempo, ci sono ascese e cadute; il cuore resta cieco, ma vede meglio di ogni altra cosa.

lunedì 23 settembre 2013

Il passato di Emily Dickinson


Il passato

E' una curiosa creatura il passato
Ed a guardarlo in viso
Si può approdare all'estasi
O alla disperazione.

Se qualcuno l'incontra disarmato,
Presto, gli grido, fuggi!
Quelle sue munizioni arrugginite
Possono ancora uccidere!

Emily Dickinson


Venezia: basta grandi navi nella laguna!


Ieri si è svolta una manifestazione contro il passaggio delle navi da crociera nella laguna. Sono anni che molti cittadini lottano per far fermare il passaggio delle grandi navi nel canale della Giudecca e nel bacino di San Marco, fino ad adesso le parole sono state inascoltate.

Cosa si aspetta? Un disastro che rovina definitivamente il già compromesso ecosistema lagunare.

Torniamo sempre ai soliti discorsi, il profitto dei pochi, rovina l'esistenza ai molti.



Video credit crazyhorse caricato su YouReporter



Video credit crazyhorse caricato su YouReporter

Puoi cadere migliaia di volte...


"Puoi cadere migliaia di volte nella vita, ma se sei realmente libero nei pensieri, nel cuore e se possiedi l’animo del saggio potrai cadere anche infinite volte nel percorso della tua vita, ma non lo farai mai in ginocchio, sempre in piedi."


Giancarlo Siani
 
 

Fortapàsc: recensione del film


Fortapàsc è un film del 2009, diretto da Marco Risi, sulla breve esistenza e la tragica fine del giornalista Giancarlo Siani, interpretato da Libero De Rienzo.

Trama 

Giancarlo Siani è un giovane giornalista napoletano che lavora nella redazione locale de Il Mattino a Torre Annunziata; Siani scrive di cronaca nera. Occupandosi di cronaca nera e di omicidi di camorra, il giornalista incomincia a indagare sulle alleanze dei camorristi annunziatesi con i reggenti di altri clan della Campania e scopre vaste aree di corruzione e connivenze tra politici e criminalità organizzata. Nonostante le minacce più o meno velate della classe politica locale, Siani continua nella sua inchiesta, in special modo dopo la strage del circolo dei pescatori. I suoi articoli però infastidiscono particolarmente i boss camorristi della zona, mettendone in crisi le alleanze, fino all'arresto del boss Valentino Gionta, preso fuori Casa Nuvoletta, appartenente ai boss Lorenzo e Angelo Nuvoletta. Smaschererà anche il corrotto Sindaco di Torre Annunziata, Cassano, che viene condannato a sette anni e mezzo. Così, dopo esser stato trasferito a Napoli, in un summit di camorra viene decisa la condanna a morte di Siani, che viene ucciso sotto casa la sera del 23 settembre del 1985. L'omicidio avviene nel quartiere residenziale del Vomero, nei pressi di piazza Leonardo, quando Siani ha solo da qualche giorno compiuto 26 anni. Il motivo dell'esecuzione, al di là della sua attività d'inchiesta giornalistica sul fronte della commistione tra criminalità organizzata e politica locale, era lo specifico interesse sugli appalti pubblici per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto dell'Irpinia del 1980 nei dintorni del Vesuvio.

Curiosità sul film

Il film è stato girato nelle città di Napoli, Torre del Greco, Torre Annunziata, Portici, Ercolano, Castellammare di Stabia e Castel Volturno presso la frazione di Villaggio Coppola Pinetamare. A pochi giorni dal primo ciak, morì il grande regista Dino Risi, padre di Marco. Ci fu uno stop di tre giorni per i funerali. Al termine delle riprese la produzione ha voluto far dedicare la pellicola da Marco Risi alla memoria del padre.

