Photo e video credit Zolli Julien caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
martedì 30 luglio 2019
Tour della Sicilia
Photo e video credit Zolli Julien caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
Momenti di Puglia
Photo e video credit Oliver Astrologo caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
Voglia di vacanze
Tra pochi giorni anche questo blog si prenderà una pausa. In queste settimane la mia voglia di vacanze è aumentata. Purtroppo è stato un periodo massacrante su vari fronti è una bella pausa può solo rigenerare fisico e soprattutto la mente. Gli impegni sono stati tanti, mi scuso se a volte sono poco presente, ma veramente ho raggiunto il limite e il caldo non aiuta a restare al PC.
sabato 27 luglio 2019
“Emozionati e vivi” di Giusy Schiavello
Oggi voglio segnalarvi una raccolta poetica.
Ricevo e pubblico:
Titolo:
Emozionati e vivi
Autore:
Giusy Schiavello
Editore:
Anastasia Martini
Genere:
Poesia
Prezzo
ebook: € 3.99 , su Mondadori, Feltrinelli, Amazon, ibs, kobo, streetlib,
Hoepli, Fnac, Bookland e prossimamente in altri maggiori store online
Prezzo
cartaceo: Non disponibile in formato cartaceo
Data
pubblicazione: 27 giugno 2019
ISBN:
9788834146873
Pagine:
13
Serie:
autoconclusivo
Trama:
La breve raccolta poetica è una lente sulla realtà
circostante, la descrive in versi, fornendo spunti di riflessione al lettore.
Dietro ogni testo poetico si cela, infatti, una morale , non difficile da
cogliere. L’opera proietta, così, lo sguardo di chi legge oltre la mera
bellezza naturale delle cose, al di là dell’esteriorità.
Biografia autrice:
Giusy Schiavello è una giovane ragazza calabrese,
nata in provincia di Reggio Calabria. Diplomatasi presso il Liceo Scientifico,
decide di proseguire i suoi studi presso
la facoltà di giurisprudenza dell’Università di Messina.
Fonte: inviato via mail dall'autore e pubblicato su diversi blog/siti
Autore: Giusy Schiavello
Licenza: pubblicato e concesso su richiesta dell'autore
venerdì 26 luglio 2019
Nel lungo viaggio della vita
"Nel lungo viaggio della vita, le strade che percorriamo sono spesso ripide. Solo con la saggezza si può trovare un tratto pianeggiante nell'azzurro del mare. E in quella immensità ci accorgiamo che prima della nascita il tempo era infinito e infinito resterà anche dopo. La tua vita non è altro che una piccola barca che naviga fra due eternità. Infatti la culla dove nasciamo ha la forma di quella di una barca che deve attravesare il mare."
Romano Battaglia
Voglio ricordare i miei profili Facebook
Voglio ricordare a tutti gli amici e lettori di questo blog, i miei profili ufficiali su Facebook:
Profilo personale: Vincenzo Cavaliere
Pagina ufficiale Web sul blog: Web sul blog
Pagina ufficiale Cavaliere oscuro del web: Cavaliere oscuro del web
giovedì 25 luglio 2019
Jack Gnocco: dal video musicale con Andrea Roncato e Daniela Fazzolari a un libro per bambini contro l’abbandono degli animali.
Ricevo e pubblico:
La storia del cagnolino picchiato e abbandonato, dal 25 luglio in libreria.
"Gnocco è
stato picchiato e abbandonato. Ha perso un occhietto e anche la fiducia nel
genere umano. Ma ha solo quattro anni, e c'è quindi tutto il tempo per farlo
ricredere", recitava così l'annuncio che circolava in Internet e con il
quale si cercava una nuova famiglia per il cagnolino poi ribattezzato Jack
Gnocco. Dalla sua storia, fortunatamente a lieto fine, ha preso vita un
progetto che mira a sensibilizzare grandi e piccini contro l'abbandono degli
animali. Da pochi giorni è infatti online il video musicale degli Hot
Play, Micio Macho, che oltre al dolcissimo Jack Gnocco ha altri
protagonisti d’eccezione: Andrea Roncato, Daniela Fazzolari e
Giada Agasucci di Amici. Il messaggio veicolato nel video musicale è semplice e
diretto: il vero macho non è chi mostra i muscoli in spiaggia, ma chi si prende
cura dei più deboli e non li abbandona.
