mercoledì 26 giugno 2019

I veleni del fiume Sarno

Ponte di San Marzano

Articolo da AsinuPress

Quando si prova ad avviare una discussione a tema ambientale connessa alla Campania è inevitabile pensare d’istinto alla Terra dei Fuochi che sul territorio ha prodotto conseguenze disastrose per la comunità. Ma altre questioni drammatiche, che ancora non hanno ricevuto la giusta attenzione, nel corso del tempo si sono accresciute all’interno della Regione. La grave situazione in cui versa il Fiume Sarno rientra tra queste.

Il nome gli fu attribuito dai Sarrasti, i primi abitanti della valle provenienti dal Peleponneso, ed è più volte stato menzionato da scrittori e poeti. Attraversa i paesi di tre province (Avellino, Salerno, Napoli) e si insinua tra le mura di circa trentanove comuni. Un tempo pescoso e navigabile, oggi noto alle cronache di tutto il mondo per essere diventato tra i più gravi disastri idrici prodotti dall’uomo. Da tempo siede sul podio della classifica dei fiumi più inquinati: primo in Europa, settimo nel mondo.

Nato dalle pendici del monte Saro, con una lunghezza di 24 km e un bacino idrografico di 500 Km2, la sua integrità è nel tempo stata lesa da diversi fattori. Ma ce n’è uno che, più di tutti, si presenta come il maggior responsabile della sua rovina. Si tratta di un corso tributario, il Solofrana, che nasce a Solofra (Avellino), in una zona con un alto numero di apparati industriali specializzati nella lavorazione e produzione di pelli. Un tipo di attività che, per sua natura, comporta la presenza di metalli pesanti e diluenti chimici. Rifiuti industriali che andrebbero smaltiti con la massima cura per evitare di compromettere l’ambiente circostante. Alcuni impianti industriali, invece, vengono meno al loro obbligo e sversano, nelle acque del Solofrana, i rifiuti prodotti dalla loro attività inquinando l’intero corso e facendo confluire al suo interno la presenza di metalli pesanti quali Nichel, Cromo, Berillio, Neon.

Lo sversamento illecito dei rifiuti industriali ha turbato gravemente lo stato di salute del fiume provocando drammatiche conseguenze. La prima, tra queste, è la scomparsa della flora e della fauna all’interno del corso. Eccetto per i ratti che, com’è stato scientificamente appurato, sono tra gli esseri viventi più propensi all’adattamento ad ogni tipo di habitat e condizione biologica. Ma quelle in cui versa il letto del fiume sono così gravi che molti studi internazionali, tra cui americani e giapponesi, hanno ipotizzato una mutazione genetica dei topi che li rende, a tutti gli effetti, non più dei roditori comuni. La seconda è l’assunzione di un colore rosso, sul porpora, in alcuni periodi dell’anno, che per molto tempo ha fatto supporre che nel corso d’acqua venissero sversati i pomodori prodotti dalle industrie conserviere. Si è tuttavia recentemente sostenuto che a dare quello strano colore fosse l’alto tasso di Cromo che nel fiume si presenta 24mila volte superiore alla media prestabilita dalla normativa europea.

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Articolo tratto interamente da AsinuPress

Voglio ricordare il guestbook

Guestbook


Voglio ricordare ai lettori e amici del blog, che ho creato un libro degli ospiti. Nella pagina puoi lasciare qualsiasi commento, non pertinente ai post.

Grazie a tutti!


Citazione del giorno


"L'eredità più bella e migliore di ogni patrimonio che i genitori possono lasciare ai figli, è l'esempio di una vita onesta."

Cicerone


martedì 25 giugno 2019

Difendiamo i nostri mari!



Dal 18 maggio al 8 giugno Greenpeace in collaborazione con CNR-IAS e Università Politecnica delle Marche, ha condotto una spedizione di ricerca e documentazione nel Mar Tirreno centrale.

