sabato 31 ottobre 2015

Io ti dico che l’uomo...




"Io ti dico che l’uomo è uomo quando non è testardo. Quando capisce che è venuto il momento di fare marcia indietro, e la fa. Quando riconosce un errore commesso se ne assume le responsabilità, paga le conseguenze, e cerca scuse. Quando riconosce la superiorità di un altro uomo e ce lo dice. Quando amministra e valorizza nella stessa misura tanto il suo coraggio quanto la sua paura."

Eduardo De Filippo
 
Tratto da Il sindaco del rione Sanità di Eduardo De Filippo

La Croazia non ha rinunciato alla ricerca di petrolio e gas nel Mare Adriatico



Articolo da Ola (Organizzazione lucana ambientalista)

Il ministero degli Esteri della Croazia, presieduto da Vesna Pusic, ha smentito in una nota ufficiale, di aver rinunciato o sospeso i progetti di ricerca di petrolio e di gas nel Mare Adriatico. “La stampa italiana ha interpretato male le dichiarazioni ad Ortona del delegato dell’ambasciata croata in Italia, Ilija Zelalic sui piani di sfruttamento e ricerca di gas e petrolio nell’Adriatico, si afferma nella nota uficiale. Ogni mondo è paese, e in tema di petrolio e gas i “reziani” d’Europa sono favorevoli allo sblocca trivelle.

Il ministero ha ribadito che “come già comunicato ufficialmente dai rappresentanti del governo, la ricerca e lo sfruttamento degli idrocarburi in Adriatico non è sospesa, ma è stata solamente, per ora, rinviata la firma dei contratti per le concessioni”.

Il concorso per l’assegnazione dei campi petroliferi si era concluso a gennaio. Ma a luglio la Marathon Oil americana e la OMV, che avevano ottenuto la maggior parte dei campi, hanno riferito di aver rinunciato alla concessione, spiegando che potrebbero emergere problemi e controversie “a causa dell’irrisolta disputa sul confine marittimo tra la Croazia e il Montenegro”.

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Fonte: Ola (Organizzazione lucana ambientalista)


Autore: redazione Ola (Organizzazione lucana ambientalista)


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Articolo tratto interamente da Ola (Organizzazione lucana ambientalista)

Non pensarci, mia cara di John Keats


Non pensarci, mia cara

Non pensarci, mia cara,
Non pianger più:
a sospirare impara,
e di non tornare, diglielo tu!

Dolcezza mia, non impallidire,
Non mostrare il volto triste e sconsolato:
Oppure, se vuoi, spargi pure una lacrima - se n'è andato -
Si, certo, era nato per morire!

Ancora cosi pallida? Piangi pure, allora, a profusione,
Che le lacrime tue conterò nel sentire:
Saranno per te una benedizione
Negli anni a venire!

Vedi? A lasciato i tuoi occhi più sfavillanti
d'un soleggiato ruscello,
e le tue melodie sussurranti
Son ancora più dolci di quello!

Pure, poiché lacrime e pianto son seguaci
Delle gioie fuggenti,
Insieme piangiamo: ma le note dolenti
Del rimpianto intrecciate sian di baci.

John Keats

Autunno


Autumn Sun from Garrett Martin on Vimeo.

Photo e video credit Garrett Martin caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Psycho - omaggio a Hitchcock


Psycho - Homage to Hitchcock from Davy and Kristin Mcguire on Vimeo.


Photo e video credit Davy and Kristin Mcguire caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

Halloween - La notte delle streghe: recensione del film



Halloween - La notte delle streghe (Halloween) è un film horror-thriller a basso costo del 1978, diretto da John Carpenter.

Trama

Michael Myers vive in manicomio dall'età di sei anni, quando uccise a coltellate la sorella adolescente. Il 30 ottobre 1978, la sera del suo trasferimento dal Manicomio di Smith's Grove, Michael ruba l'auto che lo avrebbe dovuto trasportare e fugge. Il dottor Sam Loomis, lo psichiatra che lo prese in cura in seguito all'omicidio, intuisce subito la sua destinazione: Haddonfield, città natale.

All'alba del 31 ottobre, Michael uccide un meccanico, ruba i suoi vestiti e fa ritorno alla sua casa natale, che ora è vuota, fatiscente e in vendita. L'omicida prende di mira la giovane Laurie Strode e le sue amiche, che pedina di ritorno da scuola.

Intanto il dottor Loomis arriva a Haddonfield. Lo psichiatra avverte della pericolosità di Myers lo sceriffo locale, il quale però non sembra dargli credito.

Quella sera, Laurie ed Annie vanno a fare le babysitter da due bambini, Anna a Lindsey Wallace, mentre Laurie deve badare a Tommy Doyle.

Durante la sera Myers spia Annie attraverso la finestra della casa dei Wallace. Più tardi Annie riceve una chiamata dal suo fidanzato Paul, il quale vuole passare la serata con lei. Annie porta Lindsey dall'altro lato della strada e l'affida a Laurie e poi va alla sua auto trovandola stranamente aperta. Annie entra in auto e viene strangolata da Myers, che poi la finisce tagliandole la gola. Tommy vede Michael portare il corpo di Annie dentro casa e pensa che si tratti dell'Ombra della strega. Laurie lo tranquillizza e lo manda a letto.

Lynda giunge alla casa dei Wallace insieme al fidanzato Bob Simms. Approffittando che la casa è vuota i due salgono in una camera di sopra e hanno un rapporto sessuale. Subito dopo Bob scende in cucina per prendersi una birra e qui viene attaccato ed ucciso da Myers. Salito in camera da letto, Michael strangola Lynda con la corda del telefono mentre questa stava telefonando a Laurie.

Laurie, preoccupata per l'interrompersi della telefonata, esce e si reca alla casa dei Wallace per indagare. Qui scopre i cadaveri di Annie, Lynda e Bob e la lapide di Judith Myers, che era stata trafugata dal cimitero. Mentre Laurie, innorridita, sta andandosene via, Myers l'aggredisce ferendola con il coltello.

Laurie cade dalle scale e fugge dalla casa facendo ritorno in casa dei Doyle. Michael riesce ad entrare nella casa, ma Laurie gli conficca un ferro da maglia nel collo.