Ogni
anno, con l’estate torna purtroppo d'attualità il drammatico fenomeno
dell'abbandono degli animali, che nonostante l'impegno di associazioni,
volontari e amanti degli amici a quattro zampe, non conosce flessione. Questa
si conferma dunque una dura battaglia, e va combattuta su tutti i fronti. A
iniziare da quello della sensibilizzazione. Ecco perché La Nave dei Sogni e
l'autore Pietro Favorito hanno deciso di raccontare la storia del cagnolino
napoletano in un libro illustrato per bambini e tutta la famiglia
intitolato Jack Gnocco Superstar. Il libro,
disponibile dal 25 luglio in tutte le librerie d'Italia e negli internet book
store, divulga lo stesso messaggio a favore degli animali del video, e ne
condivide i protagonisti.
Micho Macio 2019 è visibile al seguente link: https://youtu.be/Fc-uX3_j0cs
A raccontare
però ai bambini e ai loro genitori le vere vicissitudini di Jack Gnocco, sono
il tigrotto Ginio Vox e il cagnolino Oronzo, anche loro presenti nel
video.
Ma
veniamo alla trama del libro. In Jack Gnocco Superstar il
dolcissimo cagnolino dopo essere stato vittima della follia umana, viene
adottato da una famiglia stupenda che si prende cura di lui. Ma alla sua nuova
padroncina, la piccola Martina, non basta. Lei vuole che violenze come quelle
toccate al suo Jack non si ripetano più, e vuole che i vigliacchi che gli hanno
deturpato il volto sappiano che il cucciolo, nonostante la loro malvagità,
adesso sta bene. Ed è felice. Vuole che quei maledetti muoiano di invidia,
perché il loro gesto insulso li ha resi solo più infimi e insignificanti,
mentre la loro vittima vive alla grande. E per fare questo, Jack Gnocco deve
diventare una... superstar! Per riuscire nel suo intento, però, ha bisogno di
aiuto. Un aiuto che trova proprio in Gino Vox e Oronzo, una moderna e positiva
versione del gatto e la volpe del Pinocchio di Collodi.
L'avvincente
avventura di "Jack Gnocco Superstar", edita da La nave
dei Sogni, è di Pietro Favorito, mentre le belle illustrazioni sono di Claudia Seriacopi. Il
tigrotto Gino Vox, marpione e pragmatico, e il simpatico e smidollato cagnolino
Oronzo sono tra l'altro dei simpatici pupazzi protagonisti anch'essi di
appassionanti libri illustrati e di numerosi video su YouTube.
Per maggiori informazioni:
Fonte: inviato via mail dall'autore e pubblicato su diversi blog/siti
Autore: Cuore Noir
Licenza: pubblicato e concesso su richiesta dell'autore
Photo credit Cuore Noir
Citazione del giorno
"Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione... e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire."
Roy Batty
Tratto dal film Blade Runner
Addio a Rutger Hauer, l'attore che interpretò il replicante nel film Blade Runner e il cavaliere in Ladyhawke
Articolo da FilmPost
Rutger Hauer morto all’età di 75 anni, l’attore che diede il volto a Roy Batty nel Blade Runner di Ridley Scott. L’attore si è spento il 19 luglio nella sua casa in Olanda dopo una breve malattia. L’agente Steve Kenis ha confermato la notizia del decesso e ha annunciato che il funerale dell’attore si è tenuto in giornata. Rutger Hauer era noto per il ruolo del replicante Roy Batty e per l’immortale monologo finale che è rimasto nel cuore di tutti i fan del cinema.
