mercoledì 6 febbraio 2019

A Zacinto di Ugo Foscolo


A Zacinto

Nè più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell’onde
del greco mar, da cui vergine nacque

Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l’inclito verso di colui che l’acque

cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
Il fato illacrimata sepoltura.

Ugo Foscolo


8 commenti:

  1. Anch'io l'ho studiata a scuola e rileggendola la ricordo ancora...mi piacciono molto le poesie.. buona giornata

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    1. Oggi le poesie sono quasi scomparse, dai programmi scolastici.

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  2. Caro Vincenzo, vedi la mia ignoranza, io non la conoscevo, bella!
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  3. Anch'io studiata a scuola, quando stavo dall'altra parte della cattedra. Saluti.

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