Per maggiori informazioni:

https://www.greenpeace.org/italy/




Video credit GreenpeaceItaly caricato su YouTube


lunedì 24 giugno 2019

La storia sismica dei Campi Flegrei


Articolo da Blog INGVvulcani

I Campi Flegrei sono una caldera ovvero una struttura vulcanica originatasi a seguito di una grande eruzione (probabilmente quella dell’Ignimbrite Campana avvenuta circa 40.000 anni fa) che ha parzialmente svuotato un’estesa camera magmatica superficiale, provocando il collasso delle rocce sovrastanti. La sismicità dei Campi Flegrei è intrinsecamente collegata alla dinamica della caldera e cioè all’attività dell’area vulcanica.

In generale, i terremoti avvengono a causa della rottura delle rocce litosferiche sotto l’azione di un campo di sforzo, dovuto a processi geodinamici che agiscono su vasta scala. Nelle zone vulcaniche, invece, si creano dei campi di sforzo che agiscono a livello locale e che controllano la sismicità vulcanica, dovuti alla pressione dei fluidi in profondità e al peso dell’edificio e delle rocce che si trovano al di sopra dei serbatoi magmatici.

Alla presenza di un campo di sforzo locale concentrato nell’area vulcanica si associa, in genere, abbondanza di fluidi nel sottosuolo (acqua e gas) e la presenza di fratture e faglie formatesi durante precedenti fasi di attività del vulcano. Lungo queste fratture si può sviluppare sismicità a causa dell’aumentata pressione dei fluidi al loro interno, che ha l’effetto di favorirne la propagazione, generando, così, piccoli terremoti.  Tutto questo accade anche ai Campi Flegrei, dove la sismicità varia nel tempo diventando più frequente nei periodi in cui si verificano significative deformazioni del suolo.

Ricerche storiche hanno rivelato che anche nel passato l’area flegrea, dove fin dall’antichità si sono sviluppate popolose città come Napoli (figura 1), Pozzuoli e Cuma, è stata interessata da terremoti locali, in certi casi distruttivi, non solo per il livello di intensità, ma anche per l’effetto cumulativo sulle abitazioni del susseguirsi di numerosi eventi. In particolare, è documentata un’intensa attività sismica iniziata intorno al 1470, diversi  decenni prima dell’eruzione di Monte Nuovo, ultima eruzione dei Campi Flegrei avvenuta nel 1538. Numerosi documenti dell’epoca permettono di evidenziare anche un forte sollevamento del suolo iniziato decenni prima dell’eruzione, che si è accentuato sempre più con l’approssimarsi dell’evento eruttivo, tanto che sono sorte dispute sull’attribuzione della proprietà di nuove terre emerse dal mare.


I terremoti di quel periodo sono stati spesso distintamente avvertiti a Napoli. Si ha notizia di terremoti avvenuti dopo l’eruzione di Monte Nuovo, a partire dal 1564. Questa fase di sismicità è culminata con il terremoto del 1582, tra gli eventi maggiori dell’area, che probabilmente ha prodotto danni anche a Napoli. Dall’inizio del ‘600 sembra che l’area flegrea, ormai soggetta ad un lento abbassamento del suolo, non abbia manifestato sismicità avvertibile fino alla metà del ‘900, ad eccezione di un evento sismico isolato, avvertito a Pozzuoli nel 1832,  che ha provocato qualche danno locale.

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Fonte: Blog INGVvulcani 


Autori: Flora Giudicepietro, Patrizia Ricciolino e Anna Tramelli

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 4.0 Internazionale.


Articolo tratto interamente da 
Blog INGVvulcani 


I ghiacciai dell'Himalaya si stanno sciogliendo più velocemente del previsto



Articolo da NonSoloAnimali

I ghiacciai dell’Himalaya si stanno sciogliendo due volte più velocemente dall’inizio di questo secolo. Con una superficie di 2.000 chilometri e con circa 600 miliardi di tonnellate di ghiaccio, i ghiacciai dell’Himalaya riforniscono circa 800 milioni di persone di acqua per l’irrigazione e per luso dell’energia idroelettrica.

Gli scienziati hanno a lungo studiato quanto l’aumento rapido delle temperature globali causato dalla combustione di carbone, petrolio e gas, stia consumando i paesaggi ghiacciati della regione, considerati il terzo polo della Terra.

La nuova analisi che copre 40 anni di osservazioni satellitari in India, Cina, Nepal e Bhutan, ha dimostrato che i ghiacciai hanno perso l’equivalente di oltre un metro e mezzo di ghiaccio ogni anno dal 2000. Questo rappresenta il doppio della velocità tra il 1975 e il 2000.

