martedì 28 febbraio 2023

Gente priva di immaginazione, intollerante, senza orizzonti...



"Gente priva di immaginazione, intollerante, senza orizzonti.

Gente che vive una realtà fatta di convinzioni tutte sue, slogan vuoti, ideali orecchiati qua e là, sistemi rigidi.

Sono queste le persone che mi fanno davvero paura.

Le temo e le disprezzo.

Sono casi senza speranza."

 Haruki Murakami




Dalla sobrietà nasce...



"Dalla sobrietà nasce la solidarietà, cioè l’arrivare a pensare agli altri.
Vi faccio un esempio: io se ho quattro panini penso: “Magari con due posso anche farcela, e il resto lo posso dare a chi non ha niente”.
Ecco che dalla parsimonia, dalla sobrietà, si passa alla solidarietà."

Don Andrea Gallo



La situazione del testamento biologico



Articolo da Associazione Luca Coscioni

L’ultima relazione al Parlamento sull’applicazione della legge sul biotestamento, aggiornata al 30 aprile 2019 da parte del Ministero della Salute, quindi ormai in ritardo di quattro anni rispetto alle previsioni di legge che prevedono una relazione annuale ogni 30 aprile, ci mostra come in Italia siano state depositate 62.030 Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) nei soli Comuni. La relazione non prende in considerazione le DAT depositate dai notai e quelle depositate presso le autorità consolari. Inoltre non propone dati relativi ai territori di provenienza delle DAT, non permettendoci quindi di capire dove ci sono problematiche. A questo dato, possiamo aggiungerne un altro: al momento sono oltre 100mila i moduli di testamento biologico scaricati dal sito dell’Associazione Luca Coscioni. Non è ancora dato sapere quando saranno disponibili nuovi dati ufficiali da parte del Ministero della Salute..

Secondo un’indagine condotta dall’Associazione Luca Coscioni, a gennaio 2023 risultavano circa 190mila testamenti biologici depositati nei soli Comuni.

questo link si offre una dashboard che consente di recuperare i dati in tempo reale per Regione, Provincia e Comune.

La legge c’è e funziona

Prima di analizzare le problematiche sulla piena applicazione della legge, è doveroso evidenziare che la legge sul testamento biologico è a tutti gli effetti funzionante. Ai sensi della legge 219/2017:

  • chiunque ha il diritto di richiedere l’interruzione delle terapie, ivi comprese quelle salvavita;
  • qualsiasi persona maggiorenne e capace di autodeterminarsi può depositare e veder rispettate le proprie disposizioni anticipate di trattamento (DAT);
  • nei casi in cui le DAT non siano state depositate ma vi siano stati colloqui con la persona prima che questa si sia trovata in condizioni di non potersi più esprimere, l’amministrazione di sostegno può richiedere l’interruzione delle terapie;
  • è stata creata la Banca dati nazionale per la registrazione delle DAT.

Le campagne di informazione

Veniamo invece alle problematiche tuttora aperte oltre al mancato deposito dell’ultima Relazione Annuale al Parlamento.

La prima scadenza prevista dalla legge era quella dell’1 aprile 2018. Come prescritto dall’articolo 4 comma 8 della legge 219/2017, “il Ministero della Salute, le Regioni e le Aziende sanitarie provvedono a informare della possibilità di redigere le DAT” anche attraverso i rispettivi siti internet. Questa prima scadenza è stata rispettata dal Ministero della Salute con la semplice pubblicazione della notizia sul sito internet. Non abbiamo assistito a una vera e propria campagna di informazione.


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Articolo tratto interamente da 
Associazione Luca Coscioni


Basta ipocrisia!



Articolo da ASGI

L’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione esprime profondo dolore per l’ennesima strage di donne, uomini e bambini avvenuta nei pressi delle coste italiane, questa volta al largo della Calabria, e vicinanza alle persone sopravvissute.

Sentiamo il dovere di intervenire a seguito di questa ennesima tragedia per ribadire la necessità che si adottino politiche credibili volte a garantire l’ingresso sicuro delle persone straniere in Italia, specie se richiedenti asilo, attraverso la modifica della legislazione italiana in materia di migrazione.

Dobbiamo invece constatare che le iniziative dell’attuale Governo italiano e del Parlamento, peraltro in drammatica continuità con i precedenti, si muovono in tutt’altra direzione, come dimostrato dalla recente conversione in legge del d.l. 1/2023 volto esclusivamente al contrasto delle attività di salvataggio in mare da parte di organizzazioni umanitarie.