Si spegne così una lunghissima carriera, con più di 170 film girati. Recentemente l’attore era apparso in due film del 2005. Ha recitato infatti nei panni del cardinale Roark in Sin City e nei panni di Mr. Earle in Batman Begins di Cristopher Nolan. È apparso inoltre in alcuni film horror come nel film Dracula 3D di Dario Argento e nella miniserie del 2004 Salem’s Lot di Stephen King, insieme a Rob Lowe e Donald Sutherland.
Scompare all’età di 75 anni Rutger Hauer. A darne l’annuncio l’agente Steve Kenis, che ha rilasciato la dichiarazione del decesso avvenuta il 19 luglio. Nella giornata di oggi si sono tenuti i funerali. L’attore aveva lasciato il segno alla fine degli anni ’60 in Olanda come protagonista della serie tv medievale Floris di Paul Verhoeven. Divenne famoso nel 1973 con Fiore di carne, film drammatico sessualmente ardito che fu un successo al botteghino e ottenne un riconoscimento agli Oscar come miglior film straniero.
Continua la lettura su FilmPost
Fonte: FilmPost
Autore: Alex Reale
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia.
Articolo tratto interamente da FilmPost.it
Photo credit DWDD [CC BY 3.0], via Wikimedia Commons
mercoledì 24 luglio 2019
Questo blog è no profit
Voglio ricordare che questo spazio è no profit. Il sottoscritto
non ha nessun tipo di guadagno da questo blog e non mi interessa averli.
Invito a lasciar stare le varie proposte di affiliazioni a fonte di guadagno,
perché questo spazio deve essere lasciato fuori dalla logica dei profitti e dei
suoi derivati. Tra l'altro sono un fermo sostenitore del Copyleft e del libero
scambio d'idee.
Grazie per
la collaborazione!
Dies di Olindo Guerrini
Dies
Il sole brucia implacabile, uguale,
le stoppie gialle del pian vaporoso,
l’azzurra volta del ciel luminoso
riflette in terra la fiamma estivale.
Non move foglia. La vita animale
langue in un grave sopor neghittoso:
turba la pace al meriggio affannoso
solo un molesto frinir di cicale.
Sull’erba verde, nel bosco frondoso,
fresco t’ho fatto di fiori un guanciale
e tu vi adagi le membra al riposo.
Dormi discinta nell’ombra ospitale
ed io contemplo con l’occhio bramoso
l’onda del petto che scende e che sale.
Olindo Guerrini
Splendida Terra
Photo e video credit Aerial Entertainment Studios caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
New York timelapse
Photo e video credit WarmBakedBread caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
martedì 23 luglio 2019
L'imbarbarimento della nostra società
Articolo da Pressenza
A conti fatti, sembra che Thomas Hobbes, il filosofo inglese del XVII secolo che aveva una terribile concezione dell’uomo, non aveva tutti i torti.
Dal frivolo al serio, in solo una settimana abbiamo avuto a che fare con quattro notizie di fatti che non sarebbero successi in un mondo normale. Una bellezza porno con 86.000 followers sui social media ha messo in vendita bottiglie dell’acqua con cui si fa il bagno a 30 sterline l’una e ne ha vendute parecchie migliaia. Un sondaggio in Brasile ha evidenziato che il 7% dei cittadini crede che la terra sia piatta (nel 40% delle scuole americane viene insegnato che il mondo è stato creato in una settimana, come è scritto nella Bibbia, dunque non ci possono essere state antiche civiltà). Un altro sondaggio, questa volta rivolto ai membri del partito britannico dei Tory, i quali sembra che probabilmente eleggeranno Boris Johnson Primo Ministro (non proprio un trionfo della ragione) sono talmente a favore di una “hard” Brexit che a loro non interessa se questo significhi l’uscita della Scozia e la fine del Regno Unito. Infine, per poter vincere le elezioni, il presidente americano Donald Trump ha fatto del razzismo uno dei suoi stendardi e, in un paese di immigrati, questo gli ha dato un aumento di 5 punti nei sondaggi di opinione.
Ci sono talmente tanti segni di imbarbarimento che ci si potrebbe riempire un libro… e, come scrisse Euripide: Coloro che gli dei vorrebbero distruggere, per prima cosa li renderanno pazzi.
