lunedì 18 marzo 2024

Poi un giorno...



Poi un giorno in un libro o in un bar si farà tutto chiaro,

capirai che altra gente si è fatta le stesse domande,

che non c'è solo il dolce ad attenderti, ma molto d'amaro

e non è senza un prezzo salato diventare grande...

I tuoi dischi, i tuoi poster saranno per sempre scordati,

lascerai sorridendo svanire i tuoi miti felici

come oggetti di bimba, lontani ed impolverati,

troverai nuove strade, altri scopi ed avrai nuovi amici...

Sentirai che tuo padre ti è uguale, lo vedrai un po' folle, un po' saggio

nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio,

la paura e il coraggio di vivere come un peso che ognuno ha portato,

la paura e il coraggio di dire: " io ho sempre tentato,

io ho sempre tentato... 

Francesco Guccini

Tratto dal brano E un giorno… di Francesco Guccini


Tutti i papà...



"Tutti i papà hanno il loro fischio speciale, il loro richiamo speciale. Il loro modo di bussare Il loro modo di camminare. Il loro marchio sulla nostra vita. Crediamo di dimenticarcene, ma poi, nel buio, sentiamo un trillare di note e il nostro cuore si sente sollevato. E abbiamo di nuovo cinque anni: stiamo aspettando di udire i passi di papà sulla ghiaia del vialetto. "

Pam Brown


Dipinto del giorno

Il giardino dell'artista a Giverny di Claude Monet



46 anni fa l’omicidio dei due giovani militanti Fausto e Iaio, del centro sociale Leoncavallo



Articolo da Milano In Movimento

46 anni fa l’omicidio dei due giovani militanti del centro sociale Leoncavallo. Ancora oggi nessuna giustizia per le loro morti.

La sera del 18 marzo 1978 Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, due giovanissimi militanti del movimento milanese vengono assassinati a colpi d’arma da fuoco in via Mancinelli, a pochissimi metri dall’allora sede del centro sociale Leoncavallo dove i due avevano deciso di andare a passare la serata.

Una delle uniche testimoni oculari dei fatti testimoniò quanto segue:

“Odo tre colpi attutiti che lì per lì sembrano petardi tanto che penso che quel gruppo di quattro persone sta scherzando. Non vedo alcuna fiammata di arma da fuoco. I tre giovani sul marciapiede scappano velocemente mentre quello che è piegato su se stesso cade in terra. Solo allora comprendo che è successa una cosa pazzesca e mi avvicino al giovane caduto anziché entrare subito nella parrocchia. Scorgo la fisionomia di un ragazzo steso per terra in una pozza di sangue. Subito oltre il suo corpo e quindi più vicino alla via Leoncavallo, c’è davanti a me, a un paio di metri, il corpo di questo ragazzo che prima non avevo visto né in piedi né a terra. Posso senz’altro affermare che quello che cade è Lorenzo Iannucci mentre quello già steso a terra è Fausto Tinelli. Nessuno dei due ragazzi pronuncia alcuna parola, neppure un’invocazione di aiuto. Altrettanto fanno gli assassini che fuggono nel silenzio, avviandosi verso via Leoncavallo. Escludo di aver visto mettersi in moto una macchina verso via Mancinelli, subito dopo gli spari”.

Sono passati solo due giorni dal rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse e dall’uccisione dei suoi cinque agenti di scorta. La tensione nel paese è dunque altissima. La notizia dell’omicidio, veicolata dal passaparola, ma anche dalle radio di movimento come Radio Popolare e Canale 96 fa subito il giro della metropoli. La sera stessa dei fatti migliaia di persone si ritrovano al Casoretto e partono in corteo. Nei giorni successivi Milano verrà attraversata da diversi cortei fino ad arrivare ai funerali dei due giovani, celebrati il 22 marzo, cui parteciperanno circa 100.000 persone.

Le indagini, sin dall’inizio, si muovono in modo abbastanza confuso. Tra le prime, vergognose e subito cadute, teorie raccolte nei corridoi di Procura e Questura, si parla anche di un regolamento di conti all’interno della sinistra parlamentare. Un altra teoria, apparentemente più plausibile, è che l’omicidio sia maturato nella criminalità organizzata a seguito della pubblicazione del Dossier eroina messo insieme dai Collettivi Comunisti Autonomi / Lotta e Informazione Contro l’Eroina proprio in quel periodo. Va ricordato che dalla metà degli anni Settanta l’eroina inizia a diffondersi in massa in Italia e il boom di diffusione si ha proprio in coincidenza col rifluire del movimento del ’77 e col progressivo crollo delle aspettative rivoluzionarie che hanno coinvolto migliaia e migliaia di giovani. Anche questa pista però non approda a nulla.

Continua la lettura su Milano In Movimento


Fonte: 
Milano In Movimento


Autore: 
Milano In Movimento

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 2.5 Generico.


Articolo tratto interamente da Milano In Movimento



Oxfam denuncia il blocco sistematico da parte di Israele degli aiuti che cercano di raggiungere Gaza



Articolo da La Marea

Questo articolo è stato tradotto automaticamente. La traduzione rende il senso dell’articolo, tuttavia consigliamo di leggere il testo originale su La Marea

Tonnellate di materiale umanitario internazionale non sono riuscite ad entrare nella Striscia di Gaza a causa del blocco imposto dallo Stato di Israele. È quanto denuncia Oxfam Intermón, l'organizzazione incaricata della logistica di questi aiuti umanitari alla popolazione palestinese. La spedizione comprende ossigeno, incubatrici, acqua e attrezzature igienico-sanitarie , che attualmente si stanno accumulando in un magazzino ad Al Arish, a 40 chilometri dal confine con Gaza.

