venerdì 30 aprile 2021

La cucitrice di Giovanni Pascoli


La cucitrice

L’alba per la valle nera
sparpagliò le greggi bianche:
tornano ora nella sera
e s’arrampicano stanche;
una stella le conduce.
Torna via dalla maestra
la covata e passa lenta;
c’è del biondo alla finestra
tra un basilico e una menta
è Maria che cuce e cuce.
Per chi cuci e per che cosa?
un lenzuolo? un bianco velo?
Tutto il cielo è color rosa,rosa e oro,
e tutto il cielo
sulla testa le riluce.
Alza gli occhi dal lavoro:
una lacrima? un sorriso?
Sotto il cielo rosa e oro,
chini gli occhi, chino il viso,
ella cuce, cuce, cuce.

Giovanni Pascoli


Proverbio del giorno

 

La notte è fatta per sognare.



Pollice su e giù della settimana


 Nasce il guanto elettronico che aiuterà chi è stato colpito da ictus tratto da Doremifa-sol

Israele: 44 morti e più di 150 feriti a un raduno religioso tratto da Euronews



giovedì 29 aprile 2021

martedì 27 aprile 2021

Le licenze Creative Commons


Molte volte girando tra i vari siti, ho notato l'inserimento di una licenza Creative Commons. Troppi inseriscono questo tipo di licenza per moda e non capendo cosa vuol dire rilasciare contenuti in Creative Commons.

Vi lascio alcuni link utili a riguardo:

Introduzione al copyleft

A proposito delle Licenze - Creative Commons

Inoltre v'invito a leggere questo post dove ho trovato il prossimo video.





Crediti:
Creative Commons Kiwi By Creative Commons Aotearoa New Zealand with support from InternetNZ.
Licenze Creative Commons CC BY 3.0
http://creativecommons.org/videos/cre...

Traduzione: Airleas M.Vaglio
Voce Narrante: E.Buzzo
Musica di Adriano Bonforti
"Souvenir de printemps"
CC BY - NC - SA 4.0


Fonte: Patamu

Video credit PatamuCom caricato su YouTube - licenza: Creative Commons




In questo blog lo spam non è ammesso


Voglio ricordare a tutti, che in questo blog lo spam non è ammesso. Quindi evitate di lasciare commenti con proposte commerciali e pubblicità, oltre a link cliccabili.  Non è mia abitudine cestinare, ma il rispetto viene prima di tutto.




Un ricordo di Milva



Articolo da Citta` Futura on-line

Anni 60, una cintura stretta in vita, un impermeabile alla Bogart, una bocca grande e una voce profonda che dava alla canzone “milord”, portata al successo dalla Piaf, lo spirito di un’invocazione impossibile.

E la sua vita mi è sempre sembrata così, un’invocazione verso qualcosa di irraggiungibile, che riporta al cuore le parole di Mario Luzi: “e non darsi per vinti nemmeno da vinti”.

Sì, sto parlando di lei, della Rossa, della Pantera di Goro, di quella giovane ragazza smilza che sforava le note della Vita, come per trattenere quelle che te la rendono cara, la Vita.

Ma , nonostante i tanti meritati successi, la vita credo sia stata difficile per lei, segnata da grandi amori e da grandi dolori, come se la bilancia che pesa i nostri giorni volesse ogni volta spareggiare i conti, non lasciare mai che il piatto della  la felicità superasse quello della perdita.

Osare la scena non è, lo si sa, cosa per tutti. Lo può fare qualcuno che ha già in sè quel talento e che incontra qualcuno che quel talento lo tira fuori, come si tira fuori il bucato dall’oblò della lavatrice. Devi poi dare a quel bucato la sua giusta forma.

Milva ha avuto grandi maestri, Sthreler tra i tanti, ma credo che il più importante sia stato Maurizio Corgnati, marito e padre della figlia Martina. Un marito-padre per quella giovane ragazza di provincia, un uomo colto che sapeva come nutrire qualcuno che ancora non sa, ma che anela a quel cibo.

