venerdì 30 aprile 2021
La cucitrice di Giovanni Pascoli
La cucitrice
L’alba per la valle nera
sparpagliò le greggi bianche:
tornano ora nella sera
e s’arrampicano stanche;
una stella le conduce.
Torna via dalla maestra
la covata e passa lenta;
c’è del biondo alla finestra
tra un basilico e una menta
è Maria che cuce e cuce.
Per chi cuci e per che cosa?
un lenzuolo? un bianco velo?
Tutto il cielo è color rosa,rosa e oro,
e tutto il cielo
sulla testa le riluce.
Alza gli occhi dal lavoro:
una lacrima? un sorriso?
Sotto il cielo rosa e oro,
chini gli occhi, chino il viso,
ella cuce, cuce, cuce.
Giovanni Pascoli
giovedì 29 aprile 2021
Basta morti sul lavoro!
Ogni giorno un lavoratore non torna a casa e muore sul lavoro...
Vi invito a riflettere su questi dati:
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Video credit 451Fahrenheit451 caricato su YouTube
martedì 27 aprile 2021
Le licenze Creative Commons
Molte volte girando tra i vari siti, ho notato l'inserimento di una licenza Creative Commons. Troppi inseriscono questo tipo di licenza per moda e non capendo cosa vuol dire rilasciare contenuti in Creative Commons.
Vi lascio alcuni link utili a riguardo:
Introduzione al copyleft
Crediti:
Creative Commons Kiwi By Creative Commons Aotearoa New Zealand with support from InternetNZ.
Licenze Creative Commons CC BY 3.0
http://creativecommons.org/videos/cre...
Traduzione: Airleas M.Vaglio
Voce Narrante: E.Buzzo
Musica di Adriano Bonforti
"Souvenir de printemps"
CC BY - NC - SA 4.0
Fonte: Patamu
Video credit PatamuCom caricato su YouTube - licenza: Creative Commons
In questo blog lo spam non è ammesso
Voglio ricordare a tutti, che in questo blog lo spam non è ammesso. Quindi evitate di lasciare commenti con proposte commerciali e pubblicità, oltre a link cliccabili. Non è mia abitudine cestinare, ma il rispetto viene prima di tutto.
Un ricordo di Milva
Articolo da Citta` Futura on-line
Anni 60, una cintura stretta in vita, un impermeabile alla Bogart, una bocca grande e una voce profonda che dava alla canzone “milord”, portata al successo dalla Piaf, lo spirito di un’invocazione impossibile.
E la sua vita mi è sempre sembrata così, un’invocazione verso qualcosa di irraggiungibile, che riporta al cuore le parole di Mario Luzi: “e non darsi per vinti nemmeno da vinti”.
Sì, sto parlando di lei, della Rossa, della Pantera di Goro, di quella giovane ragazza smilza che sforava le note della Vita, come per trattenere quelle che te la rendono cara, la Vita.
Ma , nonostante i tanti meritati successi, la vita credo sia stata difficile per lei, segnata da grandi amori e da grandi dolori, come se la bilancia che pesa i nostri giorni volesse ogni volta spareggiare i conti, non lasciare mai che il piatto della la felicità superasse quello della perdita.
Osare la scena non è, lo si sa, cosa per tutti. Lo può fare qualcuno che ha già in sè quel talento e che incontra qualcuno che quel talento lo tira fuori, come si tira fuori il bucato dall’oblò della lavatrice. Devi poi dare a quel bucato la sua giusta forma.
Milva ha avuto grandi maestri, Sthreler tra i tanti, ma credo che il più importante sia stato Maurizio Corgnati, marito e padre della figlia Martina. Un marito-padre per quella giovane ragazza di provincia, un uomo colto che sapeva come nutrire qualcuno che ancora non sa, ma che anela a quel cibo.