Laurie corre quindi di sopra per controllare che i bambini stiano bene, ma Michael è sopravvissuto e l'ha seguita. Laurie si chiude dentro un armadio e quando Michael riesce ad aprirne la porta, lei lo colpisce con una gruccia e poi col coltello che egli stesso ha perduto nella colluttazione.

Uscita dall'armadio, Laurie dice ai bambini di scappare e di andare a chiamare la polizia. Il dottor Loomis vede i due bambini fuggire terrorizzati dalla casa e, intuito che Michael è al suo interno, decide di entrarvi. Nel frattempo Myers si rialza ed attacca Laurie intenzionato ad ucciderla. Fortunatamente per lei Loomis arriva in tempo e spara sei colpi a Michael, che cade dal balcone e rimane a terra apparentemente morto. Passano pochi secondi prima che l'omicida si rialzi e fugga di nascosto.

Curiosità sul film

Il cast di Halloween comprende attori esperti come Donald Pleasence e sconosciuti come l'attrice Jamie Lee Curtis. Il basso budget limitò l'interessamento di nomi famosi e Carpenter si dovette arrangiare, difatti gran parte degli attori ricevette piccoli compensi per il ruolo interpretato. Pleasence fu il più pagato con 20 000 dollari; la Curtis ricevette 8 000$; e Nick Castle solamente 25$ al giorno.

Per il ruolo del dottor Loomis, John Carpenter e Debra Hill volevano Christopher Lee, ma lui rifiutò. La parte venne allora proposta a Peter Cushing, che rifiutò anche lui. Allora la parte venne data all'attore Donald Pleasence.

La mia opinione

Un film costato poco, ma che ha avuto un successo enorme negli anni; una vera pietra miliare del genere. Molta suspense e ottime inquadrature, condite da una buona colonna sonora.

Capolavoro!

Voto: 8

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Immagine del giorno

https://www.flickr.com/photos/hanna_horwarth/266812708/

Halloween

Photo credit hanna horwarth caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons

venerdì 30 ottobre 2015

La vita...



"La vita fa presto a riformare dei vincoli che prendono il posto di quelli da cui ci si sente liberati: qualunque cosa si faccia e ovunque si vada, dei muri ci si levano intorno creati da noi, dapprima riparo e subito prigione."

Marguerite Yourcenar
 
 

6 idee per riciclare la zucca dopo Halloween


Articolo da Ambientebio

La zucca è la regina del mese di ottobre. Oltre a essere un alimento importantissimo per la nostra salute, grazie alle sue proprietà, è anche un simbolo di festa. Anche in Italia, infatti, non è raro trovare zucche intagliate e adoperate come decorazione per la festa di Halloween.

Ma e passata la festa, cosa ne facciamo della zucca che rimane?

Visto che siamo dell’idea che nulla debba andare sprecato, ecco alcuni spunti su come riciclare la zucca dopo Halloween. Teneteli bene a mente appena sarà trascorso quel periodo.

Marmellata di zucca

La polpa che avete tolto dalla vostra zucca decorativa sarà un ottimo ingrediente per realizzare una buona marmellata. Basta tagliare la polpa a pezzetti, aggiungere qualche cucchiaio di zucchero di canna e lasciarla macerare per 12 ore. Aggiungete delle spezie a piacere e il succo di mezzo limone. Cuocete per un’ora e il gioco è fatto. Per rendere la vostra marmellata ancora più gustosa, però, potete aggiungere un altro ingrediente: i pistacchi. Qui la ricetta.

Maschere di bellezza

La polpa della zucca contiene numerose proprietà, utili anche alla nostra bellezza. Grazie al potere delle vitamine in essa contenute, infatti, contrasta l’azione dei radicali liberi, favorendo la produzione di collagene. Potete adoperarla per creare maschere per il viso, scrub, trattamenti, per combattere la cellulite e rinforzare i capelli. Al link trovate 5 ricette di bellezza da realizzare con la zucca: http://ambientebio.it/la-zucca-ti-fa-bella-ecco-5-trattamenti-naturali-per-viso-e-corpo-a-base-di-zucca/


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Fonte: Ambientebio

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Articolo tratto interamente da Ambientebio

La Voyager 1 esce dal sistema solare

Voyager

Articolo da Media Inaf

Ufficialmente ha superato il confine dell’eliosfera da almeno tre anni, ma continua a “slittare” in un residuo di campo magnetico che l’accompagnerà fino al 2025, quando finalmente (si spera) raggiungerà una regione di spazio interstellare incontaminata.

Questa l’ipotesi suggerita da uno studio appena pubblicato su Astrophysical Journal Letters, firmato da un gruppo di ricerca della University of New Hampshire, e che cerca di rispondere alla domanda sul perché la sonda NASA Voyager 1 abbia raccolto dati discordanti sul campo magnetico uscendo dal Sistema Solare e fluttuando verso lo spazio interstellare.

Voyager 1 è stato il primo veicolo umano a entrare nello spazio interstellare. Lo ha fatto verso la metà del 2012. In volo da quasi 40 anni e ormai distante più di 20 miliardi di chilometri dal Sole, Voyager 1 ha  oltrepassato eliosfera ed eliopausa, viaggiando per circa un anno nel plasma e nel gas ionizzato, presente nello spazio tra le stelle. Ora è uscita dunque dalla “bolla” magnetica del Sistema Solare? La cosa è oggetto di discussione.

Su forme e dinamiche di comportamento dell’eliosfera c’è poca chiarezza. Sappiamo che è alimentata dall’attività della nostra stella, il Sole, e sappiamo che protegge l’intero Sistema Solare in movimento all’interno della Galassia dal caldo ma rarefatto vento interstellare, come una “bolla” magnetica (vedi MediaINAF).

Nel suo volo verso lo spazio interstellare Voyager 1 ha registrato in sequenza tre onde d’urto, una delle quali (quella di aprile 2013) ha confermato ai ricercatori NASA l’entrata nello spazio interstellare (il 25 agosto 2012). Si diede per oltrepassata l’eliopausa, il confine estremo del nostro sistema planetario entro cui i venti solari vengono bloccati dal mezzo interstellare. Gli anelli di plasma incontrati da Voyager 1 erano 40 volte più densi di quelli precedentemente misurati. Dato fondamentale per affermare che la sonda aveva oltrepassato la frontiera dello spazio interstellare.