Conseguentemente tragedie del genere, già verificatesi in passato, sono destinate a ripetersi ancora perché per prevenirle ed evitarle sono del tutto inefficaci politiche, come quelle ripetute negli ultimi decenni in Italia ed in Europa, che mirino ad impedire le partenze dei migranti o a pattugliare in ottica repressiva le frontiere marittime anche attraverso il finanziamento di Stati e governi che non rispettano i diritti degli individui.

A fronte di tale evidenza crediamo sia necessario, innanzitutto, fermare l’ipocrisia di fingere che il motivo principale delle tragedie nel mar Mediterraneo non sia nelle politiche di chiusura delle frontiere e di esternalizzazione dei confini e del diritto di asilo, ma nei trafficanti di uomini e donne; così volutamente si confondono cause ed effetti anche di quest’ultima strage perchè è evidente che il traffico di esseri umani è la conseguenza della impossibilità di esercitare la libertà di movimento delle persone.

Appare urgente infatti prevedere al più presto nuove norme che consentano a chiunque ne abbia la necessità e i requisiti un ingresso regolare e sicuro in Italia mediante procedure semplici e veloci di rilascio di visti d’ingresso per richiesta di asilo o per ricerca di lavoro.

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Fonte: ASGI


Autore: ASGI 


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Articolo tratto interamente da 
ASGI



Il fenomeno dell'abusivismo edilizio in Italia

Ecomostro - Marina di Alimuri


 Articolo da Openpolis

L’abusivismo edilizio, nella forma di nuove costruzioni o di ampliamento di edifici già esistenti, è purtroppo un fenomeno caratteristico del nostro paese. Oltre a danneggiare la cultura della legalità e quindi il vivere civile, esso favorisce lo sfruttamento dei lavoratori e il proliferare della criminalità organizzata. Ma anche la compromissione del territorio, causando il degrado del paesaggio. Per questo è anche una questione di interesse ambientale.

L’abusivismo edilizio in Italia, una questione storica

Intorno agli anni ’50 e ’60 il nostro paese, che era ancora prevalentemente rurale, ha registrato una immensa espansione edilizia e un rapido processo di industrializzazione. Questo fenomeno ha favorito il ricorso all’abusivismo, che rispondeva, dal punto di vista di costi e tempistiche, alle nuove esigenze. Si trattava infatti di abitazioni a costo molto più basso rispetto a quelle legali, la cui costruzione evitava le procedure standard, sfruttando però il lavoro in nero. Per lo più, l’abusivismo era in mano alla criminalità organizzata.

 Lo stato non è mai riuscito a debellare realmente il fenomeno, che a oggi rimane molto forte in varie aree del nostro paese. È questa la denuncia di Legambiente che negli anni si è occupata molto del fenomeno dell’abusivismo edilizio. Inoltre, non ha preso le misure necessarie per punire i responsabili e demolire le case illegali. Anzi le ha regolarizzate con le due sanatorie edilizie del 1985 e del 1994 e poi con un terzo condono risalente al 2003.

Si è provato, con il Dl semplificazioni (120/2020) a risolvere il problema dell’inerzia delle amministrazioni comunali in fatto di demolizioni, facendo passare la prerogativa nelle mani dello stato centrale (specificamente, delle prefetture). Tuttavia, come rileva Legambiente, poco tempo dopo una circolare interpretativa ha minimizzato l’efficacia della norma, restringendo l’ambito d’azione dei prefetti ai soli abusi edilizi accertati dopo l’entrata in vigore della legge ed escludendo inoltre tutte le ordinanze su cui sia pendente un ricorso.

La situazione oggi

Secondo i dati provvisori Istat, raccolti nel rapporto Bes (benessere equo e sostenibile), ancora nel 2021 sono ancora molte le residenze costruite illegalmente.

15,1 le costruzioni abusive per ogni 100 autorizzate in Italia nel 2021.

La situazione appare estremamente eterogenea da regione a regione. Il sud del paese in particolare è fortemente vessato dal problema dell’abusivismo edilizio.

In Campania la maggiore incidenza di abusivismo edilizio

Il tasso di abusivismo edilizio tocca livelli molto bassi nel nord del paese in particolare in Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, dove sono state meno di 4 ogni 100 costruzioni autorizzate. Mentre la regione che riporta la quota più elevata è la Campania con circa 49 abitazioni che nel 2021 risultano essere state costruite senza un permesso ufficiale, ogni 100 regolari. Seguono sotto questo aspetto Calabria e Basilicata (48) e Sicilia (46). I valori di alcune regioni (Piemonte e Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Marche, Abruzzo e Molise, Basilicata e Calabria) sono considerate da Istat in aggregato.

