giovedì 16 febbraio 2023

Pablo Neruda: l'inganno della gentilezza



Articolo da Outras Palavras

Questo articolo è stato tradotto automaticamente. La traduzione rende il senso dell’articolo, tuttavia consigliamo di leggere il testo originale su Outras Palavras

Esperti internazionali confermano un sospetto vecchio di decenni: il poeta è stato avvelenato dalla dittatura cilena. In questo testo afferma: è necessario indurire la parola in modo che “gentilezza” sia la forza degli insubordinati e non il rifugio dei codardi

Questo lunedì (13/2), esperti di quattro paesi hanno sottolineato: il poeta-diplomatico cileno Pablo Neruda, premio Nobel per la letteratura, è stato avvelenato. Nonostante i dubbi che sempre aleggiavano sulle circostanze della morte dell'artista, la versione ufficiale era che fosse stata causata da un cancro alla prostata. Vicino a Salvador Allende, il poeta morì all'età di 69 anni, il 23 settembre 1973, appena 12 giorni dopo il colpo di stato del generale Augusto Pinochet. La riesumazione delle sue spoglie fu disposta dalla Giustizia cilena 10 anni fa, dopo che l'autista dello scrittore riferì che Neruda, prima di morire, aveva ricevuto un'iniezione mentre dormiva presso la clinica dove era ricoverato.

Rafforziamo la gentilezza, amici. È anche gentile, il fendente che fa rosicchiare e sobbalzare le bestie: la fiamma nelle selve incendiata perché gli aratri gentili possano spaccare la terra.
Rafforziamo la nostra bontà, amici. Non c'è più una persona pusillanime dagli occhi acquosi e parole dolci, non c'è più un cretino con intenzioni sotterranee e un gesto condiscendente che non prende la bontà, da te concessa, come una porta chiusa a qualsiasi penetrazione del nostro esame. Nota che dobbiamo chiamare buoni coloro che hanno un cuore retto e coloro che non sono flessibili e sottomessi.

Nota che la parola sta diventando accogliente alla complicità più vile, e confessa che la bontà delle tue parole è stata sempre – o quasi sempre – una bugia. A volte dobbiamo smettere di mentire, perché, alla fine, dipendiamo solo da noi stessi, e ci mortifichiamo costantemente da soli con la nostra falsità, vivendo così chiusi tra le mura della nostra stupida stupidità.

I buoni saranno quelli che si libereranno più rapidamente da questa spaventosa menzogna e sapranno esprimere la loro indurita gentilezza verso chiunque lo meriti. Gentilezza che muove, non con qualcuno, ma contro qualcuno. Gentilezza che non aggredisce né lecca, ma che sventra e combatte perché è l'arma stessa della vita.

E così, solo chi ha il cuore retto, l'inflessibile, l'insottomesso, il migliore sarà chiamato buono. Rivendicheranno la bontà marcita da tanta bassezza, saranno il braccio della vita e i ricchi di spirito. E loro, solo loro, sarà il regno della terra.

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Fonte: Outras Palavras

Autore: Outras Palavras

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Articolo tratto interamente da 
Outras Palavras



1 commento:

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