sabato 31 luglio 2021

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"Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela ciascuno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee."

George Bernard Shaw




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Comunicazione di servizio importante


Agli amici che mi seguono sulle pagine di Facebook, nelle ultime ore risultano problemi con l'anteprima delle immagini, i link verso i post e l'open graph di Facebook. Il problema riguarda l'integrazione con la piattaforma Blogger, al momento non lo so, se riguarda solo alcuni blog.

Mi scuso con tutti i lettori, questi inconvenienti non sono dovuti alla mia volontà e anche lo scrap su debugger di Facebook, sembra non risolvere il problema.



Casida della rosa di Federico Garcia Lorca


Casida della rosa

La rosa
non cercava l'aurora:
quasi eterna sul ramo
cercava altra cosa.

La rosa
non cercava né scienza né ombra:
confine di carne e sogno
cercava altra cosa.

La rosa
non cercava la rosa.
Immobile nel cielo
cercava altra cosa.


Federico Garcia Lorca

Protocollo tra Garante Privacy e Creative Commons



Articolo da CreativeCommons.it

Semplificare l’elaborazione delle informative privacy usando il metodo Creative Commons, il sistema attraverso il quale il contenuto e il significato delle licenze per la fruizione di contenuti protetti dal diritto d’autore sono tradotti in simboli standard, universali, generabili automaticamente attraverso un’apposita piattaforma.

Proseguendo nella sua azione di semplificazione degli adempimenti previsti dal Regolamento Ue, l’Autorità Garante italiana per la protezione dei dati personali ha siglato un protocollo d’intesa che avvia la collaborazione con il Capitolo italiano di “Creative Commons” (CC), un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro.

L’obiettivo è quello di valutare la realizzabilità di un sistema sul modello di quanto finora realizzato da CC per il diritto d’autore, che consenta ai titolari del trattamento di generare in maniera automatica un’informativa semplice e chiara e, per questa via, permettere alle persone di acquisire maggiore consapevolezza sul contenuto delle informative riguardanti il trattamento dei loro dati personali.

Sebbene lo studio parta dall’analisi del contesto italiano, l’obiettivo finale è quello di creare un sistema da mettere a disposizione in tutti gli Stati membri europei per costruire un ambiente digitale in cui le questioni legate alla protezione dei dati siano gestite in modo coordinato nel mercato unico digitale.

L’Italia si candida in questo modo ad essere il primo Paese a sperimentare l’implementabilità del metodo Creative Commons al campo della privacy, con l’obiettivo di fare da apripista e condividere i propri risultati.

Roma, 26 luglio 2021

Continua la lettura su CreativeCommons.it  

Fonte: CreativeCommons.it


Autore: Capitolo italiano di Creative Commons

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.


Articolo tratto interamente da CreativeCommons.it


Ogni tempo ha il suo fascismo



"Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti."

Primo Levi


Proverbio del giorno


Quel che non avvien oggi, può avvenir domani.


Pollice su e giù della settimana


 Tokyo 2020, Jacobs vola nei 100 metri: 9''94, record italiano tratto da Adnkronos


 Catania ostaggio dei piromani, 70 incendi fra città e provincia tratto da L'HuffPost



giovedì 29 luglio 2021

I portici di Bologna sono stati nominati patrimonio dell'umanità


Articolo da Zero

Sembrava ci fosse stato uno stallo e, invece, oggi è arrivata la sorpresa: i Portici di Bologna sono Patrimonio UNESCO dell’Umanità. Dentro c’è anche il Treno della Barca, che pareva destinato a rimaner fuori, insieme ai più noti portico del Pavaglione e Piazza Maggiore, via Santa Caterina, via Santo Stefano e piazza della Mercanzia, via Galliera e via Manzoni, Strada Maggiore, Baraccano, portico della Certosa, Piazza Cavour e via Farini.

“Un’immensa soddisfazione – ha dichiarato il Sindaco Virginio Merola – e un grande riconoscimento che ci rende felici. L’iscrizione dei portici di Bologna tra i siti patrimonio dell’umanità UNESCO è il raggiungimento di un obiettivo da tempo perseguito ed è il riconoscimento del grande lavoro di questi anni portato avanti dalla vicesindaca Valentina Orioli e da tutta la struttura che ha dedicato a questa causa passione, competenza e capacità di relazione. Un grande ringraziamento al Ministero della Cultura, al ministro Dario Franceschini e alla sottosegretaria Lucia Borgonzoni, al Ministero degli Esteri col consigliere Paolo Bartorelli e all’Ambasciatore d’Italia presso l’Unesco Massimo Riccardo.