Non è cosa popolare ma dobbiamo guardare in faccia la realtà e osservare che, nel periodo storico più sviluppato scientificamente e tecnologicamente, stiamo vivendo in tempi di precipitoso imbarbarimento.
L’ineguaglianza sociale è diventata la base della nuova economia. Ora le persone hanno abbassato le proprie aspettative ed sono pronte a lavorare part-time con un impiego precario, quando i giovani (secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro – International Labour Organization) possono sperare di avere una pensione di 600 euro al mese. Questo è stato accettato dal sistema politico. Abbiamo anche uno studio dalla Spagna che dice che nell’attuale mercato immobiliare, quasi l’87% delle persone hanno bisogno del 90% del loro stipendio solo per affittare una casa.
Oggi per molti lo stipendio significa sopravvivenza, non una vita dignitosa. La nuova economia ha sviluppato la cosiddetta “gig economy”: tu lavori per distribuire cibo ma sei un co-imprenditore senza alcun diritto di dipendente, per una cifra che non ti permetterà mai di sposarti. I bambini stanno crescendo abituati a guardare a fenomeni come quello della povertà o della guerra come cose naturali. E ora le politiche non sono basate su idee ma su quanto puoi sfruttare con successo le emozioni di pancia della gente, sventolando vessilli contro gli immigrati (mentre stiamo assistendo ad una caduta rapida delle nascite) e dividendo paesi tra “Noi”, che rappresenta il popolo, e “Voi” nemici del paese. Gli USA sono l’esempio migliore, dove i repubblicani considerano i democratici i nemici degli Stati Uniti. E questo ci porta ad una domanda centrale: non sono stati forse eletti democraticamente Trump, Matteo Salvini in Italia, Jair Bolsonaro in Brasile e compagnia? E loro sono il sintomo o la causa della “popolocrazia” che sta sostituendo la democrazia?
Non è possibile offrire qui uno studio sociologico o storico. Prendiamone solo un assaggio: Siamo passati dall’era di Gutenberg ad una nuova era – l’era di Zuckerberg.
Quelli che hanno salutato con entusiasmo l’arrivo di Internet lo hanno fatto anche perché avrebbe democraticizzato la comunicazione e di conseguenza avrebbe portato ad una partecipazione più larga. La speranza era di vedere un mondo in cui la comunicazione orizzontale avrebbe sostituito il sistema verticale dell’informazione che Gutenberg aveva reso possibile. L’informazione era infatti un supporto per gli stati e per gli affari che la usavano per raggiungere i cittadini che non avevano nessuna possibilità di feedback. Con Internet le persone ora possono parlare direttamente in tutto il mondo e la campagna che ha accompagnato il suo arrivo non è stata considerata rilevante: non è importante sapere, è importante dove trovare le informazioni. Bene, abbiamo tutte le statistiche su come Internet abbia influenzato il livello generale di cultura e dialogo.
La capacità di concentrazione delle persone è diminuita terribilmente. La maggior parte degli utenti di Internet resta su un oggetto non più di 15 secondi. Negli ultimi cinque anni la lunghezza dei libri si è ridotta in media di 29 pagine. Oggi gli articoli più lunghi di 650 parole non sono accettati dai servizi editoriali. Nell’ultimo incontro tra editori di agenzie internazionali di stampa è stato deciso di abbassare il livello delle notizie dal livello dei 22 anni a quello dei 17 anni. In Europa la percentuale delle persone che comprano almeno un libro all’anno ora è il 22% (negli Stati Uniti è il 10.5%). Secondo uno studio recente svolto in Italia, solo il 40% della popolazione è in grado di leggere e capire un libro. Nello stesso paese il 13% delle librerie ha chiuso negli ultimi 10 anni. Una trasmissione molto popolare in Spagna era “59 secondi” e consisteva in un dibattito di persone intorno ad un tavolo; al cinquantanovesimo secondo i loro microfoni venivano chiusi. Oggi il sogno di un intervistatore televisivo è che la persona intervistata dia una risposta più corta della domanda. I giornali sono per persone sopra i quaranta. E c’è una lamentela unanime sugli studenti che entrano in università: non sono tutti esenti da errori di ortografia e sintassi. E la lista potrebbe continuare praticamente all’infinito.
