lunedì 12 ottobre 2015

La strage di Ankara

https://www.flickr.com/photos/jonnydickens/22087412276/
 
Articolo da Radio Onda d’Urto
 
La strage di sabato 10 ottobre ad “sarebbe stata compiuta da due attentatori kamikaze”.

A dirlo ufficialmente stamattina, lunedì 12 ottobre, il governo turco, che dopo ore di versioni contrastanti, smentite, accuse velate alla stessa sinistra, ora sceglie come versione ufficiale quella più comoda: i kamikaze. Che, da morti, ovviamente, non possono più parlare.

La credibilità di nel paese però è più bassa che mai. Ieri, domenica, il giorno dopo la strage di Ankara con i suoi 128morti e 500 feriti, la Turchia è scesa in piazza per ricordare le vittime e protestare contro il governo, a meno di tre settimane dalle cruciali elezioni politiche. In migliaia si sono radunati nella piazza Sihhiye, dove si sarebbe dovuta svolgere la manifestazione per chiedere la fine del conflitto con il Pkk curdo. Un corteo che ha preso di mira il presidente Recep Tayyip Erdogan, accusato di fomentare il caos per recuperare sostegno in vista del voto anticipato del primo novembre. “Lo Stato che ha informazioni su ogni uccello che vola non è stato capace di prevenire un massacro nel cuore di Ankara. Avete le mani sporche di sangue”, ha attaccato il leader del partito filo-curdo , Selahattin Demirtas.

Da ieri (domenica) manifestazioni contro lo “Stato assassino” si succedono in tutto il Paese, con scontri e coprifuoco nel sudest turco, dove pure il cessate il fuoco temporaneo annunciato ieri dal Pkk regge nonostante la Turchia continui le sue operazioni militari. Nella notte 49 guerriglieri curdi sono stati uccisi da nuovi bombardamenti nella regione e in nord Iraq, mentre 2 soldati sono morti in scontri a fuoco nella provincia di Erzurum.
 
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Fonte: Radio Onda d’Urto


Autore: redazione Radio Onda d’Urto


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Articolo tratto interamente da Radio Onda d’Urto 


Photo credit Jonny Dickens caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons

 
 

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