Continua la lettura su Zero

Fonte: Zero

Autore: redazione Zero

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.


Articolo tratto interamente da Zero.eu


Noi siamo sardi di Grazia Deledda


Noi siamo sardi

Noi siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi,
romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.

Siamo le ginestre d’oro giallo che spiovono
sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.

Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo,
lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.

Siamo il regno ininterrotto del lentisco,
delle onde che ruscellano i graniti antichi,
della rosa canina,
del vento, dell’immensità del mare.

Siamo una terra antica di lunghi silenzi,
di orizzonti ampi e puri, di piante fosche,
di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.

Noi siamo sardi.

Grazia Deledda


Vignetta del giorno


 Photo credit Gianlorenzo Ingrami caricato su gianlo - licenza: Creative Commons


mercoledì 28 luglio 2021

La felicità


"Tutti aspiriamo alla felicità, ma, quanto a conoscerne la via, brancoliamo nel buio. E' infatti così difficile raggiungerla che più ci affanniamo a cercarla, più ce ne allontaniamo, se prendiamo una strada sbagliata e se questa, poi, conduce addirittura in una direzione contraria Perciò dobbiamo avere innanzitutto ben chiaro ciò che vogliamo, dopodiché cercheremo la via per arrivarci, e lungo il viaggio stesso, se sarà quello giusto, dovremo misurare giorno per giorno la strada che ci lasciamo indietro e quanto si fa più vicino quel traguardo a cui il nostro impulso naturale ci porta. Non c'è nulla di peggio che seguire, come fanno le pecore, il gregge di coloro che ci precedono, perché essi ci portano non dove dobbiamo arrivare, ma dove vanno tutti. Questa è la prima cosa da evitare. Niente c'invischia di più in mali peggiori che l'adeguarci al costume del volgo, ritenendo ottimo ciò che approva la maggioranza, e il copiare l'esempio dei molti, vivendo non secondo ragione ma secondo la corrente. Di fronte alla felicità non possiamo comportarci come nelle votazioni, accodandoci alla maggioranza, perché questa proprio per il fatto di essere la maggioranza è peggiore. I nostri rapporti con le vicende umane non sono infatti così buoni da poterci indurre a ritenere che il meglio stia dalla parte dei più, perché la folla testimonia esattamente il contrario, che cioè il peggio, per l'appunto, sta lì. Sforziamoci dunque di vedere e di seguire non i comportamenti più comuni ma cosa sia meglio fare, non ciò che è approvato dal volgo, pessimo interprete della verità, ma ciò che possa condurci alla conquista e al possesso di una durevole felicità."

Seneca

Tratto da | La Felicità di Seneca, versione di Mario Scaffidi Abbate

Green Pass: continua il dibattito



Articolo da InfoAut

Muoversi nella realtà attuale comporta confrontarsi con una complessità di contraddizioni trasversali che attraversano l'intero corpo sociale. Molto spesso queste fratture non si danno, per il momento, sulle direttrici che vorremmo, in particolar modo nelle società occidentali dove assumono tratti confusi, ondivaghi e difficili da interpretare.

C'è bisogno di mettere da parte certezze e interpretazioni eccessivamente statiche, per misurarsi con ciò che si muove, consapevoli che magari per lungo tempo la strada sarà stretta ed il sentiero tortuoso e che ci troveremo diverse volte a misurarci con fenomeni che ci fanno stare scomodi, ma che ci sfidano ad acuire lo sguardo e attrezzarci per il futuro.

Date queste premesse entriamo nel dibattito sui sommovimenti che si stanno dando sulla questione del Green Pass con alcuni appunti sparsi e provvisori:

1 La questione del Green Pass va oltre al tema "vaccino sì, vaccino no". Riguarda il modo in cui la nostra società e i suoi sistemi di potere stanno affrontando la crisi pandemica e la gestione della crisi sanitaria. Più in generale è un esempio delle soluzioni tecnocratiche che il capitale pone ai suoi stessi fallimenti (l'incapacità di ricostruire una narrazione unitaria degli interessi, il paradosso per cui l'individualismo piccolo borghese rischia di essere sui livelli più alti un blocco per il rilancio della valorizzazione, la devastante crisi della riproduzione sociale complessiva). E' evidente che il Green Pass era solo una delle opzioni possibili per affrontare questa fase della crisi, ed è stata scelta per due motivi: per tentare di evitare lockdown totali o parziali a causa delle varianti che interrompessero o rallentassero nuovamente la valorizzazione e per velocizzare la campagna vaccinale che è proceduta al rilento per diversi motivi (l'inefficacia della narrazione mainstream, la paura tutt'altro che infondata - come si è visto nel caso di AstraZeneca - rispetto alla scarsa sperimentazione e anche una certa dose innegabile di egoismo sociale sempre più diffuso). Dunque a livello europeo è stato deciso di imporre d'imperio il Green Pass come soluzione tecno-politica.