Il problema dell’imbarbarimento ha maggiore rilevanza per quanto riguarda la partecipazione politica. Le generazioni di Gutenberg erano abituate al dialogo ed alla discussione. Oggi l’83% degli utenti di Internet (di cui l’80% sotto i 21 anni) lo fa solo nel mondo virtuale che si è ritagliato. La gente del gruppo A si riunisce solo con la gente del gruppo A. Se incontra qualcuno del gruppo B, si insulta reciprocamente. I politici si sono rapidamente adeguati al sistema. Il migliore esempio è Trump. Tutti i giornali statunitensi messi insieme hanno una diffusione di 60 milioni di copie (di cui 10 milioni di qualità, sia conservatori che progressisti). Trump ha 60 milioni di followers che prendono i suoi tweet come informazione. Non comprano giornali e, se guardano la TV, è solo per Fox che è l’amplificatore di Trump. Non meraviglia che oltre l’80% degli elettori di Trump lo rivoterebbero di nuovo. E i media, che hanno perso la capacità di offrire analisi e coprire processi, non solo eventi, prendono la strada facile. Seguiamo persone famose e rendiamo i famosi più famosi. Il giornalismo di analisi sta scomparendo. Negli Stati Uniti esiste grazie alle sovvenzioni. In ogni paese europeo sono rimasti pochi giornali di qualità e la diffusione più larga è dei tabloid che risparmiano ai lettori la difficoltà di pensare. Il Daily Mirror in gran Bretagna e Bild in Germania sono i migliori esempi.
Internet ha reso tutti dei comunicatori. Questa è una conquista fantastica. Ma in questo crescente imbarbarimento la gente usa Internet anche per trasmettere false informazioni, storie basate sulla fantasia, senza nessuno dei controlli di qualità che il mondo dei media era solito avere. E l’intelligenza artificiale ha preso il sopravvento, creando molti profili falsi che ora interferiscono nei processi elettorali, come è stato provato nelle ultime elezioni americane. Dobbiamo aggiungere a questo che gli algoritmi usati dai proprietari di Internet mirano a catturare l’attenzione degli utenti per tenerseli il più possibile. Questo mese El Pais ha pubblicato un lungo studio intitolato “Gli effetti tossici di Youtube” in cui viene dimostrato come i suoi algoritmi spingano lo spettatore verso elementi di fantasia, pseudoscientifici e di grande attrazione.
Questo è dovuto al fatto che i proprietari sono diventati straordinariamente ricchi per aver trasformato i cittadini in consumatori. Scoprono la loro identità e la vendono alle aziende per il loro marketing e anche per le elezioni. Questi proprietari godono di un benessere senza precedenti, mai raggiunto nel mondo reale: non solo in quello della produzione ma anche nel mondo della finanza che è diventato un casinò senza controllo. L’intero mondo della produzione di beni e servizi, fatti da uomini, è ora vicino a un trilione (mille miliardi) di dollari al giorno; in quello stesso giorno i flussi finanziari raggiungono 40 trilioni (40 mila miliardi) di dollari. Il divorzio di Jeff Bezos ha fruttato a sua moglie 38 miliardi di dollari. Questa cifra equivale al guadagno medio annuo di 20.000 dollari di 19 milioni di persone. Non stupisce che 80 individui ora possiedono la stessa ricchezza di 2.3 miliardi di persone messe insieme (nel 2008 erano 1.200 individui).
Secondo gli storici avidità e paura sono i grandi motori di cambiamento nella storia. Questo era vero anche nell’era di Gutenberg. Ma ora è stata innescata una combinazione delle due cose in un breve periodo di tempo. Dopo la caduta del Muro di Berlino, la dottrina della globalizzazione liberale arrivò con tale forza che Margaret Thatcher (che inaugurò con Ronald Reagan la nuova visione dei profitti individuali e l’eliminazione dei beni sociali) ha notoriamente parlato di TINA: There Is No Alternative (non c’è alternativa).
