domenica 23 giugno 2019

Le cicale di Giosuè Carducci


Le cicale

Cominciano agli ultimi di giugno, nelle splendide
mattinate; cominciano ad accordare in lirica
monotonia le voci argute e squillanti.

Prima una, due, tre, quattro, da altrettanti alberi;
poi dieci, venti, cento, mille, non si sa di dove,
pazze di sole; poi tutto un gran coro che aumenta
d'intonazione e di intensità col calore e col luglio, e
canta, canta, canta, sui capi, d'attorno, ai piedi
dei mietitori.

Finisce la mietitura, ma non il coro. Nelle fiere
solitudini sul solleone, pare che tutta la pianura
canti, e tutti i monti cantino, e tutti i boschi cantino...


 Giosuè Carducci


4 commenti:

  1. Caro Vincenzo, la poesia mi porta indietro, quando da ragazzino ascoltavo le cicale, quel canto così bello io rimanevo ore ad ascoltare, oggi sono scomparse!!!
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. I versi degli animali sono una vera poesia.
    Buona domenica

    RispondiElimina

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