2 Il vaccino da solo non è la soluzione. Lo diciamo da mesi. Se è innegabile che la campagna vaccinale ha dato i suoi frutti in termini di calo delle morti e di ricoveri in terapia intensiva, è altrettanto vero che non è stata affatto la soluzione definitiva alla pandemia come era stata presentata all'inizio. Qui esistono due problemi di scala con cui si affronta il fenomeno. Il primo è su un livello macro: una campagna vaccinale totalmente efficace in grado di evitare la mutazioni del virus dovrebbe essere globale e molto rapida. Un'operazione del genere dovrebbe passare per un coordinamento generale delle singole governance e naturalmente da una almeno parziale redistribuzione globale d'emergenza delle risorse. E' evidente come una ipotesi del genere sia allo stato attuale impraticabile da parte capitalista. In secondo luogo su un piano più basso per ovviare a questo limite sarebbe stata necessaria una mobilitazione generale di risorse, capacità e prevenzione a livello territoriale al fine di evitare e contenere nuovi cluster che inficiassero la campagna vaccinale. E' dunque evidente che ancora una volta il capitale per evitare qualsiasi tipo di redistribuzione si è affidato ad un soluzionismo tecnoscientifico che ha dimostrato tutta la sua fallacia e che ha esasperato ulteriormente la situazione socio-economica. Dunque non c'è da stupirsi rispetto alla diffidenza che sempre più persone a livello più o meno esplicito nutrono nei confronti della capacità degli Stati di venire fuori dalla crisi.

3 La maggior parte di coloro che non si vaccinano non sono necessariamente negazionisti o No Vax. A prevalere sono soprattutto gli indecisi, coloro che rimandano la vaccinazione per paura, perché hanno altre priorità al momento, perché vogliono comprendere meglio cosa c'è in gioco, perché non sono in territori particolarmente colpiti fino ad oggi oppure perché sul proprio territorio sono scarsi i servizi. Negli Stati Uniti paradossalmente la campagna vaccinale ha incontrato le maggiori difficoltà proprio nei quartieri black dove il numero delle morti e dei contagi da Covid è stato maggiore. Molti studiosi hanno evidenziato la correlazione tra l'insurrezione di Black Lives Matter e la pandemia, eppure quelli sono stati i territori dove insisteva una maggiore diffidenza rispetto al vaccino. Varie possono essere le motivazioni che andrebbero analizzate e comprese, dall'assenza e dai ritardi nei servizi, alla diffidenza rispetto al sistema sanitario inefficace e magari razzista con cui si viene in contatto in certi territori, altri bisogni più urgenti, la tendenza al fatalismo ecc… ecc… Anche in Italia ci troviamo davanti ad una situazione simile: le regioni con il maggior numero di non vaccinati sono Calabria e Sicilia, a percezione se le stesse stime venissero fatte sulle città probabilmente si scoprirebbe che i quartieri popolari sarebbero quelli con il tasso di vaccinazione più basso. Senza parlare dei migranti, dei senza casa e di tutti coloro che sono esclusi o hanno un difficile accesso al sistema sanitario. E' evidente dunque che il Green Pass funzionerà anche da sistema di esclusione sociale per fasce della popolazione che già stanno vivendo le avversità della crisi.

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Fonte: InfoAut


Autore: redazione InfoAut

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Articolo tratto interamente da InfoAut 


Dipinto del giorno

 


In un'osteria romana di Carl Heinrich Bloch



Germania, esplode impianto chimico a Leverkusen

Autobahnkreuz Leverkusen-West-3335 (cropped)

 

Articolo da Berlino Magazine

Nella mattina di martedì 27 luglio una tremenda esplosione ha colpito il Chempark, impianto chimico a Leverkusen pochi chilometri a nord di Colonia. Confermati 2 morti e 31 feriti