L’intero sistema politico, inclusi i social democratici, accettò di cavalcare un sistema di valori basato su avidità e competizione senza restrizioni a livello individuale. Ci sono voluti 20 anni per capire che il povero è diventato più povero e il ricco più ricco e gli stati hanno perso molta della loro sovranità a vantaggio delle corporazioni multinazionali e del mondo della finanza. Nessuno ha dato valore al fatto che nel 2009, per salvare un sistema finanziario corrotto e inefficiente, il mondo abbia speso l’impressionante cifra di 800 miliardi di dollari in penali per attività illecite.
La crisi finanziaria del 2009 ha innescato un’ondata di paura. Non dimentichiamo che fino al 2009 non c’erano sovranisti, populisti, partiti xenofobi da nessuna parte, fatta eccezione per Le Pen in Francia. Presto vecchie trappole come “nel nome della nazione” e “in difesa della religione” furono risuscitate dai politici capaci di cavalcare la paura. Fu trovato un nuovo capro espiatorio – gli immigrati – e i “popolocratici” ora stanno minando la democrazia ovunque.
Autore: Roberto Savio
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
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Comunicazione di servizio
Avviso ai lettori e amici di questo blog, di prendere visione della privacy policy, perché verrà aggiornata spesso, in ottemperanza a quanto previsto dalle nuove norme sui cookie e sulla privacy.
La lotta...
"La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità."
Paolo Borsellino
lunedì 22 luglio 2019
La sfida musicale: scegli la tua canzone preferita
V'invito a scegliere la vostra canzone preferita tra le cinque del sondaggio, inoltre voglio ricordare a tutti, che si può esprimere una sola preferenza e attendo anche i vostri commenti.
Mi raccomando di condividere questo post nei vostri blog/profili sociali e invitare i vostri amici a partecipare nella scelta.
Promemoria sulla privacy
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Comunicazione di servizio: ripartono le interviste
Voglio informare gli amici e lettori di questo blog, che presto tornerò a pubblicare interviste su diversi temi.
Se vuoi essere intervistato, basta contattarmi via mail, cliccando sul banner "Contatti".
22 luglio 1970 - Strage di Gioia Tauro
Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La strage di Gioia Tauro venne causata dal deragliamento del treno direttissimo Palermo-Torino (detto treno del Sole) del 22 luglio del 1970, avvenuto a poche centinaia di metri dalla stazione di Gioia Tauro.
Le cause non vennero mai accertate, ma nelle conclusioni della relazione del giudice istruttore del tribunale di Palmi si legge che l'attentato dinamitardo sia l'ipotesi più probabile. Con una direttiva del 22 aprile 2014, tutti i fascicoli relativi a questa strage non sono più coperti dal segreto di Stato e sono perciò liberamente consultabili.
Nell'estate del 1970 la parte meridionale della regione era in balia della rivolta di Reggio Calabria causata dalla nomina di Catanzaro a capoluogo di regione. La rabbia di molti cittadini di Reggio sfociò nella proclamazione dello sciopero cittadino il 13 luglio. La rivolta era coordinata da un "comitato d'azione" che raccoglieva esponenti del Movimento Sociale Italiano e di altri partiti. Il 15 luglio si arrivò all'occupazione della stazione, alla creazione di barricate e scontri con la polizia per le strade della città. L'attentato avvenne una sola settimana dopo. Nel clima di sommossa vissuto a Reggio e provincia si verificarono anche altri episodi di sabotaggi alle infrastrutture ferroviarie come la distruzione funzionale della stazione di Reggio Calabria Lido; nessuno però di gravità paragonabile. Agli atti del Ministero dell'interno, risultano comunque, tra il 20 luglio 1970 e il 21 ottobre 1972, ben 44 gravi episodi dinamitardi, di cui 24 a tralicci, rotaie e stazioni ferroviarie.
