martedì 9 luglio 2019
Meriggio estivo di Enrico Panzacchi
Meriggio estivo
Dal fresco rezzo della stanza mia
veggo laggiù brillar nitidamente
l'asciutta rena e i sassi del torrente
che un limpido fil d'acqua al fiume invia.
Rompe il verde del pian la bianca via
che s'allontana tortuosamente;
presso la siepe, al sol, dorme un pezzente
del suo magro cagnuolo in compagnia.
Più in là, da un campo biondeggiante, uguale
suona il rispetto d'una curva schiera
di mietitrici. Stridon le cicale.
E per l'aria tranquilla, in tra la nera
canapa, d'improvviso ondeggia e sale
il fumo e il fischio della vaporiera.
Enrico Panzacchi
8 commenti:
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Una di quelle poesie che mi fa immaginare perfettamente l'ambiente, come stessi guardando un quadro (o una foto, ma mi piace di più associarla ad un dipinto, come hai fatto tu).
RispondiEliminaPoi ci sono quadri così particolari da sembrare poesie...
Ecco una variante a "quadro così bello che sembra una foto / foto così bella che sembra un dipinto", hahahahaha...
Infatti, ci trasporta in un paesaggio.
EliminaBella poesia! Buon pomeriggio! :)
RispondiEliminaAnche a te.
EliminaMolto bella questa poesia!Saluti...
RispondiEliminaSereno pomeriggio.
EliminaGrazie per avercela proposta non conoscevo questa poesia molto espressiva e viva, descrive così beme certe caratteristiche di questa stagione. Un saluto e buona continuazione di estate
RispondiEliminaUn saluto anche a te.
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