Nella mattina di martedì 27 luglio, intorno alle 9:40, un’enorme esplosione ha interessato l’impianto chimico Chempark a Leverkusen a nord di Colonia, dove hanno sede anche gli stabilimenti della casa farmaceutica Bayer, delle Evonik Industries e di Lanxess. Gli abitanti delle zone circostanti sono stati svegliati da un immenso boato, seguito da una immensa colonna di fumo nero. Vigili del fuoco e polizia sono subito intervenuti chiudendo l’intera zona e invitando i cittadini a non uscire dalle case. L’Ufficio federale della Protezione Civile e dei Disastri ha affermato che l’esplosione rappresenta un ‘estremo pericolo’ per la popolazione. Nella mattina di mercoledì 28 luglio le autorità hanno confermato che sono due i dipendente dell’impianto chimico morti a seguito dell’esplosione mentre sono 31 i feriti, di cui due gravi. Altri cinque operai dell’impianto risultano ancora dispersi.

L’incendio causato dall’esplosione è stato domato, ma permane un forte pericolo per i residenti delle città limitrofe

Secondo quanto riportato dai Vigili del Fuoco l’incendio divampato a seguito dell’esplosione è stato domato poco dopo le 12:00 di martedì 27 luglio. Le autorità consigliano ai residenti delle città limitrofe di continuare a rimanere in casa con le finestre chiuse. Sono ancora sconosciute le cause che hanno portato all’esplosione anche se alcuni media locali hanno riferito che la deflagrazione è avvenuta in un impianto di incenerimento di rifiuti pericolosi del sito che contenevano solventi clorurati. 

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Fonte: Berlino Magazine

Autore: redazione Berlino Magazine

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.


Articolo tratto interamente da 
Berlino Magazine

Photo credit © Raimond Spekking / CC BY-SA 4.0 (via Wikimedia Commons)

Comunicazione di servizio


Invito rivolto a tutti gli amici blogger

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domenica 25 luglio 2021

Tutte quelle persone...



"Tutte quelle persone. Cosa fanno? Cosa pensano? Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse altro che per questo, dovremmo amarci tutti quanti, e invece no. Siamo terrorizzati e schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla. Per imparare non c’è niente di meglio, dopo uno sbaglio, che raccogliere le idee e andare avanti. E invece quasi tutti si fanno prendere dalla paura. Hanno così paura di sbagliare che sbagliano. Sono troppo condizionati, troppo abituati a sentirsi dire quello che devono fare. Prima in famiglia, poi a scuola e per finire nel mondo del lavoro. A volte non hai il tempo di accorgertene. Le cose capitano in pochi secondi. Tutto cambia. Sei vivo. Sei morto. E il mondo va avanti. Siamo sottili come carta. Viviamo sul filo delle percentuali, temporaneamente. E questo è il bello e il brutto, il fattore tempo. E non ci si può fare niente. Puoi startene in cima a una montagna a meditare per decenni e non cambierà una virgola. Puoi cambiare te stesso e fartene una ragione, ma forse anche questo è sbagliato. Magari pensiamo troppo. Sentire di più, pensare di meno."  

Charles Bukowski


Sera d'estate di Rainer Maria Rilke


Sera d'estate

S’è sciolto in spruzzaglia il gran sole.
La sera d'estate, divampa;
riarde di febbre nel volto. ...
Sospira di schianto: « Vorrei.... »;
ma quindi ripete - « Son stanca... »

Sussurran preghiere i cespugli.
Nel folto, una lucciola splende
(eterna fiammella) a mezz'aria.
Recinge ogni candida rosa,
vermiglia raggiera - il tramonto.

Rainer Maria Rilke

 

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Proverbio del giorno


I libri e gli anni rendono saggio l’uomo.

Proverbio spagnolo


Zante

Zakynthos from edinchavez on Vimeo.

Photo e video credit edinchavez caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Los Angeles

Drone - Los Angeles from BLACK TAP MEDIA PRODUCTIONS on Vimeo.

Photo e video credit BLACK TAP MEDIA PRODUCTIONS caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


venerdì 23 luglio 2021

Green Pass obbligatorio per tante attività a partire dal 6 agosto



Articolo da Vivere Italia

Il Governo ha trovato la quadra sul nuovo decreto Covid che introduce il green pass, la certificazione che regola la vita sociale durante la pandemia e consente di poter viaggiare, accedere agli eventi, andare in palestra e mangiare al chiuso nei bar e ristoranti.