Il treno proveniente da Villa S.Giovanni dopo essere stato traghettato dalla Sicilia il 22 luglio 1970, alle 14:35 stava entrando in stazione a circa 100 km/h, quando il macchinista Giovanni Billardi e l'aiuto macchinista Antonio Romeo avvertirono, alle 17.10, un forte sobbalzo della locomotiva ("sobbalzi e strappi subiti dal locomotore, come se al mezzo di trazione fosse venuta a mancare qualcosa sotto"). Azionarono quindi il freno rapido di emergenza. Il convoglio prese a rallentare comprimendosi mentre i respingenti delle carrozze assorbivano la decelerazione. La frenata avvenne regolarmente per le prime cinque carrozze, finché le sollecitazioni meccaniche spinsero uno dei carrelli della sesta carrozza fuori dalla sede dei binari. Le carrozze successive sviarono anch'esse nel corso dei 500 metri di frenata; durante la brusca decelerazione alcuni ganci di trazione si spezzarono e il convoglio si divise in tre tronconi.
All'arrivo dei soccorsi composti dai vigili del fuoco di Palmi, Cittanova e Reggio Calabria, dagli uomini della Celere e dei Carabinieri di stanza nel capoluogo, il convoglio si presentava così:
- la locomotiva e le prime cinque carrozze erano ferme sul binario a soli 30 metri dalla stazione
- la sesta carrozza era deragliata solo con l'asse posteriore, rimanendo stabile
- la settima e l'ottava avevano sviato completamente, rimanendo però erette
- la nona si era staccata dal convoglio, venendo lanciata per circa cinquanta metri in cui aveva urtato alcuni pali di sostegno della catenaria svellendone uno, si era girata parzialmente ed era andata a cadere a cavallo del terzo e quarto binario, fortunatamente vuoti al momento
- la decima carrozza, un veicolo cuccette a classe mista, si era inclinata sul lato destro ribaltandosi sulla massicciata
- l'undicesima carrozza (di prima classe) era riuscita a rimanere stabile, deviando con un solo asse e rallentando il resto del convoglio
- dalla dodicesima alla diciassettesima il convoglio era uscito dai binari, a causa dello spostamento dell'ago dello scambio i cui tiranti erano stati distrutti dai primi veicoli incidentati
- la diciottesima carrozza e il bagagliaio si erano staccati dal troncone di convoglio, finendo fuori dalla sede dei binari.
Il sobbalzo era avvenuto nel breve tratto tra il cavalcavia delle Ferrovie Calabro Lucane e il gruppo di scambi all'ingresso in stazione, a 750 metri dall'ingresso delle piattaforme di stazione. Il capotreno Francesco Nazza confermò che fino a quel momento la marcia procedeva regolarmente, fatto supportato anche dalla testimonianza di due dei tre uomini in servizio a bordo che avevano percorso tutto il convoglio. Subito dopo l'evento, il capostazione Teodoro Mazzù precisò di aver udito "un botto tremendo" e visto "una colonna di fumo (che) si è subito innalzata alta dal convoglio deragliato. Una scena apocalittica. Il caos più completo. I passeggeri si buttavano giù dalle vetture, cercavano spasmodicamente di afferrare i loro cari, avevano il viso annerito dal fumo e le carni straziate dalle lamiere".
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sabato 20 luglio 2019
Omaggio alla Luna
Photo e video credit Sandro Lecca caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
Apollo 11
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Canto notturno di un pastore errante dell'Asia di Giacomo Leopardi
Canto notturno di un pastore errante dell'Asia
Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
la vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
move la greggia oltre pel campo, e vede
greggi, fontane ed erbe;
poi stanco si riposa in su la sera:
altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
al pastor la sua vita,
la vostra vita a voi? dimmi: ove tende
questo vagar mio breve,
il tuo corso immortale?
Vecchierel bianco, infermo,
mezzo vestito e scalzo,
con gravissimo fascio in su le spalle,
per montagna e per valle,
per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,
al vento, alla tempesta, e quando avvampa
l'ora, e quando poi gela,
corre via, corre, anela,
varca torrenti e stagni,
cade, risorge, e piú e piú s'affretta,
senza posa o ristoro,
lacero, sanguinoso; infin ch'arriva
colà dove la via
e dove il tanto affaticar fu vòlto:
abisso orrido, immenso,
ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Vergine luna, tale
è la vita mortale.
