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La dolcezza di quel viso
Lo sfavillio del suo sguardo splendente
E quel seno, terrestre paradiso.
Mai più felice sarà la vista mia,
Ché ha perso il visibile ogni sapore:
Perduto è il piacere della poesia,
L’ammirazione per il classico nitore.
Sapesse lei come batte il mio cuore,
Con un sorriso ne lenirebbe la pena,
E sollevato ne sentirei la dolcezza,
La gioia, mescolata col dolore.
Come un toscano perduto in Lapponia,
Tra le nevi, pensa al suo dolce Arno,
Così sarà lei per me in eterno
L’aura della mia memoria.
John Keats
Articolo da Vivere Italia
Addio a James Bond: è morto all'età di 90 anni Sean Connery, l'attore che rese un mito il personaggio dell'agente segreto 007
Il grande attore scozzese si è spento nella notte alle Bahamas, circondato dalla sua famiglia, secondo quanto ha detto il figlio Jason all'emittente inglese Bbc. L’attore, ha detto il figlio, “da qualche tempo non stava bene”.
Sean Connery è celebre per aver interpretato James Bond: è stato il protagonista dei primi sette film della saga sull’agente segreto 007 nata nel 1953 dalla penna dello scrittore britannico Ian Fleming.
Ma nella sua lunga carriera ha interpretato diversi altri film di successo tra cui “Marnie” di Alfred Hitchcock, “Caccia a ottobre rosso” di John McTiernan, “Indiana Jones e l’ultima crociata” di Steven Spielberg e “Highlander – L’ultimo immortale” di Russell Mulcahy.
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Fonte: Vivere Italia
Autore: Marco Vitaloni
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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.
Articolo tratto interamente da Vivere Italia
Articolo da Comune-info
Questo è il tempo dell’impotenza. Diciamocelo. C’è un gran frastuono di parole, di invettive, di battibecchi ma la sostanza è evidente. Siamo nel buio. Sono nel buio i cosiddetti scienziati, sono nel buio i governi (e non solo il nostro), siamo nel buio tutti. E continuare a pretendere chiarezza, informazioni e dati limpidi, discipline rigorose è abbastanza ridicolo. Finiamola.
La nostra estraneità all’ombra e al buio ci rende ciechi e impauriti ma occorre invece abituarsi a muoversi nell’ombra, ad accettare di esplorare con prudenza e lentezza il tempo dell’oscurità e del dolore.
Mentre si starnazza da una parte contro le restrizioni e dall’altra se ne pretendono di più severe, abbiamo l’occasione di aprire un tempo di riflessività, di depressione, di introversione e di frenare la spinta maniacale del mondo. Abbiamo l’occasione di essere solidali con chi è più colpito e di non cercare soluzioni immediate, quanto di lasciar maturare questo specifico Zeitgeist, quello dell’impotenza, del non venirne a capo, della “capacità negativa” di cui parlava un grande poeta inglese (Keats) dell’800. E di cui si appropriò Wilfred Bion per indicarci la capacità di stare nel dubbio, nell’ansia di non capire e di arrivare, “senza memoria né desiderio” forse a una qualche nuova rivelazione.
Io non giudico la rabbia che circola, nemmeno la mia, è sacrosanta, non si può non essere arrabbiati nell’impotenza, nella perdita di libertà e nel vedere ridursi il nostro spazio vitale, i nostri sogni o le certezze su cui abbiamo fondato le nostre vite fino a quel momento, economiche o affettive che fossero.
Stiamo vedendo un mondo sprofondare, un mondo per molti versi brutto, sbagliato, diseguale, corrotto, avvelenato e avvelenatore. E non possiamo fare nulla. E non possiamo guardare alla Cina o alla Corea portandole ad esempio perché tra noi e loro ci sono abissi culturali e religiosi invalicabili. Restiamo nel nostro pantano, con i nostri “compiti a casa” da fare, quelli di chi per secoli si è lanciato in una corsa sfrenata per fottere la natura, fuori e dentro di noi. Per fottere gli altri, per fottere sé stesso.
Chiedere il silenzio sarebbe troppo, per natura noi siamo chiassosi, chiacchieroni, partigiani.
