lunedì 31 maggio 2021

Ci hai mai pensato?



"Hai mai pensato di andare via e non tornare mai più?
Scappare e far perdere ogni tua traccia, per andare in un posto lontano e ricominciare a vivere, vivere una vita nuova, solo tua, vivere davvero.
Ci hai mai pensato?"


Luigi Pirandello
 
 

Proverbio del giorno

 

La libertà è più cara degli occhi e della vita.



Vi ricordo l'iniziativa poesie e racconti dal web





Voglio ricordare a tutti gli amici e lettori di questo blog, l'iniziativa poesie e racconti dal web. Se siete interessati alla pubblicazione di una vostra opera su questo blog, inviatemi la vostra richiesta via mail.


Miracoli di Walt Whitman


Miracoli

Perché la gente fa tanto caso ai miracoli?
Quanto a me, io non conosco altro che miracoli.
Che io passeggi per le strade di Manhattan,
o getti lo sguardo al di sopra dei tetti verso il cielo,
o sguazzi a piedi nudi lungo la spiaggia sul limitare delle onde,
o sosti sotto gli alberi nei boschi,
o parli di giorno con qualcuno che amo,
o giaccia nel letto di notte con qualcuno che amo,
o sieda a tavola a cena con gli altri,
o guardi gli estranei che mi stanno di fronte nel treno,
o osservi le api indaffarate attorno all’alveare in un mattino estivo,
o gli animali che pascolano nei campi,
o gli uccelli, o l’incanto degli insetti nell’aria
O il meraviglioso spettacolo del tramonto, o degli astri splendenti silenziosi e lucenti,
O la squisita delicata curva della luna nuova in primavera;
Queste cose con altre, ciascuna e tutte,
sono miracoli per me,
E, pur riferendosi al tutto, ciascuna sia distinta, e al proprio posto.
Per me ogni ora di luce e di tenebra è un miracolo,
Ogni pollice cubico di spazio è un miracolo,
Ogni miglio quadrato della terra è seminato di miracoli,
Ogni piede dell’interno della terra è affollato di miracoli.
Un continuo miracolo è per me il mare,
E i pesci che vi nuotano – e gli scogli – e il movimento delle acque
– e le navi e gli uomini che vi sono a bordo:
Quali miracoli più straordinari di questi vi sono?

Walt Whitman


sabato 29 maggio 2021

Il progresso



"Il terreno su cui poggiano le nostre prospettive di vita è notoriamente instabile, come sono instabili i nostri posti di lavoro e le società che li offrono, i nostri partner e le nostre reti di amicizie, la posizione di cui godiamo nella società in generale e l'autostima e la fiducia in noi stessi che ne conseguono. Il "progresso", un tempo la manifestazione più estrema dell'ottimismo radicale e promessa di felicità universalmente condivisa e duratura, si è spostato all'altra estremità dell'asse delle aspettative, connotata da distopia e fatalismo: adesso "progresso" sta ad indicare la minaccia di un cambiamento inesorabile e ineludibile che invece di promettere pace e sollievo non preannuncia altro che crisi e affanni continui, senza un attimo di tregua. Il progresso è diventato una sorta di "gioco delle sedie" senza fine e senza sosta, in cui un momento di distrazione si traduce in sconfitta irreversibile ed esclusione irrevocabile. Invece di grandi aspettative di sogni d'oro, il "progresso" evoca un'insonnia piena di incubi di "essere lasciati indietro", di perdere il treno, o di cadere dal finestrino di un veicolo che accelera in fretta."

Zygmunt Bauman

Tratto da Modus vivendi, Laterza, 2008


Il vento di Emily Dickinson


Il vento

Come la luce,
Delizia senza forma
E come l'ape,
Melodia senza tempo

Come i boschi,
Segreto come brezza
Che, senza frasi, agita
Gli alberi più superbi

Come il mattino,
Perfetto sul finire,
Quando orologi immortali
Suonano mezzogiorno!

 Emily Dickinson

Viaggio in Toscana

TUSCANY REVISITED - A Travel Compilation from Alan Cross on Vimeo.

Photo e video credit Alan Cross caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons 


Le maree in Bretagna

GLAZ - Marées en Bretagne from Tanguy Louvigny on Vimeo.

Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Citazione del giorno

 

"Chi non osa afferrare le spine non dovrebbe mai desiderare la rosa."

Anne Brontë


venerdì 28 maggio 2021

Addio a Carla Fracci

Fracci

Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Milano, giovedì 27 maggio 2021

Si è spenta nella sua Milano all'età di 84 anni la ballerina italiana Carla Fracci, da tempo impegnata in una lotta contro un tumore. Di umili origini, iniziò a studiare danza nel 1946 all'età di 10 anni, per poi diplomarsi nel 1954 e diventare, quattro anni dopo, prima ballerina del teatro alla Scala del capoluogo meneghino. Nella sua lunga carriera ha ballato con alcuni tra i più celebri come Rudol'f Nureev, Michail Baryšnikov e anche Roberto Bolle. Celebri sono state le sue interpretazioni di ruoli drammatici e romantici come Giselle, La Syphide, Giulietta o Medea. La grazia di Fracci ispirò perfino il poeta Eugenio Montale, allora critico musicale del Corriere della Sera, che le dedicò la poesia La danzatrice stanca, pubblicata nel Diario del '71 e del '72.

Diversi i messaggi di cordoglio da parte della politica a partire dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ne ricorda "le straordinarie doti artistiche e umane, che hanno fatto di lei una delle più grandi ballerine classiche dei nostri tempi a livello internazionale." Anche il Ministro della cultura Dario Franceschini la ricorda in un tweet definendola:

Twitter Logo.png « La più grande. Divina ed eterna. Piena di amore per la danza, di nuovi progetti, di idee per tutta la vita, con l’entusiasmo di una ventenne. L'Italia della cultura ti sarà grata per sempre, immensa #CarlaFracci  »

Il cordoglio è arrivato anche dal mondo dello spettacolo e in particolare da Virginia Raffaele, sua imitatrice in chiave comica. In un post su Instagram Raffaele ripercorre il profondo legame di amicizia che si era venuto a creare tra le due ricordandone la "sua grande autoironia, la sua disponibilità, la sua educazione e il suo amore per la danza e per lo spettacolo.


Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto 


Autori: vari

Licenza: Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 2.5 Generic License.

Articolo tratto interamente da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Photo credit Misia22442, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons


Pollice su e giù della settimana

 

La luna Europa potrebbe essere un posto ancor più promettente per la vita aliena tratto da Everyeye Tech


Funivia Stresa-Mottarone, freno tolto «per motivi economici» tratto da Corriere.it



martedì 25 maggio 2021

Gli 80 anni di Bob Dylan


Articolo da Fata Morgana Web

Robert Allen Zimmerman, chi era costui? Nel 1967 l’esordiente Gian Pieretti (armato di armonica a bocca sul modello di Bob Dylan e John Lennon) e il francese Antoine presentano a Sanremo – in piena fenomenologia di Mike Bongiorno – il brano Pietre, attribuito a Ricky Gianco, che ottiene popolarità grazie al suo motivetto quasi alla Jannacci: «Tu sei buono e ti tirano le pietre / sei cattivo e ti tirano le pietre / qualunque cosa fai dovunque te ne vai / tu sempre pietre in faccia prenderai».  Evidentemente i selezionatori del 17° festival della canzone italiana, poi vinto dall’accoppiata Claudio Villa/Iva Zanicchi, non hanno ancora ascoltato l’album doppio di Bob Dylan Blonde on blonde, che si apre proprio con la stessa marcetta felliniana condita di armonica e con un testo (misteriosamente intitolato Rainy day women # 12 & 35) in cui la nuova star della musica americana denuncia la lapidazione a cui è quotidianamente sottoposto da parte dei fan e dei media: «Well they’ll stone you when you’re trying to be so good / they’ll stone you like they said they would».

Un evidente caso di mancato aggiornamento professionale, visto che Dylan è ben noto in Italia fin dai tempi di Blowin’ in the wind, il brano d’apertura dell’epocale 33 The freewheelin’ (1963) che viene tradotto dal giovane Mogol (prima della collaborazione con Lucio Battisti, un cantautore il cui look di partenza risente molto di quello dylaniano) e poi registrato, col titolo La risposta è caduta nel vento e con un arrangiamento piuttosto infelice, da Luigi Tenco (il cui suicidio si colloca proprio in quel Sanremo numero 17). Perché qualcosa sta succedendo qui ma tu non sai che cos’è, vero, signor Mike?