Si pagano sempre care le nostre scelte; la via ci pone davanti a bivi e a strade senza uscita e a volte la fatica che il vero lavoro per arrivare al successo chiede lascia ferite invisibili e profonde.
La legge del contrappasso mi inquieta sempre.
Continua la lettura su Citta` Futura on-line
Fonte: Citta` Futura on-line
Autore: Patrizia Gioia
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.
Articolo tratto interamente da Citta` Futura on-line
Emergenza sanitaria in India
Articolo da Global Voices
Più di 2000 persone sono decedute a causa della COVID-19 [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] in un solo giorno in India. Il 21 aprile, un'interruzione nella fornitura di ossigeno ha ucciso 24 pazienti, dimostrando con effetti devastanti quanto le infrastrutture della terza maggiore economia dell'Asia siano state sopraffatte dalla pandemia.
Nel pieno dell'emergenza di salute pubblica causata dalla seconda ondata di COVID-19 nel Paese, il governo sta rilanciando la campagna vaccinale e ampliando le misure di quarantena a livello locale, invece di imporre lockdown diffusi.
Il Ministero della Salute ha registrato 2023 decessi il 21 aprile, il numero più elevato dall'inizio della pandemia più di un anno fa. Dalla mancanza di fondamentali medicinali salvavita come il Remdesivir e carenza nella fornitura di ossigeno alla scarsa disponibilità di letti negli ospedali, le città e i villaggi dell'India stanno affrontando una crisi in apparenza insormontabile.
Gli esperti registrano un aumento dei casi di COVID-19 nelle città di seconda e terza fascia del Paese (piccole città e villaggi, secondo la classificazione nazionale basata sulla popolazione), che spesso non hanno infrastrutture sanitarie essenziali per il trattamento. Inoltre, nonostante la carenza di dati, gli scienziati indiani ipotizzano che l'attuale ondata sia alimentata da una nuova variante indiana, chiamata B.1.617, che si è diffusa in almeno 15 altri Paesi.
Le immagini di ospedali che affrontano perdite di ossigeno, di pire funerarie di massa e di corpi lasciati in disparte dai membri della famiglia che faticano a trovare carri funebri, mentre, come riporta l'agenzia di stampa Reuters, gli indiani bypassano i canali consueti per cercare risorse per letti in ospedale e bombole di ossigeno su Twitter, svelano una mancanza di preparazione da parte del governo indiano.
Il fotoreporter di Reuters Danish Siddiqui ha condiviso su Twitter immagini di scene angoscianti da un ospedale di Nuova Delhi:
Scenes from inside and outside a COVID-19 hospital, amidst the spread of the coronavirus disease in New Delhi, India April 15, 2021.
— Danish Siddiqui (@dansiddiqui) April 15, 2021
India recorded more than 200,000 positive cases and 1,000+ deaths today. @Reuters pic.twitter.com/yChcBgxwM3
Scene dall'interno e dall'esterno di un ospedale COVID-19, durante la diffusione della malattia a Nuova Delhi, India, 15 aprile 2021.
Oggi, l'India ha registrato più di 200 000 casi positivi e più di 1000 decessi.
L'epidemiologo Ramanan Laxminarayan ha delineato sul New York Times il passaggio della situazione in India da gestibile a cupa in sole poche settimane, affermando che “è un risultato diretto di noncuranza e mancanza di preparazione da parte del governo”.
Il governo indiano ha cantato vittoria sul virus velocemente e ha persino presieduto un incontro per parlare del successo. Il messaggio da parte del governo, con comizi elettorali e celebrazioni delle festività, è stato confuso nella migliore delle ipotesi, portando negli stati indiani a un allentamento dei lockdown per un risveglio dell'economia.
Il Primo Ministro indiano Narendra Modi si è scontrato con aspre critiche per aver gestito male la pandemia e aver tenuto molteplici comizi elettorali con decine di migliaia di spettatori nello stato del Bengala Occidentale. Mentre la portata della seconda ondata diventava evidente, questa settimana Modi ha affermato che il virus stava devastando l'India “come una tempesta”, ma non ha organizzato una conferenza stampa sulla crisi.