Ma un poco di astensione dal giudizio, un poco di cautela nel prendere parte ogni giorno su qualsiasi cosa, un poco di compassione per le nostre incapacità, per la nostra impotenza, per la nostra debolezza. Nostra, dei governi, degli scienziati, dei complottisti, tutti portatori di verità parziali e insufficienti di fronte a quello che appare come una grande frana del sistema di civiltà capitalistica arrivata allo stremo dello sfruttamento del suo mondo, delle persone, della natura.
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Fonte: Comune-info
Autore: Paolo Mottana
Le grand voyage from Nomadik Footprints on Vimeo.
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MIDNIGHT SUN - A Time-Lapse Adventure from Morten Rustad on Vimeo.
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Articolo da OggiScienza
È ufficiale: sulla Luna c’è acqua. Non solo nei gelidi crateri polari perennemente in ombra ma anche nelle zone della superficie illuminate dal Sole. La scoperta è arrivata grazie ad una fortunata osservazione dell’osservatorio stratosferico della NASA SOFIA (Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy), che ha rilevato molecole d’acqua (H2O) nel cratere Clavius. Un bacino di circa 230 chilometri di diametro, situato nella parte sud-occidentale del lato della Luna visibile dalla Terra.
L’annuncio arriva in un momento estremamente caldo per l’esplorazione lunare ed ha il potenziale per incentivare (e stravolgere) i futuri programmi spaziali. Lo studio è stato pubblicato su Nature Astronomy.
Gli scienziati avevano già da tempo osservato un’inspiegabile idratazione diffusa sulla superficie lunare, indicata anche dallo spettro di assorbimento che mostrava una caratteristica di assorbimento a 3 µm, tipico di ghiaccio, acqua o del radicale libero OH. Il fenomeno era sicuramente legato a qualche specie di idrogeno ma, a quella risoluzione, era impossibile stabilire se si trattasse di molecole d’acqua o di altri composti idrossilici (OH).
SOFIA è riuscito a raffinare le osservazioni trovando acqua in concentrazioni da 100 a 412 parti per milione intrappolata in un metro cubo di terreno. Questa quantità, che per avere un’idea corrisponde più o meno a 0,35 litri, è molto scarsa se raffrontata al deserto del Sahara sulla Terra, che ha una quantità d’acqua 100 volte superiore. Tuttavia, nonostante la bassa concentrazione, la scoperta solleva molte nuove domande: quale processo sta creando acqua sulla Luna? E quanto resiste sulla superficie lunare priva di atmosfera?
«Avevamo indicazioni che la familiare acqua che tutti conosciamo fosse presente sul lato soleggiato della Luna», ha detto Paul Hertz, direttore della Divisione Astrofisica presso il Science Mission Directorate della NASA. «Ora sappiamo che è lì. Questa scoperta sfida la nostra comprensione della superficie lunare».
«Prima delle osservazioni di SOFIA, sapevamo che c’era una sorta di idratazione», ha detto Casey Honniball, autrice principale del documento. «Ma non sapevamo quanta acqua ci fosse e se fosse effettivamente acqua come quella che beviamo tutti i giorni, o qualcosa di più simile a uno sturalavandini». Ma SOFIA ha offerto un modo nuovo per guardare la Luna.
Lo Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy è un telescopio riflettore con un diametro effettivo di 2,5 metri che vola a bordo di un Boeing 747SP modificato. Compie osservazioni atmosferiche tra gli 11.500 e i 13.700 chilometri di quota e, volando sopra il 99% dell’atmosfera terrestre più umida che blocca gli infrarossi, può studiare il sistema solare e il cosmo da una prospettiva privilegiata. Né dalla Terra, né dallo spazio e da qualsiasi punto del globo (anche sopra gli oceani!). Fotocamere, spettrometri e polarimetri che accompagnano il telescopio operano nelle lunghezze d’onda del vicino, medio e lontano infrarosso, ciascuno adatto allo studio di un particolare fenomeno. La fotocamera Faint Object infraRed CAmera for the SOFIA Telescope (FORCAST) è stata in grado di captare la lunghezza d’onda specifica delle molecole d’acqua a 6,1 µm, scoprendo una concentrazione relativamente sorprendente nel soleggiato cratere Clavius e dintorni.