Si pagano sempre care le nostre scelte; la via ci pone davanti a bivi e a strade senza uscita e a volte la fatica che il vero lavoro per arrivare al successo chiede lascia ferite invisibili e profonde.

La legge del contrappasso mi inquieta sempre.

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Fonte: Citta` Futura on-line


Autore: 


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Articolo tratto interamente da Citta` Futura on-line


Emergenza sanitaria in India



Articolo da Global Voices

Più di 2000 persone sono decedute a causa della COVID-19 [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] in un solo giorno in India. Il 21 aprile, un'interruzione nella fornitura di ossigeno ha ucciso 24 pazienti, dimostrando con effetti devastanti quanto le infrastrutture della terza maggiore economia dell'Asia siano state sopraffatte dalla pandemia.

Nel pieno dell'emergenza di salute pubblica causata dalla seconda ondata di COVID-19 nel Paese, il governo sta rilanciando la campagna vaccinale e ampliando le misure di quarantena a livello locale, invece di imporre lockdown diffusi.

Il Ministero della Salute ha registrato 2023 decessi il 21 aprile, il numero più elevato dall'inizio della pandemia più di un anno fa. Dalla mancanza di fondamentali medicinali salvavita come il Remdesivir e carenza nella fornitura di ossigeno alla scarsa disponibilità di letti negli ospedali, le città e i villaggi dell'India stanno affrontando una crisi in apparenza insormontabile.

Gli esperti registrano un aumento dei casi di COVID-19 nelle città di seconda e terza fascia del Paese (piccole città e villaggi, secondo la classificazione nazionale basata sulla popolazione), che spesso non hanno infrastrutture sanitarie essenziali per il trattamento. Inoltre, nonostante la carenza di dati, gli scienziati indiani ipotizzano che l'attuale ondata sia alimentata da una nuova variante indiana, chiamata B.1.617, che si è diffusa in almeno 15 altri Paesi.

Le immagini di ospedali che affrontano perdite di ossigeno, di pire funerarie di massa e di corpi lasciati in disparte dai membri della famiglia che faticano a trovare carri funebri, mentre, come riporta l'agenzia di stampa Reuters, gli indiani bypassano i canali consueti per cercare risorse per letti in ospedale e bombole di ossigeno su Twitter, svelano una mancanza di preparazione da parte del governo indiano.

Il fotoreporter di Reuters Danish Siddiqui ha condiviso su Twitter immagini di scene angoscianti da un ospedale di Nuova Delhi:


 Scene dall'interno e dall'esterno di un ospedale COVID-19, durante la diffusione della malattia a Nuova Delhi, India, 15 aprile 2021.

Oggi, l'India ha registrato più di 200 000 casi positivi e più di 1000 decessi.

L'epidemiologo Ramanan Laxminarayan ha delineato sul New York Times il passaggio della situazione in India da gestibile a cupa in sole poche settimane, affermando che “è un risultato diretto di noncuranza e mancanza di preparazione da parte del governo”.

Il governo indiano ha cantato vittoria sul virus velocemente e ha persino presieduto un incontro per parlare del successo. Il messaggio da parte del governo, con comizi elettorali e celebrazioni delle festività, è stato confuso nella migliore delle ipotesi, portando negli stati indiani a un allentamento dei lockdown per un risveglio dell'economia.

Il Primo Ministro indiano Narendra Modi si è scontrato con aspre critiche per aver gestito male la pandemia e aver tenuto molteplici comizi elettorali con decine di migliaia di spettatori nello stato del Bengala Occidentale. Mentre la portata della seconda ondata diventava evidente, questa settimana Modi ha affermato che il virus stava devastando l'India “come una tempesta”, ma non ha organizzato una conferenza stampa sulla crisi.

Continua la lettura su Global Voices


Fonte: Global Voices


Autore: scritto da 
Vishal Yashoda Manve tradotto da Martina Cuneo


Licenza: Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.


Articolo tratto interamente da 
Global Voices 


Cultura


"Cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha la coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri."