“I dati emersi riportano quanto velocemente i ghiacciai himalayani si stiano sciogliendo in questo intervallo di tempo, e perché”, -ha detto in una dichiarazione l’autore principale Joshua Maurer, candidato al PhD presso l’Osservatorio terrestre Lamont-Doherty della Columbia University.
Sebbene lo studio, pubblicato su Science Advances, non abbia cercato di accertare con precisione quanto ghiaccio si sia sciolto, Maurer ha affermato che i ghiacciai potrebbero aver perso un quarto della loro massa negli ultimi 40 anni.


Lo scioglimento accelerato sembra stia gonfiando fiumi durante le stagioni calde. Ma gli scienziati sono preoccupati per l’impatto a lungo termine sull’irrigazione, l’energia idroelettrica e le forniture di acqua potabile che supportano circa 800 milioni di persone.

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Fonte: 
NonSoloAnimali

Autore: redazione NonSoloAnimali

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Articolo tratto interamente da 
NonSoloAnimali


Tra vent'anni...


"Tra vent'anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l'ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite."

Mark Twain


Maltempo: da Modena a Bologna scene apocalittiche dopo la tempesta



Gli eventi climatici sono diventati sempre più violenti e in pochi minuti possono causare tanti danni. Sabato scorso, una grandinata record tra Modena e Bologna, ha portato tanta devastazione. Gli enormi chicchi, si sono abbattuti sulle auto e sui passanti, con tanti feriti e gravi danni alle cose. La tempesta è durata circa un quarto d'ora, questo fenomeno viene chiamato downburst, diventato molto comune negli ultimi anni.

 

Video credit iLMeteo caricato su YouTube



Video credit Video Meteo Giornale caricato su YouTube


domenica 23 giugno 2019

Le cicale di Giosuè Carducci


Le cicale

Cominciano agli ultimi di giugno, nelle splendide
mattinate; cominciano ad accordare in lirica
monotonia le voci argute e squillanti.

Prima una, due, tre, quattro, da altrettanti alberi;
poi dieci, venti, cento, mille, non si sa di dove,
pazze di sole; poi tutto un gran coro che aumenta
d'intonazione e di intensità col calore e col luglio, e
canta, canta, canta, sui capi, d'attorno, ai piedi
dei mietitori.

Finisce la mietitura, ma non il coro. Nelle fiere
solitudini sul solleone, pare che tutta la pianura
canti, e tutti i monti cantino, e tutti i boschi cantino...


 Giosuè Carducci


La valle del Serchio

The Serchio Valley: Barga and the Devil's Bridge from Alessandro Stefani on Vimeo.

Photo e video credit Alessandro Stefani caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons 


Solstizio d'estate in Alaska

Summer Solstice Alaska 2019 4K from Open Earth on Vimeo.


Photo e video credit Open Earth caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Proverbio del giorno


Boomerang e cattiverie tornano sempre indietro.

Proverbio cinese


giovedì 20 giugno 2019

Gaming disorder, la dipendenza da videogames


Articolo da OggiScienza

A maggio, a Ginevra, si è svolta la 72a Assemblea Mondiale della Salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, con lo scopo di aggiornare l’International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems (ICD-11), il testo di riferimento per l’identificazione di malattie e tendenze sulla salute a livello globale. Uno degli aspetti più interessanti e controversi emersi dall’assemblea è stata l’introduzione del Gaming disorder (dipendenza da videogame) nell’ICD-11, all’interno della sezione relativa ai disturbi del comportamento legati alle dipendenze, riconoscendolo, quindi, come una vera e propria malattia.

La dipendenza da videogiochi viene definita come “una serie di comportamenti persistenti o ricorrenti legati al gioco, sia online che offline, manifestati da: un mancato controllo sul gioco; una sempre maggiore priorità data al gioco, al punto che questo diventa più importante delle attività quotidiane e sugli interessi della vita; una continua escalation del gaming nonostante conseguenze negative personali, familiari, sociali, educazionali, occupazionali o in altre aree importanti”. Affinché possa essere diagnosticato un caso di gaming disorder i comportamenti descritti devono presentarsi per una durata di 12 mesi, anche in maniera discontinua.