Autore: scritto da Vishal Yashoda Manve - tradotto da Martina Cuneo
Licenza:
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.
Articolo tratto interamente da Global Voices
Cultura
"Cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha la coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri."
Io canto l’Individuo di Walt Whitman
lunedì 26 aprile 2021
Luna...
"Luna. Astro supremo del sogno e del mistero, fiaccola destinata a illuminare le notti terrestri, ebbe sempre il fascino di attrarre gli sguardi e i pensieri. Sembra che regnando sull’impero del silenzio, della pace, sia più misterioso, più solitario d’ogni altro: la sua luce bianca e gelida torna sempre a rinnovare la prima impressione: resta nel pensiero come rappresentante la notte stessa. Sin dalle più remote età, gli antichi avevano chiamata sovrana delle notti Diana dalla mezzaluna d’argento, Febea dalle bionde chiome."
Piazza San Marco
The San Marco square in Venezia from Francesco Thilo Sili on Vimeo.
Photo e video credit Francesco Thilo Sili caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
Le bianche scogliere di Dover
White Cliffs of Dover DJI mini 2 from Wildheartt on Vimeo.
Photo e video credit Wildheartt caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
Oscar 2021: ecco la lista dei vincitori
La 93ª edizione dei premi Oscar, vede il trionfo del film Nomadland di Chloé Zhao, che conquista tre statuette (film, regia, attrice protagonista).
Ecco la lunga lista di tutti i vincitori, pubblicata su Wikipedia.
Miglior film
- Nomadland, regia di Chloé Zhao
- The Father - Nulla è come sembra (The Father), regia di Florian Zeller
- Una donna promettente (Promising Young Woman), regia di Emerald Fennell
- Judas and the Black Messiah, regia di Shaka King
- Mank, regia di David Fincher
- Minari, regia di Lee Isaac Chung
- Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7), regia di Aaron Sorkin
- Sound of Metal, regia di Darius Marder
Miglior regista
- Chloé Zhao - Nomadland
- Lee Isaac Chung - Minari
- Emerald Fennell - Una donna promettente (Promising Young Woman)
- David Fincher - Mank
- Thomas Vinterberg - Un altro giro (Druk)
Miglior attore protagonista
- Anthony Hopkins - The Father - Nulla è come sembra (The Father)
- Riz Ahmed - Sound of Metal
- Chadwick Boseman - Ma Rainey's Black Bottom
- Gary Oldman - Mank
- Steven Yeun - Minari
Miglior attrice protagonista
- Frances McDormand - Nomadland
- Viola Davis - Ma Rainey's Black Bottom
- Andra Day - The United States vs. Billie Holiday
- Vanessa Kirby - Pieces of a Woman
- Carey Mulligan - Una donna promettente (Promising Young Woman)
Miglior attore non protagonista
- Daniel Kaluuya - Judas and the Black Messiah
- Sacha Baron Cohen - Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
- Leslie Odom Jr. - Quella notte a Miami... (One Night in Miami...)