La ripresa dei contagi da Covid 19 e il rallentamento della campagna vaccinale ha imposto una accelerazione alla cabina di regia già da giorni al lavoro sul green pass. Dopo il confronto con le Regioni, il premier Mario Draghi ha illustrato, insieme al ministro della Salute Roberto Speranza, il nuovo Decreto Covid approvato dal Consiglio dei Ministri. Ecco nel dettaglio ecco cosa prevedere il nuovo Decreto Covid.

Cambiano i parametri di valutazione degli indici di contagio, scongiurando così il passaggio delle regioni da zona bianca a gialla (o peggio in arancione). I nuovi indicatori faranno riferimento in primis ai ricoveri negli ospedali per Covid e all'occupazione delle terapie intensive. La soglia per il passaggio in zona gialla viene fissata al 10% di occupazione delle terapie intensive e al 15% per i ricoveri in ospedale. Constestualmente è stato prorogato al 31 dicembre 2021 lo stato di emergenza.

Dal 6 agosto servirà il green pass per consumare al chiuso nei bar (ma non serve per le consumazioni al bancone) e nei ristoranti, per andare in palestra, in piscina, nei centri sportivi al chiuso, nei centri benessere, al cinema, a teatro, ai musei, alle competizioni sportive, ai concerti, per entrare allo stadio, alle fiere, ai parchi tematici e di divertimento. Il green pass servirà anche per i centi sociali e ricreativi, per le sale da gioco, sale bingo e scommesse e per le procedure concorsuali. “La campagna vaccinale ha permesso all’economia di riprendersi -ha sottolineato il premier Mario Draghi- e il green pass non è un arbitrio, è una condizione per tenere aperte le attività economiche”.

Restano per ora chiuse le discoteche, troppo rischiose per il proliferare del virus anche per chi è in possesso del green pass.

Continua la lettura su Vivere Italia

Fonte: Vivere Italia


Autore: 
Giulia Mancinelli

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported


Articolo tratto interamente da Vivere Italia 


Pollice su e giù della settimana

 

Un tumore raro, un intervento da record, poi il parto con uno sterno in titanio: storia a lieto fine al Sant’Orsola tratto da Bologna Today


Voghera, assessore leghista spara e uccide un uomo dopo una lite in piazza tratto da la Repubblica



mercoledì 21 luglio 2021

Le parole



"Probabilmente ci sono parole che sono rivolte esattamente alla nostra condizione e che, se potessimo veramente udirle e capirle, sarebbero, per la nostra vita, più salutari del mattino o della primavera; e forse ci farebbero vedere le cose sotto una diversa luce."



Henry David Thoreau
 
 

La tigre di William Blake


La tigre

Tigre! Tigre! Divampante fulgore
Nelle foreste della notte,
Quale fu l’immortale mano o l’occhio
Ch’ebbe la forza di formare la tua agghiacciante simmetria?

In quali abissi o in quali cieli
Accese il fuoco dei tuoi occhi?
Sopra quali ali osa slanciarsi?
E quale mano afferra il fuoco?
Quali spalle, quale arte
Poté torcerti i tendini del cuore?
E quando il tuo cuore ebbe il primo palpito,
Quale tremenda mano? Quale tremendo piede?

Quale mazza e quale catena?
Il tuo cervello fu in quale fornace?
E quale incudine?
Quale morsa robusta osò serrarne i terrori funesti?

Mentre gli astri perdevano le lance tirandole alla terra
e il paradiso empivano di pianti?
Fu nel sorriso che ebbe osservando compiuto il suo lavoro,
Chi l’Agnello creò, creò anche te?

Tigre! Tigre! Divampante fulgore
Nelle foreste della notte,
Quale mano, quale immortale spia
Osa formare la tua agghiacciante simmetria?

William Blake


Citazione del giorno


"Siamo tutti apprendisti in un mestiere dove non si diventa mai maestri. La vita." 

Ernest Hemingway


Voglio ricordare i profili sociali di questo blog

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martedì 20 luglio 2021

Genova, vent'anni dopo

Genova G8


Articolo da Valigia Blu

Nel 2001 il Movimento dei movimenti - oltre 300mila persone da ogni parte del mondo, la più grande manifestazione per la giustizia globale - si presenta a Genova per protestare contro i Grandi della Terra, per contestare i loro poteri e le loro politiche. Migliaia di attivisti, migliaia di associazioni in rappresentanza del mondo ambientalista, pacifista, ONG, del mondo cattolico e dei centri sociali uniscono le loro forze contro un avversario che capiscono di avere in comune: un modello di sviluppo basato su un’ideologia del mondo che mette al primo posto i profitti, l’economia e la finanza a cui contrapporre un’altra idea di globalizzazione. Clima, migrazioni, la tassazione sulle transazioni finanziarie, la marcia mondiale delle donne, il diritto alla salute e i brevetti sui farmaci, l’acqua pubblica, agricoltura e sovranità alimentare, pace e disarmo… Sono solo alcune delle tematiche, che si riveleranno profetiche, al centro delle riflessioni e proposte del movimento che voleva cambiare il mondo…

