venerdì 16 ottobre 2015
I principali contenuti della legge di stabilità 2016
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Il consiglio dei ministri ha varato la legge di stabilità 2016. La manovra ammonterà a una cifra compresa tra i 27 e i 30 miliardi. Il valore definitivo dipenderà dal riconoscimento in sede europea di un margine di flessibilità pari allo 0,2 per cento del pil (circa 3 miliardi di euro), chiesto alla luce della crisi dei migranti. In generale, sono previsti molti provvedimenti in materia di fisco e di spesa pubblica, a cominciare dall’abolizione delle tasse sulla prima casa. Tra le misure previste, c’è anche il part time per i lavoratori che hanno più di 63 anni (al posto dell’uscita anticipata dal lavoro) e un intervento fiscale in due tempi per le imprese: prima attraverso i cosiddetti “superammortamenti” e poi con il taglio dell’Ires, l’imposta sul reddito delle società. Ecco le principali novità della manovra, che passa ora all’esame del parlamento e delle istituzioni europee.
Abolizione delle tasse sulla prima casa. Sulla prima casa sarà cancellata la Tasi, mentre su ville e case di lusso, oltre alla Tasi, sparirà anche l’Imu. Lo sgravio totale dell’Imu riguarderà anche i terreni agricoli e i macchinari “imbullonati” al suolo nelle grandi fabbriche. La riduzione delle imposte sulla casa costerà nel complesso quasi cinque miliardi di euro, che verranno integralmente rimborsati dallo stato ai comuni, in modo che non siano più costretti a compensare il mancato gettito con l’aumento di altre imposte, come quelle sulle seconde o sulle terze case. Presentando la manovra, il presidente del consiglio Matteo Renzi ha anche annunciato un intervento straordinario per assicurare una maggiore efficienza energetica ed edilizia alle case popolari.
Taglio dell’Ires. La tassa sui profitti delle imprese sarà ridotta dal 27,5 per cento al 24 per cento, ma solo a partire dal 2017. L’intervento potrebbe essere anticipato al 2016, se le istituzioni europee dovessero approvare la clausola per gli eventi eccezionali – in questo caso la crisi dei migranti – che consentirà una maggiore flessibilità agli obiettivi di bilancio pari allo 0,2 per cento del pil. Se Bruxelles dira di sì, le misure previste per il 2017 saranno anticipate al 2016, ha spiegato Renzi, citando in particolare l’Ires e ulteriori investimenti sull’edilizia scolastica.
I “superammortamenti”. Tra gli incentivi alle imprese, il governo ha annunciato l’introduzione di una deduzione dalle tasse per gli acquisti di macchinari effettuati tra l’ottobre del 2015 e la fine del 2016. Le aziende che investono nelle nuove strumentazioni potranno ammortizzare il 140 per cento del loro valore.
Nessun aumento dell’iva e delle accise. Le clausole di salvaguardia previste dalle precedenti manovre sono state azzerate, scongiurando aumenti sia dell’iva sia di molte accise (che sarebbero ammontati a circa 16,9 miliardi di euro).
Canone Rai. La tassa è stata abbassata da 113 a 100 euro e arriverà con la bolletta, per abbattere l’evasione. Dal 2017 il canone scenderà a 95 euro.
I bonus per le ristrutturazioni. Gli incentivi alle ristrutturazioni edilizie, i cui costi possono oggi essere detratti dall’Irpef per una quota del 50 per cento, dovrebbero essere prorogati per un altro anno. Stesso discorso per le detrazioni legate agli interventi sul risparmio energetico, che dovrebbero rimanere al 65 per cento per un anno ancora.
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Fonte: Internazionale
Autore: redazione Internazionale
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Articolo tratto interamente da Internazionale
1 commento:
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solo una cosa... togliere la tassa sulla prima casa a tutti non ha senso secondo me, mi vengono in mente parecchi elusori che intestano case a destra e a sinistra in modo da non figurare come possessori di seconde case...
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