giovedì 28 febbraio 2019

L'Italia è il Paese europeo con il più alto tasso di disinformazione in tema di immigrazione


Articolo da Open Migration

Nella relazione finale della Commissione parlamentare Jo Cox, approvata il 6 luglio 2017, sull’intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio, lo Stato italiano è stato indicato come il Paese europeo con il più alto tasso di disinformazione in tema di immigrazione. È sulla base di questi dati, attestanti la mancanza di una corretta presa di consapevolezza, che il Dossier Statistico Immigrazione 2018, realizzato dal Centro Studi e Ricerche IDOS, insieme al Centro Studi Confronti e all’UNAR, si propone di fornire una più documentata analisi della realtà sul quadro migratorio internazionale e nazionale.

I toni persuasivi utilizzati nei dibattiti politici e la strumentalizzazione dei mass media sull’intensificazione del flusso migratorio creano nei cittadini italiani una percezione di crisi lontana dalla realtà. Tra gli italiani è infatti presente l’idea di un’invasione di stranieri, che nella realtà non esiste, come mostrano le elaborazioni dei dati raccolti nel Dossier Statistico Immigrazione 2018.

Una logica, quella dei mezzi di informazione, dettata – secondo i curatori del Dossier – da necessità politiche e volta a distorcere l’opinione pubblica, che nonostante i numeri e l’evidenza delle argomentazioni non riesce a prendere le distanze da parole e atteggiamenti ostili nei confronti degli stranieri, alimentando il clima d’odio che sta dilagando nel nostro Paese.

Gli italiani risultano essere i cittadini europei con la percezione più lontana della realtà rispetto al numero di stranieri presenti nel territorio dello Stato. Credono che ve ne siano più del doppio di quelli effettivamente presenti. In Europa l’incidenza più alta di stranieri sulla popolazione si registra in Lussemburgo (47,6%), dove gli stranieri sono quasi la metà di tutti i residenti, mentre in Italia il loro tasso è dell’8,5% rispetto al totale dei cittadini. Una percentuale più bassa rispetto anche a Spagna, Germania e Regno Unito. Come dimostrato dal rapporto “Notizie di chiusura” dell’associazione Carta di Roma, nonostante il tema dei flussi migratori sia centrale nella comunicazione mediatica, la maggior parte dei cittadini non è al corrente che l’Italia non è né il Paese con il numero più alto di immigrati né quello che ospita più rifugiati e richiedenti asilo.

Italiani residenti all’estero


Quando si parla di migrazioni, un aspetto rilevante è anche quello relativo al numero di italiani che lasciano il proprio Paese per trasferirsi all’estero, gli italiani in Italia sono diminuiti di 203.000 unità nel 2017, un numero in costante aumento. Il numero di italiani residenti all’estero è quasi pari a quello degli stranieri in Italia. Negli ultimi anni tra le persone che preferiscono l’estero in molti sono i giovani, e questo fa sì che l’Italia si trasformi in un Paese con una popolazione che vede sempre più anziani (1 su 4 sono ultra 65enni), ed un tasso di natalità sempre più basso (1,27 figli per donna fertile, contro 1,97 per le donne straniere).

Origine degli stranieri in Italia


Tra le persone residenti in Italia vengono rappresentate quasi 200 nazionalità diverse. Per la metà i residenti stranieri sono cittadini di un paese europeo (1,6 milioni, il 30%). Gli americani sono il 7,2%, di cui per lo più cittadini latino-americani (6,9%). Sono i romeni a formare la collettività più numerosa nel territorio dello Stato italiano, con il 23,1% sull’intera presenza straniera di residenti in Italia. Subito di seguito a quella romena, le altre collettività presenti sono quella di albanesi (8,6%), marocchini (8,1%), cinesi (5,7%) e ucraini (4,6%). 

L’immigrazione come risorsa


Durante la presentazione del Dossier Statistico Immigrazioni 2018, Franco Pittau, coordinatore del Centro Studi e Ricerche IDOS, ha posto in risalto come la stampa degli ultimi 10 anni abbia descritto l’immigrazione non come una ricchezza, ma come un qualcosa di negativo, generando così un clima d’odio che altro non fa se non alimentare la paura ed ostacolare l’integrazione. L’immigrazione finisce così per generare insicurezza e l’idea che lo straniero possa favorire alla paralisi della situazione di crisi economica che sta attraversando il nostro Paese. In realtà, però, gli stranieri rappresentano un contributo positivo per le casse dello Stato italiano. Nonostante l’assenza di politiche volte all’integrazione lavorativa, si può stimare che gli stranieri occupati in Italia abbiano portato 1,7 miliardi di euro di contributi versati, un saldo tra entrate e uscite che ha un risultato positivo.