Questa decisione dell’OMS ha suscitato un acceso dibattito all’interno della comunità scientifica e la stessa industria videoludica ha mosso delle critiche verso questa definizione. Per capire meglio le implicazioni del riconoscimento del gaming disorder come malattia e le problematicità della sua definizione abbiamo intervistato Viola Nicolucci, psicologa e psicoterapeuta che si occupa da diversi anni del rapporto tra psicologia e nuovi media. La dottoressa Nicolucci fa anche parte di Checkpoint, organizzazione no-profit che si occupa di fornire risorse sulla salute mentale attraverso il videogioco, dirette sia ai giocatori che agli sviluppatori.

Quali sono le criticità della definizione di Gaming Disorder inserita nell’ICD-11?

Innanzitutto il percorso che ha portato al suo inserimento nell’ICD-11. Nella tarda primavera del 2018 l’OMS ha reso ufficiale la proposta di inserimento in questo manuale diagnostico, producendo molta confusione nei media e negli specialisti del settore che credevano che l’entrata in vigore fosse immediata. Si è creata, invece, una situazione inedita, in cui l’OMS ha inserito un nuovo disturbo nell’ICD-11 prima di avere delle evidenze concrete, suggerendo alla comunità scientifica di fare ulteriori studi per avere maggiori conferme. I problemi qui sono diversi. Da un lato, il periodo di un anno dato dall’OMS è veramente breve per avere dei riscontri attendibili nel campo della ricerca. Dall’altro, questa situazione può influenzare negativamente la qualità degli studi, che tendono a diventare di tipo confermatorio, andando a cercare conferma di un’ipotesi e mancando, così, di un’esplorazione più ampia del problema.

Sempre nel 2018 un gruppo di ricercatori internazionali, di cui fa parte anche l’italiano Adriano Schimmenti (uno dei maggiori esperti italiani nell’ambito delle dipendenze comportamentali n.d.r), ha presentato una lettera aperta all’OMS in cui si esprimono dei dubbi riguardo al riconoscimento della dipendenza da videogiochi, in quanto fenomeno poco studiato e di cui non si hanno dati chiari e definitivi. Un altro problema è come il gaming disorder è stato descritto dall’OMS, presentando più una descrizione che una sintomatologia chiara. Mancano, quindi, degli strumenti di valutazione e quelli che sono stati utilizzati finora nella ricerca riprendono quelli utilizzati per l’internet gaming disorder, diverso, quindi, dal gaming disorder, che già presenta basi scientifiche molto esili.

In che senso?

Nel 2013 l’American Psychiatric Association ha inserito l’internet gaming disorder nel manuale Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders 5 (DSM-5), nella sezione delle condizioni che necessitano di maggiori studi. Nella definizione di questo disturbo si sono tenuti in considerazione tutti quei giochi sociali online molto popolari sui social network, come Farmville, escludendo totalmente il gaming offline. La sintomatologia descrive nove sintomi e basta rispettarne cinque affinché sia diagnosticato l’internet gaming disorder.


Questa definizione è stata criticata da studiosi come Christopher Ferguson, esperto dei media della Stetson University. Proprio Ferguson, alla Conference of Psychological Sciences di marzo a cui ho partecipato, ha dimostrato quanto fosse fragile la sintomatologia descritta nel DSM-5 attraverso un piccolo gioco a cui ha sottoposto alcuni colleghi. È emerso come chi abbia delle passioni o degli hobby, come ad esempio lo sport, soddisfi facilmente i cinque sintomi dell’internet gaming disorder, ma nessuno si sognerebbe di proporre la definizione di una dipendenza da calcio, o da libri. Questi sintomi, inoltre, sono stati adattati da una ricerca condotta in Cina ma che non viene citata nel DSM-5.  La mancanza di una definizione univoca, la scarsa base scientifica sulla quale sono stati formulati i sintomi e l’assenza di protocolli di trattamento per l’internet gaming disorder, quindi, sono problemi che si riflettono anche sul gaming disorder, che prende spunto da quella definizione applicandola anche al gaming offline.