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Diritto d'autore. Rovescio d'autore


Articolo da Sumproject.org 

SUM Project, storica associazione culturale pugliese operante dal 2004 nella promozione di modelli di fruibilità culturale alternativi, e Acid Cosmonaut, giovane etichetta discografica indipendente, con la collaborazione di Bollenti Spirti e Regione Puglia – Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l'Innovazione Servizio Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale, organizzano Diritto d'autore – Rovescio d'autore, tre giornate di formazione, discussione, musica, arte e letteratura sul copyleft e gli strumenti di tutela delle opere artistiche.
Gli incontri si terranno al Km97, vecchio casello ferroviario nella campagna salentina, a pochi chilometri da Lecce. Un luogo non più dimora di casellanti, ma rigenerato e fatto rivivere attraverso la musica, la letteratura, le arti dell’immagine e il teatro da SUM e dagli artisti che vi orbitano attorno.
Quattro i principali punti d’interesse attorno ai quali ruoterà questo lungo weekend, tutti in correlazione con i nuovi strumenti per la diffusione della creatività, e per la condivisione di cultura e conoscenza.
In primo luogo l’inaugurazione del CeSLL (Centro Servizi Licenze Libere), un nuovo ente di riferimento della Puglia e del meridione d'Italia per la consulenza giuridica e tecnica nell'utilizzo e applicazione pratica delle licenze libere, che vedrà la sua sede operativa proprio al Km97.
In secondo luogo la presentazione della nuova edizione di Creative Commons: Manuale Operativo - Una guida pratica e un'introduzione teorica al mondo CC, libro di Simone Aliprandi, fondatore e responsabile del progetto Copyleft-italia.it, collaboratore di alcune cattedre Universitarie nell'ambito dell'Informatica Giuridica e del Diritto della Comunicazione e membro di Array, network di legali specializzati nell'Information Technology Law.
Durante i tre giorni è previsto inoltre un corso di formazione incentrato sul copyleft e i nuovi strumenti di tutela e diffusione delle opere creative, tenuto dallo stesso Simone Aliprandi. Tre incontri formativi, ciascuno della durata di quattro ore, gratuiti e aperti a venti partecipanti tra musicisti, operatori discografici, editori, producer e gestori di locali.
L’ultimo giorno, infine, la Festa delle arti libere, serata di conclusione della rassegna all’insegna di performance musicali, istallazioni artistiche, videoproiezioni, letture di testi e poesie accomunati da un unico tema: libertà d’espressione e di circolazione di arte e idee.

giovedì 19 settembre 2013

Violente tempeste hanno devastato il Messico



Le tempeste Manuel e Ingrid hanno portato morte e distruzione in varie zone del Messico. Al momento si segnalano più di ottanta vittime e 58 dispersi, in una frana nelle montagne a nord di Acapulco. Le due tempeste tropicali hanno colpito più di 254 città, costringendo 39.000 persone a evacuare dalle proprie case. Inoltre 40.000 turisti sono rimasti bloccati ad Acapulco, poiché le alluvioni hanno bloccato l'aeroporto e le autostrade.

In queste ore l'emergenza continua, perché molte zone sono senza elettricità e con scarsità di viveri.

Video credit CronacaLive caricato su YouReporter

La musica di Percy Bysshe Shelley

 
La musica
 
La musica, quando le soffici voci svaniscono,
Vibra nella memoria,
I profumi, quando le dolci violette sfioriscono,
Vivono dentro i sensi che ravvivano.

I petali della rosa, quando la rosa muore,
Vengono ammucchiati per il letto dell'amata;
Così sui tuoi pensieri, quando te ne sarai andata,
L'amore stesso si assopirà.
 
Percy Bysshe Shelley
 
 

mercoledì 18 settembre 2013

Notizie dal web


Queste notizie non sono state prese a caso, ma per farvi riflettere sulla pericolosa deriva in atto. Vi prego di leggere attentamente gli articoli e aspetto una vostra opinione.



Citazione del giorno


"Io sono solo quello che sono, non quello che la gente vuole che io sia."

Bob Marley
 

Campo libera tutti


Già dalla fine degli anni Novanta, in Puglia, un gruppo di contadini si incontrava sulla base di comuni spiriti, problematiche e intenti legati al lavoro della terra. Punto di riferimento e continuo stimolo per tutti noi era la Comune Urupia che costituiva (e costituisce tuttora) il punto d’incontro più elevato tra elaborazione teorica e sviluppi pratici tra tutte le esperienze (locali ma non solo) di approccio alla terra su basi libertarie.
Nel maggio del 2012 l'esperienza pugliese incontra in Puglia quella nazionale di Genuino Clandestino.
Da qui l'esigenza di documentare questo incontro e testimoniare il procedere di un movimento, quello di Genuino Clandestino, che si propone sempre più nelle sue idee e pratiche di produzione e consumo, non solo come un percorso autonomo e slegato dalle logiche del mercato e della produzione capitalista, ma come una delle alternative praticabili dinanzi all'attuale crisi economica.