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Fonte: 
Open Migration


Autore: 
Chiara Liberati

Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da 
Open Migration



mercoledì 27 febbraio 2019

Indovina la parola



Inserirò tre immagini e delle lettere, tocca a voi indovinare la parola giusta.




Lettere:

B-G-C-O-I-D-R-Z-B-M-I-E-N-T-A-V-L-Q-J-C


Immagine del giorno

Torre di S.Andrea - Puglia, Italy - Seascape photography

Torre di S.Andrea - Puglia

Photo credit Giuseppe Milo caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons


27 febbraio 2010 – Il Cile è colpito da un terremoto di magnitudo 8.8 Mw che uccide oltre 500 persone

2010 Chile earthquake - Building destroyed in Concepción

Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Il terremoto in Cile del 2010 è stato un evento sismico verificatosi al largo della costa del Maule in Cile il 27 febbraio 2010 alle ore 3:34 locali, (6:34 UTC) con una magnitudo di 8,8 Mw durato per circa tre minuti. È stato il più forte terremoto che ha colpito il Cile dal 1960 (9,5 Mw, il più forte mai registrato), ed era il più forte al mondo dal Maremoto dell'Oceano Indiano del 2004. Il sisma ha liberato un'energia 1.000 volte maggiore rispetto al terremoto di Haiti dello stesso anno ed è stato 30.000 volte più potente del terremoto dell'Aquila del 2009.

Gli scienziati della NASA hanno appurato che il terremoto è stato così potente che ha spostato l'asse di rotazione terrestre di 2,7 millisecondi di arco, pari a 8 centimetri e di conseguenza ha accorciato la durata delle giornate: il cambiamento, seppur minimo, sarebbe permanente, con una riduzione di 1,26 microsecondi della durata del giorno.

Le città che maggiormente hanno avvertito la scossa (IX grado della scala Mercalli, rovinosa) sono state Talcahuano, Arauco, Lota, Chiguayante, Cañete e San Antonio. Nella capitale Santiago del Cile il sisma è stato avvertito con una forza pari al VIII grado della scala Mercalli, distruttiva. Il sisma è stato anche percepito in molte città argentine come Buenos Aires, Córdoba, Mendoza e La Rioja. L'allerta tsunami ha interessato ben 53 paesi. Il presidente Michelle Bachelet ha dichiarato lo "stato di catastrofe". I morti accertati ed identificati per il sisma sono 521, mentre i dispersi 52.. Due milioni gli sfollati.

L'epicentro è stato calcolato nell'oceano Pacifico, al largo della costa di Maule; a circa 97 km a nord-nordovest dalla città di Chillán e a 115 km nord-nordest dalla seconda città cilena per abitanti, Concepción. Il terremoto ha generato una sessa nel lago Pontchartrain, a nord di New Orleans (USA), che si trova a circa 7600 km di distanza dall'epicentro.

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Photo credit Claudio Núñez [CC BY-SA 2.0], via Wikimedia Commons



martedì 26 febbraio 2019

Allarme Onu: il mondo è alle prese con una nuova ondata di xenofobia, razzismo e intolleranza


Articolo da Greenreport.it 

Aprendo il Consiglio dei diritti dell’uomo in corso a Ginevra, il segretario generale dell’Onu António Guterres ha insistito sul fatto che «I diritti dell’uomo sono l’epicentro del dialogo e della cooperazione internazionale in materia di protezione di tutti i diritti umani. Ogni porta che aprite, apre una nuova possibilità. Ogni diritto che assicurate è un’altra pietra per l’edificazione di un mondo migliore».

Secondo Guterres, «i diritti umani sono essenziali per far progredire la pace e la dignità umana, dare autonomia alle donnee alle ragazze, approfondire lo sviluppo e suscitare speranza». Poi il capo dell’Onu ha ricordato che nel suo primo discorso da segretario generale «Avevo elevato la prevenzione a priorità. Dal mio punto d vista, i diritti dell’uomo sono un modello soprattutto per rafforzare la resilienza e prevenire le crisi. Tutte le iniziative per rispettare i diritti dell’uomo aiutano ad attenuare le tensioni, ad assicurare lo sviluppo sostenibile e a mantenere la pace».