Lì, 2,3 milioni di persone attendono aiuti essenziali per la sopravvivenza in un territorio devastato e circondato dalle forze armate israeliane, che da mesi attaccano indiscriminatamente la popolazione civile in quello che è già stato definito un “genocidio”.

Nel frattempo, il governo di Netanyahu impedisce l'ingresso di aiuti umanitari da parte di numerose organizzazioni di tutto il mondo. Secondo Oxfam Intermón, la spedizione è stata respinta "per settimane e mesi a causa di un regime di approvazione, esame e ispezione imprevedibile e caotico, in ultima analisi controllato dalle autorità israeliane". Secondo l'organizzazione, "le ragioni di questo rifiuto non sono chiare".

La prima volta che Israele ha consentito questo tipo di aiuti è stato solo nel dicembre 2023, due mesi dopo l’inizio degli attacchi. L'accordo prevedeva l'ingresso di 200 camion attraverso il valico di Rafah, una quantità del tutto insufficiente per rifornire la popolazione di Gaza , secondo le autorità dell'epoca.

Alla fine di febbraio, l'esercito israeliano ha ucciso più di  100 persone e ne ha ferite più di 750 in un attacco contro persone indifese che cercavano di ottenere una parte degli aiuti distribuiti in quel momento. Lo stesso 29 febbraio, il Ministero della Sanità di Gaza ha stimato che più di 30.000 abitanti di Gaza sono morti a causa degli attacchi israeliani dall’inizio dell’invasione.

Un rapporto di Oxfam Intermón denuncia che il blocco delle sue spedizioni “è solo un esempio di come  Israele abbia trasformato la risposta umanitaria globale in qualcosa di così pericoloso e disfunzionale che è impossibile per le organizzazioni umanitarie lavorare al ritmo e alla portata necessari per salvare vite umane”, pur avendo raddoppiato gli sforzi. Allo stesso modo, ritiene che l'esecutivo israeliano "non adempie alle sue responsabilità legali nei confronti delle popolazioni di cui occupa il territorio e  disobbedisce a una delle principali misure richieste dalla Corte internazionale di giustizia: aumentare gli aiuti umanitari di fronte al rischio di genocidio."

Una politica di blocco sistematico che potrebbe portare ad un aumento delle malattie e della carestia che, secondo Oxfam, "porterà alla morte di massa delle persone che vivono a Gaza". Sally Abi Khalil, direttrice regionale dell'organizzazione per il Medio Oriente e il Nord Africa , sostiene che la situazione della popolazione è peggiorata nelle ultime settimane nonostante l'ordinanza della Corte internazionale di giustizia: "Il fatto che altri governi non abbiano messo in discussione Israele con sufficiente forza e la scelta di metodi meno efficaci come i lanci aerei e i corridoi marittimi è un chiaro segnale di allarme. “Israele continua a rifiutarsi di implementare modalità più adeguate per fornire maggiori aiuti”, afferma.

Negli ultimi 157 giorni di conflitto armato, Israele ha autorizzato 15.413 camion ad accedere a Gaza. Secondo il rapporto, per coprire i bisogni primari degli abitanti di Gaza sarebbe necessario moltiplicare per cinque questi aiuti .

Medici Senza Frontiere, dal canto suo, denuncia da mesi che "le poche strutture mediche funzionanti  sono sature " e che "il sistema sanitario non ha la capacità di far fronte alla situazione attuale " . L’attuale densità di popolazione, concentrata in poche aree della Striscia, rappresenta un significativo sovraffollamento di cittadini, che aumenta il rischio di trasmissione di malattie.

Per ridurre la sofferenza, MSF chiede al governo israeliano di consentire alle organizzazioni umanitarie “di fornire aiuti vitali in tutta Gaza, in modo sicuro e senza ostacoli, e su una scala tale da coprire le esigenze mediche”, e ricorda, in linea con Oxfam, che il diritto umanitario internazionale richiede che Israele , in quanto potenza occupante di Gaza, per garantire che i bisogni primari di cibo, acqua, alloggio e assistenza sanitaria siano soddisfatti. Tutte le organizzazioni umanitarie, tuttavia, chiedono in definitiva un cessate il fuoco immediato e la fine dell’invasione.


Continua la lettura su La Marea


Fonte: La Marea

Autore: La Marea

Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.

Articolo tratto interamente da La Marea


18 marzo 1944 - L’ultima eruzione del Vesuvio

L'ultima eruzione del vulcano più famoso al mondo è iniziata il 18 marzo 1944. Il video è stato realizzato nel 2000 a corredo del percorso espositivo presso la sede storica dell'Osservatorio Vesuviano, il più antico osservatorio vulcanologico al mondo.

A cura di M. A. Di Vito, G. Orsi, con la collaborazione di V. Augusti e M. De Lucia


Video credit INGVvulcani caricato su YouTube - licenza: Creative Commons


Tutti i metodi di lavaggio del cervello...



 "Tutti i metodi di lavaggio del cervello usati dalla propaganda politica e dalla pubblicità industriale devono essere messi al bando. I metodi in questione sono pericolosi, non solo perché ci inducono ad acquistare cose di cui non abbiamo bisogno e che non desideriamo, ma anche perché ci persuadono a scegliere rappresentanti politici di cui non avremmo bisogno e che non desidereremmo se fossimo nel pieno possesso delle nostre facoltà mentali."

Erich Fromm