Nel 1967 il futuro cabarettista Pippo Franco incide il 45 giri Vedendo la foto di Bob Dylan, probabilmente la prima canzone che mette nel titolo il nome del menestrello di Duluth, in largo anticipo sulla Song for Bob Dylan inserita da David Bowie nell’album Hunky Dory (1971). Il testo è ovviamente parodistico, configurandosi come la crisi di un giovane balbuziente la cui aspirazione a far parte della cultura beat si scontra con un’interdizione che affonda nel complesso edipico: «Vedendo la foto di Bob Dylan / my father mi ha detto che gli sembra / un individuo da clinica psichiatrica».

Nell’arco di soli quattro anni (1962/66), in cui il ventenne erede di Woody Guthrie ha prodotto sette album con cui ha traghettato il folk revival sulle sponde elettriche del rock (guadagnando alla sua icona un posto sulla storica copertina del Sgt Pepper dei Beatles), Bob Dylan passa da rappresentante della controcultura a monumento da abbattere; ma le sue innovazioni fanno scuola a distanza. Sul lato B della sanremese L’arca di Noè (1970) Sergio Endrigo mette Dall’America, una sorta di lettera aperta a Dylan e Joan Baez: «Caro amico Bob e amica Joan / dall’America voi cantate / la speranza e la paura / di chi vuole una nuova libertà / questa voce è una rosa che vivrà». Le profezie della fine, aumentate con lo shockante incidente motociclistico del 1966, si intrecciano con le procedure di beatificazione in vita.

Se esistesse un’americanizzazione cattiva e un’americanizzazione buona, e non la pura e semplice omologazione che Pasolini vedeva nella mutazione antropologica dell’Italia, Bob Dylan dovremmo considerarlo come un influencer che ha svecchiato la cultura italiana – e non soltanto in campo musicale. Ai livelli minimi abbiamo la moda dell’armonica a bocca (Edoardo Bennato ne fa un logo che appare su molte copertine) in associazione con la chitarra elettrica (una versione drammatizzata è quella di Morricone per C’era una volta il West, il cui protagonista è soprannominato Armonica) nonché la dilatazione della durata dei brani (Dylan è il primo a riempire un’intera facciata di LP con una composizione, Sad eyed lady of the lowlands nel già citato Blonde on blonde; il primo in Italia è Alan Sorrenti con Aria nel 1972). Ai livelli alti abbiamo una innovazione profonda nella scrittura dei testi, tanto nei temi quanto nella libertà poetica spinta fino all’ermetismo; lo stesso Lucio Battisti nella metacanzone Registrazione confessa: «Da Paul McCartney ho imparato a cantare / da Dylan a dire quello che mi pare».

Continua la lettura su Fata Morgana Web





Articolo tratto interamente da Fata Morgana Web


Comunicazione di servizio


Se volete mettervi in contatto con l'autore del blog per segnalazioni, critiche e suggerimenti; andate nella pagina Contatti e utilizzate la mail presente.





Perchè la rosa di Saffo


Perchè la rosa

Perchè la rosa, oh, la rosa! è dei fiori pupilla,
è rossore dei campi che leggiadri si sanno,
è lampo di bellezza e nell'ombracolo ignari
trafigge pallidi amanti, nello splendore immoti.

Oh, la rosa respira d'amore! alle rosse labbra
di Afrodite, invocata al festino, la coppa solleva, la rosa!
Oh! Inanellate per i mortali le dolci foglie,
la rosa gode del continuo ondulare dei petali
che ridono al vento ridente dell'ovest!

Saffo


La risposta sta soffiando nel vento...



Quante volte un uomo deve guardare verso l'alto prima che riesca a vedere il cielo?

Sì, e quante orecchie deve avere un uomo prima che possa sentire la gente piangere?

Sì, e quante morti ci vorranno perché egli sappia che troppe persone sono morte?