Leggi anche >> G8 / Genova: il primo movimento di massa della storia che non chiedeva niente per sé, voleva solo giustizia per il mondo intero

Quel movimento a Genova fu brutalmente schiacciato da una violenza cieca e feroce da parte delle forze dell’ordine. Il corteo pacifico di cittadini e cittadine venne più volte caricato senza ragioni e senza pietà, mentre la macchina repressiva si dimostrava incapace di comprendere, contenere e intercettare le violenze dei cosiddetti "black bloc". Durante i disordini del 20 luglio in piazza Alimonda viene ucciso Carlo Giuliani, raggiunto da un colpo sparato dal carabiniere Mario Placanica. Il processo per la sua morte sarà archiviato: Placanica avrebbe agito per legittima difesa.

Leggi anche >> Il monopolio della forza e il diritto sospeso

Alle cariche incomprensibili contro cittadini inermi seguirono l’assalto alla scuola Diaz (una operazione di “macelleria messicana” secondo le parole di Michelangelo Fournier durante il processo nel 2007, ai tempi del G8 vicequestore e comandante del settimo nucleo sperimentale antisommossa del primo reparto mobile di Roma, che si rese responsabile della mattanza), le torture e gli abusi nella caserma di Bolzaneto. “La più grave sospensione dei diritti democratici in Europa dopo la seconda guerra mondiale”, secondo le parole di Amnesty International. Con quella sospensione il nostro paese non ha mai fatto i conti davvero, non lo hanno fatto le forze dell’ordine, non lo ha fatto la politica (che tra l'altro bocciò la proposta di creare una Commissione parlamentare d'inchiesta per accertare le responsabilità istituzionali nei fatti del G8). Anche per questo è fondamentale mantenere viva la memoria di quel buco nero della democrazia, continuare a denunciare e a pretendere una riflessione sulle criticità sistemiche a partire dalla cultura delle forze dell’ordine e della loro affidabilità democratica. È di questi giorni la pubblicazione dei video dei pestaggi selvaggi ai danni di detenuti inermi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, degli abusi, del tentativo di falsificare le prove e del senso di impunità. Oggi come allora sappiamo che tutto questo non è il frutto di “poche mele marce”.

Ecco perché ancora oggi è necessario raccontare cosa è stato il G8 di Genova a chi ha oggi 20 anni.

Il Genoa Social Forum
Lo stereotipo dei "No global"
L'escalation di violenza parte sui media
La militarizzazione della città
Gli eventi di piazza
Il corteo dei disobbedienti
L'omicidio di piazza Alimonda
La verità negata
Le violenze di strada
Il "Black Bloc"
Il "Corteo internazionale"
La "macelleria messicana" della scuola Diaz
Le vittime
Le torture di Bolzaneto
La verità del Parlamento e quella del processo
Cosa rimane di quella protesta

Il Genoa Social Forum

Dal 14 al 22 luglio 2001 trecentomila persone impegnate per costruire un mondo migliore si incontrano a Genova su iniziativa del "Genoa Social Forum", una rete internazionale di 1187 organizzazioni che sottoscrivono un "patto di lavoro" con proposte sociali, politiche ed economiche alternative alle ricette di 8 capi di Stato e di governo riuniti nel vertice del "Gruppo degli 8" (G8), che orienta la politica mondiale in base all'agenda dei paesi più ricchi e influenti. I temi trattati durante il "public forum" organizzato nei giorni precedenti all'incontro del G8 riguardano la pace, l’ambiente, lo sviluppo sostenibile, l’economia di giustizia.

Lo stereotipo dei "No global"

Questa complessa e articolata rete di organizzazioni per il progresso umano, la giustizia sociale e la tutela ambientale, chiamata "movimento dei movimenti" (o movimento "altermondialista", dallo slogan "un altro mondo è possibile") è stata rappresentata sui mezzi di informazione come un movimento "no-global" che si opponeva alla globalizzazione, mentre in realtà chiedeva la globalizzazione dei diritti umani, del benessere e del progresso, che garantiscono soltanto una piccola parte della popolazione mondiale.