Legambiente, nell’ambito del suo progetto No Ecomafia, che traccia l’attività della criminalità nell’ambito ambientale, segue il fenomeno dell’abusivismo edilizio, registrando a livello territoriale il numero di reati commessi, di persone denunciate, di sequestri e di arresti.

9.490 i reati accertati di abuso edilizio registrati da Legambiente in Italia nel 2021.

Una cifra che sale a 11.490 se consideriamo tutti i reati prima dell’accertamento. Dal 2009, la data in cui Legambiente ha avviato il suo monitoraggio, questo dato è gradualmente aumentato di anno in anno. Tuttavia, non si può dire lo stesso del numero di sequestri né degli arresti.

Nel 2021 solo 33 persone sono state arrestate per abusivismo edilizio

Negli ultimi 20 anni il numero di sequestri ha avuto un andamento oscillante, mentre gli arresti sono aumentati solo lievemente e anch’essi in modo discontinuo. Analizziamoli in rapporto al numero di persone denunciate, anno per anno.


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Fonte: Openpolis


Autore: redazione Openpolis

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Articolo tratto interamente da 
Openpolis


Kamchatka

Камчатка / Kamchatka from Vladimir Voychuk on Vimeo.

Photo e video credit bcaricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Mt. Tanigawa

Mt. Tanigawa from Yuji Tokuhata on Vimeo.

Photo e video credit Yuji Tokuhata caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons 


Il pericolo del catfishing

 


Articolo da Cogito et Volo

Con catfish si indica una persona che costruisce in rete un proprio profilo fingendo di essere un’altra persona, prendendo un nome falso per burlare o truffare qualcuno

Nel mondo dei social con catfishing si indica una persona che costruisce in rete un proprio profilo fingendo di essere un’altra persona, prendendo un nome falso per burlare o truffare qualcuno o assumendo il nome di un altro utente e pubblicando come proprie le fotografie di questo, al fine di instaurare in rete rapporti amicali (a volte anche sentimentali) con una falsa identità.

Accademia della Crusca

Di base uno pensa che il catfishing sia una cosa che capita solo nei film o nei reality show del sabato mattina, eppure può capitare a tutti e soprattutto quando meno ce lo aspettiamo.

Magari un giorno state facendo zapping su qualche app di incontri o sui social perché volete conoscere nuova gente e vi imbattete in un profilo interessante. Iniziate a parlare con questa persona e sembra normale, una come tante, perché preoccuparsi?

Allora vi date appuntamento, non a casa vostra ovviamente perché non vi conoscete, meglio essere prudenti. Vi dice che non può venire e allora amen, vi mettete il pigiama, cucinate, cominciate un nuovo episodio della serie tv che state seguendo.

Tanto ve lo aspettavate che sarebbe stato l’ennesimo buco nell’acqua.

Ma poi, proprio mentre state mangiando, vi manda un messaggio dicendo che si è liberato in quel minuto e che potrebbe raggiungervi. Voi però siete già in pigiama e fuori fa freddo, non vi sfiora neanche per un secondo l’idea di uscire, non vi sentite così “social”, però siete curiosi di conoscerlo, allora lo invitate da voi.

“Solo per questa volta. Posso permettermi un’imprudenza una tantum, cosa mai dovrebbe succedere?” vi dite.

Si presenta uno che non c’entra nulla con il tizio nelle foto dell’app di incontri. Anche il nome è diverso. All’inizio dubitate di voi stessi: magari quelle foto sono solo vecchie, per questo sembra così diverso. Ma la sensazione che ci sia qualcosa che non va sta lì, non passa. Iniziate ad avere il sospetto di essere stati vittima di catfishing.

Dopo un po’ di tempo passato a chiacchierare del più e del meno sforzandovi di trovare nuovi argomenti per non cadere in un silenzio imbarazzante, lo congedate gentilmente “perché sai, si è fatta una certa, io domani devo svegliarmi presto per andare al lavoro.”

Lo cercate su tutti i social network e non lo trovate. Andate nell’app di dating per vedere le sue foto e fare un paragone, ma ha già tolto la compatibilità.