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Fonte: Media Inaf


Autore: Davide Coero Borga

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Articolo tratto interamente da Media Inaf

Photo credit NASA (NASA website) [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

La falena di Arturo Onofri

 
La falena
 
Per la finestra, aperta sull'odorosa terrazza,
entrata è una falena volubile e freddolosa,
che tintinnando il fragile suo corpo alla lampa oleosa
dà di cozzo nel vetro sì forte che sembra pazza.

Vedendola tanto irata perché non può struggere l'ale
alla fiammella rinchiusa, una feroce pietà
di lei mi prende... e il vetro sollevo... pensando se tale
non sia l'anima umana che cerca felicità.
 
Arturo Onofri
 
 

giovedì 29 ottobre 2015

In arrivo l'asteroide di Halloween

  
Articolo da Globo Channel

Il 31 ottobre prossimo un enorme asteroide passerà a distanza ravvicinata dalla Terra. Si chiama 2015 TB145 è stato scoperto circa 10 giorni fa e ha un diametro tra 280 a 620 metri, sette volte la lunghezza di un campo di calcio, per intenderci, e viaggia a una velocità di 126.000 kmh cioè a 35 km/sec.
Ma rimanete tutti tranquilli perché passerà a circa 499.000 km dalla Terra.

L’asteroide dovrebbe passare attraverso la costellazione di Orione tra il 30 e il 31 ottobre, e sarà possibile osservarlo solo con i telescopi
A scoprirlo è stato il progetto Pan-Starrs alle Hawaii. Ed è il più grande asteroide ad avvicinarsi così tanto al nostro pianeta negli ultimi tempi.
 
La Nasa ha naturalmente rassicurato che l’enorme roccia spaziale dovrebbe solo sfiorare la Terra e sta seguendo un’orbita eccentrica e molto inclinata, e questo dovrebbe essere il motivo che spiega il perchè non è stato scoperto fino al 10 ottobre scorso.
 
 
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Autore: redazione Globo Channel


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Articolo tratto interamente da Globo Channel


Leon (Spagna)


VAMOS LEÓN !!! from Skyport.com.es on Vimeo.

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Tempo


TIME from Liesel Kershoff on Vimeo.

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Proverbio del giorno


Non fare agli altri, quello che non vorresti fosse fatto a te.
 
 

lunedì 26 ottobre 2015

In Italia i cosiddetti "working poor" sono oltre 6 milioni


Articolo da Unimondo.org

Mentre con il suo abituale #ciaogufi il nostro Premier non perde un’occasione per segnalare con raffiche di tweet che ‪l’#italiariparte ed è‪ #lavoltabuona, dal giugno 2014 al giugno 2015 altre 30mila persone sono entrate nel bacino dei deboli in Italia: complessivamente, adesso, si tratta di 9 milioni e 246 mila soggetti in difficoltà che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. È questo uno dei dati più interessanti e nel contempo drammatici che emerge da un’interessante analisi di Unimpresa sulla povertà in Italia presentata domenica 11 ottobre. Secondo lo studio, basato su dati Istat, ai “semplici” disoccupati vanno adesso aggiunte ampie fasce di lavoratori con condizioni precarie o economicamente deboli, che estendono la platea degli italiani che sono retribuiti in modo insufficienti o comunque non godono della stabilità necessaria per potersi dire al riparo dal rischio povertà.

“Ai disoccupati - ha spiegato il Centro studi di Unimpresa - che in Italia sono oltre 3 milioni, vanno aggiunte ampie fasce di lavoratori in crisi. I cosiddetti working poor, appunto”. Si tratta di chi ha contratti di lavoro a tempo determinato, part time (740mila persone) o a orario pieno (1,66 milioni), dei lavoratori autonomi part time (802mila), dei collaboratori (349mila) e dei contratti a tempo indeterminato part time (2,5 milioni). Questo gruppo di persone occupate, ma con prospettive incerte circa la stabilità dell’impiego o con retribuzioni contenute, ammonta complessivamente a 6,1 milioni di unità. “Il deterioramento del mercato del lavoro - ha precisato Unimpresa - non ha come conseguenza la sola espulsione degli occupati, ma anche la mancata stabilizzazione dei lavoratori precari e il crescere dei contratti atipici. Una situazione solo parzialmente migliorata dalle agevolazioni offerte dal Jobs Act. Di qui l’estendersi del bacino dei deboli”.

Una crescita dell’area di difficoltà che rappresenta un’ulteriore spia della grave situazione in cui versa l’economia italiana, dove anche le forme meno stabili di impiego e quelle retribuite meno pagano il conto della recessione, complice anche uno spostamento delle persone dalla fascia degli occupati deboli a quella dei disoccupati. Il dato sui 9,24 milioni di persone è relativo al secondo trimestre del 2015 e complessivamente risulta in aumento dello 0,3% rispetto al secondo trimestre del 2014, quando l’asticella si era fermata a 9,21 milioni di unità: in un anno quindi 30mila persone, secondo la ricerca, sono entrate nell’area di disagio sociale. Nel secondo trimestre dello scorso anno i disoccupati erano in totale 3,10 milioni: 1,59 milioni di ex occupati, 626mila ex inattivi e 884mila in cerca di prima occupazione. A giugno 2015 i disoccupati risultano complessivamente stabili, mentre salgono di 6mila unità (+1,0%) gli ex inattivi.

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Fonte: Unimondo.org

Autore: Alessandro Graziadei

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Articolo tratto interamente da
Unimondo.org

domenica 25 ottobre 2015

La comprensione



"Viste dall'esterno molte vite sembrano sbagliate, irrazionali, pazze. Finchè si sta fuori è facile fraintendere le persone, i loro rapporti. Soltanto da dentro, soltanto camminando per tre lune con i loro mocassini si possono comprendere le motivazioni, i sentimenti, ciò che fa agire una persona in un modo piuttosto che in un altro. La comprensione nasce dall'umiltà non dall'orgoglio del sapere."