La risposta, amico mio, sta soffiando nel vento

La risposta sta soffiando nel vento


Traduzione della canzone Blowin' in the Wind di Bob Dylan


domenica 23 maggio 2021

Cede la funivia Stresa-Mottarone: 13 vittime e 2 bambini feriti

Lago-Maggiore 1488


Articolo da Quotidiano Piemontese

Un drammatico incidente è accaduto poco prima di pranzo sulla funivia che collega Stresa al Mottarone. Una cabina si è staccata precipitando al suolo. A bordo c’erano 15 persone, 13 delle quali sono decedute. Due bambini sono stati elitrasportati a Torino al Regina Magherita.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e personale del Soccorso alpino per raggiungere il luogo dove la cabina è caduta ed estrarre i corpi. Tutti i feriti sono già stati recuperati.

La fune si è staccata quasi all’arrivo, dove le cabine viaggiano all’altezza dal suolo maggiore.

La storia della funivia Stresa-Mottarone

Aggiornamento

Il presidente Cirio ha comunicato: Sono in viaggio verso Stresa. Siamo sconvolti per l’incidente avvenuto oggi sulla funivia del Mottarone. Ci stringiamo forte alle famiglie delle vittime e preghiamo per i due bambini feriti con ogni speranza possibile nel cuore. È una tragedia enorme che ci toglie il fiato. La Protezione civile regionale è sul posto per aiutare i soccorsi e dare tutto il proprio sostegno.

Continua la lettura su Quotidiano Piemontese

Fonte: Quotidiano Piemontese


Autore: redazione Quotidiano Piemontese


Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.


Articolo tratto interamente da Quotidiano Piemontese

Photo credit Mbdortmund, CC BY-SA 3.0 DE, attraverso Wikimedia Commons


I Maneskin vincono l’Eurovision Song Contest 2021

Maneskin 2019

Articolo da Inside Music

Doppietta: dopo aver trionfato a Sanremo, con lo stesso pezzo, parzialmente rivisitato in vista dell’occasione, i Maneskin si portano a casa anche l’Eurovision Song Contest 2021, oltre al premio per il Miglior Testo.

L’avevano detto e l’hanno fatto: hanno “spaccato” il palco e si sono “presi ciò che meritavano” e senza bisogno dei voti di connazionali, questa volta.

Non doveva succedere ma è successo, e in fondo loro un po’ ci credevano, come avevano dichiarato, e noi anche, ci speravamo e ci credevamo pure, e forse anche più dei Maneskin stessi, che hanno riportato a casa un premio che mancava da 31 anni.

Hanno vinto un Festival quest’anno caratterizzato da una qualità complessiva più elevata ma sempre partecipato da artisti sideralmente distanti anni luce dal genere di musica e di performance portato in scena dalla giovane rockband romana, che, nonostante i pronostici favorevoli e il fatto di essere stati i più ascoltati in Europa fra i partecipanti prima dello show finale (non un dettaglio ma nemmeno un indice così necessariamente significativo), partivano, oggettivamente, sfavoriti dal fatto di essere un po’ dei “pesci fuor d’acqua”.

E invece, per fortuna, questa volta i pronostici hanno avuto ragione, e i Maneskin hanno agguantato una meritatissima vittoria, surclassando, al televoto, la raffinata e altra superfavorita francese e il tecnicissimo svizzero, con un pezzo rock cantato in italiano, eseguito perfettamente e supportato da un look glam anni ’70 che ha impreziosito un’esibizione che sarebbe stata comunque di altissimo livello.

Continua la lettura su Inside Music


Fonte: Inside Music


Autore: 
Dalila Giglio



Articolo tratto interamente da Inside Music


Photo credit Måneskin, CC BY-SA 4.0, attraverso Wikimedia Commons

23 maggio: ricordiamo Giovanni Falcone e le vittime della strage di Capaci



Il 23 maggio 1992, sull'autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci nel territorio comunale di Isola delle Femmine, a pochi chilometri da Palermo, ci fu un attentato messo in atto da Cosa Nostra.

Nell'attentato persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Gli unici sopravvissuti furono gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l'autista giudiziario Giuseppe Costanza.