Antonio Gramsci




Dipinto del giorno

Il giardino dell'artista a Giverny di Claude Monet



Io canto l’Individuo di Walt Whitman



Io canto l’Individuo

Io canto l'individuo, la singola persona,
Al tempo stesso canto la Democrazia, la massa.

L'organismo, da capo a piedi, canto,
La semplice fisionomia, il cervello da soli non sono degni
della Musa: la Forma integrale ne è ben più degna,
E la Femmina canto parimenti che il Maschio.

Canto la vita immensa in passione, pulsazioni e forza,
Lieto, per le più libere azioni che sotto leggi divine si attuano,
Canto l'Uomo Moderno.
 
Walt Whitman


lunedì 26 aprile 2021

Luna...



"Luna. Astro supremo del sogno e del mistero, fiaccola destinata a illuminare le notti terrestri, ebbe sempre il fascino di attrarre gli sguardi e i pensieri. Sembra che regnando sull’impero del silenzio, della pace, sia più misterioso, più solitario d’ogni altro: la sua luce bianca e gelida torna sempre a rinnovare la prima impressione: resta nel pensiero come rappresentante la notte stessa. Sin dalle più remote età, gli antichi avevano chiamata sovrana delle notti Diana dalla mezzaluna d’argento, Febea dalle bionde chiome."

Camille Flammarion

Piazza San Marco

The San Marco square in Venezia from Francesco Thilo Sili on Vimeo.

Photo e video credit Francesco Thilo Sili caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Le bianche scogliere di Dover

White Cliffs of Dover DJI mini 2 from Wildheartt on Vimeo.

Photo e video credit Wildheartt caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Oscar 2021: ecco la lista dei vincitori



La 93ª edizione dei premi Oscar, vede il trionfo del film Nomadland di Chloé Zhao, che conquista tre statuette (film, regia, attrice protagonista).

Ecco la lunga lista di tutti i vincitori, pubblicata su Wikipedia.

Miglior film

Miglior regista

Miglior attore protagonista

Miglior attrice protagonista

Miglior attore non protagonista

Miglior attrice non protagonista

Migliore sceneggiatura originale

Migliore sceneggiatura non originale

Miglior film internazionale

Miglior film d'animazione

Migliore fotografia

Miglior montaggio

Migliore scenografia

Migliori costumi

Miglior trucco e acconciatura

Migliori effetti speciali

Migliore colonna sonora

Migliore canzone originale

Miglior sonoro

  • Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh - Sound of Metal
  • Ren Klyce, Coya Elliott e David Parker - Soul
  • Ren Klyce, Jeremy Molod, David Parker, Nathan Nance e Drew Kunin - Mank
  • Warren Shaw, Michael Minkler, Beau Borders e David Wyman - Greyhound - Il nemico invisibile (Greyhound)
  • Oliver Tarney, Mike Prestwood Smith, William Miller e John Pritchett - Notizie dal mondo (News of the World)

Miglior documentario

Miglior cortometraggio

Miglior cortometraggio documentario

Miglior cortometraggio d'animazione

Premi speciali

Premio umanitario Jean Hersholt

Fonte: Wikipedia

Mentre andavo di Johann Wolfgang Goethe



Mentre andavo

Andavo per i campi
così, per conto mio,
e non cercare niente
era quello che volevo.

E lì c'era un fiorellino,
subito lì, vicino,
che nella vita mai
ne vidi uno più bello.

Volevo coglierlo,
ma il fiore mi disse:
possiedo radici,
e sono ben nascoste.

Giù nel profondo
sono interrato;
per questo i miei fiori
son belli tondi.

Non so amoreggiare,
non so adulare;
non cogliermi devi,
ma trapiantare.

Johann Wolfgang Goethe

Citazione del giorno

 
"Era giunta l'ora di resistere; era giunta l'ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini."