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Fonte: OggiScienza


Autore: 
Stefano Tamai

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 2.5 Italia.


Articolo tratto interamente da
 OggiScienza




In questo blog lo spam non è ammesso


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mercoledì 19 giugno 2019

La felicità di Giovanni Pascoli


La felicità

Quando, all'alba, dall'ombra s'affaccia,
discende le lucide scale
e vanisce; ecco dietro la traccia
d'un fievole sibilo d'ale,

io la inseguo per monti, per piani,
nel mare, nel cielo: già in cuore
io la vedo, già tendo le mani,
già tengo la gloria e l'amore.

Ahi! ma solo al tramonto m'appare,
su l'orlo dell'ombra lontano,
e mi sembra in silenzio accennare
lontano, lontano, lontano.

La via fatta, il trascorso dolore,
m'accenna col tacito dito:
improvvisa, con lieve stridore,
discende al silenzio infinito.

Giovanni Pascoli 


Citazione del giorno


 "Cercate di lasciare questo mondo un po' migliore di come l'avete trovato."

Robert Baden-Powell


Pronto soccorso: pronte le nuove linee guida


Articolo da Nurse24

Codici numerici al posto dei codici colore per la definizione delle priorità, nuovi standard per l’Osservazione breve intensiva (Obi) e azioni per ridurre il sovraffollamento, come il blocco dei ricoveri programmati e l’implementazione della figura del Bed Manager. Sono questi i punti intorno ai quali ruotano le nuove linee guida elaborate dal Tavolo di lavoro istituito presso il Ministero della Salute ed inviate alle Regioni. Tra le altre cose, si raccomanda un tempo non superiore alle 8 ore dall'arrivo in Ps per la presa in carico, anche nel caso di presentazioni cliniche complesse.

Pronto soccorso, si cambia: le nuove linee guida trasmesse alle Regioni

Arrivano dal Tavolo di lavoro istituito al Ministero della Salute le nuove linee guida per l'organizzazione del Pronto soccorso. Obiettivo principale: ridurre il sovraffollamento (crowding), fenomeno che vede trasformarsi il Ps in una sorta di reparto di degenza, snaturando la propria mission assistenziale.

E allora si cambia: il documento trasmesso alle Regioni - come anticipato dalla versione del documento del novembre 2018 - prevede un sistema di codifica a 5 codici numerici di priorità, con codice da 1 a 5. La nuova codifica – sottolinea il Ministero - consente di focalizzare l'attenzione sulle condizioni cliniche che rientrano nell'ambito dell'urgenza differibile, individuando l'ambito delle patologie da definire come urgenza minore.

Questo per due motivi principali: da un lato - con riferimento particolare ai codici verdi, i più attribuiti - per "differenziare adeguatamente i pazienti meritevoli di maggior impegno assistenziale da quelli a minore carico gestionale, esponendoli al rischio di eventi sfavorevoli o di sottovalutazione"; dall'altro, per differenziare evitare la confusione con altri codici colore (rosa, argento et altri), non indicativi di una priorità d'accesso, ma di un percorso dedicato.

L'implementazione della codifica a 5 codici numerici di priorità e il conseguente superamento della codifica con i codici colore - specifica il ministero - dovrà avvenire progressivamente entro 18 mesi dalla pubblicazione del documento.

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Fonte: Nurse24 

Autore: 
redazione Nurse24


Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.0 Francia.


Articolo tratto interamente da 
Nurse24 



San Francisco in timelapse

Amazing SanFrancisco | TimeLapse - 4K | Amazing Places #13 from Mattia Bicchi Photography on Vimeo.

Photo e video credit Mattia Bicchi Photography caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Miami timelapse

Miami Timelapse (4K) from Dale Curtis on Vimeo.

Photo e video credit Dale Curtis caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


martedì 18 giugno 2019

ANPI Roma: tutti al Cinema America!



Comunicato da ANPI Roma

Domani 19 giugno tutti al Cinema America a piazza San Cosimato.

Il comitato provinciale dell'ANPI di Roma invita tutti i sinceri democratici ed antifascisti ad essere presenti domani, mercoledì 19 giugno, alla ripresa delle attività del cinema. L'arte e la bellezza sono la prima risposta all'ignoranza e alla volgarità della violenza.