Susanna Tamaro
 
 

Una nuova minaccia per gli oranghi: la fame


Articolo da Salva le Foreste

La rapida scomparsa delle foreste pluviali di Sumatra e Borneo rappresenta una minaccia immediata alla sopravvivenza dell’orango, ma secondo gli scienziati i rischi sono maggiori. Infatti, le aree protette (già minacciate dal bracconaggio e dal taglio illegale) rischiano di non fornire le necessarie risorse per garantirne la sopravvivenza. Secondo un recente studio scientifico pubblicato dalla rivista PLoS ONE, l’intera specie rischia di scomparire se queste grandi scimmie non saranno re-introdotte in ambienti naturali con abbastanza cibo ad alta energia per loro di sopravvivere.

I ricercatori della Rutgers University  hanno infatti rilevato come la densità di oranghi è doppia nelle foreste palustri torbiere, rispetto alle circostanti aree, situate a poche decine di chilometri di distanza.

"Questo studio ci offre elementi di comprensione sulla come un ambiente imprevedibile può influenzare la densità della popolazione di grandi animali che trascorrono la maggior parte del loro tempo sugli alberi", spiega Erin Vogel, antropologo evoluzionista alla Rutgers University. "Se gli individui non ottengono energia sufficiente, ne soffrirà la capacità riproduttiva e le dimensioni della popolazione."

Lo studio della Rutgers University è il primo a confrontare le variazioni dell’offerta di cibo in diversi siti della foresta pluviale. Vogel e il suo collega dell'Università di Leicester, Mark Harrison, hanno scoperto che gli oranghi che vivono nella foresta di Tuanan, nel Kalimantan centrale (Indonesia) consumano quasi 2.500 calorie al giorno quando la disponibilità di frutta è alto, e 800 calorie nei tempi di scarsità - rispetto agli oranghi oranghi che abitano nella vicina foresta di Sabangau, che sorge su un più spesso strato di torba acida, che impedisce ai nutrienti di raggiungere la vegetazione.

"Passeggiando per la foresta, non si sarebbe in grado di percepire la differenza, I siti hanno lo stesso aspetto, ma uno degli habitat sembra più in grado di sostenere una popolazione sana."

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Fonte: Salva le Foreste


Autore: redazione Salva le Foreste

Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da Salva le Foreste

Siamo solo aliti di vento di Rabindranath Tagore


Siamo solo aliti di vento

Siamo solo aliti di vento,
soffi delicati appesi alle pareti
di un cielo senza confini.
Siamo polveri e profumo di erba,
di fiori mescolati al profumo del mare,
della luna, della notte, del giorno,
del tempo che corre e
sparge intorno a sé
i semi dei ricordi.
Siamo come ali in volo, da sempre,
dal primo tuffo nell’aria
all’ ultimo sogno
caduto nel nostro cuore
da una stella
in dono.


Rabindranath Tagore

Francia, scontro tra un pullman e un camion: 43 morti

Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Sabato 24 ottobre 2015

Un terribile incidente stradale è occorso nella prima mattinata di ieri nei pressi della cittadina francese di Puisseguin, nel dipartimento della Gironda, nel sud-ovest del Paese: nello scontro tra un pullman turistico e un camion per il trasporto della legna, sono morte infatti 43 persone. Si tratta del più grave incidente stradale avvenuto in Francia negli ultimi 33 anni e del secondo incidente più grave avvenuto in Europa negli ultimi 14 anni.

L'incidente, avvenuto intorno alle 7.30 del mattino in piena ora di punta, sarebbe stato causato dal camionista, che in curva avrebbe perso il controllo del mezzo, mettendosi di traverso nel mezzo della strada: lo scontro con il pullman, che stava trasportando una comitiva di pensionati partita da poco da Petit-Palais-et-Cornemps, un comune della zona, e diretta verso la costa atlantica, è stato inevitabile. In seguito all'urto, il pullman ha quasi immediatamente preso fuoco, trasformandosi in una trappola infernale per 40 dei 49 turisti a bordo. Nell'incidente ha perso la vita anche l'autista del camion, che era accompagnato dal figlioletto di 13 anni, pure lui deceduto.

Si è invece salvato l'autista del pullman, che è riuscito tempestivamente ad aprire una porta del mezzo, garantendo la salvezza anche a 7 persone che componevano le comitiva. Non ce l'ha fatta invece il ferito più grave, deceduto nel pomeriggio.

Le persone rimaste ferite hanno riportato alcune contusioni o alcune ustioni, mentre l'autista del pullman è stato visto da alcuni testimoni in evidente stato di choc. Due dei feriti si trovavano ancora in gravi condizioni nella serata di ieri.

Oggi comincerà invece l'identificazione di corpi, che potrebbe richiedere alcune settimane, mentre è stata allestita una cappella per ospitare i parenti delle vittime.

Cordoglio per il terribile incidente è stato espresso dal presidente francese François Hollande, che ha parlato di "uno choc terribile per la Gironda, l'Aquitania e la Francia".

Sul luogo del disastro è invece giunto il primo ministro francese Manuel Valls.

Il precedente più grave in Francia risale al 1982, quando nei pressi di Beaune morirono 53 persone, di cui 44 bambini.

Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Autori: vari

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Articolo tratto interamente da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

sabato 24 ottobre 2015

Stanotte torna l'ora solare



Torna l'ora solare in Italia, stanotte le lancette dovranno essere spostate dalle 3 alle 2 e quindi si dormirà un'ora in più.

Lo scopo dell'ora legale è quello di consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell'illuminazione elettrica e tornerà a fine marzo come ogni anno, quando si perderà l'ora di sonno recuperata stanotte.

I passi lungo la traversata



Articolo da Global Voices

La strada costiera di Eftalou, nell'isola di Lesbo, Grecia, è costeggiata da uliveti, alberi di fico, e resti dei passaggi giornalieri di centinaia di uomini, donne e bambini richiedenti asilo. La costa è piena di rifiuti, di gommoni sgonfi, giubbotti di salvataggio pieni di polistirolo, spugna o erba secca; indumenti inzuppati, e a volte giocattoli o oggetti di ricordo portati con sè nella traversata e poi persi nella fretta di muoversi.