Oggi ricordiamo tutte le vittime di questa orrenda strage e vi lascio con le parole del magistrato Giovanni Falcone:


«La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni».



Giovanni Falcone




giovedì 20 maggio 2021

Dipinto del giorno


 

La grande onda di Kanagawa di Katsushika Hokusai


La nostra vita naviga su un mare di Rabindranath Tagore



La nostra vita naviga su un mare 


La nostra vita naviga su un mare

Mai attraversato, le cui onde,

si inseguono l’ un l’ altra giocando

a un eterno rimpiattino.

È il mare agitato del mutamento,

che pascola le sue schiumanti

greggi, e mille volte le disperde,

che batte incessante le sue mani

contro la calma del cielo.

Nel centro di questa volteggiante

Danza di guerra di luce e di buio,

amore, tua è quell’ isola verde,

dove il sole bacia la ritrosa

ombra della selva ed il silenzio

è corteggiato dal canto di uccelli.


Rabindranath Tagore


martedì 18 maggio 2021

Ti solleverò...



"Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore, dalle ossessioni delle tue manie. Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare. E guarirai da tutte le malattie, perché sei un essere speciale, ed io avrò cura di te."

Franco Battiato


Tratto dal brano La cura


Addio al maestro Franco Battiato

Franco Battiato - 23 July 2010 - 01


Articolo da OndaRock

Franco Battiato si è spento questa mattina nella sua residenza di Milo. Era nato a Jonia il 23 marzo del 1945. La notizia è stata resa nota dalla famiglia che precisa la volontà di svolgere i funerali in forma privata.


Da tempo malato (probabilmente di Alzheimer, ma la malattia non è mai stata ufficializzata), Battiato era assente dalle scene musicali ed artistiche dal 2017, quando un incidente domestico lo costrinse ad interrompere concerti e tour. Si era rifugiato nella sua villa alle pendici dell'Etna ed era circondato dall'affetto dei suoi familiari.

Musicalmente inconfondibile, spesso controverso, Battiato ha segnato profondamente le sorti della musica italiana. Il suo progressive sui generis, legato alle sonorità cosmiche quanto al Mediterraneo, è stato negli anni Settanta tra i prodotti più originali del nostro panorama: le originali sperimentazioni di “Fetus” e “Pollution” prendono con “Sulle Corde di Aries” (1973) la forma di un capolavoro obliquo e atemporale. Il percorso sfocia a fine decennio in ricerche sul suono in area minimalista e contemporanea, che lo hanno condotto, nel 1979, alla vittoria del Premio Stockhausen per “L’Egitto prima delle sabbie”. In quello stesso anno inizia il suo riavvicinamento al pop, prima con “L’era del cinghiale bianco” e “Patriots”, e poi col successo “mainstream” di “La voce del padrone” (1981), tra gli album più venduti di sempre nel nostro paese.

Sia nel corso degli anni Settanta che degli Ottanta, l’influenza di Battiato sulla scena nazionale è consistente. Il suo sodalizio artistico con i musicisti Juri Camisasca, Roberto Mazza, Lino Capra Vaccina è alla base di pubblicazioni ancor oggi apprezzatissime dagli amanti del versante più sperimentale del pop settantiano. L’incontro col violinista Giusto Pio, a fine decennio, apre la porta a una trasformazione sonora che lo porterà a combinare approccio minimalista e un idiosincratico synth pop non solo nella musica pubblicata a suo nome, ma anche in quelle di artisti dei quali Battiato cura le produzioni: tra i diversi nomi, più noti e meno noti, Sibilla (a Sanremo con “Oppio”) e soprattutto Giuni Russo con la ricordatissima “Un’estate al mare” (da “Energie, 1982). Come autore, è fondamentale il suo apporto alle carriere di Alice (“Per Elisa” è brano vincitore di Sanremo 1981, “I treni di Tozeur” si fa notare a Eurovision 1984) e Milva (“Alexander Platz”, 1982). Non si contano, tuttavia, gli artisti il cui stile deve almeno qualcosa a quello messo a punto da Battiato nei primi Ottanta. Tra i discepoli più palesi, i Bluvertigo, i Devogue dell'amico Francesco Messina, Max Gazzè, Radiodervish, Fabio Cinti (che nel 2018 pubblica la rivisitazione cameristica "La voce del padrone - un adattamento gentile").