Riteniamo importante che in un moto corale di solidarietà e di sdegno per la violenza fascista, si ritrovino accanto a questi ragazzi tutti i movimenti antifascisti, i sindacati dei lavoratori, i partiti democratici, le Associazioni della società civile e le Associazioni della memoria, con le Istituzioni e le assemblee elettive, tutti in piazza con la maglietta del cinema America, ormai simbolo appartenente a tutti gli antifascisti e non solo ai ragazzi del cinema, o comunque maglietta rosso bordeaux, o comunque antifasciste, per ribadire che non permetteremo che tornino gli anni della violenza fascista che rimane impunita.


Due lupi


Un anziano Cherokee parlava al nipote della vita: ”Dentro di me c’è una lotta”, disse al ragazzo. “C’è un terribile combattimento tra due lupi. Uno è cattivo, è rabbia, invidia, dolore, rimorso, avidità, arroganza, autocompatimento, colpa, risentimento, inferiorità, bugie, falso orgoglio, superiorità ed ego”.

Poi continuò: ”L’altro è buono, è gioia, pace, amore, speranza, serenità, umiltà, gentilezza, benevolenza, empatia, generosità, verità, compassione e fede. Lo stesso conflitto c’è anche dentro di te e dentro ognuno di noi”.

Il nipote riflettè un minuto su queste parole, poi domandò al nonno: ”Quale lupo vincerà?”. L’anziano Cherokee disse semplicemente: ”Quello che nutri!”


Nativi americani


Racconto tratto dal web senza fonte sull'autore.





Vi ricordo l'iniziativa poesie e racconti dal web




Voglio ricordare a tutti gli amici e lettori di questo blog, l'iniziativa poesie e racconti dal web. Se siete interessati alla pubblicazione di una vostra opera su questo blog, inviatemi la vostra richiesta via mail.


Ada Colau riconfermata sindaca di Barcellona

Ada Colau (17533430830)


Articolo da Sinistra in Europa

Una riconferma tutt’altro che scontata, anche alla luce di quelli che sono stati i risultati delle elezioni locali che vedevano la candidata di Barcelona en Comù arrivare seconda, seppur per una manciata di voti, alle spalle di Ernest Maragall candidato della lista indipendentista di centro-sinistra Esquerra Republicana de Catalunya (Erc), che però aveva raccolto in consiglio comunale lo stesso numero di consiglieri della lista in appoggio alla sindaca uscente.

La legge elettorale spagnola qui è venuta in aiuto alla Colau, perché se è pur vero che teoricamente al primo candidato sindaco eletto è consentito creare una giunta di minoranza (come fatto dalla stessa Colau nella scorsa amministrazione) questa possibilità viene meno qualora si riesca a creare in alternativa una maggioranza effettiva in consiglio.

Proprio quando tutto sembrava perduto, ai consiglieri della Colau e dei suoi alleati dichiarati,  gli otto membri eletti del Partito dei Socialisti Catalani (Psc), si sono aggiunti a sorpresa quelli di Manuel Valls e di altri due consiglieri eletti nella lista di centro liberale Ciudadanos. Un’offerta che, almeno pubblicamente, non presuppone alcuna contropartita politica e sembrerebbe avere il solo fine di mettere fuori gioco il fronte indipendentista.


Ada Colau in realtà aveva dichiarato di avere prima opzione la creazione di un fronte unico delle sinistre che comprendesse Barcelona en Comù, socialisti catalani e indipendentisti di sinistra, ma i veti incrociati fra quest’ultimi due avevano fatto naufragare sin da subito questa ipotesi.

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Fonte: Sinistra in Europa

Autore: 
Adriano Manna

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia


Articolo tratto interamente da Sinistra in Europa



Photo credit Barcelona En Comú [CC BY-SA 2.0], attraverso Wikimedia Commons


Proverbio del giorno


Una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso.


lunedì 17 giugno 2019

Comunicazione di servizio per i mesi estivi


I mesi estivi portano in dote belle giornate e un po' di caldo, sicuramente c'è molta voglia d'aria aperta e noterete anche molti cali di visite nei blog.