- Paul Raci - Sound of Metal
- Lakeith Stanfield - Judas and the Black Messiah
Miglior attrice non protagonista
- Yoon Yeo-jeong - Minari
- Maria Bakalova - Borat - Seguito di film cinema (Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan)
- Glenn Close - Elegia americana (Hillbilly Elegy)
- Olivia Colman - The Father - Nulla è come sembra (The Father)
- Amanda Seyfried - Mank
Migliore sceneggiatura originale
- Emerald Fennell - Una donna promettente (Promising Young Woman)
- Will Berson e Shaka King, soggetto di Will Berson, Shaka King, Kenny Lucas e Keith Lucas - Judas and the Black Messiah
- Lee Isaac Chung - Minari
- Darius Marder e Abraham Marder, soggetto di Darius Marder e Derek Cianfrance - Sound of Metal
- Aaron Sorkin - Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
Migliore sceneggiatura non originale
- Christopher Hampton e Florian Zeller - The Father - Nulla è come sembra (The Father)
- Ramin Bahrani - La tigre bianca (The White Tiger)
- Sacha Baron Cohen, Anthony Hines, Dan Swimer, Peter Baynham, Erica Rivinoja, Dan Mazer, Jena Friedman e Lee Kern, soggetto di Sacha Baron Cohen, Anthony Hines, Dan Swimer e Nina Pedrad - Borat - Seguito di film cinema (Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan)
- Kemp Powers - Quella notte a Miami... (One Night in Miami...)
- Chloé Zhao - Nomadland
Miglior film internazionale
- Un altro giro (Druk), regia di Thomas Vinterberg (Danimarca)
- Collective (Colectiv), regia di Alexander Nanau (Romania)
- The Man Who Sold His Skin, regia di Kaouther Ben Hania (Tunisia)
- Quo vadis, Aida?, regia di Jasmila Žbanić (Bosnia ed Erzegovina)
- Shàonián de nǐ, regia di Derek Tsang (Hong Kong)
Miglior film d'animazione
- Soul, regia di Pete Docter
- Onward - Oltre la magia (Onward), regia di Dan Scanlon
- Over the Moon - Il fantastico mondo di Lunaria (Over the Moon), regia di Glen Keane
- Shaun, vita da pecora: Farmageddon - Il film (A Shaun the Sheep Movie: Farmageddon), regia di Will Becher e Richard Phelan
- Wolfwalkers - Il popolo dei lupi (Wolfwalkers), regia di Tomm Moore e Ross Stewart
Migliore fotografia
- Erik Messerschmidt - Mank
- Sean Bobbitt - Judas and the Black Messiah
- Phedon Papamichael - Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
- Joshua James Richards - Nomadland
- Dariusz Wolski - Notizie dal mondo (News of the World)
Miglior montaggio
- Mikkel E. G. Nielsen - Sound of Metal
- Alan Baumgarten - Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
- Giōrgos Lamprinos - The Father - Nulla è come sembra (The Father)
- Frédéric Thoraval - Una donna promettente (Promising Young Woman)
- Chloé Zhao - Nomadland
Migliore scenografia
- Donald Graham Burt e Jan Pascale - Mank
- David Crank ed Elizabeth Keenan - Notizie dal mondo (News of the World)
- Nathan Crowley e Kathy Lucas - Tenet
- Peter Francis e Cathy Featherstone - The Father - Nulla è come sembra (The Father)
- Mark Ricker, Karen O'Hara e Diana Stoughton - Ma Rainey's Black Bottom
Migliori costumi
- Ann Roth - Ma Rainey's Black Bottom
- Alexandra Byrne - Emma.
- Massimo Cantini Parrini - Pinocchio
- Bina Daigeler - Mulan
- Trish Summerville - Mank
Miglior trucco e acconciatura
- Sergio Lopez-Rivera, Mia Neal e Jamika Wilson - Ma Rainey's Black Bottom
- Mark Coulier, Dalia Colli e Francesco Pegoretti - Pinocchio
- Eryn Krueger Mekash, Matthew Mungle e Patricia Dehaney - Elegia americana (Hillbilly Elegy)
- Marese Langan, Laura Allen e Claudia Stolze - Emma.