Continua la lettura su OndaRock 


Fonte: OndaRock 



Articolo tratto interamente da 
OndaRock



Vuoi condividere un tuo articolo in questo blog? Ecco come fare







"Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela ciascuno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee."

George Bernard Shaw




Per pubblicare e condividere un proprio articolo su questo blog, esiste il servizio "Segnala e condividi". 

Per maggiori informazioni:

Linee guida per la pubblicazione di guest post, clicca qui


Proverbio del giorno

 

Ci sono tre cose che non torneranno mai più: la freccia scoccata, le parole che tu dici, l’opportunità persa.

Proverbio tibetano


lunedì 17 maggio 2021

NotInOurNames: presa di posizione di giovani ebrei italiani



Articolo da Pressenza

Siamo un gruppo di giovani ebree ed ebrei italiani.

In questo momento drammatico e di escalation della violenza sentiamo il bisogno di prendere la parola e dire #NotInOurNames, unendoci ai nostri compagni e compagne attivisti in Israele e Palestina e al resto delle comunità ebraiche della diaspora che stanno facendo lo stesso.

Abbiamo già preso posizione come gruppo quest’estate condannando il piano di annessione dei territori della Cisgiordania da parte del governo israeliano e il nostro percorso prosegue nella sua formazione e autodefinizione.

Diciamo #NotInOurNames:

– agli sfratti a Sheikh Jarrah e la conseguente repressione della polizia
– agli ultimi episodi repressivi sulla Spianata delle Moschee
– al governo israeliano che pretende di parlare a nome di tutti gli ebrei, in Israele e nella diaspora
– ai giochi di potere (di Netanyahu, Hamas, Abu Mazen) che non tengono conto delle vite umane
– ai linciaggi e agli atti violenti che si stanno verificando in molte città israeliane
– al bombardamento su Gaza
– al lancio di razzi indiscriminato da parte di Hamas
– alla riduzione del dibattito a tifo da stadio
– all’utilizzo strumentale della Shoah sia per criticare che per sostenere Israele
– alle posizioni unilaterali e acritiche degli organi comunitari ebraici italiani
– agli eventi di piazza organizzati dalle comunità ebraiche con il sostegno della classe politica italiana, compresi personaggi di estrema destra e razzisti
– alla narrazione mediatica degli eventi in Medio Oriente che non tiene conto di una dinamica tra oppressi e oppressori
– a qualunque iniziativa e discorso che veicoli rappresentazioni islamofobe e antisemite

La situazione attuale rappresenta l’apice di un sistema di disuguaglianze e ingiustizie che va avanti da troppi anni: l’occupazione israeliana dei Territori Palestinesi e l’embargo contro Gaza incarnano l’intollerabile violenza strutturale che il popolo palestinese subisce quotidianamente. Condanniamo le politiche razziste e di discriminazione nei confronti dei palestinesi.

Continua la lettura su Pressenza


Fonte: Pressenza

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.

Articolo tratto interamente da Pressenza 


Se non ti mobiliti...



"Se non ti mobiliti per difendere i diritti di qualcuno che in quel momento ne è privato, quando poi intaccheranno i tuoi, nessuno si muoverà per te. E ti ritroverai solo."

Harvey Milk

Tratto dal film Milk


Solo per oggi gratis su Giveaway of the Day — AnyMP4 DVD Copy 3.1.60


Oggi il sito Giveaway of the Day offre per ventiquattro ore, un software di masterizzazione. 

Vi ricordo di leggere le condizioni e l'uso nel sito, inoltre nel readme scaricato, troverete le spiegazioni per l’attivazione.


Note sul software

Troverete i dettagli delle funzioni a questo indirizzo:

https://www.anymp4.com/dvd-copy/

Sito web: Giveaway of the Day

Pagina download qui





17 maggio - Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia






Fiori segreti di Katherine Mansfield



Fiori segreti

È amore una luce per me? Un’assidua luce,

una lampada dentro il cui pallido stagno io sogno

su vecchi libri d’amore? Oppure un barlume,

una lanterna che mi viene incontro da lontano

sotto una cupa montagna? È una stella, l’amor mio?