Voglio avvisare gli amici e lettori di questo spazio, che nel periodo estivo possono esserci alcuni giorni di pausa senza comunicazione.

Quindi se noterete la mia assenza per qualche giorno, sarà dovuta alla premessa fatta in questo post.

Auguro a tutti una buona estate.



E' proibito...



"E’ proibito non sorridere dei problemi, non lottare per quello che desideri, e desistere, per paura. Non cercare di trasformare i tuoi sogni in realtà. E’ proibito non dimostrare il tuo amore fare pagare agli altri i tuoi malumori. E’ proibito abbandonare i tuoi amici, non cercare di comprendere coloro che ti stanno accanto, e chiamarli solo quando ne hai bisogno. E’ proibito non essere te stesso davanti alla gente fingere davanti alle persone che non ti interessano, essere gentile solo per farti ricordare, dimenticare tutti coloro che ti amano. E’ proibito non fare le cose per te stesso, avere paura della vita e dei suoi compromessi, non vivere ogni giorno come se fosse il tuo ultimo respiro. E' proibito sentire la mancanza di qualcuno senza gioire, dimenticare i suoi occhi e il suo sorriso, solo perché le vostre strade hanno smesso di incontrarsi. Dimenticare il passato e farlo scontare al presente. E’ proibito non cercare di comprendere le persone, pensare che le loro vite valgono meno della tua, non credere che ciascuno tiene il proprio cammino nelle proprie mani. E’ proibito non creare la tua storia, non trovare neanche un momento per chi ha bisogno di te, non accettare che ciò che la vita ti dona, allo stesso modo te lo può togliere. E’ proibito non cercare la tua felicità, non vivere la tua vita positivamente, non pensare che possiamo solo migliorare. Non sentire che, senza di te, questo mondo non sarebbe lo stesso."
Pablo Neruda


Mietitura di Pietro Mastri



Mietitura

O San Giovanni della mietitura,
apri le porte d'oro; è tempo ormai.
La falce è in filo e la messe è matura;
apri le porte d'oro a' tuoi granai,
o San Giovanni della mietitura.
Eccoli i mietitori. Hanno percorso
le vie bianche di sole a schiere a schiere.
A ognun la falce rilucea sul dorso
come un tempo la daga al cavaliere.
Domani questa messe ampia cadrà.

Pietro Mastri 



sabato 15 giugno 2019

Dal blog di Pia: opinioni in discussione



Articolo da Personalità...Tra Scrittura ed Arte con Fantasia

In questi giorni ho cercato di leggere ed ascoltare le opinioni di tutte le persone rapportandoli alla loro età.

Ho notato come, nonostante chi ha una maggiore maturità e/o scrive egregiamente, sia forte una supponenza ed arroganza che non aiuta la crescita.

Una volta, almeno ai miei tempi (visto che sono abbastanza vecchietta😉), se qualcuno più grande di me mi correggeva e mi faceva notare alcuni errori comportamentali o culturali, restavo un silenzio perché volevo comprendere bene dove fosse l'errore. Non reagivo istintivamente rispondendo male  od insultando, nonostante sapessi che magari l'altro/a fosse meno colto/a oppure intelligente al confronto.

L'educazione ed il rispetto hanno sempre influenzato, positivamente, ogni mia azione. Ancora oggi non faccio altro che ringraziare per questo.

La mia crescita è dovuta proprio ai rimproveri come anche alla mia forte volontà di conoscere ciò che era ed è giusto.

Pochi sono stati i riconoscimenti. Dosati col contagocce.

Oggi è tutto diverso.

Giovani o adulti hanno preso un cammino che li sta facendo cadere nell'errore grossolano del tutto e subito, del "io sono meglio di te e ne ho le prove".
Della corsa alla carriera perché sono bravo/a ed ora che ho anche una laurea posso competere con chi non l'ha e vincere rispetto a chi non ha pezzi di carta ma solo anni di competenza. Ormai so tutto e sono meglio di chiunque altro.

Ho paura di tutto ciò. Vedo menti che si chiudono all'apparenza, che rifiutano di conoscere altro, limitandosi a ciò che si studia o si è studiato.
Non hanno più alcun desiderio di crescita.