- Gigi Williams, Kimberley Spiteri e Colleen LaBaff - Mank
Migliori effetti speciali
- Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley e Scott Fisher - Tenet
- Nick Davis, Greg Fisher, Ben Jones e Santiago Colomo Martinez - L'unico e insuperabile Ivan (The One and Only Ivan)
- Sean Faden, Anders Langlands, Seth Maury e Steve Ingram - Mulan
- Matthew Kasmir, Christopher Lawrence, Max Solomon e David Watkins - The Midnight Sky
- Matt Sloan, Genevieve Camilleri, Matt Everitt e Brian Cox - Love and Monsters
Migliore colonna sonora
- Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste - Soul
- Terence Blanchard - Da 5 Bloods - Come fratelli (Da 5 Bloods)
- Emile Mosseri - Minari
- James Newton Howard - Notizie dal mondo (News of the World)
- Trent Reznor e Atticus Ross - Mank
Migliore canzone originale
- Fight For You (musiche di H.E.R. e Dernst Emile II, testo di H.E.R. e Tiara Thomas) - Judas and the Black Messiah
- Hear My Voice (musiche di Daniel Pemberton, testo di Daniel Pemberton e Celeste Waite) - Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
- Husavik (musiche e testo di Savan Kotecha, Fat Max Gsus e Rickard Göransson) - Eurovision Song Contest - La storia dei Fire Saga (Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga)
- Io sì (Seen) (musiche di Diane Warren, testo di Diane Warren, Laura Pausini e Niccolò Agliardi) - La vita davanti a sé
- Speak Now (musiche e testo di Leslie Odom Jr. e Sam Ashworth) - Quella notte a Miami... (One Night in Miami...)
Miglior sonoro
- Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh - Sound of Metal
- Ren Klyce, Coya Elliott e David Parker - Soul
- Ren Klyce, Jeremy Molod, David Parker, Nathan Nance e Drew Kunin - Mank
- Warren Shaw, Michael Minkler, Beau Borders e David Wyman - Greyhound - Il nemico invisibile (Greyhound)
- Oliver Tarney, Mike Prestwood Smith, William Miller e John Pritchett - Notizie dal mondo (News of the World)
Miglior documentario
- Il mio amico in fondo al mare (My Octopus Teacher), regia di Pippa Ehrlich e James Reed
- El agente topo, regia di Maite Alberdi
- Collective (Colectiv), regia di Alexander Nanau
- Crip Camp: disabilità rivoluzionarie (Crip Camp), regia di Nicole Newnham e Jim LeBrecht
- Time, regia di Garrett Bradley
Miglior cortometraggio
- Due estranei (Two Distant Strangers), regia di Travon Free e Martin Desmond Roe
- Feeling Through, regia di Doug Roland
- The Letter Room, regia di Elvira Lind
- The Present, regia di Farah Nabulsi
- White Eye, regia di Tomer Shushan
Miglior cortometraggio documentario
- Colette, regia di Anthony Giacchino
- A Concerto Is a Conversation, regia di Kris Bowers e Ben Proudfoot
- Do Not Split, regia di Anders Hammer
- Hunger Ward, regia di Skye Fitzgerald
- A Love Song for Latasha, regia di Sophia Nahli Allison
Miglior cortometraggio d'animazione
- Se succede qualcosa, vi voglio bene (If Anything Happens I Love You), regia di Michael Govier e Will McCormack
- Genius loci, regia di Adrien Mérigeau
- Já-Fólkið, regia di Gísli Darri Halldórsson
- Opera, regia di Erick Oh
- La tana (Burrow), regia di Madeline Sharafian
Premi speciali
Premio umanitario Jean Hersholt
- Tyler Perry[7]
- Motion Picture & Television Fund[7]
Mentre andavo di Johann Wolfgang Goethe
Mentre andavo
Andavo per i campi
così, per conto mio,
e non cercare niente
era quello che volevo.
E lì c'era un fiorellino,
subito lì, vicino,
che nella vita mai
ne vidi uno più bello.
Volevo coglierlo,
ma il fiore mi disse:
possiedo radici,
e sono ben nascoste.
Giù nel profondo
sono interrato;
per questo i miei fiori
son belli tondi.
Non so amoreggiare,
non so adulare;
non cogliermi devi,
ma trapiantare.