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Fonte: Cogito et Volo

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Articolo tratto interamente da Cogito et Volo



Voglio ricordare i miei profili Facebook



Voglio ricordare a tutti gli amici e lettori di questo blog, i miei profili ufficiali su Facebook:



Profilo personale: Vincenzo Cavaliere

Pagina ufficiale Web sul blog: Web sul blog

Pagina ufficiale Cavaliere oscuro del web: Cavaliere oscuro del web



Immagine del giorno

Rio de Noal  : vista dal ponte della misericordia  Cannaregio  Venezia

Rio de Noal : vista dal ponte della misericordia Cannaregio Venezia

Photo credit Angelo Brathot caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons


Mattino di Cesare Pavese

 


Mattino

La finestra socchiusa contiene un volto

sopra il campo del mare. I capelli vaghi

accompagnano il tenero ritmo del mare.


Non ci sono ricordi su questo viso.

Solo un’ombra fuggevole, come di nube.

L’ombra è umida e dolce come la sabbia

di una cavità intatta, sotto il crepuscolo.

Non ci sono ricordi. Solo un sussurro

che è la voce del mare fatta ricordo.


Nel crepuscolo l’acqua molle dell’alba

che s’imbeve di luce, rischiara il viso.

Ogni giorno è un miracolo senza tempo,

sotto il sole: una luce salsa l’impregna

e un sapore di frutto marino vivo.


Non esiste ricordo su questo viso.

Non esiste parola che lo contenga

o accomuni alle cose passate. Ieri,

dalla breve finestra è svanito come

svanirà tra un istante, senza tristezza

né parole umane, sul campo del mare.

Cesare Pavese


domenica 26 febbraio 2023

Per quelli che l’attraversano ammucchiati...



"Per quelli che l’attraversano ammucchiati e in piedi sopra imbarchi d’azzardo, il Mediterraneo è un buttadentro. Al largo d’estate s’incrociano zattere e velieri, i più opposti destini. La grazia elegante, indifferente di una vela gonfia e pochi passeggeri a bordo, sfiora la scialuppa degli insaccati. Non risponde al saluto e all’aiuto. La prua affilata apre le onde a riccioli di burro. Dalla scialuppa la guardano sfilare senza potersi spiegare perché, inclinata su un fianco, non si rovescia, affonda, come succede a loro. Qualcuno di loro sorride a vedere l’immagine della fortuna. Qualcuno ci spera, di trovare un posto in un mondo così. Qualcuno di loro dispera di un mondo così."

Erri De Luca


Strage di migranti a Cutro: oltre 50 morti



Articolo da Common Dreams

Questo articolo è stato tradotto automaticamente. La traduzione rende il senso dell’articolo, tuttavia consigliamo di leggere il testo originale su Common Dreams

Almeno 58 migranti sono morti quando la loro barca di legno sovraffollata si è schiantata contro le scogliere rocciose e si è rotta al largo dell'Italia meridionale prima dell'alba di domenica, ha detto la guardia costiera italiana. Secondo quanto riferito, i sopravvissuti hanno indicato che potrebbero mancare altre dozzine.

"Tutti i sopravvissuti sono adulti", ha citato il volontario della Croce Rossa Ignazio Mangione. “Purtroppo tutti i bambini sono tra i dispersi o sono stati trovati morti sulla spiaggia”.

L'agenzia di stampa italiana ANSA ha detto che tra i morti ci sono 20 minorenni, tra cui un neonato.

La TV di stato italiana ha citato i sopravvissuti che affermano che la barca era partita cinque giorni prima dalla Turchia con più di 200 passeggeri con a bordo persone provenienti da Iran, Pakistan e Afghanistan.

Il governo di destra del primo ministro Giorgia Meloni, eletto lo scorso anno con l'impegno di impedire ai migranti di arrivare in Italia, ha promesso di impedire ai migranti di raggiungere le coste italiane e negli ultimi giorni ha promosso una nuova dura legge che inasprisce le regole sui soccorsi.

Il Guardian ha riferito:

Il governo di destra del primo ministro Giorgia Meloni, salito al potere a ottobre, ha imposto misure severe contro gli enti di beneficenza per il soccorso in mare, tra cui multe fino a 50.000 euro se violano l'obbligo di richiedere un porto e vi salpano subito dopo aver effettuato un salvataggio invece di rimanere in mare per soccorrere persone da altre imbarcazioni in difficoltà.

