sabato 29 febbraio 2020
Non sto pensando a niente di Fernando Pessoa
Non sto pensando a niente
Non sto pensando a niente,
e questa cosa centrale, che a sua volta non è niente,
mi è gradita come l'aria notturna,
fresca in confronto all'estate calda del giorno.
Che bello, non sto pensando a niente!
Non pensare a niente
è avere l'anima propria e intera.
Non pensare a niente
è vivere intimamente
il flusso e riflusso della vita...
Non sto pensando a niente.
E' come se mi fossi appoggiato male.
Un dolore nella schiena o sul fianco,
un sapore amaro nella bocca della mia anima:
perché, in fin dei conti,
non sto pensando a niente,
ma proprio a niente,
a niente...
Fernando Pessoa
Coronavirus: i lavoratori dimenticati
Articolo da Il sindacato è un'altra cosa
In questi giorni, in particolare nelle
regioni del nord, si sta creando una situazione di crescente
preoccupazione e agitazione, a volte di vero e proprio panico. Non
abbiamo elementi per valutare se quanto sta accadendo sia più o meno
motivato. È giusto che questo lo faccia chi ha le competenze necessarie.
Una cosa però pensiamo che vada detta. In
queste ore di emergenza, si sta chiedendo uno sforzo smisurato a
tantissime lavoratrici e lavoratori, anche precari. Primi tra tutti
quelli dei servizi pubblici, in particolare della sanità, sia che
abbiano contratti pubblici che privati o in appalto. Quegli stessi che
da anni subiscono i tagli delle risorse al sistema pubblico, la mancanza
di investimenti e di turn over, nonché l’odioso senso comune dei
‘furbetti del cartellino’. Quelle stesse persone sono oggi quelle che
stanno garantendo, in prima linea, la gestione dell’emergenza, con
professionalità e rigore.
Altrettanto tutte quelle lavoratrici e
lavoratori della grande distribuzione commerciale, presa d’assalto da
vere e proprie ondate di panico collettivo (queste si, apertamente
immotivate). Oppure le tante e tanti lavoratori delle ditte di appalto
delle pulizie e manutenzioni, obbligati a uno sforzo eccezionale per
garantire le sanificazioni industriali e dei luoghi pubblici. Sono gli
stessi che lavorano con salari da fame e da anni aspettano il rinnovo
contrattuale del settore dei multiservizi.
Così come tutte e tutti quelli i cui
posti di lavoro, anche nelle zone a rischio, hanno deciso di non
chiudere, perché la produzione ‘deve continuare’ sempre e comunque. O
chi sta usando le proprie ferie per sopperire alla mancanza di un chiaro
quadro di utilizzo degli ammortizzatori sociali. O chi, semplicemente,
non sa come organizzarsi con i figli tra servizi per l’infanzia e scuole
chiuse.
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Fonte: Il sindacato è un'altra cosa
Autore: Eliana Como
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.
Articolo tratto interamente da Il sindacato è un'altra cosa
Citazione del giorno
"Il nemico è la paura. Si pensa che sia l’odio, ma, è la paura."
Mahatma Gandhi
Quito
Photo e video credit Leo Salas Zapata caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
Sarajevo in timelapse & hyperlapse
Photo e video credit Kirill Neiezhmakov caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
Solo per oggi gratis su Giveaway of the Day - Ashampoo WinOptimizer 16
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venerdì 28 febbraio 2020
giovedì 27 febbraio 2020
Chi legge pensa, chi pensa ragiona
"Ma perché il popolo è ignorante? Perché deve esserlo. L’ignoranza è custode delle virtù. Dove non ci sono prospettive, non ci sono ambizioni; l’ignorante è in una botte benefica che, sopprimendo lo sguardo, sopprime le brame. Di qui l’innocenza. Chi legge pensa, chi pensa ragiona. Non ragionare è un dovere; è anche una fortuna. Queste sono verità incontestabili. Su cui si regge la società."
Victor Hugo
Vignetta del giorno
Photo credit Rouge caricata su Vermi di Rouge – Una società che striscia - licenza: Creative Commons
L'amore è simile alla rosa selvatica di Emily Bronte
L'amore è simile alla rosa selvatica
L'amore è simile alla rosa selvatica,
l'amicizia, all'agrifoglio
l'agrifoglio è cupo quando la rosa è in fiore,
ma quale fiorirà più a lungo?
A primavera è dolce la rosa selvatica,
l'estate profuma dei suoi petali in fiore
ma attendi il ritorno dell'inverno
e chi allora la chiamerà bella
Disdegna sin da ora la ghirlanda di rose
e ornati del lucente agrifoglio
quando dicembre appassirà il tuo viso
forse la tua ghirlanda serberà splendore.
Emily Bronte
27 febbraio 2010 – Il Cile è colpito da un terremoto di magnitudo 8.8 Mw che uccide oltre 500 persone
Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il terremoto in Cile del 2010 è stato un evento sismico verificatosi al largo della costa del Maule in Cile il 27 febbraio 2010 alle ore 3:54 locali, (6:54 UTC) con una magnitudo di 8,8 Mw durato per circa tre minuti. È stato il più forte terremoto che ha colpito il Cile dal 1960 (9,5 Mw, il più forte mai registrato), ed era il più forte al mondo dal Maremoto dell'Oceano Indiano del 2004. Il sisma ha liberato un'energia 1.000 volte maggiore rispetto al terremoto di Haiti dello stesso anno ed è stato 30.000 volte più potente del terremoto dell'Aquila del 2009.
Gli scienziati della NASA hanno appurato che il terremoto è stato così potente che ha spostato l'asse di rotazione terrestre di 2,7 millisecondi di arco, pari a 8 centimetri e di conseguenza ha accorciato la durata delle giornate: il cambiamento, seppur minimo, sarebbe permanente, con una riduzione di 1,26 microsecondi della durata del giorno.
Le città che maggiormente hanno avvertito la scossa (IX grado della scala Mercalli, rovinosa) sono state Talcahuano, Arauco, Lota, Chiguayante, Cañete e San Antonio. Nella capitale Santiago del Cile il sisma è stato avvertito con una forza pari al VIII grado della scala Mercalli, distruttiva. Il sisma è stato anche percepito in molte città argentine come Buenos Aires, Córdoba, Mendoza e La Rioja. L'allerta tsunami ha interessato ben 53 paesi. Il presidente Michelle Bachelet ha dichiarato lo "stato di catastrofe". I morti accertati ed identificati per il sisma sono 521, mentre i dispersi 52. Due milioni gli sfollati.
L'epicentro è stato calcolato nell'oceano Pacifico, al largo della costa di Maule; a circa 97 km a nord-nordovest dalla città di Chillán e a 115 km nord-nordest dalla seconda città cilena per abitanti, Concepción. Il terremoto ha generato una sessa nel lago Pontchartrain, a nord di New Orleans (USA), che si trova a circa 7600 km di distanza dall'epicentro.
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Photo credit Claudio Núñez / CC BY-SA
martedì 25 febbraio 2020
Un Paese nel panico
Articolo da Nurse24
Mascherine e amuchina sono ormai finite da tempo nelle farmacie e per strada puoi incrociare persone che indossano mascherine chirurgiche, altre con la FFP2 e chi si arrangia con sciarpe e baveri rialzati, oppure chi se ne va in giro a volto scoperto. Sindaci che fanno provvedimenti restrittivi e regioni che li annullano. Governatori regionali che fanno provvedimenti restrittivi e governo centrale che li annulla. Ma nonostante tutto, fuori dal disordine organizzato di parte dei media e della comunicazione politica, c’è chi va avanti. Come i sanitari tutti dei vari reparti e ospedali coinvolti direttamente, dei servizi e degli ambulatori che si sono ritrovati a dover gestire – e subire – una quasi fine del mondo che nessuno si sarebbe mai immaginato fosse lì, a due passi da casa. In questo tempo di coronavirus mi auguro si capisca che l’isolamento epidemiologico è una necessità e quello culturale una calamità.
L'atmosfera surreale che si respira nell'Italia del coronavirus
L’andamento dell’attuale epidemia di coronavirus probabilmente dovrebbe risolversi nelle prossime settimane.
Il condizionale è d’obbligo per non abbassare la guardia di fronte a questa infezione decisamente strana che vede, per numero di casi rilevati, l’Italia collocarsi al terzo posto (quarto se si considera il “non luogo” della Diamond Princess) dopo Cina, Sud Corea e davanti al Giappone.
Nei prossimi anni epidemiologi e sociologi forniranno ottimi studi per capire cosa è accaduto (e sta accadendo) nel Bel Paese. Per il momento si possono prendere in considerazione gli elementi maggiormente rilevanti al fine di avere un quadro il più possibile realistico della situazione.
Dall’esordio della malattia ad oggi ci sono stati diversi casi di razzismo e intolleranza, con episodi violenti, nei confronti di persone di origine asiatica presenti in Italia. Un filippino picchiato a Cagliari (perché “cinese”), una donna aggredita verbalmente a Torino, vari altri episodi fino ad arrivare al tizio che, in fila alla cassa del supermercato, alla vista di due cinesi ha abbandonato tutto e se l’è data a gambe.
Episodi gravi indicatori dell’atmosfera surreale che si respira in tutto il paese. Supermercati presi d’assalto, non solo al Nord, con incetta di ogni prodotto possibile immaginabile. Diverse le immagini che mostrano carrelli pieni di bottiglie d’acqua, detergenti per i piatti, carta da cucina e Coca Cola.
Mascherine e amuchina sono ormai finite da tempo nelle farmacie e per strada puoi incrociare persone che indossano mascherine chirurgiche, altre con la FFP2 e chi si arrangia con sciarpe e baveri rialzati, oppure chi se ne va in giro a volto scoperto.
In un liceo di una regione in cui – ancora – non sono stati registrati casi di infezione, fra le varie raccomandazioni date dalla direzione c’è quella di non presentarsi a scuola se malati e, l’esortazione alle famiglie, di dotare gli studenti di disinfettanti a base alcolica.
Nulla si dà per scontato. Certo, ma sollecitare l’acquisto di disinfettanti in gel dopo che da giorni ne risultano esaurite le scorte, fuoriesce dalla dimensione dell’irrealtà ed entra in quella dell’obnubilamento dirigenziale.
Continua la lettura su Nurse24
Fonte: Nurse24
Il condizionale è d’obbligo per non abbassare la guardia di fronte a questa infezione decisamente strana che vede, per numero di casi rilevati, l’Italia collocarsi al terzo posto (quarto se si considera il “non luogo” della Diamond Princess) dopo Cina, Sud Corea e davanti al Giappone.
Nei prossimi anni epidemiologi e sociologi forniranno ottimi studi per capire cosa è accaduto (e sta accadendo) nel Bel Paese. Per il momento si possono prendere in considerazione gli elementi maggiormente rilevanti al fine di avere un quadro il più possibile realistico della situazione.
Dall’esordio della malattia ad oggi ci sono stati diversi casi di razzismo e intolleranza, con episodi violenti, nei confronti di persone di origine asiatica presenti in Italia. Un filippino picchiato a Cagliari (perché “cinese”), una donna aggredita verbalmente a Torino, vari altri episodi fino ad arrivare al tizio che, in fila alla cassa del supermercato, alla vista di due cinesi ha abbandonato tutto e se l’è data a gambe.
Episodi gravi indicatori dell’atmosfera surreale che si respira in tutto il paese. Supermercati presi d’assalto, non solo al Nord, con incetta di ogni prodotto possibile immaginabile. Diverse le immagini che mostrano carrelli pieni di bottiglie d’acqua, detergenti per i piatti, carta da cucina e Coca Cola.
Mascherine e amuchina sono ormai finite da tempo nelle farmacie e per strada puoi incrociare persone che indossano mascherine chirurgiche, altre con la FFP2 e chi si arrangia con sciarpe e baveri rialzati, oppure chi se ne va in giro a volto scoperto.
In un liceo di una regione in cui – ancora – non sono stati registrati casi di infezione, fra le varie raccomandazioni date dalla direzione c’è quella di non presentarsi a scuola se malati e, l’esortazione alle famiglie, di dotare gli studenti di disinfettanti a base alcolica.
Nulla si dà per scontato. Certo, ma sollecitare l’acquisto di disinfettanti in gel dopo che da giorni ne risultano esaurite le scorte, fuoriesce dalla dimensione dell’irrealtà ed entra in quella dell’obnubilamento dirigenziale.
Fonte: Nurse24
Autore: Giordano Cotichelli
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.0 Francia.
Articolo tratto interamente da Nurse24
La vera emergenza è climatica
Articolo da Re:Common
La vera e concreta minaccia per l’umanità? Elementare Watson: la crisi climatica. E se lo dicono gli economisti della banca d’affari JP Morgan ci troviamo di fronte alla prova regina che siamo tutti a rischio per come abbiamo strapazzato il Pianeta in tutti i modi possibili e immaginabili. Altro che sindrome influenzale impacchettata in una fin troppo malriposta psicosi…
Partiamo da un primo dato: dalla firma dell’accordo di Parigi, datato dicembre 2015, JP Morgan ha fornito 75 miliardi di dollari (61 miliardi di sterline) di servizi finanziari alle società più attive nel fracking e nella ricerca di petrolio e gas nell’Artico. Ma gli alti papaveri della banca d’affari più amica dei combustibili fossili devono aver compreso che il global warming è un problema reale – forse dovrebbero condividere i loro timori con qualche noto editorialista nostrano – e per capirne di più hanno commissionato una ricerca a due dei loro migliori economisti, David Mackie e Jessica Murray.
Il rapporto è finito nelle mani di Rupert Read, portavoce di Extinction Rebellion UK e docente di filosofia all’Università dell’East Anglia, che lo ha girato al Guardian.
Nell’articolo pubblicato nei giorni scorsi dal quotidiano inglese si leggono stralci dello studio a dir poco eloquenti: la crisi climatica avrà un impatto sull’economia mondiale, sulla salute umana, sulle risorse idriche, sulle migrazioni e sulla sopravvivenza di altre specie sulla Terra. “Non possiamo escludere esiti catastrofici per l’umanità”, segnala il documento, datato 14 gennaio 2020.
Attingendo alla vasta letteratura accademica e alle previsioni del Fondo Monetario Internazionale e del Gruppo Intergovernativo delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (IPCC), il rapporto rileva che siamo sulla buona strada per raggiungere i 3,5°C al di sopra dei livelli preindustriali entro la fine del secolo. Si afferma inoltre che la maggior parte delle stime dei probabili costi economici e sanitari sono troppo basse perché non tengono conto della perdita di ricchezza, del tasso di sconto e della possibilità di un aumento delle catastrofi naturali.
Gli autori sostengono che i governi devono cambiare direzione perché una politica climatica del tipo business as usual “spingerebbe probabilmente la terra in un luogo che non vediamo da molti milioni di anni”, con risultati che potrebbero essere impossibili da invertire.
“Anche se non sono possibili previsioni precise, è chiaro che la Terra si trova su una traiettoria insostenibile” è un altro dei moniti di Mackie & Murray.
Continua la lettura su Re:Common
Fonte: Re:Common
Autore: Luca Manes
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
Articolo tratto interamente da Re:Common
Avviso sui commenti
Voglio specificare con questo post alcune cose sui commenti e la loro pubblicazione in questo blog:
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6. Ognuno può lasciare il proprio pensiero, ma il rispetto viene prima di tutto.
7. Questo blog non ama il gossip e i pettegolezzi. Quindi i commenti inerenti saranno cestinati.
Questo blog segue la Blogtiquette in rete, dunque vi prego di leggerla e rispettarla.
lunedì 24 febbraio 2020
Quando un uomo in un angolo della terra...
" Io sono orgoglioso di essere cittadino italiano, ma mi sento anche cittadino del mondo, sicché quando un uomo in un angolo della terra lotta per la sua libertà ed è perseguitato perché vuole restare un uomo libero, io sono al suo fianco con tutta la mia solidarietà di cittadino del mondo."
Sandro Pertini
Proverbio del giorno
La paura fa più male dello stesso pericolo.
Kuwait
Photo e video credit Ali Younis caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
Berlino in 4K
Photo e video credit Finn Karstens Mediaproduction caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
domenica 23 febbraio 2020
Coronavirus: 10 consigli utili per la prevenzione
Il ministero della Salute e l'Istituto Superiore di Sanità, hanno emanato un decalogo per limitare la diffusione del coronavirus.
Ecco i 10 consigli:
1) Lavati spesso le mani
2) Evita il contatto con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
3) Non toccarti naso, occhi e bocca con le mani
4) Copri bocca e naso se starnutisci
5) Non prendere farmaci virali né antibiotici a meno che siano prescritti dal medico
6) Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro e alcol
7) Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate
8) I prodotti made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
9) Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo Coronavirus
10) Contatta il numero 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni.
2) Evita il contatto con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
3) Non toccarti naso, occhi e bocca con le mani
4) Copri bocca e naso se starnutisci
5) Non prendere farmaci virali né antibiotici a meno che siano prescritti dal medico
6) Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro e alcol
7) Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate
8) I prodotti made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
9) Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo Coronavirus
10) Contatta il numero 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni.
Citazione del giorno
"Dimenticare il dolore è difficilissimo, ma ricordare la dolcezza lo è ancora di più."
Chuck Palahniuk
Fantasia di John Keats
Fantasia
Lascia sempre vagare la fantasia,
È sempre altrove il piacere:
E si scioglie, solo a toccarlo, dolce,
Come le bolle quando la pioggia picchia;
Lasciala quindi vagare, lei, l’alata,
Per il pensiero che davanti ancor le si stende;
Spalanca la porta alla gabbia della mente,
E, vedrai, si lancerà volando verso il cielo.
John Keats
sabato 22 febbraio 2020
giovedì 20 febbraio 2020
Ho molto da dire...
"Ho molto da dire, ma lo lascio a te. Lo lascio a quelli che meglio di me hanno la capacità di elaborare il proprio scontento, i fatti per sostanziarlo e la pazienza di dibattere dell'impossibile deprogrammazione dei proprietari delle piantagioni, dei loro operai e dei loro schiavi. Gli schiavi nati nel proprio mondo, che non si domandano nulla, inconsapevoli dell'approvazione, da parte della propria generazione, di un atteggiamento alla "è così che va il mondo", derubati di una cultura della penna, nati in una penna che perde l'inchiostro, ma che si ricarica con la razzia dei beni effimeri e la preghiera per il superfluo attraverso la fede dettata dai signori feudali. "Prendere o lasciare", "mangia questa minestra o salta dalla finestra", "ti ho messo al mondo e dal mondo posso toglierti", "sarò io a giudicare". Nessun istinto di fuga, solo un gran trascinarsi gli uni sugli altri dentro una sovrappopolata cisterna, stesi nell'attesa di mangiare più di quel che occorre, e desiderosi di averne di più perché non si sa mai se risuccederà. Procreare, mangiare, aspettare, lamentarsi, pregare."
Kurt Cobain
Pompei, dopo 40 anni riapre la Casa degli Amanti
Articolo da Grande Napoli
Dopo 40 anni riapre la Casa degli Amanti, una splendida dimora ricca di affreschi e decorazioni, nella mattinata di martedì 18 febbraio, il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, è stato in visita agli Scavi di Pompei in occasione della riapertura di tre domus.
Il Ministro Franceschini “Pompei è una storia di rinascita e riscatto, un modello per tutta Europa nella gestione dei fondi comunitari. Un luogo in cui si è tornati a fare ricerca e nuovi scavi archeologici grazie al lavoro lungo e silenzioso delle tante professionalità dei beni culturali che hanno contribuito ai risultati straordinari che sono sotto gli occhi di tutti e che sono motivo di orgoglio per l’Italia”
La Casa degli Amanti era chiusa dal 1980, dal terremoto dell’Irpinia che danneggiò il sito archeologico e portò alla chiusura di decine di case e strade. Il ministro visita anche la Casa del Fruttetto e poi quella della Nave Europa.
Poi annuncia: “I 105 milioni di euro previsti per il Grande progetto Pompei sono stati spesi tutti e bene ragion per cui abbiamo stanziato altri 50 milioni di euro per proseguire gli interventi perché a Pompei i lavori non finiranno mai”. E continua affermando: Un cantiere di restauro permanente, dunque, perché “qui ci sono 22 ettari ancora da scavare e la città richiede manutenzione e ricerca continua. I risultati di questi anni sono sotto gli occhi di tutti e il merito va al lavoro lungo e silenzioso delle tante professionalità dei beni culturali che hanno lavorato con impegno e tenacia”.
Tra i simboli della rinascita di Pompei, ecco la Casa degli Amanti che prende il nome dal un verso graffito nel peristilio che recita: “Gli amanti conducono, come le api, una vita dolce come il miele”.
Continua la lettura su Grande Napoli
Fonte: Grande Napoli
Autore: Paola Palmieri
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Italia.
Articolo tratto interamente da GrandeNapoli.it
Etichetta:
archeologia,
arte,
Creative Commons,
news
Viaggio in Messico
Photo e video credit Frode caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
San Francisco
Photo e video credit Claire Falabrino caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
mercoledì 19 febbraio 2020
La solitudine
"La solitudine (il silenzio, suo stretto parente, bisogna imparare ad ascoltarlo. Il silenzio non esiste) non esiste; nel senso che la solitudine non consiste nello stare soli, ma piuttosto nel non sapersi tenere compagnia. Chi non sa tenersi compagnia difficilmente la sa tenere ad altri. Ecco perché si può essere soli in mezzo a mille persone, ecco anche perché ci si può trovare in compagnia di se stessi ed essere felici (per esempio ascoltando il silenzio, stretto parente della solitudine). Ma il silenzio vero non esiste, come non esiste la vera solitudine. Basta abbandonarsi alle voci dell'Universo."
Fabrizio De André
lunedì 17 febbraio 2020
Parasite, un film che affronta grandi tematiche sociali
Articolo da Senza Tregua
La notte degli Oscar come ogni anno è arrivata e non si può dire di certo che siano mancate le sorprese. Oltre al prevedibile riconoscimento come migliore attore a Joaquin Phoenix, per la sua magistrale interpretazione in “Joker”, la serata ha avuto un protagonista assoluto: “Parasite” di Bong Joon-Ho, capace di portarsi a casa ben quattro statuette, tra cui quella di “miglior film”, diventando la prima pellicola non in lingua inglese a riuscirci. Un risultato sorprendente, specie date le caratteristiche del film. Ne avevamo già parlato in un articolo privo di spoiler qualche tempo fa, notando lo spessore delle tematiche e degli aspetti più puramente cinematografici di un film passato sostanzialmente sotto traccia in Italia. A qualche mese dalla sua pubblicazione e con un riconoscimento ormai di portata globale è importante riflettere più approfonditamente sulle suggestioni di carattere politico e sociale che emergono da questa pellicola, ma che possono essere difficili da riconoscere senza l’adeguata attenzione.
Per fare ciò ovviamente all’interno
di questo articolo saranno presenti SPOILER, quindi è consigliato a chi
non avesse visto il film di non andare avanti con la lettura.
La premessa fondamentale è quella che
emerge anche dal precedente articolo: Parasite non è un film che ha la
pretesa di fare politica. Si limita alla descrizione della società, con
le sue impalcature, le sue dinamiche, le sue contraddizioni. Nel fare
ciò, oltre a riuscire nella difficile impresa di divertire,
intrattenere, emozionare e far riflettere, fa emergere degli spunti e
delle considerazioni fortemente politiche sulla società in cui viviamo,
essendo questa caratterizzata dal conflitto di classe come emerge dalla
pellicola.
La storia ruota attorno alle vicende di
due famiglie: la famiglia Kim, poverissima, costretta a vivere in un
seminterrato nell’estrema periferia di Seul e la ricchissima famiglia
Park, che vive una vita piena di agi all’interno di una villa
localizzata nei quartieri più benestanti della capitale sudcoreana.
L’incipit già di per sé ci mette davanti alla realtà della società della
Corea del Sud, caratterizzata da un capitalismo predatorio e da una
fortissima polarizzazione della ricchezza in costante crescita negli
ultimi anni. Una diseguaglianza che si riflette anche nell’ambito
dell’istruzione, con enormi barriere all’accesso di carattere economico.
All’inizio del film, infatti, Min-hyuk,
ricco migliore amico del protagonista Ki-woo, offre a quest’ultimo la
possibilità di sostituirlo come insegnante di inglese della giovane
figlia dei Park. Tuttavia, Ki-Woo non possiede un titolo universitario,
non potendosi permettere gli studi. Per far fronte a tale situazione e
poter lavorare presso la famiglia Park il giovane è costretto a
falsificare, con l’aiuto della sorella, un diploma che possa legittimare
le sue conoscenze. L’offerta di Min-hyuk è accompagnata dal dono di una
pietra appartenuta al nonno, dal fortissimo valore simbolico. Il sasso
diventa una vera e propria ossessione per Ki-Woo. Una sorta di oggetto
in grado di farlo sentire parte di un mondo per lui lontano e
immaginifico: quello dell’alta borghesia. In lui crea enorme stupore e
meraviglia a partire da meccanismi subconsci: rappresenta un oggetto di
per sé inutile, totalmente superfluo e quindi estremamente lontano,
anche nell’immaginario, dal mondo di chi quotidianamente fa enorme
fatica a garantirsi il necessario. Restare attaccato a quella pietra
diventa un modo per Ki-Woo di illudersi di appartenere, anche in minima
parte, a un mondo fantastico che non è il suo. Non a caso si aggrappa
compulsivamente alla pietra quando la realtà comincia a infrangere i
sogni e il distacco dall’oggetto avviene in maniera potentemente
simbolica nel momento in cui vengono meno le illusioni.
Con l’avanzare della trama tutta la
famiglia Kim riesce a farsi assumere dalla famiglia Park, talmente
inebriata da una vita fatta di lusso e frivolezze da non accorgersi
minimamente di ciò che accade all’interno della propria casa. Viene
rappresentato come la ricchezza porti i Park a muoversi quasi su una
dimensione altra rispetto ai Kim. Un elemento esplicitato dal ripetersi
di affermazioni assurde da parte del signor Park, che a più riprese
afferma a chiare lettere di sentire puzza quando è in vicinanza di
persone povere, incluso il signor Kim. La rappresentazione di una
borghesia che si sente ontologicamente differente rispetto a coloro che
sfrutta, considerati costantemente come una merce da trattare
esclusivamente su un piano economico. Emblematica è a tal proposito la
frase “consideralo parte del tuo lavoro”, che il signor Park rivolge al
signor Kim per convincerlo a fare cose da quest’ultimo poco apprezzate.
Una frase che rivela la vera natura della borghesia: non credulona e dai
modi innocenti e gentili, ma calcolatrice e riproduttrice di un sistema
basato su dominati e dominanti. Alla luce di ciò appare perfetta la
scelta di usare questa frase come innesco della detonazione irrazionale
del signor Kim alla fine del film.
Nel corso del film emerge un’altra
tematica fondamentale: quella della lotta tra poveri che favorisce gli
oppressori. Per favorire l’assunzione della madre, infatti, Ki-woo e gli
altri Kim si ingegnano per far licenziare la precedente domestica. Solo
in seguito si scoprirà che il marito di questa vive in maniera disumana
e surreale nello stanzino dei Park, da lui venerati in maniera
pressoché fanatica nonostante questi ne ignorino l’esistenza stessa e
disprezzino tutto ciò che incarna. Questa lotta, che viene rappresentata
giustamente in maniera totalmente folle, irrazionale e devastante,
porta all’accelerazione drammatica della vicenda. Ki-woo esce
dall’illusione, capisce l’impossibilità di pianificare un futuro
migliore in una società come quella in cui vive e ne esce distrutto. I
poveri arrivano a uccidersi tra di loro, pur di restare aggrappati a
quelle briciole che cadono dal vertice della piramide presieduta dai
Park.
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Fonte: Senza Tregua
Autore: Enrico Bilardo - redazione Senza Tregua
Fonte: Senza Tregua
Autore: Enrico Bilardo - redazione Senza Tregua
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia.
Articolo tratto interamente da Senza Tregua
Le petit chat di Edmond Rostand
Le petit chat
E’ un gattino nero, sfrontato, oltre ogni dire,
Lo lascio spesso giocare sul mio tavolo.
A volte vi si siede senza far rumore,
Quasi un vivente fermacarte.
Gli occhi gialli e blu sono due agate.
A volte li socchiude, tirando su col naso,
Si rovescia, si prende il muso tra le zampe,
pare una tigre distesa su di un fianco.
Lo lascio spesso giocare sul mio tavolo.
A volte vi si siede senza far rumore,
Quasi un vivente fermacarte.
Gli occhi gialli e blu sono due agate.
A volte li socchiude, tirando su col naso,
Si rovescia, si prende il muso tra le zampe,
pare una tigre distesa su di un fianco.
Ma eccolo ora – smessa l’indolenza -
Inarcarsi – somiglia proprio ad un manicotto;
E allora, per incuriosirlo, gli faccio oscillare davanti,
Appeso ad una cordicella, un mio turacciolo.
Fugge al galoppo, tutto spaventato,
Poi ritorna, fissa il turacciolo, tiene un po’
Sospesa in aria – ripiegata – la zampetta,
poi abbatte il turacciolo, l’afferra; lo morde.
Allora, senza ch’egli la veda, tiro la cordicella,
ed il turacciolo si allontana, e il gatto lo segue,
descrivendo dei cerchi con la zampa,
poi salta di lato, ritorna, fugge di nuovo.
Ma appena gli dico “Devo lavorare,
vieni, siediti qua, da bravo!” si siede..
E mentre scribacchio sento
che si lecca col suo lieve struscio molle.
Inarcarsi – somiglia proprio ad un manicotto;
E allora, per incuriosirlo, gli faccio oscillare davanti,
Appeso ad una cordicella, un mio turacciolo.
Fugge al galoppo, tutto spaventato,
Poi ritorna, fissa il turacciolo, tiene un po’
Sospesa in aria – ripiegata – la zampetta,
poi abbatte il turacciolo, l’afferra; lo morde.
Allora, senza ch’egli la veda, tiro la cordicella,
ed il turacciolo si allontana, e il gatto lo segue,
descrivendo dei cerchi con la zampa,
poi salta di lato, ritorna, fugge di nuovo.
Ma appena gli dico “Devo lavorare,
vieni, siediti qua, da bravo!” si siede..
E mentre scribacchio sento
che si lecca col suo lieve struscio molle.
Edmond Rostand
Proverbio del giorno
Al buio tutti i gatti sono bigi.
domenica 16 febbraio 2020
So che la notte...
"So che la notte non è come il giorno: che tutte le cose sono diverse, che le cose della notte non si possono spiegare nel giorno perché allora non esistono, e la notte può essere un momento terribile per la gente sola quando la loro solitudine è incominciata."
Ernest Hemingway
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Virgilio di Giosuè Carducci
Virgilio
Come, quando su' campi arsi la pia
Luna imminente il gelo estivo infonde,
Mormora al bianco lume il rio tra via
Riscintillando tra le brevi sponde;
E il secreto usignuolo entro le fronde
Empie il vasto seren di melodia,
Ascolta il viatore ed a le bionde
Chiome che amò ripensa, e il tempo oblia;
Ed orba madre, che doleasi in vano,
Da un avel gli occhi al ciel lucente gira
E in quel diffuso albor l'animo queta;
Ridono in tanto i monti e il mar lontano,
Tra i grandi arbor la fresca aura sospira:
Tale il tuo verso a me, divin poeta.
Giosuè Carducci
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