L'escalation di violenza parte sui media

Una classe politica lontana dai cittadini e un'informazione troppo vicina al potere politico hanno distorto, manipolato e criminalizzato i principi legittimi di questo movimento, descritto come una pericolosa rete di estremisti. I servizi segreti hanno fatto circolare informazioni false che hanno messo in allarme l'opinione pubblica, la stampa ha recepito queste informazioni acriticamente e senza verifiche, la politica ha preso atto di quello che ha certificato la stampa e ha agito di conseguenza, trasformando la città di Genova in un fortino blindato e la gestione civile dell'ordine pubblico di una manifestazione nella gestione militare di uno scontro con i manifestanti.

La militarizzazione della città

A due giorni dall'inizio degli eventi di piazza, dalla Questura di Genova parte un'ordinanza di servizio che orienta la gestione dell'ordine pubblico in occasione del vertice genovese. In questo documento ripreso e amplificato dai mezzi di informazione si descrivono anche le possibili modalità di "attacco" da parte dei manifestanti, descritte nelle "informative" dei nostri servizi segreti: lancio di palloncini con sangue umano potenzialmente infetto, lancio di frutta con lamette di rasoio all'interno, uso di palloncini ricoperti di carta stagnola per disturbare gli strumenti di volo, utilizzo di deltaplani per sorvolare la "zona rossa" del vertice, dove i normali cittadini non possono accedere per motivi di sicurezza. Mentre la politica, i media e le forze di polizia ragionano su queste bufale conclamate come se fossero vere, il clima di tensione a Genova sale rapidamente in una città blindata, dove chi vive in zona rossa non può ricevere a casa amici che abitano all'esterno, e può passare i varchi solo esibendo un apposito pass.

Gli eventi di piazza

Dopo lo svolgimento tranquillo e pacifico dei dibattiti del "public forum", la manifestazione prevede tre eventi di piazza: il primo è il "corteo dei migranti" di giovedì 19 luglio, che si svolge pacificamente e senza scontri per riconoscere dignità e diritti a chi cerca speranza, lavoro e futuro nel nostro paese.

Venerdì 20 luglio vengono organizzate varie "piazze tematiche" a ridosso dei varchi di accesso alla "zona rossa" per circondare i luoghi del potere con iniziative simboliche di protesta, organizzate per "gruppi di affinità". I mediattivisti raccontano la protesta dal "media center" allestito nella scuola Pascoli davanti alla Diaz, le associazioni nonviolente organizzano un blocco di uno dei varchi di accesso con un sit-in, i movimenti antagonisti vogliono varcare simbolicamente il limite della "zona rossa" sfidando i manganelli e i lacrimogeni con protezioni di gommapiuma, per mostrare che il potere non può escludere i cittadini dalle decisioni.

In quel contesto militarizzato gli unici che riescono ad attraversare la zona rossa sono gli "anarcociclisti" del gruppo "Bici G8" partiti da Lecco domenica 15 luglio, che mercoledì 18 entrano a Genova attraverso una sopraelevata che da Sampierdarena porta al quartiere Foce. Il 20 luglio, invece, il "corteo dei disobbedienti" che attraversa via Tolemaide viene respinto quando era ancora in un tratto autorizzato, usando mezzi blindati e una inaspettata quantità di lacrimogeni, intrappolando migliaia di persone in un tratto di strada senza vie di fuga praticabili, stretto tra un ponte ferroviario e anguste viuzze laterali. Dei blocchi nonviolenti, invece, resta notizia soltanto per le manganellate, le cariche gratuite e i fitti lanci di lacrimogeni che hanno travolto in quelle ore anche i gruppi più pacifici, di cui esiste una sterminata documentazione videofotografica, a partire dalla brutale carica in Piazza Manin subita dagli attivisti della “Rete Lilliput”, che raccoglie le organizzazioni dell’area ecopacifista.

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Fonte: Valigia Blu

Autore: 
Carlo Gubitosa

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Articolo tratto interamente da Valigia Blu

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lunedì 19 luglio 2021

Scendi da me come nuvola estiva di Rabindranath Tagore



Scendi da me come nuvola estiva

Scendi da me come nuvola estiva,
versando uragani dall'uno e dall'altro cielo.
Rendi più scura, con le tue maestose ombre,
la porpora dei monti,
dona rigoglio ai languidi boschi
e suscita nei ruscelli delle colline
il fervore della lontana ricerca.
Scendi da me come nuvola estiva,
scuotimi il cuore con la promessa
d’una vita arcana e futura,
con la Gioia del verde.