SOFIA ha raggiunto questi risultati con un’osservazione di prova. L’osservatorio, progettato per guardare oggetti lontani e deboli, è stato puntato verso la Luna che ha saturato il suo campo visivo. Anche la fotocamera di servizio per il tracking stellare, grazie alla quale il telescopio tiene agganciato il target, era inutilizzabile durante l’esperimento del 31 agosto 2018. «È incredibile che questa scoperta sia nata da quello che era essenzialmente un test e, ora che sappiamo di poterlo fare, stiamo pianificando più voli per ulteriori osservazioni», ha detto Naseem Rangwala, scienziata del progetto SOFIA presso l’Ames Research Center della NASA.
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Fonte: OggiScienza
Autore: Elisabetta Bonora
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Articolo tratto interamente da OggiScienza
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Stanotte è avvenuto il passaggio dall’ora legale all’ora solare, con lo spostamento delle lancette indietro di 60 minuti.
Vi ricordo che questi cambiamenti non sono indolori, questo cambio d'orario si ripercuote a livello di salute, portando in dote: stress, stanchezza, spossatezza, inappetenza, problemi d'umore e difficoltà di concentrazione.
L'ora legale tornerà nell'ultima domenica di marzo.
Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto
Varsavia, sabato 24 ottobre 2020
Secondo la corte costituzionale polacca, abortire un feto malformato viola la Costituzione. La decisione è stata presa giovedì scorso, e va a rafforzare una delle leggi più restrittive sull'aborto in Europa.
La legge sull'aborto in Polonia fu approvata nel 1993, consentendo l'aborto del feto solamente in tre casi: stupro, pericolo di vita della madre e malformazione del feto. Secondo i dati ufficiali, nel 2019 sono stati effettuati in totale 1 100 aborti, 1 074 (il 98%) dei quali proprio per gravi malformazioni del feto. Per ovviare a questa legge stringente, spesso le mamme effettuano l'aborto all'estero o clandestinamente.
Il verdetto della corte è stato dato dalla presidente del tribunale Julia Przylebska. È da anni che il partito di destra Diritto e Giustizia si è dichiarato a favore di un inasprimento della legge sull'aborto, appoggiato anche dalla Chiesa polacca. Quest'ultima, anche in opposizione alle idee di Papa Francesco, considera la comunità LGBT «peste arcobaleno, la pandemia più pericolosa del momento, letale per la nazione cristiana così come furono letali i decenni della dittatura comunista».
Giovedì Przylebska ha comunicato che i giudici supremi considerano l'aborto in caso di malformazioni del feto «incompatibile con la Costituzione».
Decine di donne erano fuori al tribunale a protestare durante il giorno della sentenza. Krystyna Kacpura della Federazione per le donne ha assistito alla seduta della Corte, dichiarando: «è un’infamia dello Stato polacco: i giudici si sono dichiarati contro l’eugenetica e a favore del diritto alla vita dei neonati, anche se malati, dimenticando che si tratta molto spesso di feti incapaci di vivere in modo autonomo». È intervenuto sul caso anche Donald Tusk, ex presidente del Consiglio europeo: «decidere sul divieto di aborto, nel pieno dell’epidemia che si sta diffondendo, non è solo cinismo, è di più: si tratta di malvagità politica». L'ex presidente ha anche ricordato che la sentenza è stata decisa da giudici non imparziali, essendo la maggioranza di loro influenzata dal Diritto e Giustizia.
Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto
Daniele in esclusiva assoluta per i lettori di questo blog, ci dona degli splendidi versi, che fanno tanto riflettere.
Angolo curato e gestito da Daniele Verzetti il Rockpoeta®
"Eresia Multicolor"
Eresia multicolor
Paradossale senso di rinascita
Davanti alle porte dell'inferno
Procedo a passo d'uomo
Su un cavalcavia spezzato
Non comprendendo che non ho le ali
per attraversarlo
Dimenticando volutamente che
l'impero dell'uomo è crollato
Procedo
Tra calcinacci ricoperti di sangue
E colori sgargianti di un cielo
sorridente
Perchè nessuno ci rimpiange.