Un documentario di Domenico de Ceglia e Giordano Bruno Balsamo.

Per maggiori informazioni sul documentario:

http://www.gruppofarfa.org/


Campo libera tutti from GRUPPO FARFA on Vimeo.

Video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

martedì 17 settembre 2013

Tempo speso e tempo sprecato


"Spendere il tempo significa trascorrerlo in un modo specifico, mentre sprecare il tempo significa lasciarlo passare sconsideratamente o sbadatamente. Tutti abbiamo tempo da spendere o da sprecare, e spetta a noi decidere cosa farne. Ma, una volta passato, se ne è andato per sempre."

 
Bruce Lee
 
 

 

Costa Concordia: rotazione ultimata, nave in asse



Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Martedì 17 settembre 2013

Alle ore 04:00 del mattino l’annuncio di Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile. «È fatta - ha detto Gabrielli - la Concordia ormai è allineata» suscitando applausi tra i tantissimi che hanno seguito da vicino il lavoro di tutti coloro che - da lunedì mattina - hanno risollevato la nave naufragata nella notte del 13 gennaio 2012 sugli scogli del Giglio. Adesso la Concordia si trova in posizione verticale, dopo una rotazione di 65° - e poggia sulle piattaforme create ad hoc a formare un fondale artificiale a circa 30 metri di profondità.

Il relitto, dopo essersi completamente staccato dalle rocce, è stato tirato su prima dai cavi e poi dai cassoni (alti l’equivalente di 7 piani) che si sono riempiti d’acqua per portare la nave al suo assetto definitivo. L’operazione di raddrizzamento della Costa Concordia (definita parbuckling in gergo tecnico) era cominciata verso le 9 del mattino di lunedì, con un tempo complessivo stimato inizialmente in circa 12 ore ma che si è considerevolmente allungato per problemi di tensione dei cavi di tiraggio. Durante l'operazione si sono cercati, al momento senza successo, i corpi di Maria Grazia Trecarichi e di Russel Rebello, dati per morti durante il naufragio e sinora mai ritrovati.

Nella fase iniziale la Concordia è stata imbragata con 36 cavi di acciaio con un tiro iniziale di 60 tonnellate. Cavi, con incremento di tiro di circa 10 tonnellate, serviti fino alla rotazione di 24 gradi. Per riportare in piedi lo scafo i cavi sono stati tirati di circa 21 metri, 3,5 metri per ogni ora in modo da effettuare un’azione costante ma non pericolosa per la struttura della nave. Per ruotare la Concordia i tecnici hanno poi posizionato sei piattaforme marine, di cui le tre maggiori misurano 15 metri per cinque, sorrette da 21 pali di 1.6 metri di diametro, fissati alla roccia ad una profondità di 9 metri, che assieme ai sacchi di una speciale malta cementizia (da recuperare ad operazioni ultimate) saranno il nuovo letto della nave. I martinetti idraulici collegati alle catene di acciaio sono utilizzati per «tirare» lo scafo da due lati.

Tutte le operazioni sono avvenute da remoto, per motivi di sicurezza.

Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Autori: vari

Licenza: Creative Commons License
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Articolo tratto interamente da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Video credit Peter85 caricato su YouReporter

Voglio ricordare i profili sociali di questo blog

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Il mondo è un'illusione



"Gli esseri umani sono dei percettori, ma il mondo che percepiscono è un'illusione: un'illusione scaturita dalla descrizione che hanno ricevuto quando sono nati. In sostanza, quindi, il mondo che la loro ragione vuole affermare è il mondo scaturito da una descrizione e dalle sue regole dogmatiche e inviolabili, che la ragione impara ad accettare e a difendere."