Piero Calamandrei
 
 

35 anni fa il disastro di Chernobyl

Articolo da Wired

Alla vigilia del 35esimo anniversario del peggior incidente nucleare della storia, due studi su Science approfondiscono le conseguenze che ha avuto sulla salute delle popolazioni raggiunte dalle nubi radioattive liberate dall’esplosione della centrale

Ormai 35 anni fa avveniva il più famoso incidente nucleare della storia. Il disastro di Chernobyl, l’esplosione del reattore numero 4 dell’omonima centrale sovietica che disperse nubi di polveri radioattive in un’area di decine di chilometri, provocando decine di morti accertate e migliaia (se non milioni) di decessi collaterali dovuti a tumori e altri problemi di salute, mai completamente mappati ufficialmente. A più di tre decenni da una tragedia che gettò in allarme l’intero continente, gli effetti a lungo termine sulla salute delle popolazioni raggiunte dalla nube radioattiva emessa dalla centrale non sono ancora stati chiariti del tutto. Due nuove ricerche, pubblicate su Science, aggiungono un tassello importante, che aiuterà a guidare le scelte di salute pubblica in caso di nuovi incidenti. Un’eventualità impossibile da scongiurare completamente, come ci ha ricordato appena 10 anni fa il disastro di Fukushima, unico altro incidente nucleare a meritare la classificazione al livello più alto (il settimo) dell’International Nuclear and radiological Event Scale (Ines).

Chernobyl e tumori

Il primo aspetto riguarda il legame tra radiazioni ionizzanti e tumori, un collegamento ovvio, ma non facile da studiare. I dati epidemiologici disponibili avevano fatto emergere già in passato una maggiore incidenza di carcinomi papillari della tiroide nella popolazione delle aree direttamente coinvolte dall’incidente, un’ampia zona tra Ucraina, Bielorussia ed ex territori dell’Urss. È noto inoltre che lo iodio radioattivo, uno dei più pericolosi materiali diffusi da esplosioni ed incidenti atomici, tende a depositarsi su pascoli e coltivazioni in seguito ai fallout nucleari, può essere ingerito attraverso il latte o il consumo di vegetali e si concentra quindi nella tiroide rappresentando un rischio, soprattutto nei primi anni di vita, per lo sviluppo di tumori. Mancava però la pistola fumante, per così dire, perché non esistono marker biologici che permettono di distinguere un tumore causato da radiazioni da uno sviluppatosi naturalmente o per l’esposizione ad altri tipi di inquinanti, ed è quindi difficile studiare esattamente la prevalenza del problema, e identificare i meccanismi con cui le radiazioni provocano lo sviluppo delle neoplasie.

Per questo, nel nuovo lavoro un team di ricerca internazionale ha deciso di cercare una firma delle mutazioni tumorali indotte dall’esposizione alle radiazioni, integrando dati genomici, epigenomici e trascrittomici (cioè l’analisi di tutti gli rna trascritti a partire da un genoma), analizzando campioni provenienti da oltre 400 cittadini ucraini che hanno sviluppato un tumore della tiroide negli anni seguenti al disastro di Chernobyl, e altri 81 con lo stesso tipo di neoplasia nati a sufficiente distanza temporale dall’incidente da non essere stati raggiunti dalle radiazioni.

I risultati dell’analisi hanno permesso di identificare il meccanismo più probabile con cui le radiazioni inducono la comparsa del carcinoma papillare della tiroide: si tratta di un tipo di danno al dna definito rottura del doppio filamento (o Double-Strand-Break), estremamente difficile da riparare per le cellule, che nella popolazione studiata è risultato più comune al crescere della dose di radiazioni a cui si è stati sottoposti e in caso di esposizione in giovane età. La ricerca – scrivono i suoi autori – non ha permesso di ottenere un biomarcatore univoco per i tumori indotti dalle radiazioni, ma offre risultati importanti nell’ambito della salute pubblica per la gestione di pazienti esposti a dosi non particolarmente elevate di radiazioni, confermando che un punteggio poligenico di rischio (un approccio che calcola le probabilità di sviluppare un tumore a partire dal panorama genetico del singolo paziente) è uno strumento utile per individuare le persone che hanno maggiori pericoli in caso di esposizioni alle radiazioni in tenera età.