Quando il sole sorge e fa brillare il mar Egeo, l'orizzonte è punteggiato da rifiuti che vengono trascinati verso le acque turbulente. Guidati verso la costa dai volontari, i passeggeri dell'imbarcazione inciampano, camminando in ginocchio sull'acqua, stringendo bambini, anziani, portando in salvo gli zaini. Travolti dal sollievo, si abbracciano, si salutano, scoppiano a piangere, si mettono in ginocchio per pregare o si siedono in silenzio. Vengono fatte chiamate per rassicurare i membri della famiglia che sono ancora nei campi e nelle comunità in Siria, Afghanistan, Libano, Turchia, Eritrea, Somalia e altrove, per comunicare che ce l'hanno fatta, che sono vivi, che sono insieme.

Fatima, insegnante e madre di due bambini, collassa arrivando sulla costa, piangendo, e facendo fatica a respirare. Mahmoud, suo figlio di 11 anni, si inginocchia e la culla, mentre le allentiamo il velo, la rassicura e la tranquillizza, dicendole di essere salvi e che la ama. “Sul barcone, mi sono trattenuta dentro tutta la mia paura per non mostrarla ai miei figli” spiega Fatima “ma sono più vecchi della loro età. Spero che, in qualsiasi luogo, possano vivere l'infanzia che è stata loro negata, e spero di poter ricostruire le nostre vite”.

Ahmed si siede sulle rocce, le sue gambe tremolanti stanno per cedere, circondato dai suoi figli. Sawsan, la sua figlia maggiore, gli tiene la mano. Più tardi, percorrendo i sei kilometri verso Molyvos, si rianima nonostante il calore implacabile, e ammira i campi lussureggianti, gli alberi in fiore e le rovine preservate di una fortezza poco distante. I suoi figli adolescenti sono stati arrestati e frustati a Raqqa, e quando sono stati rilasciati, ha deciso di lasciare la Siria — una decisione, dice, che ha trovato devastante. “Non c'era altra opzione” ha detto Ahmed “Ho cresciuto i miei figli insegnando loro di respingere il settarismo e di avere un profondo rispetto per tutte le religioni. Abbiamo visto una brutalità e una inumanità da cui non potevo più proteggerli e sapevo che dovevamo andarcene.”

Lara e Haya, adolescenti appassionate di hip-hop, camminano accanto a noi con i loro fratelli. Loro padre Ehab si sta riprendendo da un intervento a cuore aperto a cui è stato sottoposto il mese prima, una cicatrice che si sta rimarginando è visibile sul suo petto. Cammina lentamente, fermandosi spesso per respirare, fino a quando un volontario lo convince di accettare un passaggio, rassicurandolo che i suoi figli saranno salvi e che lo raggiungeranno in un campo lì vicino. Mentre il gruppo continua a camminare lungo la strada sporca, e il sole si innalza in un cielo senza nuvole, il più giovane decide di andare a nuotare. Saltano dalle rocce completamente vestiti e nuotano di schiena sulle acque, ora tranquille. Ridono, facendo gesti ai turisti che stanno prendendo il sole sulla spiaggia, domandandosi cosa stiano pensando, cosa capiscano del loro gruppo disparato, unitosi dalle circostanze e ora unito in una profonda amicizia, visto il loro viaggio insieme.

Canyar, un musicista curdo di Kobane, Siria, si siede e riposa con la sua famiglia e i suoi amici. Ha portato con sè il suo strumento, il tanbur – un liuto a manico lungo – e poche altre cose. “La mia musica è la mia resistenza” afferma “Suono canzoni per onorare i nostri caduti, quelli che sono morti difendendo il nostro popolo, e per celebrare la vita, le nostre tradizioni e la nostra cultura. La mia musica è il mio modo di contribuire nella lotta del mio popolo.”

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Fonte: Global Voices


Autore: scritto da Caoimhe Butterly - tradotto da Maira Mohamed

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Articolo tratto interamente da
Global Voices


giovedì 22 ottobre 2015

Canzone d'Autunno di Paul Verlaine


Canzone d'Autunno

I lunghi singulti
dei violini
d'autunno
mi lacerano il cuore
d'un languore
monotono.

Pieno d'affanno
e stanco, quando
l'ora batte
io mi rammento
remoti giorni
e piango.

E mi abbandono
al triste vento
che mi trasporta
di qua e di là
simile ad una
foglia morta.

Paul Verlaine

Come bloccare le richieste per i giochi su Facebook


Sicuramente molti utenti di Facebook sono infastiditi dalle continue notifiche e inviti per giocare e molto spesso si procede alla loro disattivazione. Oggi vi spiego come bloccare in modo definitivo, gli inviti per i giochi su Facebook.


 

Fare il login su Facebook, cliccare sulla freccia in alto a dx e selezionare la voce impostazioni.
 
 Andare nel menù a sx e cliccare sulla voce blocco.

 

Nella pagina aperta, cercare la voce blocco delle applicazioni e nel riquadro inserire il nome del gioco da bloccare. Un volta fatto il tutto, si può ritornare al nostro profilo.




Post originale pubblicato il 18 giugno 2015






Citazione del giorno


"Se la vostra mente non è aperta, tenete chiusa anche la bocca."
Sue Grafton
 
 

martedì 20 ottobre 2015

Ritorno al Futuro day

Graffiti in Shoreditch, London - Back to the Future by Graffiti Life (9422242223)

Domani 21 ottobre 2015 sarà il "Ritorno al Futuro day". Un anniversario un po' anomalo perché non celebra l'uscita della pellicola, bensì un evento particolare, raccontato all'interno dello stesso film.

Questa data è infatti il giorno in cui Marty McFly e Doc Brown sono arrivati nel futuro (come raccontato nel secondo episodio della saga).

La trilogia di Ritorno al Futuro è una saga cinematografica comico-fantascientifica di grande successo negli anni 80 e 90, diventata un cult in tutto il mondo. Ideata da Bob Gale, diretta da Robert Zemeckis e prodotta da Steven Spielberg, narra delle peripezie a cavallo di varie epoche della storia americana (il 1955, 1985, 2015 e il 1885), affrontate dal giovane Marty McFly (Michael J. Fox) e dallo scienziato Emmett "Doc" Brown (Christopher Lloyd), inventore di un’autovettura; una DeLorean DMC-12.