I soccorsi degli ultimi mesi hanno permesso alle navi di concedere porti nel centro e nord Italia, costringendole a fare viaggi più lunghi e quindi a ridurre i tempi in mare salvando vite umane. Gli enti di beneficenza avevano avvertito che la misura avrebbe portato a migliaia di morti.

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Fonte: Common Dreams

Autore: Common Dreams staff

Licenza: Licenza Creative Commons


Articolo tratto interamente da 
Common Dreams


Chiaro di luna di Victor Hugo


Chiaro di luna

Per amica silentia lunae.
Virgilio

La luna era serena e giocava sull’acqua.
Libera infine e aperta la finestra alla brezza,
e la sultana osserva: il mare che si frange
laggiù e gli scogli neri ricamati d’argento.

La chitarra vibrando le scivola di mano,
ascolta l’eco sorda d’un opaco rumore:
forse un vascello turco, coi suoi tartari remi
dalle spiagge di Kos si muove ai lidi greci?

O sono i cormorani coi loro tuffi lenti
e con le ali imperlate dall’acqua appena mossa?
O di un ginn lassù soffia la smorta voce
e pietre dalla torre fa cadere nel mare?

Chi vicino al serraglio osa turbare l’acqua?
Né il cormorano nero dall’onda carezzato;
né pietre delle mura, nè il suono cadenzato
di un vascello che arranca sull’acqua con i remi.

Sono sacchi pesanti da cui viene un lamento.
Si vedrebbe scrutando l’acqua che li sospinge
come una forma umana tentare un movimento…
La luna era serena e giocava sull’acqua.

Victor Hugo


Giustizia è fatta!



Stamattina avevo parlato del post censurato, il mio reclamo è stato accolto dal team di Blogger. Ecco la mail che mi è arrivata nel primo pomeriggio:


Ringrazio tutti per la solidarietà.



La commissione europea vieta TikTok sui dispositivi del personale



Articolo da WWwhatsnew

Questo articolo è stato tradotto automaticamente. La traduzione rende il senso dell’articolo, tuttavia consigliamo di leggere il testo originale su WWwhatsnew

Esatto, la Commissione europea ha vietato l'uso della popolare app di social media TikTok sui telefoni del personale, per motivi di sicurezza. La mossa arriva dopo che diversi rapporti e studi hanno indicato che l'app potrebbe rappresentare un rischio per la privacy e la sicurezza degli utenti.

La Commissione Europea ha raccomandato a tutti i dipendenti dell'UE di rimuovere l'app dai propri dispositivi mobili, sia personali che di lavoro. Questo perché l'app raccoglie una grande quantità di dati dagli utenti, incluse informazioni personali e sulla posizione, e potrebbe condividere questi dati con il governo cinese, come riportato da washingtonpost.com .

Il divieto di TikTok sui telefoni del personale della Commissione europea si aggiunge alle crescenti preoccupazioni in tutto il mondo per la privacy e la sicurezza degli utenti sui social media e sulle app mobili. Negli ultimi anni, diverse app cinesi, tra cui TikTok, sono state accusate di raccogliere dati, anche se il governo cinese nega di spiare qualcuno.

Nonostante i problemi di sicurezza, TikTok rimane una delle app di social media più popolari in tutto il mondo, con milioni di utenti attivi ogni giorno.

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Fonte: WWwhatsnew

Autore: Juan Diego Polo


Articolo tratto interamente da 
WWwhatsnew.com



L'ombra dell'anima mia di Federico García Lorca


L'ombra dell'anima mia

L'ombra dell'anima mia
fugge in un tramonto di alfabeti,
nebbia di libri
e di parole.

L'ombra dell'anima mia!

Sono giunto alla linea dove cessa
la nostalgia,
e la goccia di pianto si trasforma
in alabastro di spirito.

(L'ombra dell'anima mia!)

Il fiocco del dolore
finisce,
ma resta la ragione e la sostanza
del mio vecchio mezzogiorno di labbra,
del mio vecchio mezzogiorno
di sguardi.

Un torbido labirinto
di stelle affumicate
imprigiona le mie illusioni
quasi appassite.

L'ombra dell'anima mia!

E un'allucinazione
munge gli sguardi.
Vedo la parola amore
sgretolarsi.

Mio usignolo!
Usignolo!
Canti ancora?

Federico García Lorca


Proverbio del giorno

 


L’uomo con la coscienza tranquilla non avrà mai paura se sentirà bussare alla sua porta a mezzanotte.

Proverbio cinese


Il 1984 di Orwell così attuale


Come fa un uomo ad affermare il suo potere su un altro uomo, Winston?