Guterres ha fatto l’esempio della devastante crisi umanitaria nello Yemen della quale diamo conto in un’altra pagina di greenreport.it e delle altre guerre civili in corso: «Se il cessate il fuoco tiene a Hodeïda, se il recente accordo di pace mette le radici nella Repubblica Centrafricana, se il conflitto finisce nel Sud Sudan, ridurremo la sofferenza e apriremo la via alla giustizia tanto necessaria per le vittime. Parlo per esperienza, avendo vissuto sotto la dittatura di Salazar in Portogallo, che opprimeva non solo i suoi stessi cittadini ma anche i popoli delle colonie africane. Sono le lotte per I diritti umani e il successo di altri nel mondo che ci fanno credere nel cambiamento e fanno in modo che il cambiamento si produca. I diritti umani ispirano e stimolano il progresso, sono il DNA della Carta ispiratrice della nostra Oreganizzazione».

Ma Guterres non si nasconde che i diritti umani stanno perdendo terreno in molti Paesi del mondo. Anche nui Paesi sviluppati, Italia compresa. «L’aumento brutale delle ineguaglianze non solo limita la crescita economica, ma è anche fonte di instabilità, di malcontento e di rivendicazione», ha detto il segretario generale dell’Onu, chiedendo ai leader mondiali di «Onorare i loro impegni per i diritti economici e sociali».

Guterres si è detto preoccupato anche per «Il ridursi dello spazio civile in tutte le regioni del globo e in ogni angolo di Internet. I militanti e I giornalisti sono presi di mira dall’intelligence, dalle campagne di disinformazione e da minacce. I metadati e le tecnologie di riconoscimento facciale vengono mal utilizzati per la sorveglianza eccessiva e l’interferenza nella libertà di espressione. Da tempo,  le molestie e gli attacchi sono in aumento».


Guterres ha denunciato anche «L’aumento dei discorsi di incitamento all’odio, in particolare l’ondata di xenofobia, di razzismo e di intolleranza, l’antisemitismo e l’islamofobia. L’odio è diventato ordinario, nelle democrazie liberali come nei sistemi autoritari. Alcuni Partiti e leader politici fanno il copia incolla di idee provenienti dall’estremismo nella propria propaganda e nelle loro campagne elettorali».

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Fonte: Greenreport.it


Autore: redazione Greenreport


Licenza: Copyleft 



Articolo tratto interamente da Greenreport.it 



Chiaro di luna di Victor Hugo


Chiaro di luna

Per amica silentia lunae.
Virgilio

La luna era serena e giocava sull’acqua.
Libera infine e aperta la finestra alla brezza,
e la sultana osserva: il mare che si frange
laggiù e gli scogli neri ricamati d’argento.

La chitarra vibrando le scivola di mano,
ascolta l’eco sorda d’un opaco rumore:
forse un vascello turco, coi suoi tartari remi
dalle spiagge di Kos si muove ai lidi greci?

O sono i cormorani coi loro tuffi lenti
e con le ali imperlate dall’acqua appena mossa?
O di un ginn lassù soffia la smorta voce
e pietre dalla torre fa cadere nel mare?

Chi vicino al serraglio osa turbare l’acqua?
Né il cormorano nero dall’onda carezzato;
né pietre delle mura, nè il suono cadenzato
di un vascello che arranca sull’acqua con i remi.

Sono sacchi pesanti da cui viene un lamento.
Si vedrebbe scrutando l’acqua che li sospinge
come una forma umana tentare un movimento…
La luna era serena e giocava sull’acqua.

Victor Hugo


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Vi ringrazio per la collaborazione e per la vostra presenza.


lunedì 25 febbraio 2019

L’umanità deve porre fine alla guerra...



"L’umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all'umanità.
Dunque non concentriamoci solo sulle nostre differenze, ma pensiamo anche ai nostri interessi comuni e a come superare tali differenze.  E se le nostre divergenze non possono essere risolte oggi, almeno possiamo cercare di rendere il mondo un luogo sicuro per le diversità. Perché, in fin dei conti, il nostro più elementare legame è che tutti noi abitiamo questo piccolo pianeta, respiriamo la stessa aria, ci preoccupiamo per il futuro dei nostri figli, e siamo tutti mortali."  

John Fitzgerald Kennedy


Proverbio del giorno


Chi ha dentro l'amaro non può sputare dolce.


Oscar 2019: ecco la lista dei vincitori



Stanotte si è svolta l’annuale cerimonia di consegna dei Premi Oscar, arrivati quest’anno alla novantunesima edizione. Green Book ha vinto l’Oscar per il miglior film, mentre Alfonso Cuarón è stato premiato per la miglior regia con il film Roma. Il film che si è aggiudicato il maggior numero di statuette è stato Bohemian Rhapsody, con un totale di 4 premi ricevuti

Ecco la lunga lista di tutti i vincitori, pubblicata su Wikipedia.