Nel corso dei tre episodi, i due si trovano a risolvere oppure evitare dei catastrofici paradossi temporali.

Oggi può sembrare incredibile; ma il copione del film fu rifiutato da tutti i grandi studios americani. Alla fine Zemeckis, riuscì a convincere Spielberg, che lo produsse e non se ne pentì: il primo Ritorno al Futuro costato 20 milioni di dollari, ne guadagnò oltre 381.

Prepariamoci a festeggiare il 30° anniversario di questo mitico film e viaggiare un po' anche noi nel tempo, sull'onda della nostalgia e dei ricordi.

Autore: Mariangela B.

Coautore Cavaliere oscuro del web


Photo credit MsSaraKelly (Back to the Future by Graffiti Life) [CC BY 2.0], attraverso Wikimedia Commons

Voucher, le nuove frontiere della precarietà


Articolo da Sbilanciamoci.info

È l'ala più precaria dei contratti precari ed è in grande espansione. I voucher erano nati per combattere il dilagare del lavoro nero e sono diventati la nuova frontiera della precarietà. Nei primi otto mesi del 2015 sono stati venduti più di 71 milioni di buoni lavoro, con un aumento del 73% rispetto allo stesso periodo del 2014

I buoni lavoro (voucher) sono stati introdotti in Italia nel 2003 dalla “Legge Biagi” e dall’art 70 e successivi del D.Lgs. n. 276/03 come forma di remunerazione delle prestazioni lavorative considerate accessorie, in quanto svolte in modo saltuario e occasionale, e come tali non riconducibili a contratti di lavoro. L’intento principale era quello di favorire, in questi ambiti, l’emersione del lavoro nero. Questa scheda intende ricostruire brevemente l’evoluzione della normativa sui buoni lavoro e, successivamente, presentare i dati più recenti a disposizione sull’utilizzo dei buoni lavoro. Anticipando le conclusioni, ciò cui stiamo assistendo è un’incessante crescita dei buoni che può essere spiegata da almeno due fattori: da un lato, la continua liberalizzazione delle possibilità di utilizzo dello strumento (sia in termini di settori, sia in termini di platea dei potenziali prestatori di lavoro occasionale); dall’altro, l’aggravarsi della crisi occupazionale. Al fine di tamponare l’esodo verso la disoccupazione, si è dato vita a una tipologia lavorativa altamente flessibile e a basso costo, in modo da permettere alle aziende di impiegare i lavoratori come vero e proprio fattore variabile e senza alcun vincolo rispetto alle esigenze produttive. La crisi, d’altro canto ha anche reso i lavoratori più fragili e, di conseguenza, maggiormente disposti ad accettare contratti altamente precari, in termini di retribuzione, stabilità delle prestazioni e copertura contributiva.

Uno sguardo alla normativa

Come appena richiamato i buoni lavoro nascono nel 2003 con la “Legge Biagi” e l’art 70 e successivi del D.Lgs. n. 276/03. In questo contesto, le prestazioni di lavoro accessorio erano circoscritte a un numero limitato di settori (piccoli lavori domestici a carattere straordinario, compresa l’assistenza domiciliare a bambini e anziani; insegnamento privato supplementare; piccoli lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione di edifici e monumenti; realizzazione di manifestazioni sociali, sportive, culturali o caritatevoli; collaborazione con enti pubblici e associazioni di volontariato per lo svolgimento di lavori di emergenza o di solidarietà) e a un gruppo ristretto di potenziali prestatori (disoccupati da oltre un anno; casalinghe, studenti e pensionati; disabili e soggetti in comunità di recupero; extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia nei sei mesi successivi alla perdita del lavoro). Gli importi massimi che avrebbero potuto essere percepiti con lo strumento del voucher non potevano superare i 5000 euro nel corso di un anno solare (la soglia era limitata a 3000 euro per i percettori di strumenti di sostegno al reddito ed elevata a 10000 euro per prestazioni svolte all’interno dell’impresa familiare). Il valore nominale di ciascun buono era fissato al netto degli oneri assicurativi e Inps a 5,8 euro, lasciando alla contrattazione tra le parti la definizione della durata della prestazione coperta da ciascun buono; inoltre, l’attività per un unico committente non poteva superare i trenta giorni nell’arco dell’anno solare.
Nonostante l’intenzione da parte del legislatore fosse quella di favorire l’emersione del lavoro nero a carattere saltuario, il sistema dei buoni lavoro rimase inapplicato fino al 2008, quando si avviò la sperimentazione “nell’ambito dell’esecuzione di vendemmie di breve durata e a carattere saltuario”. In quell’occasione, fu modificato il valore nominale del voucher in 10 euro (al lordo degli oneri contributivi a carico del lavoratore), valore ritenuto coerente con la media oraria delle retribuzioni nel 2007 nel settore agricolo. Tuttavia, già ad agosto 2008 (L.n.133), il governo Berlusconi ristabilì la sfera di applicazione dei voucher ai settori già previsti dalla legge Biagi e ribadì che le attività di lavoro occasionale non avrebbero dato diritto alle tutele per malattia, maternità e disoccupazione, né agli assegni familiari.
La spinta a una maggiore liberalizzazione dei voucher si rafforzò nel 2009 (D.L. n. 5) quando fu ampliata la platea dei potenziali prestatori di lavoro accessorio (a casalinghe, pensionati e studenti)si aggiunsero i percettori di prestazioni integrative del salario o con sostegno al reddito, che possono ora svolgere tali attività in tutti i settori con un limite di importo annuo di 3000 euro). Si chiarì, inoltre, che le prestazioni accessorie non consentivano il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. I settori di applicazione vennero ampliati includendo tra gli altri anche gli enti locali.La legge del 2009 segnò un vero cambio di passo che palesò un cambiamento radicale della concezione del lavoro accessorio. Se l’occupazione cominciava a mostrare i primi segnali di allarme, la diffusione dei voucher iniziava il suo, ad oggi ininterrotto, corso di forte espansione: i buoni lavoro acquistati passano, infatti, dai cinquecentomila nel 2008 a 2,7milioni nel 2009.
Alle disposizioni precedenti, si aggiungono quelle inserite nella legge Finanziaria del 2010, che include anche i lavoratori part-time tra i potenziali prestatori di lavoro accessorio occasionale nell’ambito di qualsiasi settore produttivo, prevedendo unicamente l’impossibilità di svolgere tale attività presso il datore di lavoro titolare del contratto in vigore. Decadde inoltre il limite temporale dei trenta giorni presso lo stesso datore, che aveva generato non poche difficoltà interpretative. In seguito a queste modifiche normative, i buoni venduti nel 2010 e 2011 crebbero, rispettivamente, a 9.7 e 15.3 milioni.
Un altro momento di svolta è la riforma Fornero del 2012, che sancì la definitiva liberalizzazione dello strumento, estendendone l’applicazione a tutti i settori, anche se introdusse alcune restrizioni: il valore nominale dei buoni (pari a 10 euro) venne ancorato alla retribuzione oraria (fatto salvo per il settore agricolo) e venne introdotto il limite di 2000 euro quale reddito annuo percepibile dal lavoratore da ogni singolo committente, se commerciante o professionista. Fra il 2012 e il 2014 il numero di voucher venduti crebbe ulteriormente, da quasi 24 milioni nel 2012 a 69 milioni del 2014.
Da ultimo, il Jobs Act ha aumentato il tetto massimo di reddito annuo percepibile, che passa da 5000 a 7000 euro (mantenendo però pari a 3000 e 2000 euro, rispettivamente, i limiti per i percettori di prestazioni di sostegno al reddito e per chi lavora in monocommittenza per commercianti e professionisti a duemila euro). E’ stata inoltre confermata l’ineleggibilità per forme di sostegno al reddito in caso di disoccupazione, malattia e maternità.