 Winston ci pensò un po’ su. « Facendolo soffrire » disse infine.

«Esattamente. Facendolo soffrire. L’obbedienza non basta. Se non soffre, come si fa a essere sicuri che egli non obbedisca alla sua volontà, anziché alla tua? Il potere consiste appunto nell’infliggere la sofferenza e la mortificazione. Il potere consiste nel fare a pezzi i cervelli degli uomini e nel ricomporli in nuove forme e combinazioni di nostro gradimento. Riesci a vedere, ora, quale tipo di mondo stiamo creando? Esso è proprio l’esatto opposto di quella stupida utopia edonistica immaginata dai riformatori del passato. Un mondo di paura, di tradimenti e di torture, un mondo di gente che calpesta e di gente che è calpestata, un mondo che diventerà non meno, ma più spietato, man mano che si perfezionerà. Il progresso, nel nostro mondo, vorrà dire soltanto il progresso della sofferenza. Le civiltà del passato pretendevano di essere fondate sull’amore e sulla giustizia. La nostra è fondata sull’odio. Nel nostro mondo non vi saranno altri sentimenti oltre la paura, il furore, il trionfo, e l’automortifìcazione. Tutto il resto verrà distrutto, completamente distrutto. Già stiamo abbattendo i residui del pensiero che erano sopravvissuti da prima della Rivoluzione. Abbiamo abolito i legami tra figli e genitori, tra uomo e uomo, e tra uomo e donna. Nessuno ha il coraggio di fidarsi più della propria moglie, del proprio figlio; nel futuro non ci saranno ne mogli, né amici. I bambini verranno presi appena nati alle loro madri così come le uova vengono sottratte alle galline. L’istinto sessuale verrà sradicato. La procreazione diventerà una formalità annuale come il rinnovo della tessera annonaria. Noi aboliremo lo stesso piacere sessuale. I nostri neurologi stanno facendo ricerche in proposito. Non esisterà più il concetto di lealtà, a meno che non si tratti di lealtà verso il Partito. Non ci sarà più amore eccetto l’amore per il Gran Fratello. Non ci sarà più il riso, eccetto il riso di trionfo su un nemico sconfitto. Non ci sarà più arte, più letteratura, più scienza. Una volta onnipotenti, non avremo più alcun bisogno della scienza. Non ci sarà più alcuna distinzione tra la bellezza e la bruttezza. Non vi sarà più alcun interesse, più alcun piacere a condurre l’esistenza. Le soddisfazioni che derivano dallo spirito di emulazione non esisteranno più. Ma ci sarà sempre, intendimi bene, Winston, l’ubriacatura del potere, che crescerà e si perfezionerà costantemente e costantemente diverrà più raffinata e sottile. Sempre, a ogni momento, ci sarà il brivido della vittoria, la sensazione di vivido piacere che si ha nel calpestare un nemico disarmato. Se vuoi un simbolo figurato del futuro, immagina uno stivale che calpesta un volto umano per sempre.»


Tratto da | 1984 di George Orwell

A pagare sono sempre i lavoratori



Articolo da La Città Futura

Il Governatore della Banca d'Italia ha le idee chiare, a detta sua sarebbe un errore aumentare i salari perché innescherebbero la spirale salari/inflazione. Noi diciamo che ciò che si vuole tenere a bada sono i costi a carico delle imprese e quindi salvaguardare i profitti

Questa inflazione è causata dall'aumento del costo delle materie prime e dei prodotti energetici, nonché dalla speculazione su tali merci, non certo dai salari, fermi da decenni. Tenerli ancora fermi di fronte a un'inflazione al 10% significherebbe ridurre i salari reali del 10%.

Il Governatore non ha letto, o fa finta di ignorare, rapporti e relazioni di economisti che attribuiscono l'arretratezza del sistema produttivo italiano al disinvestimento del pubblico nell'economia, nella ricerca e nei processi innovativi, argomenti già trattati, 20 anni fa, da Luciano Gallino.

Accrescere i salari determinerebbe conseguenze solo negative sull'economia? 

Ovviamente no, anzi si salvaguarderebbe il livello della domanda. Pensare che il solo parametro da tenere in considerazione sia quello della inflazione, di fronte a un'economia che è al di sotto dei livelli precedenti la crisi del 2008, cioè ha perso 15 anni, sarebbe semplicemente folle se non corrispondesse a precisi obiettivi di tutela della classe capitalista. Davvero l'inflazione è il nemico numero uno? Negli anni 60 e 70, con un inflazione a due cifre, il paese è progredito e non solo i salari sono stati salvaguardati contro l'aumento del costo della vita, ma sono cresciuti notevolmente in termini reali.