Crescita di conoscenza, crescita di vita. Crescita anche politica, dove chi espone un simbolo religioso lo fa con la consapevolezza di conoscerne profondamente il senso, il significato di ciò che sta  facendo.

C'è troppa superficialità.

Se si parla o si agisce si dovrebbe avere oculatezza, saggezza dosando bene parole ed azioni, bisognerebbe avere l'umiltà e la forza di ascoltare senza giudicare.
Agire solo se strettamente necessario. Senza avere l'arroganza dell' "io posso fare tutto e subito e se sbaglio che importa, tanto nessuno mi può fare niente. Qui comando io".

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Fonte: Personalità...Tra Scrittura ed Arte con Fantasia


Autore: Pia

Licenza: pubblicato e concesso su richiesta dell'autore

Articolo tratto interamente da Personalità...Tra Scrittura ed Arte con Fantasia

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Addio a Franco Zeffirelli

Zeffirelli

Articolo da Firenze Post

ROMA – E’ morto nella sua casa di Roma all’eta’ di 96 anni Franco Zeffirelli. La scomparsa di Zeffirelli, che riposera’ nel cimitero delle Porte Sante di Firenze, e’ avvenuta alla fine di una lunga malattia, fa sapere la Fondazione che porta il suo nome.  Regista e sceneggiatore, Gian Franco Corsi Zeffirelli e’ stato anche senatore della Repubblica, eletto nelle fila di Forza Italia. Zeffirelli vinse numerosi David di Donatello per film quali “Fratello Sole e Sorella Luna” e “Amleto”, con “Romeo e Giulietta” vinse anche un Nastro d’Argento. Su iniziativa del presidente della Repubblica nel 1977 fu nominato Grand’ Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. A suo nome a Firenze e’ intitolato un museo-fondazione curato dal figlio, Pippo Zeffirelli, che si trova in piazza San Firenze, e che contiene al suo interno oltre 250 fra oggetti e cimeli legati alla sua carriera artistica.

«Non avrei mai voluto che arrivasse questo giorno – ha scritto sul proprio profilo Twitter il sindaco di Firenze Dario Nardella – Franco Zeffirelli se ne e’ andato questa mattina. Uno dei piu’ grandi uomini della cultura mondiale. Ci uniamo al dolore dei suoi cari. Addio caro Maestro, Firenze non ti dimentichera’ mai».  Zeffirelli era anche un grande tifoso della Fiorentina.

Franco Zeffirelli (Gian Franco Corsi Zeffirelli all’anagrafe) e’ stato uno degli uomini di spettacolo italiani piu’ noti nel mondo. Ha ottenuto moltissimi riconoscimenti tra cui cinque Premi Donatello, due Nastri d’argento e due candidature personali all’Oscar.  Nato il 12 febbraio 1923 a Firenze, Zeffirelli ha sempre nutrito amore per Shakespeare e per l’Opera, ma di fondamentale importanza nella sua carriera e’ stato l’incontro con Luchino Visconti, uno dei piu’ grandi registi del cinema, del teatro e dell’opera di questo secolo. Divenuto suo assistente, ha lavorato al suo fianco per piu’ di dieci anni. Grazie anche a questa esperienza formativa, decide di debuttare anche nella regia nel 1951 e, in virtu’ del suo innato talento, costruisce una carriera che lo porta ad essere uno degli uomini di spettacolo piu’ noti al mondo.

A seguire alcune delle sue produzioni teatrali: “Romeo e Giulietta” con John Stride, Judi Dench e Alec Mc Cowen nel 1960, “Sabato, Domenica, Lunedi” con Joan Plowright e Laurence Olivier, John Gielgud e Peggy Ashcroft in un “Otello” a Stratford-upon-Avon, Susan Strasberg in “La Signora delle camelie” a Broadway, “Lorenzaccio” alla Come’die Francaise e il moderno “Assolutamente si’, forse” a Londra.

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Articolo tratto interamente da Firenze Post

giovedì 13 giugno 2019

Indovina la parola



Inserirò tre immagini e delle lettere, tocca a voi indovinare la parola giusta.




Lettere:

B-N-C-I-Y-A-P-T-Q-L-K-B-O-N-S-S-T-P-L-F