Il Covid ci aveva inaspriti
Prosciugati
Ulteriormente inariditi;
Guerra civile tra nuove dittature
post - pandemiche
E noi poveracci che tenevamo tra le
mani
Come arma
Solo la nostra disperazione e la
fame.
Ma anche la disperazione può fare
male
La guerra fratricida ha determinato
L'unico risultato al quale i più
deboli
Potevano ambire
E che potevano aspirare ad ottenere:
il nulla di fatto
L'esito riportato è stato in
sostanza
Un reciproco cancellarsi
E prima di spegnermi anch'io
In un sonno eterno immeritato
Ho visto la patina grigia
Quella cappa scura sopra le nostre
teste
Svanire
Ed ho capito in quel preciso istante
Che non eravamo noi ad inquinare la
terra
Ma eravamo proprio noi stessi
inquinamento
Eravamo noi,
Così marci dentro,
La fonte della malattia che
affliggeva il pianeta
Eravamo noi
A soffocare quella sua magica eresia
multicolor
DANIELE VERZETTI
ROCKPOETA®
Questo post, fa parte dell'iniziativa gli angoli. Se anche tu, vuoi avere uno spazio fisso in questo blog, clicca qui.
I livelli di inquinamento del Danubio (e della Sava) a Belgrado sono preoccupanti: alle microplastiche, i fertilizzanti e gli antibiotici che affollano il fiume lungo tutto il suo corso si aggiungono, qui, gli scarichi diretti delle acque reflue della capitale.
Gli scarichi nel fiume
Un terzo di Belgrado, una citta di oltre un milione e mezzo di abitanti, non è collegata ad alcun impianto di depurazione – un pò come se tutta Genova riversasse ogni cosa direttamente in mare: nel Danubio sono ben 136 gli scarichi diretti, ma non va molto meglio alla Sava dove gli scarichi sono 116. Il resto è gestito con fosse settiche che vengono periodicamente svuotate dai camion degli spurghi che sversano poi il loro contenuto direttamente nelle acque del Danubio.
Un video circolato in questi giorni sui camion intenti a svolgere (legalmente) questa operazione ha rinfocolato le polemiche riaccendendo i riflettori su una questione che è invece ben nota da anni. Sono 190 i milioni di metri cubi (quasi due miliardi di litri, per capirsi) di liquami che annualmente vengono “regolati” in questa maniera a Belgrado ed è questo flusso spaventoso e maleodorante che fa sì che, in questo tratto, il Danubio presenti una concentrazione di particelle batteriche stabilmente oltre i 500 microgrammi per litro, il valore soglia considerato dannoso per la salute umana.
Una condizione che oltre all’evidente nocività, ha avuto, secondo quanto testimoniato dai pescatori locali, un rilevante impatto ecologico con la parziale sostituzione della fauna ittica a vantaggio di specie che si nutrono di sostanze organiche di qualsivoglia natura, come i pesci gatto.
I ritardi e le promesse non mantenute
Le promesse fatte dal governo serbo anni fa per risolvere il problema entro il 2020 sono rimaste lettera morta; una questione che rischia di avere ripercussioni pesanti anche sul percorso di adesione del paese all’Unione europea. Oggi quelle stesse promesse sono state reiterate e posposte addirittura al 2029. Nell’agosto dello scorso anno il vicesindaco di Belgrado, Goran Vesić, aveva annunciato che i lavori per la costruzione del depuratore di Veliko Selo – un insediamento suburbano di Belgrado a est della capitale – sarebbero iniziati nell’autunno del 2019; sebbene le autorità di Belgrado abbiano firmato a gennaio di quest’anno un accordo di inizio attività con la compagnia cinese CMCE (China Machinery Engineering Corporation), le stesse sono, ad oggi, ancora bloccate per l’impossibilità di trovare i 285 milioni di euro necessari per lo sviluppo della prima fase, su un importo complessivo stimato in circa 600 milioni. Stesso destino per altri due impianti, a Batajnica e Ostružnica, quest’ultimo sulla Sava: annunciati da tempo, ma gli 80 milioni di euro necessari ancora non ci sono.