Carlos Castaneda
 
 

Gabon: la radioattività colpisce i villaggi

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Articolo da Africanews

Gabon 8 agosto 2013 – Situato a 11 km da Moanda, il capoluogo del dipartimento di Lebombi-Leyou (provincia dell’Alto-Ogooué), questo borgo di un centinaio di abitanti vive con una spada di Damocle sulla testa. Lo sfruttamento del manganese da parte della Compagnie minière de l’Ogooué (Comilog) ha delle ricadute ecologiche devastanti. I rivieraschi sono esposti all’inquinamento rappresentato dai minerali presenti nei loro capelli.
Il villaggio di Mikouagna, che si trova nella zona della stazione ferroviaria di Moanda, vive nella quiete che esiste il giorno dopo i lieti eventi. Natacha, una giovane donna di 26 anni, ha partorito una bellissima bambina, una settimana fa.  Emilienne, sua madre, ha contrattato un po’ di tempo libero dalla sua agenda per occuparsi innanzitutto della sua nipotina. Intorno alla culla c’è lo stato d’assedio. Più di quaranta litri d’acqua sono depositati affianco del letto della neonata.
I due principali corsi d’acqua dell’area, Moulili e Akini, sono inquinati. Il forte tasso di radioattività dei rifiuti gettati dalla Comilog sarebbe all’origine dell’importante inquinamento dell’ambiente, in particolare della vegetazione, dei fiumi e dell’aria, in violazione delle leggi in vigore. « Non si beve altro che acqua minerale qui. L’acqua del nostro fiume non è più potabile. Un’importante quantità di manganese vi viene sversata », racconta Natacha, che allatta il suo bebé facendole delle carezze.
Con diligenza, la giovane donna ha ricoperto il letto del suo bebé con una plastica ed ha bloccato le fineste della casa di cui lei occupa solo una stanza. La polvere dei rifiuti minerari si solleva spesso col vento prima di diffondersi su tutte le superfici. « I tetti delle case e le foglie degli alberi da frutta sono spesso coperti da depositi di manganese. Tutto è rovinato qui », rincara la partoriente.
Dopo aver preparato il biberon della sua figlioletta, Emilienne prende una cesta piena di bucato sporco tra cui anche le lenzuola quadrate della neonata, prima di dirigersi sulla riva ai bordi del villaggio. « L’unica cosa che possiamo fare con quest’acqua è lavare i panni. Non possiamo più berla. Non possiamo neanche più bagnarci in questo fiume. E’ veramente inquinato. L’anno scorso, la situazione era grave. si vedeva anche del carburante sotto l’acqua », aggiunge la quarantenne, mentre striglia i panni con una spazzola.
PERICOLO. In questa fine mattinata, l’anziano Nzengué, capo del villaggio di Mikouagna, non ha partecipato alle sue occupazioni. Sta pulendo la sua concession, alla vigilia del ritorno della stagione delle piogge. Dopo aver liberato i dintorni di casa sua costruita su un terreno sopraelevato, il patriarca si appresta ad inaffiare le piante avvizzite dal sole della stagione secca.
Il notabile traspira con gocce grosse dopo essersi speso in così tanti sforzi fisici. Sospende momentaneamente il suo compito per riprendere le forze. Le mani posate sulle anche e la schiena  rivolta verso la strada, rivolge uno sguardo inquisitore ai dintorni della sua casa. Un istante, i suoi occhi si fermano sulle tombe non cementate, poste all’estremità della sua abitazione.
E’ in questo posto che ha seppellito dei membri defunti della sua famiglia, si dice, in seguito all’inalazione di sostanze chimiche provenienti dall’estrazione di manganese. Ne parla con difficoltà. « Ho perso molti membri della mia famiglia, finanche i nipoti. Li ho seppelliti qui. Il dottore mi aveva detto che aveva contratto delle infezioni polmonari, probabilmente a causa dell’inalazione di aria inquinata », spiega.
« Tutto il nostro ambiente è inquinato. Se appendete una camicia al sole, quando andrete a prenderla ci troverete un deposito di sostanza nerastra. Quando vi pulite le narici con un fazzoletto bianco, constaterete voi stessi la medesima sostanza nerastra. Sono i rifiuti del manganese che evaporano e si diffondo nell’aria. Con ciò non possiamo fare altro che contrarre delle malattie polmonari come quelle che hanno ucciso i miei, » aggiunge.
Diverse famiglie a Mikouagna hanno una particolarità in comune: il pericolo che preme sulle loro teste a causa dell’inquinamento atmosferico, alimentare e idrico, conseguenza delle attività della Comilog, che hanno inquinato i corsi d’acqua, le piantagioni e a causa dell’attività della miniera di manganese e della fabbrica di agglomerazione. L’esistenza di un’esposizione ai minerali si traduce nella presenza di quest’ultimi nei capelli.
La popolazione dell’area della stazione ferroviaria, stimata a più di 225 anime, è quindi esposta alla contaminazione naturale del suolo e delle acque, come lo confermano le analisi dell’acqua e dei vegetali del plateau di referenza e dei vegetali più lontani dalla miniera.
La popolazione dell’area della Moulili subisce una sovraesposizione a causa della polvere e della contaminazione dei prodotti della pesca nelle acque di superficie in contatto con la Moulili o con le acque che emanano CIM.
RADIOATTIVITÀ. Gli abitanti di Mikouagna, tutti quelli del vicino villaggio di Mondzeye, presenterebbero dei livelli elevati di arsenico, bario e manganese rispetto ai valori di riferimento e rispetto agli abitanti di Moanda. La popolazione che abita intorno al ponte della Moulili. Secondo alcune fonti degne di fede, i lavoratori del CIM avrebbero dei livelli molto elevati di minerali nei capelli.
Confrontando questi livelli con quelli di una popolazione non industriale e che vive in una regione mineraria africana – quella della città di  Lubumbashi, in Repubblica Democratica del Congo, per esempio – solo i livelli di Bario, Manganese e Mercurio della popolazione di Moanda sono superiori a quelli di Lubumbashi.
Gli abitanti di Mikouagna e Mondzeye sono diventati ipocondriaci. « Ci hanno sacrificati. Lo stato non fa niente per difendere i nostri interessi. Gli interessa solo lo sfruttamento del manganese nel nostro villaggio. Moriamo a fuoco lento. E’ un problema che dura già da diversi anni. E’ conosciuto da tutti i nostri governanti ma costoro non fanno niente per risolverlo », denuncia un notabile della borgata.

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Fonte: Africanews


Autore: Nanita con Jonas Moulenda - koaci.com

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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 2.5 Italia.


Articolo tratto interamente da
Africanews

Photo credit
Vincent.vaquin (Opera propria) [CC-BY-SA-3.0], attraverso Wikimedia Commons

Proverbio del giorno


Quello che a te non piace, altrui non fare!
 
 

lunedì 16 settembre 2013

Sabra e Shatila: per non dimenticare


Valzer con Bashir: recensione del film

SabraShatilaMemorial

Valzer con Bashir è un film d'animazione del 2008 scritto e diretto da Ari Folman.

Trama 

In un bar, il regista Folman ascolta il racconto di un amico, che gli riferisce di un sogno ricorrente: ventisei cani lo inseguono nella notte, onirici testimoni di quei ventisei cani che l'amico stesso uccise durante varie missioni notturne, compiute nei campi profughi palestinesi durante la guerra del Libano. Folman si rende conto, con stupore, che lui non conserva nessun ricordo di quella guerra, pur avendovi partecipato direttamente come soldato.
Inizia allora a incontrare e intervistare amici, commilitoni e un reporter televisivo: il racconto di ognuno di essi diventa un flashback, che presenta un frammento sempre nuovo del conflitto. Questo susseguirsi di testimonianze fa emergere dalla memoria di Folman i suoi ricordi, che diventano sempre più definiti, fino ad arrivare ai giorni cruciali della strage di Sabra e Shatila, a cui assistette passivamente.
Le ultime immagini del film non sono più in animazione, ma sono filmati d'archivio, che ritraggono i cadaveri della strage in mezzo alle macerie del campo profughi: queste immagini reali, al termine di un film di animazione, colpiscono lo spettatore con una crudezza particolare e nuova.

Curiosità sul film

Nonostante la tecnica d'animazione, il film si colloca nel genere documentaristico, ripercorrendo con estrema crudezza e drammaticità i conflitti che coinvolsero il Libano nei primi anni ottanta e il massacro di Sabra e Shatila del 1982.

Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Photo credit Bertramz (Opera propria) [GFDL o CC-BY-3.0], attraverso Wikimedia Commons


Coltivare terre abbandonate


Articolo da Comune-info

La proposta  di Marco Tacconi è semplice, ci sono tantissimi terreni agricoli incolti e abbandonati, perchè non sollecitare i proprietari che sono interessati a metterli a disposizione? Questi terreni potrebbero essere gestiti e utilizzati da qualsiasi persona o gruppo che voglia mantenerli produttivi. L’idea fondante è creare una rete di protezione verso aree degradate per arginare la perdita di terreni produttivi, ma anche l’incuria del proprio territorio, una delle cause principali di dissesti idrogeologici. Secondo i promotori del progetto non esistano terreni “improduttivi”. Ogni spazio privato e libero ha un valore che va oltre le valutazioni economiche. Ogni terreno merita protezione e cura. Il portale terraxchange.it cerca di trovare un coltivatore per ogni spazio agricolo disponibile. Marco Tacconi ha risposto ad alcune domande.

Come nasce terraxchange.it?

L’idea di nasce da un’esigenza personale dice Marco. Sono appassionato di agricoltura tanto che tutti i miei studi, scuole superiori e università, sono stati rivolti verso questo settore. Il mio sogno è coltivare il mio cibo. Purtroppo la mia famiglia non ha origini contadine e non ho avuto la possibilità di fare pratica. Tuttavia vedevo in giro moltissimi terreni abbandonati. E’ nata così l’idea di unire terreni abbandonati a persone che vogliono prendersene cura. Insomma  questo portale l’ho pensato partendo da un bisogno che avevo. A questo si è aggiunta un forte aspetto sociale a cui tengo: Terraxchange potrà infatti essere utilizzato come punto di riferimento del mondo orticolo sociale. Nel sito stiamo aggiungendo un forum e una mappa satellitare in modo che si potrà contattare anche orti urbani già presenti e associazioni, creare eventi e censire gli orti privati presenti sul territorio. Non sarà solo un motore di ricerca ma una comunità coesa. Il sito è on line ma pensiamo di essere operativi per metà ottobre con la piattaforma definitiva.

Citazione del giorno


"La finanza vuole il socialismo per sé e il capitalismo per tutti gli altri. La gente ha perso casa e lavoro ma nessuno ha risposto dei crimini che hanno distrutto la vita di migliaia di persone."

Bruce Springsteen
 
 

Spring and Summer


Spring and Summer from Thomas Rasel on Vimeo.


Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Gli uomini temono il pensiero


"Gli uomini temono il pensiero più di qualsiasi cosa al mondo, più della rovina, più della morte stessa. Il pensiero è rivoluzionario e terribile. Il pensiero non guarda ai privilegi, alle istituzioni stabilite e alle abitudini confortevoli. Il pensiero è senza legge, indipendente dall'autorità, noncurante dell'approvata saggezza dell'età. Il pensiero può guardare nel fondo dell'abisso e non avere timore."

Bertrand Russell

Post originale pubblicato il 19 agosto 2012

 
 

 


venerdì 13 settembre 2013

Commenti liberi sul bon ton in rete




Prendendo spunto da alcuni fatti degli ultimi giorni successi in diversi blog, voglio con questo post aprire un forum di discussione sul tema del galateo in rete.

 Ecco alcune mie domande, ma aspetto un vostro commento personale:

 
Vi siete mai trovati con qualche situazione non piacevole?

 
La moderazione commenti è utile oppure limita la libertà d'opinione?

 
Come comportarsi sul web?

 
Poiché il tema interessa tutti, lascerò questo post per tutto il fine settimana e mi raccomando d'invitare anche i vostri amici a lasciare un’opinione.



Welcome: recensione del film


Welcome è un film del 2009 diretto da Philippe Lioret.

Trama 

Il film è stato candidato a Cannes proprio per la trama.Il film è ambientato a Calais in Francia e vede come protagonisti Simon Calmat (Vincent Lindon), un ex campione olimpionico di nuoto, e Bilal Kayani (Firat Ayverdi), immigrato curdo-iracheno.
Bilal giunge a Calais dopo un viaggio attraverso l'Europa durato oltre tre mesi con lo scopo di ricongiungersi alla fidanzata Mina (Derya Ayverdi), che vive a Londra con la sua famiglia. Non potendosi affidare ai trafficanti di clandestini, Bilal viene aiutato da Simon ad allenarsi per attraversare la Manica a nuoto. A complicare le cose interviene il rigido controllo del padre di Mina sulla famiglia: quest'ultima, infatti, viene promessa in sposa ad un ricco cugino, Hassam, in cambio di una promessa di lavoro.
Ad opporsi ai protagonisti, inoltre, la polizia di frontiera intenzionata a stroncare il traffico di clandestini e ad ostacolare in ogni modo le organizzazioni umanitarie di volontariato, di cui fa parte anche l'ex-moglie di Simon, Marion (Audrey Dana).

Curiosità sul film

Il film è diventato molto popolare in Francia avendo avuto, nelle prime 3 settimane di proiezione, 780.000 spettatori.


Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.



Citazione del giorno


"Coloro che dicono che il mondo andrà sempre così come è andato finora,contribuiscono a far sì che l'oggetto della loro predizione si avveri."

Immanuel Kant
 
 

giovedì 12 settembre 2013

Pioggia di Federico Garcia Lorca




Pioggia

La pioggia ha un vago segreto di tenerezza
una sonnolenza rassegnata e amabile,
una musica umile si sveglia con lei
e fa vibrare l'anima addormentata del paesaggio.

È un bacio azzurro che riceve la Terra,
il mito primitivo che si rinnova.
Il freddo contatto di cielo e terra vecchi
con una pace da lunghe sere.

È l'aurora del frutto. Quella che ci porta i fiori
e ci unge con lo spirito santo dei mari.
Quella che sparge la vita sui seminati
e nell'anima tristezza di ciò che non sappiamo.

La nostalgia terribile di una vita perduta,
il fatale sentimento di esser nati tardi,
o l'illusione inquieta di un domani impossibile
con l'inquietudine vicina del color della carne.

L'amore si sveglia nel grigio del suo ritmo,
il nostro cielo interiore ha un trionfo di sangue,
ma il nostro ottimismo si muta in tristezza
nel contemplare le gocce morte sui vetri.

E son le gocce: occhi d'infinito che guardano
il bianco infinito che le generò.

Ogni goccia di pioggia trema sul vetro sporco
e vi lascia divine ferite di diamante.
Sono poeti dell'acqua che hanno visto e meditano
ciò che la folla dei fiumi ignora.

O pioggia silenziosa; senza burrasca, senza vento,
pioggia tranquilla e serena di campani e di dolce luce,
pioggia buona e pacifica, vera pioggia,
quando amorosa e triste cadi sopra le cose!

O pioggia francescana che porti in ogni goccia
anime di fonti chiare e di umili sorgenti!
Quando scendi sui campi lentamente
le rose del mio petto apri con i tuoi suoni.

Il canto primitivo che dici al silenzio
e la storia sonora che racconti ai rami
il mio cuore deserto li commenta
in un nero e profondo pentagramma senza chiave.

La mia anima ha la tristezza della pioggia serena,
tristezza rassegnata di cosa irrealizzabile,
ho all'orizzonte una stella accesa
e il cuore mi impedisce di contemplarla.

O pioggia silenziosa che gli alberi amano
e sei al piano dolcezza emozionante:
da' all'anima le stesse nebbie e risonanze
che lasci nell'anima addormentata del paesaggio!


Federico Garcia Lorca

 

Avviso importante per gli utenti di Flickr

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Domani dalle 6 del mattino alle 14 circa, Flickr non sarà disponibile per attività di manutenzione programmata. In questo periodo il noto social network non sarà disponibile e quindi non preoccupatevi se sarà irraggiungibile. Questo periodo d'inattività serve per spostare i dati su server più capienti e vedremo se ci saranno anche ulteriori novità.
Fonte: blog Flickr

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Settembre


September views from Tbfxtcxzo on Vimeo.

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Fienile giallo


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