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Autore: Marta Fana
   
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Esonda di nuovo il fiume Calore a Benevento


Articolo da Fanpage.it

Il fiume Calore è nuovamente esondato a Benevento, provocando allagamenti nella zona industriale di Ponte Valentino. Ancora danni per diverse aziende che hanno il proprio stabilimento nella zona. Le forti piogge di ieri pomeriggio hanno causato l'esondazione di diversi affluenti del fiume, tra cui il Tammaro, il Comune di Benevento aveva consigliato ai cittadini delle aree già colpite dall'alluvione, e in particolare ai residenti di Ponte Valentino, Pantano, Ponticelli, Santa Clementina e via Cosimo Nuzzolo di allontanarsi dalle abitazioni o di salire ai piani alti quanto possibile. Migliaia di persone sono state sfollate dalle contrade della città più vicine al fiume Calore, che lo scorso 15 ottobre è uscito fuori dagli argini, provocando due morti e invadendo di fango la città. Ieri i danni più ingenti sono stati provocati dal Fortore e dal Tammaro che, sempre nel Beneventano, hanno allagato campagne paesi come Colle Sannita, Castelpagano e Pesco Sannita. Intanto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha annunciato che raggiungerà il Sannio al suo ritorno da Milano.


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Fonte: Fanpage.it

Autore: Va.Re.


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lunedì 19 ottobre 2015

La sera


"La sera, come tutte le sere, venne la sera. Non c’è niente da fare: quella è una cosa che non guarda in faccia nessuno.
Succede e basta.
Non importa che razza di giorno arriva a spegnere. Magari è stato un giorno eccezionale, ma non cambia nulla. Arriva e lo spegne."


Alessandro Baricco

 

Le prime parole di Erri De Luca dopo la sentenza

Erri De Luca 2

Articolo da Nuovasocietà 

Si legge la soddisfazione negli occhi di Erri De Luca dopo la sentenza che ha stabilito la sua assoluzione dell’accusa di istigazione al sabotaggio della Tav per alcune frasi rilasciate nel corso di un’intervista.
«Mi sono trovato in una lunga sala d’attesa, adesso è finita. Questo tribunale era un avamposto affacciato sul presente prossimo del nostro Paese. L’assoluzione mi ribadisce il vigore dell’articolo 21 della Costituzione, che garantisce la più ampia libertà di espressione ai cittadini» ha affermato lo scrittore ringraziando anche per la solidarietà ricevuta da molti.
«Ora mi sento tornato un cittadino qualunque. Ma la Valle di Susa resta una questione che mi riguarda. Di questo processo mi rimane la grande solidarietà delle persone che mi hanno sostenuto, in Italia e in Francia».
De Luca non esita a definire “politico” il processo che lo ha coinvolto: «Di politico c’era la volontà di repressione della parola. Improvvisamente mi è sembrato che la parola acquisisse di nuovo importanza. E questo, alla fine, può anche essere un elemento positivo. Quello che oggi saboterei è la passività degli italiani: ci siamo abituati che la corruzione è un dato di fatto, che i giornali disinformano. Servono atti di resistenza, come quello che può fare uno scrittore a sostegno di popolazioni minacciate».

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Fonte: Nuovasocietà


Autore: Giulia Zanotti


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Articolo tratto interamente da Nuovasocietà

Photo credit Errider (Opera propria) [CC BY 3.0], attraverso Wikimedia Commons

L’1%, ovvero la metà di tutto

'Occupy' Zürich Lindenhof 2011-10-30 15-49-48

Articolo da Altrenotizie.org

Un nuovo rapporto pubblicato recentemente dalla banca Credit Suisse ha delineato l’aggravarsi delle disparità di reddito e di ricchezza nel pianeta, registrando un tristissimo primato. L’1% della popolazione mondiale è cioè giunta nel 2015 a possedere oltre la metà delle ricchezze, mentre il resto dell’umanità - ovvero circa 4,8 miliardi di adulti - si spartisce il resto della torta, peraltro in maniera altrettanto ineguale.

Lo studio riassume i dati raccolti in una piramide che mostra immediatamente le disparità che caratterizzano la suddivisione dei beni disponibili a livello globale, stimati attorno ai 250 mila miliardi di dollari. 3,4 miliardi di adulti posseggono beni non superiori ai 10 mila dollari, un altro miliardo tra i 10 mila e i 100 mila dollari, 349 milioni tra i 100 mila e un milione.

