"Il terreno su cui poggiano le nostre prospettive di vita è notoriamente instabile, come sono instabili i nostri posti di lavoro e le società che li offrono, i nostri partner e le nostre reti di amicizie, la posizione di cui godiamo nella società in generale e l'autostima e la fiducia in noi stessi che ne conseguono. Il "progresso", un tempo la manifestazione più estrema dell'ottimismo radicale e promessa di felicità universalmente condivisa e duratura, si è spostato all'altra estremità dell'asse delle aspettative, connotata da distopia e fatalismo: adesso "progresso" sta ad indicare la minaccia di un cambiamento inesorabile e ineludibile che invece di promettere pace e sollievo non preannuncia altro che crisi e affanni continui, senza un attimo di tregua. Il progresso è diventato una sorta di "gioco delle sedie" senza fine e senza sosta, in cui un momento di distrazione si traduce in sconfitta irreversibile ed esclusione irrevocabile. Invece di grandi aspettative di sogni d'oro, il "progresso" evoca un'insonnia piena di incubi di "essere lasciati indietro", di perdere il treno, o di cadere dal finestrino di un veicolo che accelera in fretta."
Zygmunt Bauman
Tratto da Modus vivendi, Laterza, 2008
Condivido in pieno "Progesso" è una delle parole più infide che siano state inventate, e spesso ha voulto dire il suo contrario ... oggi siamo allo smascheramento.
RispondiEliminaConcordo!
EliminaConcordo anch'io!
Elimina👍
EliminaBravo Alli, "infido" gli calza a pennello!
Elimina👌
EliminaChiaramente il nostro domani è distopico.
RispondiEliminaCiao Vincenzo.
Non vedo un bel futuro.
EliminaE quindi più che di progresso bisognerebbe parlare di cambiamennto.
RispondiEliminaUn cambiamento non tanto positivo.
EliminaAnch'io sono particolarmente pessimista
RispondiEliminaSiamo in tanti.
EliminaCorsa insensata. C'è da rallentare e godersi dove si schiantano questi velocisti...
RispondiEliminaSicuramente!
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