L'erosione del potere di acquisto di salari e pensioni è costante da oltre 30 anni. Sarebbe sufficiente guardare alle statistiche dell'UE per comprendere come i salari italiani siano stagnanti o aumentati assai poco al cospetto degli altri paesi comunitari anche in rapporto al PIL.

L'erosione del potere di acquisto è data da molteplici fattori: la dinamica al ribasso dei contratti nazionali, la crisi del settore pubblico (sanità, istruzione e inadeguatezza del welfare), i processi di privatizzazione e delocalizzazione che, pensando di aiutare l'economia, hanno sollecitato e favorito la spinta delle associazioni datoriali ad abbassare il costo del lavoro.

Per il Governatore esiste una sola strada da intraprendere ossia accrescere la produttività senza aumentare il potere di acquisto dei salari, tenere a bada l'inflazione ritenendo questa una misura sufficiente per famiglie e imprese.

Le inefficienze del settore produttivo hanno origini lontane ossia da quando il pubblico ha cessato ogni funzione di traino. Quando sono iniziati i disinvestimenti nella ricerca e nell'innovazione pensando che la sola precarietà e il contenimento dei salari avrebbero avuto effetti benefici sulla crescita. Ma così non è stato. Eppure si persevera nell'errore, o nel consapevole cinismo, seguendo una ricetta rivelatasi fallimentare. Perché forse non è giusto considerare erronea una scelta economica, quella neoliberista, destinata ad alimentare profitti e margini speculativi per tenere in piedi un sistema in continua crisi.

Per anni si è pensato che i processi di ristrutturazione apportati nella divisione ed organizzazione del lavoro avrebbero avuto effetti benefici. Per agevolarli sono stati distrutti tutti i meccanismi di adeguamento dei salari al costo della vita. I padroni hanno chiesto di delocalizzare le produzioni e lo Stato ha accolto le richieste senza ricorrere alla leva fiscale. Anzi i viaggi dei governanti e dei presidenti della Repubblica sono stati occasioni propizie per concludere accordi commerciali che prevedessero anche le delocalizzazioni.

Se guardiamo alla spesa sanitaria sono proprio le Regioni che ricorrono a convenzioni o hanno privatizzato innumerevoli prestazioni a registrare costi maggiori per la tutela della salute.

Sarebbe sufficiente visitare le sedi del Cnr per accorgersi della crisi della ricerca senza dimenticare gli innumerevoli contratti precari a spingere molti\e a migrare all'estero per una retribuzione dignitosa o opportunità di carriera.

E l'ideologia del merito ha alimentato l'illusione di una sorta di selezione naturale dei più meritevoli, ma i numeri chiusi per l'accesso alle università e le discriminazioni, come del resto le disuguaglianze sociali sono cresciute e oggi risultano fuori controllo.

Ci sono poi gli assertori dell'idea della piena libertà del mercato assegnando allo stesso il compito di decidere quali aziende siano capaci di resistere alla concorrenza. Luoghi comuni belli e buoni. L'Ue li ha smentiti decidendo di consentire, in questa fase eccezionale, gli aiuti di stato alle imprese. Però non ha accolto due richieste complementari: permettere la deroga al fiscal compact e/o attivare un apposito fondo europeo. In assenza di entrambe le condizioni solo i paesi più forti, la Germania in testa, potranno prestare questi aiuti in qyantità adeguata e i sistemi produttivi di Italia, Spagna ecc. rischieranno di essere fagocitati. Pensiamo anche a come sarà possibile l'intervento statale per gli ammortizzatori sociali, necessari in questa fase recessiva, di fronte a un tasso di interesse elevato e a un debito che già sfiora il default. Di fronte a questi problemi finanziari che senso ha tenere in piedi numerose norme che alla fine hanno mantenuto in vita settori produttivi obsoleti senza assicurare loro un'opportunità di riconversione? Si sono assegnati aiuti pubblici ad aziende che nell'arco di pochi anni hanno delocalizzato produzioni e licenziato la forza-lavoro. Solo una forte volontà politica sarebbe stata capace di intervenire ponendo limiti e obiettivi agli aiuti pubblici, ma così non è stato per la subalternità dei Governi ai dettami dei poteri economici e finanziari.