Nasce l'uomo a fatica,
ed è rischio di morte il nascimento.
Prova pena e tormento
per prima cosa; e in sul principio stesso
la madre e il genitore
il prende a consolar dell'esser nato.
Poi che crescendo viene,
l'uno e l'altro il sostiene, e via pur sempre
con atti e con parole
studiasi fargli core,
e consolarlo dell'umano stato:
altro ufficio piú grato
non si fa da parenti alla lor prole.
Ma perché dare al sole,
perché reggere in vita
chi poi di quella consolar convenga?
Se la vita è sventura,
perché da noi si dura?
Intatta luna, tale
è lo stato mortale.
Ma tu mortal non sei,
e forse del mio dir poco ti cale.
Pur tu, solinga, eterna peregrina,
che sí pensosa sei, tu forse intendi,
questo viver terreno,
il patir nostro, il sospirar, che sia;
che sia questo morir, questo supremo
scolorar del sembiante,
e perir dalla terra, e venir meno
ad ogni usata, amante compagnia.
E tu certo comprendi
il perché delle cose, e vedi il frutto
del mattin, della sera,
del tacito, infinito andar del tempo.
Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore
rida la primavera,
a chi giovi l'ardore, e che procacci
il verno co' suoi ghiacci.
Mille cose sai tu, mille discopri,
che son celate al semplice pastore.
spesso quand'io ti miro
star cosí muta in sul deserto piano,
che, in suo giro lontano, al ciel confina;
ovver con la mia greggia
seguirmi viaggiando a mano a mano;
e quando miro in cielo arder le stelle;
dico fra me pensando:
a che tante facelle?
che fa l'aria infinita, e quel profondo
infinito seren? che vuol dir questa
solitudine immensa? ed io che sono?
Cosí meco ragiono: e della stanza
smisurata e superba,
e dell'innumerabile famiglia;
poi di tanto adoprar, di tanti moti
d'ogni celeste, ogni terrena cosa,
girando senza posa,
per tornar sempre là donde son mosse;
uso alcuno, alcun frutto
indovinar non so. Ma tu per certo,
giovinetta immortal, conosci il tutto.
Questo io conosco e sento,
che degli eterni giri,
che dell'esser mio frale,
qualche bene o contento
avrà fors'altri; a me la vita è male.
O greggia mia che posi, oh te beata,
che la miseria tua, credo, non sai!
Quanta invidia ti porto!
Non sol perché d'affanno
quasi libera vai;
ch'ogni stento, ogni danno,
ogni estremo timor subito scordi;
ma piú perché giammai tedio non provi.
Quando tu siedi all'ombra, sovra l'erbe,
tu se' queta e contenta;
e gran parte dell'anno
senza noia consumi in quello stato.
Ed io pur seggo sovra l'erbe, all'ombra,
e un fastidio m'ingombra
la mente, ed uno spron quasi mi punge
sí che, sedendo, piú che mai son lunge
da trovar pace o loco.
E pur nulla non bramo,
e non ho fino a qui cagion di pianto.
Quel che tu goda o quanto,
non so già dir; ma fortunata sei.
Ed io godo ancor poco,
o greggia mia, né di ciò sol mi lagno.
se tu parlar sapessi, io chiederei:
- Dimmi: perché giacendo
a bell'agio, ozioso,
s'appaga ogni animale;
me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale? -
Forse s'avess'io l'ale
da volar su le nubi,
e noverar le stelle ad una ad una,
o come il tuono errar di giogo in giogo,
piú felice sarei, dolce mia greggia,
piú felice sarei, candida luna.
O forse erra dal vero,
mirando all'altrui sorte, il mio pensiero:
forse in qual forma, in quale
stato che sia, dentro covile o cuna,
è funesto a chi nasce il dí natale.
Giacomo Leopardi
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