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Fonte: Wired

Autore: 
Simone Valesini

Licenza:Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported

Articolo tratto interamente da Wired


venerdì 23 aprile 2021

Nasce Noi partigiani, il Memoriale della Resistenza Italiana



Articolo da Sinistra in Europa

Era il 2019, pochi mesi prima che il mondo intero piombasse nella pandemia da Covid-19, quando Laura Gnocchi e Gad Lerner, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), hanno intrapreso un preziosissimo lavoro di ricerca storica raccogliendo le testimonianze di centinaia di partigiane e partigiani.

Ne è uscito fuori un vero e proprio mosaico, dove ogni tassello è la storia di una vita che in quel drammatico passaggio storico intraprese una scelta di libertà e dignità, rivoltandosi contro il regime fascista e l’invasore tedesco.

La pandemia ha reso già dopo pochi mesi la ricerca una vera e propria corsa contro il tempo, un impegno gravoso e urgente mentre il Covid falcidiava, giorno dopo giorno, una generazione depositaria di un preziosissimo tesoro di memorie e insegnamenti.

Il primo prodotto di questo lavoro è stata la pubblicazione nel marzo del 2020 del libro “Noi, Partigiani-Memoriale della Resistenza Italiana” edito da Feltrinelli.

È invece di pochi giorni fa l’inaugurazione di un vero e proprio portale online, un formidabile archivio telematico consultabile all’indirizzo www.noipartigiani.it nel quale sono raccolte le schede biografiche e le video-interviste di tutte le partigiane e partigiani che hanno partecipato a questa forse tardiva ma doverosa realizzazione del Memoriale della Resistenza.

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Fonte: Sinistra in Europa

Autore: 
Adriano Manna

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia


Articolo tratto interamente da Sinistra in Europa 

Photo credit Screenshot a titolo informativo e divulgativo sull'argomento trattato


Non insegnate...



"Non insegnate ai vostri figli ad adattarsi alla società, ad arrangiarsi con quel che c’è, a fare compromessi con quel che si trovano davanti; dategli dei valori interiori con i quali possano cambiare la società e resistere al diabolico progetto della globalizzazione di tutti i cervelli. Perché la globalizzazione non è un fenomeno soltanto economico ma anche biologico, in quanto ci impone desideri globali e comportamenti globali che finiranno per indurre modifiche globali nel nostro modo di pensare. Il mondo di oggi ha bisogno di ribelli, ribelli spirituali."

Tiziano Terzani


Sonetto 75 di William Shakespeare



Sonetto 75

Tu sei per la mia mente, come cibo per la vita.
Come piogge di primavera, sono per la terra.
E per goderti in pace, combatto la stessa guerra
che conduce un avaro, per accumular ricchezza.
Prima, orgoglioso di possedere e, subito dopo,
roso dal dubbio, che il tempo gli scippi il tesoro.
 
Prima, voglioso di restare solo con te
poi, orgoglioso che il mondo veda il mio piacere.
Talvolta, sazio di banchettare del tuo sguardo,
subito dopo, affamato di una tua occhiata.
Non possiedo, né perseguo alcun piacere,
se non ciò che ho da te, o da te io posso avere.
Così ogni giorno, soffro di fame e sazietà,
di tutto ghiotto e d’ogni cosa privo.

 William Shakespeare

Pollice su e giù della settimana


 Perseverance è riuscita a estrarre ossigeno dall'atmosfera di Marte tratto da AGI - Agenzia Italia


Il 2020 è stato l'anno più caldo mai registrato in Europa tratto da Rai News



giovedì 22 aprile 2021

Proverbio del giorno

 

Ciò che insegna la natura, non si dimentica facilmente.



La corrente del Golfo ha un rallentamento senza precedenti

Golfstream


Articolo da  Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile - ASviS

La crisi climatica incide sull’Amoc, uno degli elementi cardine per la regolazione del clima mite terrestre: mai così debole da oltre un millennio. Aumento del livello del mare, tempeste e ondate di calore più intense tra gli effetti.  17/03/21

La corrente del Golfo sta rallentando. Secondo lo studio “Current atlantic meridional overturning circulation weakest in last millennium” pubblicato il 25 febbraio da Nature Geoscience, alla base di questo insolito fenomeno (parliamo di un processo naturale che non subiva modifiche del genere da almeno mille anni) dovrebbe esserci la crisi climatica.