Johann Wolfgang Goethe
Citazione del giorno
"Era giunta l'ora di resistere; era giunta l'ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini."
35 anni fa il disastro di Chernobyl
Articolo da Wired
Alla vigilia del 35esimo anniversario del peggior incidente nucleare della storia, due studi su Science approfondiscono le conseguenze che ha avuto sulla salute delle popolazioni raggiunte dalle nubi radioattive liberate dall’esplosione della centrale
Ormai 35 anni fa avveniva il più famoso incidente nucleare della storia. Il disastro di Chernobyl, l’esplosione del reattore numero 4 dell’omonima centrale sovietica che disperse nubi di polveri radioattive in un’area di decine di chilometri, provocando decine di morti accertate e migliaia (se non milioni) di decessi collaterali dovuti a tumori e altri problemi di salute, mai completamente mappati ufficialmente. A più di tre decenni da una tragedia che gettò in allarme l’intero continente, gli effetti a lungo termine sulla salute delle popolazioni raggiunte dalla nube radioattiva emessa dalla centrale non sono ancora stati chiariti del tutto. Due nuove ricerche, pubblicate su Science, aggiungono un tassello importante, che aiuterà a guidare le scelte di salute pubblica in caso di nuovi incidenti. Un’eventualità impossibile da scongiurare completamente, come ci ha ricordato appena 10 anni fa il disastro di Fukushima, unico altro incidente nucleare a meritare la classificazione al livello più alto (il settimo) dell’International Nuclear and radiological Event Scale (Ines).
Chernobyl e tumori
Il primo aspetto riguarda il legame tra radiazioni ionizzanti e tumori, un collegamento ovvio, ma non facile da studiare. I dati epidemiologici disponibili avevano fatto emergere già in passato una maggiore incidenza di carcinomi papillari della tiroide nella popolazione delle aree direttamente coinvolte dall’incidente, un’ampia zona tra Ucraina, Bielorussia ed ex territori dell’Urss. È noto inoltre che lo iodio radioattivo, uno dei più pericolosi materiali diffusi da esplosioni ed incidenti atomici, tende a depositarsi su pascoli e coltivazioni in seguito ai fallout nucleari, può essere ingerito attraverso il latte o il consumo di vegetali e si concentra quindi nella tiroide rappresentando un rischio, soprattutto nei primi anni di vita, per lo sviluppo di tumori. Mancava però la pistola fumante, per così dire, perché non esistono marker biologici che permettono di distinguere un tumore causato da radiazioni da uno sviluppatosi naturalmente o per l’esposizione ad altri tipi di inquinanti, ed è quindi difficile studiare esattamente la prevalenza del problema, e identificare i meccanismi con cui le radiazioni provocano lo sviluppo delle neoplasie.
Per questo, nel nuovo lavoro un team di ricerca internazionale ha deciso di cercare una firma delle mutazioni tumorali indotte dall’esposizione alle radiazioni, integrando dati genomici, epigenomici e trascrittomici (cioè l’analisi di tutti gli rna trascritti a partire da un genoma), analizzando campioni provenienti da oltre 400 cittadini ucraini che hanno sviluppato un tumore della tiroide negli anni seguenti al disastro di Chernobyl, e altri 81 con lo stesso tipo di neoplasia nati a sufficiente distanza temporale dall’incidente da non essere stati raggiunti dalle radiazioni.