Allo strettissimo vertice della piramide si trova la vera ricchezza, con 34 milioni di persone che detengono più di un milione di dollari. Tra di essi, 29,8 milioni vantano beni tra 1 e 5 milioni di dollari, 2,5 milioni tra 5 e 10 milioni, 1,34 milioni tra 10 e 50 milioni, per poi arrivare alla vera aristocrazia planetaria, quella che decide le sorti di praticamente tutte le popolazioni, vale a dire 123.800 individui con più di 50 milioni di dollari ciascuno.

Poco meno della metà di questi super-ricchi vive negli Stati Uniti, circa un quarto in Europa e il resto quasi tutti in Giappone e in Cina. Lo sbilanciamento nella distribuzione delle ricchezze è dovuto principalmente al capitalismo USA, come conferma il fatto che questo paese ha un numero così elevato di multi-milionari a fronte del 5% della popolazione del pianeta.

Esaminando i numeri proposti dall’istituto bancario svizzero, emerge come il 71% degli adulti che popola il pianeta è costretto a vivere con appena il 3% delle ricchezze complessive, laddove un minuscolo 0,7% controlla beni pari al 45,2% del totale. Ancora, il 10% della popolazione può contare sull’87,7% delle ricchezze, lasciando al 90% degli adulti appena il 12,3% dei beni totali. Come già ricordato, l’1% detiene infine il 50,4% dei beni, una soglia altamente simbolica che secondo alcuni studi precedenti sarebbe stata superata solo nei prossimi anni.

A dare l’idea della scarsità di beni che possiedono coloro che si trovano alla base della piramide basta citare un dato, cioè che sono sufficienti poco più di 3 mila dollari per essere inclusi nella metà più “ricca” della popolazione mondiale.

Per rientrare nel 10% più benestante di dollari ne bastano invece quasi 69 mila. La definizione di ricchezza considerata da Credit Suisse comprende, oltre al denaro, proprietà immobiliari e titoli azionari, mentre dal conteggio sono esclusi i debiti.

Come conferma il rapporto, le disuguaglianze sono rapidamente aumentate in tutto il mondo dopo la crisi finanziaria scaturita da Wall Street nel 2008. A generare un ulteriore spostamento verso l’alto della ricchezza sono stati e continuano a essere soprattutto i programmi pubblici di salvataggio delle grandi banche e l’espansione del credito di fatto a costo zero che, invece di stimolare l’economia reale, ha ingigantito le rendite parassitarie.

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Fonte: Altrenotizie.org


Autore:
Michele Paris

Licenza: Creative Commons (non specificata la versione)


Articolo tratto interamente da Altrenotizie.org

Photo credit Roland zh (Own work) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons


Erri De Luca è stato assolto

Erri De Luca-Trento Film Festival

 Erri De Luca è stato assolto dal tribunale di Torino: "Il fatto non sussiste".


A presto ulteriori aggiornamenti.

Photo credit Niccolò Caranti (Own work) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons

Proverbio del giorno



La giustizia di questo mondo è fatta a maglia.
 
 

domenica 18 ottobre 2015

Maltempo: il punto della situazione

Visto che i mass media tradizionali vogliono far passare per normale alluvioni e allagamenti, voglio mostrarvi alcuni video. Nei giorni scorsi sono state colpite altre zone d'Italia e in queste ore ci è stata una nuova allerta meteo. Molti cittadini sono stati lasciati soli in balia di questi fenomeni e ancora una volta sale alla ribalta il grave dissesto idrogeologico italiano. Mentre i politici continuano a regalare soldi ai potenti e ai ricchi, la povera gente rischia di morire annegata nelle proprie case.

Colgo l'occasione per esprimere la mia solidarietà alle zone colpite e invito i blogger di questi territori a parlarne in questo post.

Alluvione nel Sannio



Video credit Giampideluca caricato su YouReporter.it



Video credit Giampideluca caricato su YouReporter.it

Cosa sarebbe della Terra senza l’Uomo?


Articolo da TuttoGreen

Che mondo sarebbe senza l’Uomo? Ci sarebbero molti più mammiferi di quelli attuali e le grandi migrazoni di animali verso zone meno abitate dall’Uomo ne sono la prova.

Vi siete mai chiesti che mondo sarebbe senza gli esseri umani? Rispondere a questa domanda non è semplice, anche perché gli scenari ipotizzabili e le variabili in gioco sono numerose ed estremamente complesse. Nonostante questo, due ricercatori danesi dell’Università di Aarhus hanno tentato i formulare un’ipotesi basata su un studio volto a valutare il modo in cui la presenza dell’uomo sul nostro Pianeta ha influenzato – e ridisegnato – la biodiversità terrestre.

Soren Faurby Jens-Christian Svenning sono gli autori di questa ricerca fondata su un modello di tipo scientifico-geografico pubblicata, dopo anni di ricerche, con il titolo Historic and prehistoric human-driven extinctions have reshaped global mammal diversity patterns.Quello delineato dai due scienziati è un vero e proprio percorso evoluzionistico che inizia dalla preistoria e si focalizza  sulla correlazione tra l’evoluzione e il predominio dell’homo sapiens e il conseguente ritiro di grandi mammiferi di peso superiore ai 45 chilogrammi.

Guardando alle zone maggiormente industrializzate (Europa e Nord-America) viene ipotizzato che in assenza dell’uomo in queste aree si conserverebbe una quantità e varietà di mammiferi ben più elevata di quella attuale. In tal senso, lupi, orsi e alci avrebbero il predominio del Nord- Europa mentre l’America Latina e il Texas sarebbero dominati dagli elefanti.Da ciò ne consegue che la presenza dell’Uomo sulla Terra ha condizionato pesantemente la storia evoluzionistica dei grandi mammiferi del Globo ma in alcuni casi non si è trattato di una semplice ‘legge della giungla’ (vince il più forte) ma di una vera e propria estirpazione locale e globale di alcuni mammiferi dai loro habitat naturali.

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Fonte: TuttoGreen


Autore: Erika Facciolla


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Articolo tratto interamente da TuttoGreen