O sant'asinità, sant'ignoranza,
santa stoltezza e pia devozione,
qual sola puoi far l'anime si buone
che umano ingegno e studio non l'avanza.
Non giunge faticosa vigilanza
d'arte qualunque sia o invenzione,
né dei sapienti contemplazione,
al ciel dove ti edifichi la stanza.
Che vi val (curiosi) lo studiare,
voler sapere quel che fa la natura,
se gli astri son pur terra, fuoco e mare?
La santa asinità di ciò non cura,
ma con man giunte e in ginocchio vuol stare
aspettando da Dio la sua ventura.
Nessuna cosa dura
eccetto il frutto dell'eterna requie,
la qual ci dona Dio dopo le esequie.
Giordano Bruno
Bella veramente, questo è un lode a quel animale mai stanco!!!
RispondiEliminaCiao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Felice serata.
EliminaNon la conoscevo: sottilmente (diciamo) ironica, gradevole davvero.
RispondiEliminaAttualissima!
EliminaMolto Bella questa lode al povero Asino, sempre disposto ad aiutare benevolmene l'uomo in ogni cosa.
RispondiEliminaNon conoscevo questa poesia grazie per averla postata, bellissima.
Buon pomeriggio e continuazione di settimana
Sereno giorno.
EliminaBellissima e attualissima questa lode all'asino!
RispondiEliminaSi.
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