I risultati dell’analisi hanno permesso di identificare il meccanismo più probabile con cui le radiazioni inducono la comparsa del carcinoma papillare della tiroide: si tratta di un tipo di danno al dna definito rottura del doppio filamento (o Double-Strand-Break), estremamente difficile da riparare per le cellule, che nella popolazione studiata è risultato più comune al crescere della dose di radiazioni a cui si è stati sottoposti e in caso di esposizione in giovane età. La ricerca – scrivono i suoi autori – non ha permesso di ottenere un biomarcatore univoco per i tumori indotti dalle radiazioni, ma offre risultati importanti nell’ambito della salute pubblica per la gestione di pazienti esposti a dosi non particolarmente elevate di radiazioni, confermando che un punteggio poligenico di rischio (un approccio che calcola le probabilità di sviluppare un tumore a partire dal panorama genetico del singolo paziente) è uno strumento utile per individuare le persone che hanno maggiori pericoli in caso di esposizioni alle radiazioni in tenera età.
Continua la lettura su Wired
Fonte: Wired
Autore: Simone Valesini
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.
Articolo tratto interamente da Wired
domenica 25 aprile 2021
venerdì 23 aprile 2021
Nasce Noi partigiani, il Memoriale della Resistenza Italiana
Articolo da Sinistra in Europa
Era il 2019, pochi mesi prima che il mondo intero piombasse nella pandemia da Covid-19, quando Laura Gnocchi e Gad Lerner, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), hanno intrapreso un preziosissimo lavoro di ricerca storica raccogliendo le testimonianze di centinaia di partigiane e partigiani.
Ne è uscito fuori un vero e proprio mosaico, dove ogni tassello è la storia di una vita che in quel drammatico passaggio storico intraprese una scelta di libertà e dignità, rivoltandosi contro il regime fascista e l’invasore tedesco.
La pandemia ha reso già dopo pochi mesi la ricerca una vera e propria corsa contro il tempo, un impegno gravoso e urgente mentre il Covid falcidiava, giorno dopo giorno, una generazione depositaria di un preziosissimo tesoro di memorie e insegnamenti.
Il primo prodotto di questo lavoro è stata la pubblicazione nel marzo del 2020 del libro “Noi, Partigiani-Memoriale della Resistenza Italiana” edito da Feltrinelli.
È invece di pochi giorni fa l’inaugurazione di un vero e proprio portale online, un formidabile archivio telematico consultabile all’indirizzo www.noipartigiani.it nel quale sono raccolte le schede biografiche e le video-interviste di tutte le partigiane e partigiani che hanno partecipato a questa forse tardiva ma doverosa realizzazione del Memoriale della Resistenza.
Continua la lettura su Sinistra in Europa
Fonte: Sinistra in Europa
Autore: Adriano Manna
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia.
Articolo tratto interamente da Sinistra in Europa
Photo credit Screenshot a titolo informativo e divulgativo sull'argomento trattato
Non insegnate...
"Non insegnate ai vostri figli ad adattarsi alla società, ad arrangiarsi con quel che c’è, a fare compromessi con quel che si trovano davanti; dategli dei valori interiori con i quali possano cambiare la società e resistere al diabolico progetto della globalizzazione di tutti i cervelli. Perché la globalizzazione non è un fenomeno soltanto economico ma anche biologico, in quanto ci impone desideri globali e comportamenti globali che finiranno per indurre modifiche globali nel nostro modo di pensare. Il mondo di oggi ha bisogno di ribelli, ribelli spirituali."
Tiziano Terzani
Sonetto 75 di William Shakespeare
Sonetto 75
Tu sei per la mia mente, come cibo per la vita.
Come piogge di primavera, sono per la terra.
E per goderti in pace, combatto la stessa guerra
che conduce un avaro, per accumular ricchezza.
Prima, orgoglioso di possedere e, subito dopo,
roso dal dubbio, che il tempo gli scippi il tesoro.
Prima, voglioso di restare solo con te
poi, orgoglioso che il mondo veda il mio piacere.
Talvolta, sazio di banchettare del tuo sguardo,
subito dopo, affamato di una tua occhiata.
Non possiedo, né perseguo alcun piacere,
se non ciò che ho da te, o da te io posso avere.
Così ogni giorno, soffro di fame e sazietà,
di tutto ghiotto e d’ogni cosa privo.
William Shakespeare