Comunicato da USB
Abbiamo atteso che la fase acuta dell’emergenza che ogni giorno colpisce il nostro paese si mitigasse per inviare una lettera al presidente della repubblica, perché è inconcepibile dichiarare di avere una macchina del soccorso, quando poi dobbiamo attendere mezzi speciali che arrivano da mezza Italia, impiegando pochi uomini già provati da turnazioni ininterrotte.
Riteniamo assolutamente indispensabile un tavolo di discussione sulla pianificazione del soccorso e delle successive attività di protezione civile, con la presenza del presidente della repubblica e la partecipazione del Corpo nazionale VV.F., perché le condizioni in cui operano i Vigili del Fuoco in questi ambiti sono centrali.
L'USB VV.F. ritiene sia arrivato il momento di una svolta concreta e radicale e che non sia più accettabile giustificare sempre tutto con l'“eccezionalità “ degli eventi: di eccezionale ci sono solo i tagli al soccorso.
Più di tre quarti della superficie di questo paese sono occupati da montagne e colline (75,8%) con frequenti alluvioni, frane ed incendi, vulcani ancora attivi e spesso forti terremoti: tutti questi eventi non possono essere classificati come “eccezionali”.
I ritardi nei soccorsi registrati in questi giorni di reale emergenza sono anche frutto di una mancata diffusione territoriale dei centri di soccorso. E' inaccettabile attendere ore ed ore per ricevere il necessario aiuto, anche in situazioni eccezionali come quelle di questi giorni.
L'USB è pronta a discutere ed illustrare le condizioni della prevenzione e del soccorso in Italia alla massima autorità dello stato: ma è importante intervenire immediatamente e non quando i riflettori di stampa e televisione si saranno spenti.
Riteniamo assolutamente necessario avviare un confronto serrato nel paese sul tema della prevenzione prima ancora che dell'intervento di emergenza. Un mutamento culturale radicale che parta ora e che si sviluppi nel tempo, che sia risolutivo, per dare gambe al progetto di prevenzione nel nostro paese: lo dobbiamo a chi purtroppo non riusciamo a salvare, lo dobbiamo alle nostre coscienze!
Riteniamo assolutamente necessario avviare un confronto serrato nel paese sul tema della prevenzione prima ancora che dell'intervento di emergenza. Un mutamento culturale radicale che parta ora e che si sviluppi nel tempo, che sia risolutivo, per dare gambe al progetto di prevenzione nel nostro paese: lo dobbiamo a chi purtroppo non riusciamo a salvare, lo dobbiamo alle nostre coscienze!
Abbiamo una SCARSA CLASSE DIRIGENTE.
RispondiEliminaE' inutile dire: Non è il momento di far polemiche...
E quando dovrebbe essere il momento giusto per farle??
Il problema che dopo l'emergenza tornerà tutto come prima.
EliminaPurtroppo, non solo, non c'è nemmeno rispetto per l'ambiente e poi come un boomerang le nostre incurie ci ricadono addosso.
RispondiEliminasinforosa
In Italia abbiamo molti rischi e tra l'altro siamo il paese con il numero più alto di abusivismo edilizio.
EliminaPrevenzione? MA quale? In Liguria sono stati giorni di passione sia a levante che a ponente ma non c'erano i mezzi e per tutta risposta il governo accorpa il corpo forestale ai carabinieri. Non parliamo dei VVFF che poverini sono in numero sempre più esiguo sul territorio e sono dei veri eroi sia per il lavoro che fanno, che per le condizioni in cui lo fanno senza dimenticare la miseria che vengono pagati.
RispondiEliminaAnche qui in Emilia, durante il terremoto del 2012, i vigili del fuoco hanno fatto turni massacranti per carenza d'organico e tra l'altro, gli straordinari sono stati pagati molti mesi dopo.
EliminaPurtroppo a ciascuna occasione tragica si ribadisce che manca la programmazione e dunque la prevenzione. Ma non si riesce a cambiare MAI di una virgola il copione -_-
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