sabato 8 giugno 2019

Il problema dell’inquinamento idrico in Cina


Articolo da Il Caffè Geopolitico

In 3 sorsi Nelle campagne cinesi si possono vedere rifiuti sparsi ovunque, in particolare in prossimità dei corsi d’acqua, che vengono anche sfruttati pesantemente dai contadini per l’irrigazione. L’inquinamento ambientale e idrico in Cina è quindi un importante problema. Cosa sta facendo il Governo di Pechino per migliorare la situazione?


1. GLI ELEMENTI (IN)NATURALI (NELL’)ARIA, TERRA, ACQUA


I noti e preoccupanti rapporti sui danni alla salute umana e gli effetti collaterali dell’inquinamento hanno spinto il Governo cinese a prendere importanti iniziative politiche.

Infatti nel 2016, in varie città nel nord della Cina, le polveri sottili (PM 2,5) presenti nell’aria hanno superato di oltre 100 volte i limiti di tollerabilità per la salute umana stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Pochi mesi prima, in un rapporto del Ministero della Protezione Ambientale, risultava anche che quasi due terzi delle falde acquifere e un terzo delle acque di superficie erano inquinati. I contaminanti nocivi trovati erano pesticidi, metalli pesanti, sostanze chimiche, oltre a sostanze provenienti dagli stessi reflui civili.

Il risultato dell’indagine era che oltre la metà dell’acqua destinata all’uso civile non poteva considerarsi potabile. La salubrità dei terreni è importante non solo per la produzione agricola, ma anche per le falde acquifere. Era stato dunque stimato che il 20% del suolo cinese non era sano. L’acqua piovana attraversa infatti il suolo e raccoglie con sé metalli pesanti e altre sostanze inquinanti prima di fermarsi in una falda o in un bacino idrico.
 
Di fronte a questi risultati il Presidente cinese Xi Jiping ha ribadito nel 2017 il suo impegno alla lotta contro l’inquinamento, che si è tradotto in una serie di disposizioni legislative.

2. LOTTA AL’L’INQUINAMENTO


Tra i primi provvedimenti adottati nel 2018 per tutelare l’ambiente ci sono il divieto di importare rifiuti dall’estero e l’obbligo di riciclare quelli prodotti internamente. Inoltre il Governo intende favorire la produzione di energia rinnovabile come quella solare per scoraggiare l’uso del carbone e di altri combustibili fossili. Allo stesso tempo la sperimentazione di nuove tecnologie per purificare gli elementi industriali inquinanti immessi nell’ambiente sembra produrre i primi effetti.

Grazie alle nuove politiche adottate, la qualità dell’aria è notevolmente migliorata ed è calato l’utilizzo dei i rifiuti non riciclabili. Ma le norme per la tutela delle risorse idriche risultano ancora poco efficaci. Queste consistono in limitazioni e divieti a inquinare o riversare reflui direttamente nei corsi e bacini d’acqua. Si lascia però la possibilità di inquinare altre zone di superficie e indirettamente il sottosuolo. Nel 2006 l’80% delle acque del sottosuolo era infatti considerato inquinato. Sempre lo stesso anno sono state pubblicate una serie di disposizioni per migliorare la salubrità dei suoli.

Il Governo cinese ha stanziato ulteriori fondi per bonificare sorgenti, bacini idrici o falde a rischio d’inquinamento o inquinate. Inoltre ha aumentato le restrizioni legislative anti-inquinamento e ha definito i soggetti addetti al controllo dell’ambiente e al monitoraggio territoriale contro tali violazioni.

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Fonte: Il Caffè Geopolitico

Autore: 
My Ding Hua

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Articolo tratto interamente da Il Caffè Geopolitico



4 commenti:

  1. Caro Vincenzo, ora che ho finito di,pubblicare le belle foto della grande sfilata di noi alpini a Milano , eccomi per portare il mio soluto anche a te.
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. Il problema dell'inquinamento (non solo idrico) in Cina è vastissimo e drammatico. Stanno provando a porvi rimedio in qualche modo ma potrebbe essere tardi.

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