Visto in quest’ottica non è ben chiaro dove e come la Serbia potrà trovare gli oltre 5 miliardi di euro necessari per il completamento dell’atteso piano nazionale che, secondo quanto dichiarato dal presidente Aleksandar Vučić in persona, dovrebbe prevedere la messa in opera di impianti di depurazione dei reflui e sistemi fognari in ben 70 comuni.
Un problema più generale
Il Danubio, però, non è un problema solo a Belgrado o Novi Sad, seconda città serba per popolazione, ubicata nel nord del paese e anch’essa attraversata dal fiume. Con i suoi 2.800 chilometri di lunghezza, gli 800 mila chilometri quadrati di bacino idrografico (il 10% della superficie europea, 80 milioni di persone), e i dieci paese attraversati, il Danubio è, in Europa, secondo solo al Volga. Ma stando ai risultati di uno studio presentato nel maggio del 2019 dall’Università di New York, il Danubio è primo nel continente per inquinamento, quantomeno per quello derivante dall’uso di antibiotici. La metà delle 14 sostanze ricercate dagli studiosi americani sono risultate eccedenti la soglia di rischio per la salute.
Autumn Fog - Seevetal Valley from Alexander Stielau on Vimeo.
Photo e video credit Alexander Stielau caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
"È naturale che i virus emergano in una Terra dove l’uomo è andato a disturbare tutti gli ecosistemi e ha minacciato le specie naturali. Questo è uno dei tanti virus che si sono rilevati negli ultimi anni e probabilmente non sarà l’ultimo se continuiamo in questo modo."
Luca Mercalli
Articolo da NewsTown
Didattica ancora in presenza ma con ingressi ancor più scaglionati per le scuole superiori; ristoranti chiusi a mezzanotte e con obbligo di affiggere all'esterno il numero massimo di persone previsto dai protocolli; stop agli sport di contatto amatoriali ma anche alle competizioni dilettantistiche di base; palestre e piscine invece potranno continuare a rimanere aperte ma sub iudice: chi non rispetta i protocolli avrà una settimana per mettersi a norma, altrimenti scatterà la chiusura.
Sono acune delle misure contenute nel nuovo Dpcm del Governo, presentato in diretta tv e Facebook dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Palazzo Chigi.
"L'obiettivo delle nuove misure è evitare un nuovo lockdown generale, che il Paese non potrebbe reggere a livello economico e di coesione sociale" ha esordito Conte.
Ecco le principali novità introdotte dal nuovo provvedimento.
"I sindaci potranno disporre la chiusura al pubblico dopo le 21 di vie e piazze dove si creano assembramenti. Tutte le attività di ristorazione sono consentite dalle 5 del mattino a mezzanotte se il consumo avviene ai tavoli. Se non è previsto ai tavoli, la somministrazione è prevista fino alle 18. L'asporto è consentito fino a mezzanotte, le consegne a domicilio sono consentite senza vincolo di orario. Nei ristoranti, al tavolo potranno esserci 6 persone al massimo. I ristoratori dovranno affiggere cartelli con il numero massimo di persone ammesse nel locale".
"Le attività scolastiche continueranno in presenza, è un asset fondamentale per il nostro paese. Per le scuole secondarie di secondo grado, verranno favorite modalità più flessibili dell'attività didattica, con ingresso degli alunni dalle 9 e con turni pomeridiani se possibile. E' previsto che le università attuino piani di organizzazione della didattica in funzione delle esigenze formative e dell'evoluzione del quadro pandemico territoriale", spiega.
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Fonte: NewsTown
Autore: redazione News Town
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Articolo tratto interamente da NewsTown
La foglia
Lungi dal proprio ramo,
povera foglia frale,
dove vai tu? - Dal faggio
là dov'io nacqui, mi divise il vento.
Esso, tornando a volo
dal bosco alla campagna
dalla valle mi porta alla montagna.
Seco perpetuamente
vo pellegrina, e tutto l'altro ignoro.
Vo dove ogni altra cosa,
dove naturalmente
va la foglia di rosa,
e la foglia d'alloro.
Antoine-Vincent Arnault