"Allora per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere questa offesa, la demolizione di un uomo. In un attimo, con intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata: siamo arrivati al fondo. Più giù di così non si può andare: condizione umana più misera non c'è, e non è pensabile. Nulla più è nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero. Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo, rimanga."
Primo Levi
In questo post voglio ricordare tutti i genocidi e le atrocità nel mondo, perché anche se la storia insegna, l'uomo continua a sbagliare.
Giusto Vincenzo, ricordare per cercare di non ripetere più dovrebbe essere la logica di questa giornata ma è vero la Storia ci dimostra il contrario. Il non arrendersi nella speranza che queste giornate possano davvero anche servire per un futuro migliore è la nostra più forte speranza.
RispondiEliminaSe smetteremo di ricordare faremo il gioco dei negazionisti.
RispondiEliminaMa noi ricorderemo e cercheremo di fare sempre meglio, perché le vittime dei genocidi e la nostra coscienza lo richiedono, e perché viviamo in tempi che sembrano avviarsi a ripetere quell'abominio.
Io non mi arrendo e ogni anno continuo a pubblicare.Buon pomeriggio ciaooooo
RispondiEliminaE quanti sono stati, non solo questo, che li rappresenta tutti.
RispondiEliminaLe parole sono importanti, mai come in questo scritto se ne capisce il motivo.
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