Rabindranath Tagore

Cannes, 74° Festival del Cinema: Palma d'Oro a "Titane"



Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Il film Titane di Julia Ducourneau si è aggiudicato la Palma d'Oro alla 74ª edizione del Festival del Cinema di Cannes. Per la regista francese si tratta del primo trionfo in carriera alla "Croisette".

Dopo l'annuncio della vittoria, Ducourneau ha affermato: «Il mio film non è perfetto, qualcuno dice che è mostruoso. La mostruosità che attraversa il mio lavoro è una forza che rompe la cosiddetta normalità. Grazie alla giuria, ha accettato un mondo più fluido e inclusivo».

La giuria presieduta da Spike Lee ha poi assegnato lo speciale premio "Grand Prix" a all'iraniano Asghar Farhadi per Qahremān e al finlandese Juho Kuosmanen per Hytti nro 6.

Il premio per il miglior attore è andato, invece, allo statunitense Caleb Landry Jones per la sua interpretazione in Nitram di Justin Kurzel; quello per la miglior attrice è stato assegnato alla norvegese Renate Reinsve per il film Verdens verste menneske di Joachim Trier.

Leos Carax con il film Annette ha vinto il premio per la miglior regia. 


Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto 


Autori: vari

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Articolo tratto interamente da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto


C’è una trattativa...


"C’è una trattativa tra la mafia e lo Stato dopo la strage di Capaci, c’è un colloquio tra la mafia e alcuni pezzi infedeli dello Stato, c’è questa contiguità tra mafia e pezzi deviati dello Stato. Mi ucciderà la mafia, ma saranno altri che mi faranno uccidere, la mafia mi ucciderà quando altri lo consentiranno."

Paolo Borsellino


19 luglio 1992 – Palermo: a pochi mesi dalla strage di Capaci, viene ucciso dalla mafia il procuratore della Repubblica Paolo Borsellino assieme a cinque agenti della sua scorta nella strage di via d'Amelio


Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera

La strage di via D'Amelio fu un attentato di stampo terroristico - mafioso avvenuto in Italia il 19 luglio 1992, una domenica, all'altezza del numero civico 21 di via Mariano D'Amelio a Palermo, nel quale persero la vita il magistrato italiano Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto fu l'agente Antonino Vullo, che al momento dell'esplosione stava parcheggiando una delle auto della scorta.

Il 19 luglio 1992, alle ore 16:59, una Fiat 126 rubata contenente circa 90 chilogrammi di esplosivo del tipo Semtex-H (miscela di PETN, tritolo e T4) telecomandati a distanza, venne fatta esplodere in via Mariano D'Amelio al civico 21 a Palermo, sotto il palazzo dove all'epoca abitavano Maria Pia Lepanto e Rita Borsellino (rispettivamente madre e sorella del magistrato), presso le quali il giudice quella domenica si era recato in visita; l'agente sopravvissuto Antonino Vullo descrisse così l'esplosione: «Il giudice e i miei colleghi erano già scesi dalle auto, io ero rimasto alla guida, stavo facendo manovra, stavo parcheggiando l'auto che era alla testa del corteo. Non ho sentito alcun rumore, niente di sospetto, assolutamente nulla. Improvvisamente è stato l'inferno. Ho visto una grossa fiammata, ho sentito sobbalzare la blindata. L'onda d'urto mi ha sbalzato dal sedile. Non so come ho fatto a scendere dalla macchina. Attorno a me c'erano brandelli di carne umana sparsi dappertutto...».

Lo scenario descritto da personale della locale Squadra Mobile giunto sul posto parlò di «decine di auto distrutte dalle fiamme, altre che continuano a bruciare, proiettili che a causa del calore esplodono da soli, gente che urla chiedendo aiuto, nonché alcuni corpi orrendamente dilaniati». L'esplosione causò inoltre, collateralmente, danni gravissimi agli edifici ed esercizi commerciali della via, danni che ricaddero sugli abitanti. Sul luogo della strage, pochi minuti dopo il fatto, giunse immediatamente il deputato ed ex-giudice Giuseppe Ayala che abitava nelle vicinanze.

Gli agenti di scorta ebbero a dichiarare che la via D'Amelio era considerata una strada pericolosa in quanto molto stretta, tanto che, come rivelato in una intervista rilasciata alla Rai da Antonino Caponnetto, era stato chiesto alle autorità di Palermo di vietare il parcheggio di veicoli davanti alla casa, richiesta rimasta però senza seguito. 

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