Articolo da Il Caffè Geopolitico
In 3 Sorsi – Il Tigrai vive ancora le conseguenze tragiche della guerra civile contro il Governo di Addis Abeba. Nonostante la pace di Pretoria del 2022, la regione tigrina sembra essere molto lontana dalla stabilità.
1. IL TIGRAI OGGI: QUASI DUE ANNI DOPO IL CONFLITTO
La guerra civile fra la regione etiope del Tigrai e il Governo di
Addis Abeba si è conclusa nel novembre del 2022, ormai due anni fa. La
situazione che vive il Tigrai da allora, tuttavia, è quella di un
territorio devastato dal conflitto, una guerra che ha lasciato
conseguenze importanti dal punto di vista sociale, economico e
umanitario.
Ancora occupata dalle forze armate eritree, schieratesi
durante le ostilità a favore del Governo etiope cappeggiato da Abiy
Ahmed, e responsabili di importanti violazioni dei diritti umani ai
danni della popolazione, il Tigrai fatica oggi a risollevarsi dalle
conseguenze della guerra civile. I combattimenti sul territorio hanno
infatti portato alla distruzione delle più importanti infrastrutture (come quella sanitaria), lasciando gli abitanti in una condizione di povertà e carestia diffusa.
A
peggiorare le già precarie condizioni della regione si sono aggiunte
nuove tensioni scoppiate ad aprile 2024 fra le forze armate del Tigrai e
quelle della regione di Amhara nel distretto di Raya Alamata, che hanno portato a circa 29mila sfollati.
Le ostilità fra le due regioni sono dovute principalmente a una contesa
territoriale del distretto, che prima della guerra civile contro Addis
Abeba era parte integrante della regione tigrina.
2. 2020-2022: LA TRAGEDIA UMANITARIA DELLA GUERRA CIVILE
La guerra del Tigrai è scoppiata nel settembre del 2020, in seguito a una escalation di tensioni con il Governo di Addis Abeba. Il conflitto che ne è derivato è stato catastrofico dal punto di vista umanitario, causando la morte di circa 600mila persone,
e portando a ripetute violazioni dei diritti umani ai danni dei civili.
L’alleanza e la partecipazione dell’Eritrea a favore del Governo
centrale etiope hanno inoltre peggiorato la situazione complessiva della
regione: le truppe di Asmara risultano infatti colpevoli di alcuni
massacri nella regione, fra i quali spicca quello di Zalambessa.
Nonostante
la Pace di Pretoria firmata nel 2022 da Addis Abeba e dal Tigrai, il
quadro di incertezza e di violenza è proseguito. Le truppe eritree, non
contente dell’accordo di pace, mantengono oggi la presenza nel Tigrai, protraendo le violenze sul territorio.
Inoltre, i rapporti fra il Governo centrale e la regione tigrina sono
rimasti tesi e non definiti. Il partito politico del Tigrai, il TPLF
(Tigray People’s Liberation Front), già privato nel 2021 della
possibilità di partecipazione alle elezioni e ufficialmente registrato
come organizzazione terroristica da Addis Abeba, mantiene ancora oggi
rapporti tesi con il Governo centrale. Infatti, nonostante dopo la Pace
di Pretoria non sia stato più considerato come organizzazione
terroristica, il partito principale del Tigrai non è ancora in grado di
partecipare alle elezioni nazionali, sebbene ci siano buone prospettive a riguardo per il futuro.
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Fonte: Il Caffè Geopolitico
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Articolo tratto interamente da Il Caffè Geopolitico
Dimenticato come quello nello Yemen, e tanti altri purtroppo
RispondiEliminaSono veramente tanti.
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