Rinunciando al ruolo dello Stato di controllo e di indirizzo dell'economia a fini sociali, favorendo solo il pareggio di Bilancio (introdotto in Costituzione), i danni recati al sistema produttivo sono stati tali da mortificare la domanda, deprimere i salari e distruggere anche settori un tempo competitivi. 

Le privatizzazioni hanno impoverito il sistema produttivo e precarizzato il lavoro (ergo abbattuto il potere di acquisto), i disinvestimenti pubblici in materia di ricerca e innovazione hanno completato l'opera.

Ma questi processi non sarebbero stati vittoriosi senza la sconfitta del movimento operaio. La debacle ha ricevuto l'insperato contributo dei sindacati rappresentativi, determinanti nell'opera distruttrice. E a questi strenui difensori del popolo è arrivato, quale merce di scambio, il business della previdenza e della sanità integrative.

Il mantra del principio autoregolatore del mercato è una narrazione manipolatrice della realtà alla quale si sono piegati intellettuali, giornalisti e perfino ampi settori del sindacato e della cosiddetta “sinistra”.

La produttività in Italia, come del resto i salari, sono in erosione per ragioni per altro note: in 30 anni le buste paga italiane sono rimaste invariate mentre il costo della vita è cresciuto, abbiamo perso potere d'acquisto mentre altri paesi europei accordavano aumenti contrattuali pari al doppio di quelli italiani.

Il mercato necessita della visibile mano politica e di interventi per assegnare maggiore potere all'impresa e depotenziare il conflitto del lavoro contro il capitale come abbiamo del resto constatato sulla nostra pelle.

La produttività non è cresciuta, il sistema italiano ha puntato tutto sulla riduzione dei salari e sulle delocalizzazioni investendo poco o nulla nella ricerca, nella innovazione. Hanno ritenuto che, se prima il pubblico faceva da traino per gli investimenti e i processi innovativi, impoverendo il settore pubblico i privati si sarebbero potuti sostituire in questo arduo compito. Ma ben presto ci siamo accorti di quanto illusoria fosse questa speranza.

E invece di cambiare rotta i Governi via via succedutisi hanno continuato con politiche remissive e subalterne ai dettami padronali impoverendo la ricerca e il settore pubblico e smantellando ogni iniziativa di formazione in materia di lavoro.

In sostanza siamo in presenza della solita ricetta neoliberista che pensa di risolvere il problema dell'erosione del potere d'acquisto dei salari chiedendo alla forza lavoro un aumento delle prestazioni e la supina accettazione della flessibilità e della precarietà.

L'erronea ricetta della Banca d'Italia di tenere solo a bada l'inflazione pensando di far ripartire il potere d'acquisto dei salari, non è isolata nel contesto europeo. In queste settimane il premier conservatore in Gran Bretagna si muove nello stesso alveo; ha provato prima a limitare il diritto di sciopero, trovando l'opposizione del sindacato. Intanto i salari pubblici, incrementati del 5 per cento, continuano a perdere potere di acquisto a causa dell'aumento nel frattempo del 10% del il costo della vita. Ma l'attacco al diritto di sciopero non demorde e in Parlamento, già nei prossimi giorni, porteranno il Public Order Bill, un insieme di norme capestro con le quali il governo inglese proverà a tacitare le lotte dei lavoratori che godono del consenso di metà della popolazione.

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Articolo tratto interamente da La Città Futura 


Venti di censura?


Stamattina riapro il blog dopo due giorni, trovando una bella segnalazione di un post datato 2014. Questa cosa mi ha dato fastidio non poco, soprattutto è avvenuta dopo aver parlato di fascismo. L'articolo in questione è una ripubblicazione di un altro sito, parlava di schiavitù moderna, non riesco ancora a capire cosa violava.

Non sono nuovo ad attacchi del genere, anche su altri social, io continuerò a parlare di diritti è libertà, nella mia vita non ho mai abbassato lo sguardo verso le ingiustizie, figurati se lo farò adesso.

Se qualcuno si sentiva turbato dalla verità, poteva inviarmi una mail, ero ben lieto di un confronto, ma come vedo c'è chi teme la libertà d'espressione.

Invito tutti i lettori di questo blog a seguirmi anche su gli altri social (non si sa mai), penso seriamente di affidami in futuro, anche a servizi decentralizzati e liberi.

W la libertà!





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Io non amo il fascismo e le dittature, se volete inserire un banner, vi ricordo questa iniziativa.





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