Miglior film

Migliore regia

Migliore attore protagonista

Migliore attrice protagonista

Migliore attore non protagonista

Migliore attrice non protagonista

Migliore sceneggiatura originale

Migliore sceneggiatura non originale

Miglior film straniero

Miglior film d'animazione

Migliore fotografia

Migliore scenografia

Miglior montaggio

Migliore colonna sonora

Migliore canzone

Migliori effetti speciali

Miglior sonoro

Miglior montaggio sonoro

Migliori costumi

Miglior trucco e acconciatura

Miglior documentario

Miglior cortometraggio documentario

Miglior cortometraggio

Miglior cortometraggio d'animazione

Premi speciali

Oscar onorario

Premio alla memoria Irving G. Thalberg



Fonte: Wikipedia


domenica 24 febbraio 2019

Nebrodi d'inverno

L'Inverno dei Nebrodi - Nebrodi's Winter from Andrea Di Stefano on Vimeo.

Photo e video credit Andrea Di Stefano caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons 


Manarola

Mavic Pro Over Manarola Cinematic from tripartiste on Vimeo.

Photo e video credit tripartiste caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons 


La grande guerra: recensione del film


La grande guerra è un film del 1959 diretto da Mario Monicelli.

Trama 

1916. Il romano Oreste Jacovacci e il milanese Giovanni Busacca si incontrano presso un distretto militare durante la chiamata alle armi. Il primo promette con l'inganno di far riformare l'altro in cambio di denaro. I due si incontrano nuovamente su una tradotta per il fronte: dopo l'ira iniziale di Giovanni, finiscono per simpatizzare e divenire amici. Seppure di carattere completamente diverso sono uniti dalla mancanza di qualsiasi ideale e dalla volontà di evitare ogni pericolo pur di uscire indenni dalla guerra. Attraversate numerose peripezie durante l'addestramento, i combattimenti e i rari momenti di congedo, in seguito alla disfatta di Caporetto vengono comandati come staffette portaordini, mansione molto pericolosa, che viene loro affidata perché considerati come i "meno efficienti".

Una sera, dopo aver svolto la loro missione, si coricano nella stalla di un avamposto poco lontano dalla prima linea, ma una repentina avanzata degli austriaci li "trasporta" in territorio nemico. Sorpresi ad indossare cappotti dell'esercito austro-ungarico nel tentativo di fuga, vengono catturati, accusati di spionaggio e minacciati di fucilazione. Sopraffatti dalla paura ammettono di essere in possesso di informazioni cruciali sul contrattacco italiano sul Piave, e pur di salvarsi decidono di passarle al nemico. L'arroganza dell'ufficiale austriaco ed una battuta di disprezzo verso gli italiani ridà però forza alla loro dignità, portandoli a mantenere il segreto fino all'esecuzione capitale, l'uno insultando spavaldamente il capitano nemico e l'altro che, dopo la fucilazione del compagno, finge di non essere a conoscenza delle informazioni e viene così fucilato poco dopo l'amico.

La battaglia si conclude poco tempo dopo, con la vittoria dell'esercito italiano e la riconquista della postazione caduta in mano agli Austriaci, ignorando il sacrificio nobile di Busacca e Iacovacci, ritenuti fuggiaschi, i quali hanno optato per la fucilazione pur di non tradire i propri connazionali.

Curiosità sul film

È considerato uno dei migliori film italiani sulla guerra e uno dei capolavori della storia del cinema.
Vincitore del Leone d'oro al Festival del Cinema di Venezia ex aequo con Il generale Della Rovere di Roberto Rossellini e nominato all'Oscar quale miglior pellicola straniera, si aggiudicò inoltre tre David di Donatello e due Nastri d'argento. Ottenne un enorme successo anche all'estero, soprattutto in Francia.

Il giornalista e scrittore Carlo Salsa, che aveva combattuto realmente in quei luoghi, prestò la sua opera di consulente, arricchendo la trama, i dialoghi e lo sfondo di particolari vividi ed originali.

Le scene per la maggior parte vennero girate in provincia di Udine, a Gemona del Friuli, a Venzone, a Sella Sant'Agnese, nel forte di Palmanova e a Nespoledo di Lestizza, dal 25 maggio a metà giugno del 1959. Altre scene vennero girate a Civita di Bagnoregio (VT) e San Pietro Infine (CE). Lungo il torrente Galantina, tra i Comuni di Forano e Poggio Mirteto (RI), vennero girate tutte le scene della distruzione del ponte. La truppa, veri soldati di leva, erano ospitati nell'edificio scolastico d Poggio Mirteto. La scena della fucilazione e quella finale si svolsero presso il Castellaccio dei Monteroni a Ladispoli (Roma).

La mia opinione

Non ci sono parole adatte per descrivere questo film, ma solo una: capolavoro!

Voto: 8,5

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