La corrente del Golfo dell’oceano Atlantico regola il sistema meteorologico mondiale, ed è capace di incidere tanto sul clima europeo quanto su quello americano. La modifica dell’Atlantic meridional overturning circulation, che gli studiosi abbreviano in “Amoc”, può infatti indurre a pesanti cambiamenti: si va dalla crescita nel numero e nell’intensità delle tempeste e degli uragani che colpiranno l’Europa, fino all’aumento del livello del mare sulla costa est degli Stati Uniti. Ma non siamo di fronte a un fatto nuovo al mondo scientifico, che già da diversi anni monitora la situazione e mette in guardia sulle conseguenze legate alla modifica dell’Amoc. Inoltre, si tratta di un fattore previsto dai modelli climatici, come quelli dell’Ipcc (Intergovernmental panel on climate change), l’ente scientifico intergovernativo a supporto della Conferenza Onu sul cambiamento climatico.

"Sapevamo che un indebolimento della corrente del Golfo avrebbe aumentato la gravità e il numero di bufere che colpiscono il Regno Unito e avrebbe portato nuove ondate di calore in Europa”, ha dichiarato il coautore dello studio Stefan Rahmstorf, del Potsdam institute for climate impact research, “i dati ci dicono che il fenomeno è in atto. Fino a ora la circolazione è rallentata del 15%. Tra 20 o 30 anni è probabile che si indebolisca ulteriormente, e questo influenzerà inevitabilmente il sistema climatico, in particolare quello del Nord America e dell’Europa”.

Come funziona la corrente del Golfo e perché si sta indebolendo

L’Amoc regola il clima terrestre da sempre. È capace di modellare il sistema climatico in Europa, in America, e in Africa. Le correnti oceaniche, infatti, oscillano dall’Africa verso l’America del nord, per poi spingersi verso l’Europa. Il processo è spiegato benissimo in questo lavoro grafico del New York Times. Ma ora nel nord dell’oceano Atlantico gli scienziati hanno scoperto una “cold blob”, una sorta di bolla fredda (si veda l’immagine in basso). In pratica, questo “braccetto” settentrionale della corrente si sta raffreddando troppo, rallentando così la sua corsa e, di conseguenza, facendo venire meno una “forza” che regola il complesso sistema climatico nel quale viviamo. Tra le teorie più accreditate in ambito accademico, si pensa che il raffreddamento e il rallentamento dell’Amoc siano dovuti all’acqua fredda proveniente dalla fusione dei ghiacciai della Groenlandia, che avviene per via dell’aumento della temperatura. Le correnti atlantiche, ricorda lo studio, sono alimentate da tre fattori: vento, salinità e calore. Se viene meno una parte fondamentale su cui si basa l’azione della corrente del Golfo, e cioè il calore, tutto rischia di modificarsi pesantemente. “Sono risultati preoccupanti”, ha continuato Rahmstorf, “se continua così potremmo avvicinarci lentamente a un punto di non ritorno, dove questa circolazione si destabilizza del tutto. Non sappiamo quanto ancora sia lontana questa soglia, ma limitare l’aumento medio della temperatura terrestre a 1,5°C potrebbe metterci in salvo. Segnalo, però, che il mondo non è su questa traiettoria e, al ritmo attuale delle emissioni, corriamo il serio rischio di far collassare tutto”.

Per comprendere la portata del fenomeno, basti pensare che l’Amoc muove nell’oceano Atlantico una massa d’acqua pari a circa 30 volte quella trasportata da tutti i fiumi di acqua dolce del mondo messi insieme. Senza questa incredibile corrente, verrebbe meno una grossa fonte di calore su scala planetaria, e il mondo sarebbe parecchio diverso da come lo conosciamo oggi.

Continua la lettura su Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile - ASviS


Fonte: Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile - ASviS 


Autore: 
Ivan Manzo

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.


Articolo tratto interamente da Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile - ASviS 

Photo credit RedAndr, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons