martedì 31 gennaio 2017
lunedì 30 gennaio 2017
Bretagna
2017 Carte postale bretagne from Animal 360 on Vimeo.
Photo e video credit Animal 360 caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
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Valencia in timelapse
TIMELAPSE VALENCIA from Javier Barberán Ferrer on Vimeo.
Photo e video credit Javier Barberán Ferrer caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
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Comunicato Medici Senza Frontiere: l’ordine esecutivo di Trump condannerà molte persone a restare bloccate in zone di guerra
L’ordine
esecutivo del presidente Donald Trump, che sospende il programma di
reinsediamento dei rifugiati negli Stati Uniti, è un atto disumano
contro persone che fuggono da zone di guerra. Chiediamo l'immediato
ripristino del programma.
“Le nostre equipe sul terreno vedono ogni giorno persone che cercano
disperatamente sicurezza di fronte a frontiere chiuse o confinate in
zone di guerra da cui non possono fuggire” afferma Jason Cone, direttore
esecutivo di MSF negli USA. “Sbarrare le porte degli Stati Uniti, dove
per anni l’ingresso dei rifugiati è stato rigorosamente controllato,
mina il concetto basilare che le persone devono poter fuggire per
salvarsi la vita.”
Il divieto di ingresso a tempo indeterminato per i siriani è
particolarmente deleterio per milioni di persone che sono fuggite a
violenze agghiaccianti. Quasi 5 milioni di siriani sono fuggiti in paesi
confinanti, come il Libano e la Giordania, che hanno meno abitanti di
molti stati americani, mentre tutti gli Stati Uniti ne hanno accolti
finora meno di 20.000. Molti altri siriani sono ancora bloccati nel
proprio paese, di cui decine di migliaia nel deserto vicino alla
frontiera chiusa con la Giordania e in altre zone di frontiera in tutta
l’area.
Di fatto, l’ordine esecutivo di Trump condannerà molte
persone a restare bloccate in zone di guerra, mettendo direttamente in
pericolo le loro vite.
Continua la lettura su Medici Senza Frontiere
Citazione del giorno
"Amo le cose vere, non amo le parrucche, figuriamoci le maschere!
L'unica maschera concessa nella vita è nascondere il proprio dolore dietro un sorriso per non perdere la propria dignità."
Alda Merini
domenica 29 gennaio 2017
Vi segnalo (notizie dal web)
Distopia/7 tratto da Nine hours of separation
Vi consiglio di leggere il post, ma anche di seguire questo blog, l'autrice scrive direttamente dagli Stati Uniti e ci sta aggiornando delle proteste contro Trump.
Neve: il silenzio e il grido. Da Gotham uno sguardo alla montagna. Le solite quattro chiacchiere al Webar tratto da La Santa furiosa
Ogni evento naturale in Italia diventa emergenza, questo post scritto in maniera eccellente da Santa, aspetta una vostra opinione in merito.
Le nostre fondamenta tratto da I diari dello scooter
Senza memoria non c'è futuro.
Ogni evento naturale in Italia diventa emergenza, questo post scritto in maniera eccellente da Santa, aspetta una vostra opinione in merito.
Le nostre fondamenta tratto da I diari dello scooter
Senza memoria non c'è futuro.
No time to waste! Appello di alcune ONG europee
Articolo da Cronache di ordinario razzismo
Un folto numero di organizzazioni internazionali lancia un accorato appello. Non c’è altro tempo da perdere, dicono. Ed hanno ragione. Stiamo assistendo, tra l’attonito e l’inerme, alla costruzione di un nuovo muro, questa volta tra Stati Uniti e Messico, annunciato da Trump ieri con proclami che non sono affatto pacifici (“Una nazione senza frontiere non è una nazione. Riprenderemo il controllo dei nostri confini. In America torna la legalità“, ha dichiarato ndr).
Nel frattempo, la Commissione Ue presenta “le possibili azioni a breve e medio termine per affrontare i flussi verso e dall’Africa settentrionale” ipotizzando nuovi muri in mare (sperimentando di fatto una sorta di nuova frontiera sui generis) e siglando accordi con governi non democratici ed alleanze che non tengono affatto conto del rispetto dei diritti umani. Un comunicato firmato da Centro Astalli, Caritas e Migrantes critica i vergognosi accordi con la Libia . Lo stesso fa un comunicato del Comitato 3 ottobre, che abbiamo pubblicato qui.
Le organizzazioni internazionali che hanno sottoscritto l’appello rilanciano per l’ennesima volta l’urgenza di istituire canali umanitari sicuri e legali per i rifugiati: “L’assenza di canali umanitari sicuri per i rifugiati attraverso i quali giungere in Europa ha portato ad una esplosione del traffico di esseri umani, esponendo rifugiati e migranti a gravi abusi e sfruttamento. Ciò è dimostrato dal crescente numero di morti e dispersi in mare a causa delle migrazioni. Secondo le ultime statistiche dell’UNHCR e dell’OIM, più di 5.000 persone sono morte o risultano disperse nel Mediterraneo soltanto nel 2016, confermandosi così come la più sanguinaria delle rotte migratorie marittime di tutto il mondo nel 2016”.
Continua la lettura su Cronache di ordinario razzismo
Fonte: Cronache di ordinario razzismo
Autore: redazione Cronache di ordinario razzismo
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
Articolo tratto interamente da Cronache di ordinario razzismo
Quei luoghi gentili di Oscar Wilde
Quei luoghi gentili
E noi li abbiamo lasciati quei luoghi gentili
Con passo pesante, verso il nuovo calvario,
Di qui osserviamo, come chi allo specchio
Veda il proprio volto,
L'umanità suicida.
Capiamo quali spettri orribili
La mano rossa dell'uomo
Sappia fare sorgere.
Oscar Wilde
Proverbio del giorno
Il lavoro della domenica non fece mai ricco nessuno.
sabato 28 gennaio 2017
8 Marzo: verso lo sciopero internazionale delle donne
Comunicato da NonUnaDiMeno
L’otto marzo la terra trema. Le donne del mondo si uniscono e lanciano una prova di forza e un grido comune: sciopero internazionale delle donne. Ci fermiamo. Scioperiamo, ci organizziamo e ci incontriamo tra di noi. Mettiamo in pratica il mondo in cui vogliamo vivere.
#NoiScioperiamo
Scioperiamo per denunciare:
Che il capitale sfrutta le nostre economie informali, precarie e intermittenti.
Che gli stati nazionali e il mercato ci sfruttano quando ci indebitano.
Che gli Stati criminalizzano i nostri movimenti migratori.
Che guadagniamo meno degli uomini e che il divario salariale tocca, in media, il 27%.
Che non si riconosce il fatto che il lavoro domestico e di cura è lavoro non retribuito, che si somma mediamente per 3 ore in più alle nostre giornate lavorative.
Che questa violenza economica aumenta la nostra vulnerabilità di fronte alla violenza maschile, di cui l’atto estremo più aberrante sono i femminicidi.
Scioperiamo per reclamare il diritto all’aborto libero e perché nessuna sia obbligata alla maternità.
Scioperiamo per rendere visibile che se i lavori di cura non diventano responsabilità di tutta la società noi ci vediamo obbligate a riprodurre lo sfruttamento classista e coloniale tra donne. Per andare a lavorare dipendiamo da altre donne. Per spostarci dipendiamo da altre donne.
Scioperiamo per valorizzare il lavoro invisibilizzato che facciamo, che costruisce reti, sostegno e strategie vitali in contesti difficili e di crisi.
#NonSiamoTutte
Scioperiamo perché mancano le vittime di femminicidio, voci che si spengono violentemente ad un ritmo da brivido di una al giorno solo in Argentina.
Mancano le lesbiche e le transessuali assassinate da crimini di odio.
Mancano le prigioniere politiche, le ricercate, le assassinate nel nostro territorio latinoamericano per difendere la terra e le sue risorse.
Mancano le donne incarcerate per delitti minori che criminalizzano forme di sopravvivenza, mentre i crimini delle multinazionali e del narcotraffico rimangono impuniti perché beneficiano il capitale.
Mancano le morte e le prigioniere per aborti insicuri.
Mancano le desaparecidas.
Di fronte a luoghi che diventano un inferno, ci organizziamo per difenderci e prenderci cura tra di noi.
Di fronte al crimine maschilista e alla sua pedagogia della crudeltà, di fronte all’intento dei mezzi di comunicazione di vittimizzarci e terrorizzarci, trasformiamo il dolore individuale in complicità collettiva e la rabbia in lotta collettiva.
Di fronte alla crudeltà, più femminismo.
#NoiCiOrganizziamo
Noi ci appropriamo degli strumenti dello sciopero perché le nostre domande sono urgenti. Facciamo dello sciopero delle donne una misura ampia e attuale, capace di proteggere le occupate e le disoccupate, le donne senza salario e quelle che prendono un sussidio, le lavoratrici in proprio e le studentesse, perché tutte siamo lavoratrici.
Noi scioperiamo.
Ci organizziamo contro il confino domestico, contro la maternità obbligatoria e contro la competizione tra donne, tutte forme spinte dal mercato e dal modello della famiglia patriarcale.
Ci organizziamo in ogni dove: nelle case, per le strade, sui luoghi di lavoro, nelle scuole, nei mercati, nei quartieri.
La forza del nostro movimento sta nei legami che creiamo tra noi.
Ci organizziamo per cambiare tutto.
#LInternazionaleFemminista
Tessiamo un nuovo internazionalismo.
Dalle situazioni concrete in cui ci troviamo, interpretiamo la congiuntura.
Vediamo che di fronte al rigurgito neo-conservatore, localmente e globalmente il movimento delle donne emerge come potenza di una alternativa.
Vediamo che la nuova “caccia alle streghe”, che ora perseguita ciò che nomina “ideologia di genere”, prova giustamente a combattere e neutralizzare la nostra forza e a spezzare la nostra volontà.
Di fronte alle spoliazioni multiple, alle espropriazioni e alle guerre contemporanee che occupano la terra e il corpo delle donne come territori prediletti di conquista, noi ci accorpiamo politicamente e spiritualmente.
#CiMuoveIlDesiderio
Perché #ViveELibereCiVogliamo, noi ci arrischiamo in alleanza insolite.
Perché noi ci appropriamo del tempo e apriamo spazi di libertà per noi, facciamo dello stare unite un sollievo e una conversazione tra alleate, trasformiamo le assemblee in manifestazioni, le manifestazioni in festa, la festa in un futuro comune.
Perché #SiamoPerNoistesse, questo 8 marzo è il primo giorno della nostra nuova vita.
Perché #CiMuoveIlDesiderio, il 2017 è il tempo della nostra rivoluzione.
Testo originale: https://www.facebook.com/notes/ni-una-menos/llamamiento-al-paro-internacional-de-mujeres-8-de-marzo-2017/588055324718987
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Immagino che sia proprio così la vita...
"Immagino che sia proprio così la vita. Una lunga catena di attimi. E immagino che tutto ciò che si può fare è cercare di viverli uno per uno, senza star troppo a pensare a quelli appena trascorsi o che stanno per arrivare."
Tratto dal libro L'uomo che susssurrava ai cavalli di Nicholas Evans
La Cina mette al bando il commercio di avorio
Articolo da Salva le Foreste
La Cina ha finalmente annunciato che entro la fine del 2017 chiuderà il commercio nazionale di avorio: è una svolta storica che segna la fine del più grande mercato legale di avorio e un maggiore impegno della comunità internazione nel combattere il bracconaggio degli elefanti africani. La prima fase prevede che entro il 31 marzo alcuni negozi che commerciano avorio siano chiusi e restituiscano le loro lincenze, mentre entro la fine dell'anno tutto il commercio di avorio in Cina sarà vietato.
Lo Sze Ping, Direttore di WWF-Cina, ha detto "il WWF plaude la decisione della Cina di mettere al bando il commercio di avorio, questo dimostra la determinazione del governo e la volontà di ridurre la domanda, al fine di salvare gli elefanti africani! La chiusura del più grande mercato d'avorio legale è fondamentale per dissuadere le persone in Cina e nel mondo ad acquistarlo e renderà più difficile ai trafficanti la vendita delle loro scorte illegali"
Durante il meeting degli stati parte della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES) tenuta lo scorso ottobre in Sud Africa, i delegati hanno adottato una risoluzione in cui chiedevano a tutti i paesi in cui è legale il commercio di avorio di chiudere questi mercati e dare il loro contributo fondamentale alla lotta contro il bracconaggio.
"Ora che tre tra i più grandi mercati d'avorio nel mondo - Cina, Hong Kong Sud Africa e Usa - stanno per chiudere, speriamo che anche gli altri Paesi possano seguire il loro esempio", ha detto Lo Sze Ping. "Cina e Stati Uniti hanno dimostrato quanto velocemente questi mercati possano essere messi al bando per garantire un futuro agli elefanti africani".
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Fonte: Salva le Foreste
Autore: redazione Salva le Foreste
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Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 2.5 Italia.
Articolo tratto interamente da Salva le Foreste
Fonte: Salva le Foreste
Autore: redazione Salva le Foreste
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Articolo tratto interamente da Salva le Foreste
La natura della baia di Los Angeles
Scenes From Bahia de Los Angeles, Baja CA (4K UHD) from Roger Uzun on Vimeo.
Photo e video credit Roger Uzun caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
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Galapagos
Galapagos - The Land that Time Forgot (4K UHD) from Roger Uzun on Vimeo.
Photo e video credit Roger Uzun caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons
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venerdì 27 gennaio 2017
Oggi ricordiamo tutti i genocidi del mondo
"Allora per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere questa offesa, la demolizione di un uomo. In un attimo, con intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata: siamo arrivati al fondo. Più giù di così non si può andare: condizione umana più misera non c'è, e non è pensabile. Nulla più è nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero. Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo, rimanga."
Primo Levi
In questo post voglio ricordare tutti i genocidi e le atrocità nel mondo, perché anche se la storia insegna, l'uomo continua a sbagliare.
27 gennaio 1945 - Il campo di concentramento di Auschwitz viene liberato dall'Armata Rossa.
Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Nel novembre 1944, di fronte all'avanzata dell'Armata Rossa, Himmler dà ordine di cessare le esecuzioni nelle camere a gas e di demolirle assieme ai forni crematori, allo scopo di nascondere le prove del genocidio; i nazisti, tuttavia, distrussero solo le camere e i forni di Birkenau, mentre quella di Auschwitz 1 fu adibita a rifugio "antibomba". Sino a quel momento ad Auschwitz erano stati uccisi oltre 1 milione e centomila esseri umani.
Il numero esatto delle vittime di Auschwitz è difficile stabilire con certezza, perché molti prigionieri non sono mai stati registrati e molte prove sono state distrutte dalle SS nei giorni finali della guerra.
Uno studio più ampio fu iniziato da Franciszek Piper il quale ha utilizzato gli orari di arrivi dei treni in combinazione con i dati di deportazione per calcolare che almeno 960.000 morti furono ebrei su 1,1 milioni di decessi totali.
In totale furono deportate ad Auschwitz più di 1 milione e 300.000 persone 900.000 furono uccise subito al loro arrivo e altre 200.000 morirono a causa di malattie, fame o furono uccise poco dopo il loro arrivo.
Il 27 gennaio 1945 il campo fu liberato dalle truppe sovietiche durante la loro rapida avanzata invernale dalla Vistola all'Oder. Il primo reparto che entrò nel campo faceva parte della LX Armata del generale Kurockin del 1° Fronte Ucraino del maresciallo Ivan Konev. Furono trovati circa 7.000 prigionieri ancora in vita. Inoltre, furono trovati migliaia di indumenti abbandonati, oggetti vari che possedevano i prigionieri prima di entrare nel campo e otto tonnellate di capelli umani imballati e pronti per il trasporto.
Auschwitz non fu tuttavia il primo campo di sterminio a essere scoperto: in realtà i sovietici erano già arrivati precedentemente a liberare dei campi come quello di Chełmno e quello di Bełżec ma questi, essendo di sterminio e non di concentramento, erano vere e proprie fabbriche di morte dove i deportati venivano immediatamente gasati, salvando solo poche unità speciali.
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Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
giovedì 26 gennaio 2017
Da domani di anonimo
Da domani
Ma oggi sarò contento.
A che serve essere tristi, a che serve?
Perché soffia un vento cattivo?
Perché dovrei dolermi oggi del domani?
Forse il domani è buono
forse il domani è chiaro.
Forse domani splenderà ancora il sole
e non vi sarà motivo di tristezza.
Da domani sarò triste, da domani.
Ma oggi, oggi sarò contento.
E a ogni amaro giorno dirò:
"Da domani sarò triste. Oggi no"
Anonimo
Rigopiano, non si scava più: nella notte trovati gli ultimi 2 corpi
Articolo da NewsTown
Ad una settimana dalla tragedia, il lavoro dei soccorritori è concluso.
Stanotte, sono stati estratti gli ultimi due corpi senza vita dal cumulo di macerie e neve su quel che resta dell'Hotel Rigopiano di Farindola, travolto - mercoledì scorso - da una valanga di eccezionali dimensioni.
Il bilancio definitivo è di 29 morti e 11 sopravvissuti.
Oltre a Giampiero Parete e Fabio Salzetta, miracolosamente scampati alla slavina, restano dunque nove le persone strappate al buio, estratte dalle macerie dopo essere stati individuati dai soccorritori nella zona delle cucine, sotto un solaio; tra loro, i quattro bambini rimasti sotto la valanga: i piccoli Gianfilippo e Ludovica, figli di Parete, Samuele Di Michelangelo, figlio del poliziotto chietino di servizio a Osimo Domenico e di Marina Serraiocco ed Edoardo Di Carlo, al resort coi genitori Sebastiano e Nadia Acconciamessa. I bimbi sono in buone condizioni: stando ai medici, l'abbigliamento pesante e l'essere rimasti in ambienti chiusi hanno permesso loro di non raffreddarsi troppo e di resistere per due giorni. Salva anche Adriana Vranceanu, la moglie di Parete.
Tra la notte e le prime luci dell'alba di sabato, sono stati tratti in salvo anche Francesca Bronzi, Giampaolo Matrone, Giorgia Galassi e il fidanzato Vincenzo Forti, titolare della pizzeria 'Peter Pan' di Giulianova; i medici hanno definito "buone" le loro condizioni. E' stato rinvenuto senza vita, invece, il corpo di Stefano Feniello; era sulla lista dei sopravvissuti, in un primo momento, tra i cinque che si era detto fossero stati identificati, e la notizia era stata data anche al papà di Stefano: "Prima mi hanno illuso e ora mi chiedono scusa", la disperazione dell'uomo.
Il gruppo si trovava nella zona ricreativa dell'albergo, dove c'erano il bar e la sala biliardo. I vigili del fuoco hanno utilizzato delle sofisticate strumentazioni in grado di localizzare i cellulari dei dispersi con un elevato livello di precisione. Ad aiutarli, il manutentore dell'albergo, Fabio Salzetta, anche lui sopravvissuto: sta indirizzando i soccorritori nelle aree dell'hotel dove si trovavano i clienti prima della slavina, per accelerare le operazioni di soccorso.
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Fonte: NewsTown
Autore: Nello Avellani
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Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Italia.
Articolo tratto interamente da NewsTown
Photo credit TVSEI (https://www.youtube.com/watch?v=6La91fbpbbg) [CC BY 3.0], attraverso Wikimedia Commons
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Proverbio del giorno
Dove non c'è amore, non c'è umanità.
La Corte Costituzionale riscrive l'Italicum
Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto
Mercoledì 25 gennaio 2017
Con un comunicato del pomeriggio del 25 gennaio la Corte costituzionale ha annunciato le sue decisioni sulle questioni di legittimità costituzionale della legge elettorale n. 52 del 2015 (c.d. Italicum), sollevate da cinque diversi Tribunali ordinari. Nel merito, ha accolto le questioni relative al turno di ballottaggio, dichiarando l'illegittimità costituzionale delle disposizioni che lo prevedono.
Ha accolto anche la questione relativa alla disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d'elezione.
Ha dichiarato inammissibili o non fondate tutte le altre questioni.
Ha dichiarato inoltre che, all'esito della sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione.
Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto
Autori: vari
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Articolo tratto interamente da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto
mercoledì 25 gennaio 2017
La libertà
"La libertà non è star sopra un albero
non è neanche avere un'opinione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione."
Giorgio Gaber
Rilasciata la versione 51 di Firefox
L’aggiornamento odierno di Firefox include diverse migliorie per garantire a sviluppatori e utenti un’esperienza online sempre più ricca e più sicura.
WebGL 2 apre le porte del Web a una nuova generazione di grafica 3D
Firefox è il primo browser a supportare il recentissimo standard WebGL 2, che consente agli sviluppatori di utilizzare per la prima volta sul Web soluzioni grafiche 3D di grande impatto. Sviluppato a partire dalle solide basi di WebGL 1, WebGL 2 permette ai creatori di contenuti di sfruttare le più moderne funzioni di rendering accelerato, come il transform feedback, l’expanded texturing o il supporto per il multisampled rendering. Queste nuove funzioni permetteranno di realizzare per il Web contenuti visivi più sofisticati e coinvolgenti.Il set completo di funzioni WebGL 2 è compatibile con le piattaforme Windows, Mac OS e Linux. Invitiamo gli sviluppatori che desiderano sapere di più sullo standard WebGL 2 a leggere l’articolo sul nostro blog Hacks.
Per vedere le potenzialità di WebGL 2 all’opera aggiorna Firefox alla versione 51 e dai un’occhiata alla demo After the Flood di PlayCanvas. Se non hai ancora effettuato l’aggiornamento, ecco un breve video della demo.
Identificazione più semplice dei siti non sicuri
La sicurezza degli utenti è da sempre una priorità per Mozilla, motivo per cui siamo stati tra i più accaniti sostenitori della diffusione del protocollo HTTPS per garantire una navigazione sicura attraverso iniziative come Let’s Encrypt. Il protocollo HTTPS critta la connessione per prevenire furti di dati o manomissioni in tutti i generi di attività online, dalle operazioni di internet banking fino alle conversazioni con gli amici.A partire da oggi Firefox metterà in evidenza come potenziali minacce tutte le pagine web che raccolgono password (come i servizi di posta elettronica o di internet banking) ma non sono protette attraverso HTTPS.
Finora Firefox ha contrassegnato i siti protetti da HTTPS utilizzato l’icona del lucchetto verde nella barra degli indirizzi, mentre i siti non crittati non mostravano icone particolari. Da questo momento in avanti le pagine non crittate saranno invece contrassegnate dall’icona di un lucchetto grigio barrato da una linea rossa nella barra degli indirizzi. In questo modo l’utente sarà più consapevole dei rischi in cui può incorrere su ciascun sito che visita.
Facendo clic sull’icona “i” nella barra degli indirizzi verranno visualizzati i seguenti messaggi di testo: “Connessione non sicura” e “Gli accessi effettuati in questa pagina potrebbero essere vulnerabili”.
In questo articolo trovi ulteriori informazioni su come aiutiamo gli utenti a identificare i siti non sicuri.
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Fonte: Mozilla blog ufficiale
Autore: team di supporto
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Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.
Articolo tratto interamente da Mozilla blog ufficiale
L'Aquila: precipita elicottero del 118
Articolo da PrimaDaNoi.it
L'AQUILA. Un elicottero del 118 è precipitato nell'aquilano intorno alle 12 di martedì, tra L'Aquila e Campo Felice. L'elicottero è caduto in fase di recupero di un ferito su un campo da sci a Campo Felice. L'uomo aveva riportato fratture importanti agli arti e per questo si era deciso di allertare i soccorsi e trasferirlo immediatamente all'ospedale del capoluogo. Ma in pochi istanti la tragedia: a bordo sei persone, ferito compreso, che non hanno avuto scampo quando l'elicottero è precipitato da un'altezza di 600 metri.
Come riferisce l’agenzia Ansa si trattava di un normale volo di soccorso non impegnato né per l'emergenza maltempo né per quella relativa al terremoto. Non faceva inoltre parte degli elicotteri che in questi giorni sono impegnati sulla valanga che ha travolto l'hotel Rigopiano.
SOCCORRITORI PARTITI ANCHE DA PENNE
Un gruppo del Soccorso speleologico alpino dotato di sci, e' partito di gran fretta dal Centro operativo comunale di Penne, quartier generale dei soccorsi per l'Hotel Rigopiano. Ai giornalisti che chiedevano se fosse stato ritrovato uno dei superstiti dalle macerie dell'albergo, hanno risposto che dovevano intervenire in soccorso di un elicottero del 118 nella zona compresa fra Campo Felice e L'Aquila.
FITTA COLTRE DI NEBBIA
Il velivolo, spiegano fonti dei soccorritori, volava in una zona con una fitta coltre di nebbia e nuvole basse. Si è sentito uno schianto e per quasi un'ora si è cercato di localizzare l'elicottero, ma le operazioni sono state rese difficili dalle condizioni meteo avverse.
IN SEI A BORDO
A bordo del velivolo così come disposto dai protocolli di volo, l'equipaggio tipo di un'eliambulanza prevede la presenza a bordo di cinque o sei persone. Si tratta di uno o due piloti, di un tecnico di bordo che svolge anche funzioni di verricellista, di un medico rianimatore, di un infermiere e di un tecnico del soccorso alpino. Il medico a bordo dell'elicottero caduto e il tecnico del soccorso alpino erano rientrati ieri da Farindola per le operazioni che si stanno svolgendo all'hotel Rigopiano. E proprio quel medico non doveva trovarsi oggi in servizio ma questa mattina ha fatto un cambio turno e dunque si è ritrovato sull'elicottero.
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Fonte: PrimaDaNoi.it
Autore: redazione PrimaDaNoi.it
Licenza: Creative Commons (non specificata la versione)
Articolo tratto interamente da PrimaDaNoi.it
Photo credit pierinoinflight caricata su YouReporter
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