Articolo da Radio Città Fujiko
Con il pretesto che la Russia non lo rispetterebbe, gli Stati Uniti hanno annunciato il ritiro dal Trattato Ins sulle armi nucleari, alla base della fine della Guerra Fredda. Ora ci sono sei mesi per confermare la decisione. Il mondo va verso un riarmo nucleare? Lo abbiamo chiesto a Lisa Clark della Rete Italiana Disarmo.
Gli Stati Uniti hanno informato gli alleati della Nato dell'intenzione di ritirarsi dal trattato sui missili nucleari Inf,
cardine della sicurezza europea dalla Guerra Fredda. A confermare la
decisione è stato oggi il segretario di stato americano Mike Pompeo.
All'inizio dello scorso dicembre l'amministrazione Trump aveva detto che avrebbe abbandonato il trattato bilaterale se la Russia non avesse iniziato a rispettarlo, fissando così una sorta di ultimatum che scade domani, 2 febbraio. L'annuncio del ritiro avvia un nuovo periodo, di 180 giorni, per renderlo definitivo.
Firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbačëv, il trattato Inf non è l'unico firmato sul tema della non proliferazione nucleare, ma fu il primo, come ha ricordato ai nostri microfoni l'attivista pacifista Lisa Clark, vipresidente di Beati i Costruttori di Pace ed esponente della Rete Italiana Disarmo. "Quel trattato è la pietra d'angolo per la fine della Guerra Fredda - osserva Clark - e ha fatto storia, anche perché da come è strutturato si capisce che davvero voleva raggiungere lo scopo prefissato, senza alcuna volontà di una parte di imbrogliare l'altra parte".
Quanto alla motivazione addotta dall'Amministrazione statunitense per il ritiro dal trattato, cioè il presunto mancato rispetto degli accordi da parte della Russia, Clark osserva che entrambe le super-potenze avrebbero di che dubitare reciprocamente.
"Però pochi giorni fa, più precisamente il 16 gennaio, la Russia si è offerta di lasciare che gli americani compiano ispezioni, in particolare sulla realizzazione del missime 9m729 Novator".
Continua la lettura su Radio Città Fujiko
Intervento audio su Radio Città Fujiko
Fonte: Radio Città Fujiko
Autore: Alessandro Canella
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.
Articolo tratto interamente da Radio Città Fujiko
All'inizio dello scorso dicembre l'amministrazione Trump aveva detto che avrebbe abbandonato il trattato bilaterale se la Russia non avesse iniziato a rispettarlo, fissando così una sorta di ultimatum che scade domani, 2 febbraio. L'annuncio del ritiro avvia un nuovo periodo, di 180 giorni, per renderlo definitivo.
Firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbačëv, il trattato Inf non è l'unico firmato sul tema della non proliferazione nucleare, ma fu il primo, come ha ricordato ai nostri microfoni l'attivista pacifista Lisa Clark, vipresidente di Beati i Costruttori di Pace ed esponente della Rete Italiana Disarmo. "Quel trattato è la pietra d'angolo per la fine della Guerra Fredda - osserva Clark - e ha fatto storia, anche perché da come è strutturato si capisce che davvero voleva raggiungere lo scopo prefissato, senza alcuna volontà di una parte di imbrogliare l'altra parte".
Quanto alla motivazione addotta dall'Amministrazione statunitense per il ritiro dal trattato, cioè il presunto mancato rispetto degli accordi da parte della Russia, Clark osserva che entrambe le super-potenze avrebbero di che dubitare reciprocamente.
"Però pochi giorni fa, più precisamente il 16 gennaio, la Russia si è offerta di lasciare che gli americani compiano ispezioni, in particolare sulla realizzazione del missime 9m729 Novator".
Continua la lettura su Radio Città Fujiko
Intervento audio su Radio Città Fujiko
Fonte: Radio Città Fujiko
Autore: Alessandro Canella
Licenza:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.
Articolo tratto interamente da Radio Città Fujiko
Amerikani!
RispondiEliminaSoffiano brutti venti.
EliminaGrazie per l'approfondimento.
RispondiEliminaUn grazie a te.
EliminaSento che ci ripenseranno^^
RispondiEliminaMoz-
Speriamo!
EliminaSperiamo bene.
RispondiEliminasinforosa
Un periodo non troppo bello.
EliminaSperiamo ci ripensino, anche se non è molto probabile che succeda. Certo con un Deficiente come Trump nella posizione di presidente degli Stati Uniti, era facile che succedesse purtroppo. E' Presidente da circa due anni ed ha fatto quasi solo scelte ignoranti, stupide e controproducenti, non solo per l'America ma purtroppo anche per il resto del Mondo
RispondiEliminaSi rischia un conflitto nucleare.
Elimina