Ahimè! Così alta nell’alto, così gelidamente splendida!


Il fuoco danza. È l’amor mio un fuoco

che rimbalza rubicondo e ardito nella penombra?

No, no, ne avrei paura. Son troppo fredda

per il rapido ardente amore. C’è un oro,

nitido su questi petali di fiore che si ripiegano,

ch’è più fedelmente mio, più conforme alla mia brama.


I petali di fiore si ripiegano. Essi dal sole

sono dimenticati. In ombrosa foresta essi crescono.

Dove gli alberi cupi s’innalzano

e si allontanano e si accostano

ombrosamente ondeggianti. Chi li vigilerà, luminosi,

quando il mio sogno avrò sognato? Ah, carissimo mio,

tu ritrovali, e per me raccoglili, ad uno ad uno.


Katherine Mansfield


Orchidee

ORCHIDS - a macro portrait in 4k from Alan Cross on Vimeo.

Photo e video credit Alan Cross caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons 


Tramonto e stelle

Sunset & Stars at French Creek, Pennsylvania from Nick Sullivan on Vimeo.


Photo e video credit Nick Sullivan caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons 


domenica 16 maggio 2021

Vignetta del giorno

 

Photo credit Gianlorenzo Ingrami caricato su gianlo - licenza: Creative Commons



Il popolo palestinese...



"Il popolo palestinese sta resistendo da 50 anni; sta resistendo alla colonizzazione di Israele, che l’ha ridotto in un Bantustan sul modello sudafricano e da anni il popolo palestinese mette in campo questa sua lotta, sotto lo sguardo di una comunità internazionale insensibile. Israele non ha una costituzione, non ha mai dichiarato i propri confini e non cerca la pace."

Moni Ovadia


Comunicato Medici Senza Frontiere: catastrofe in Palestina




Comunicato da Medici Senza Frontiere

Dopo i violenti scontri a Gerusalemme in cui sono rimasti feriti centinaia di palestinesi, compresi bambini, riteniamo inaccettabile l’uso della forza da parte della polizia israeliana e lanciamo l’allarme sull’impatto devastante della violenza nella Striscia di Gaza.

I bombardamenti israeliani sono incredibilmente pesanti e più intensi rispetto al passato. Hanno distrutto molte case ed edifici intorno a noi. Le persone sono intrappolate, perché non è sicuro né uscire né restare all’interno delle proprie abitazioni. Gli operatori sanitari stanno correndo rischi incredibili, se pur necessari, per muoversi”. Hellen Ottens-Patterson Capomissione MSF nei Territori palestinesi

Escalation di violenza

I morti sono decine, tra cui almeno 17 bambini, e centinaia i feriti per gli attacchi aerei israeliani. Le autorità israeliane hanno denunciato ieri la morte di 7 persone a seguito di razzi lanciati da Gaza.

I recenti attacchi aerei su Gaza seguono giorni di violenza a Gerusalemme. Le nostre équipe hanno supportato la Mezzaluna Rossa palestinese nella presa in carico di centinaia di pazienti feriti dalla polizia israeliana, la maggior parte con ferite da proiettili di gomma, granate assordanti e oggetti contundenti.

I nostri team hanno dovuto curare gravi ferite causate dalla polizia israeliana a uomini, donne e bambini. Hanno assistito bambini di 12 anni feriti da proiettili di gomma. È stata la peggiore violenza a cui le nostre équipe hanno assistito a Gerusalemme da anni”. Hellen Ottens-Patterson Capomissione MSF nei Territori palestinesi

Da 4 giorni i rifornimenti per Gaza sono completamente bloccati per ragioni di sicurezza, impedendo così anche l’arrivo degli aiuti umanitari.

Conseguenze devastanti

Non è la prima volta che siamo testimoni delle devastanti conseguenze della violenza nell’area. I precedenti scontri militari tra Israele e Gaza hanno provocato il ferimento e la morte di molte migliaia di civili palestinesi, tra cui tanti bambini.

Continua la lettura su Medici Senza Frontiere