giovedì 9 febbraio 2023

Aumenta la povertà, ma sempre meno assistenza



Articolo da Citta` Futura on-line

Nelle società dell’area geografica europea e nell’attualità dell’oggi, i sistemi di sicurezza sociale e i servizi socio-sanitari costituiscono una vasta sfera del vivere sociale: risultano essere un insieme di strutture e di apparati complessi sia da un punto di vista organizzativo che interpretativo.

I contenuti e i significati del termine “ assistenza” si sono evoluti storicamente con molta lentezza nel corso dei secoli e le loro radici materiali e di senso si ritrovano in termini più antichi quali: carità-elemosina-beneficenza- opere di misericordia. Altre parole sono: Opera Pia – Hotel Dieu- ospizio- confraternita. E’ dell’inizio dell’800 il concetto di filantropia e ricordiamo, poi, che Cavour definiva l’intervento pubblico come “ carità legale”. Nel 1886 venne regolato con la legge n. 3818 il funzionamento delle gloriose SOMS; infine il termine “assistenza” entra nel linguaggio legislativo italiano con la trasformazione delle congregazioni di carità in enti comunali di assistenza ( le famose ECA) e solo nel dopo guerra si fa strada il concetto di Assistenza Sociale.

E’ noto che esiste ( almeno finora ) una stretta relazione fra sviluppo economico, mercato del lavoro e assistenza. La Povertà- come la ricchezza- appartiene a quel linguaggio corrente sulla società che raramente serve a spiegare qualcosa e che, piuttosto, attende di essere spiegato. Si può sostenere che nella storia indicava prevalentemente uno stato di debolezza, di carenza, di insufficienza, di privazione rispetto a ciò che era considerato il modo di vivere più in generale di una data società. Il termine vene ad assumere anche, lo si ricordava prima declinando alcuni sostantivi, sentimenti ed atteggiamenti: la compassione, la pietà ma anche il disprezzo e la paura.

Ricordiamo, poi ancora, che la “povertà” fu e d è oggetto delle concezioni e / o ideologie dei dominanti: la miseria come condizione umana, un fenomeno naturale ed inevitabile etc..

La problematica della povertà, delle sue cause e dei mezzi per combatterla è stata oggetto di diverse e continue ricerche empiriche. Gli economisti inglesi Adam Smith, Malthus, Ricardo e anche il Moro collegavano, è noto, la povertà al funzionamento del sistema economico.

Oggi, in linea di massima molti, riconoscono che la diversa distribuzione dei beni materiali ed immateriali dal livello d’istruzione, all’occupazione, dal tipo di lavoro svolto, alle risorse economiche di cui si dispone, influenza l’effettivo esercizio e l’effettiva parità dei cittadini di fronte alle possibilità offerte dalla società.

L’esperienza quotidiana rende evidente, credo alla maggioranza dell’umanità, la connessione esistente tra la disuguaglianza nel godimento dei beni disponibili in una società ricca e l’esercizio concreto della libertà, intesa non solo nei suoi aspetti giuridici e politici, ma nella possibilità di scegliere e progettare la propria vita e quella dei propri figli.

Come mai, ancora oggi, non si garantisce nel nostro paese a tutti il raggiungimento di un traguardo, costituito non da un “minimo vitale” ma da una soglia adeguata di benessere intesa nel senso di possibilità nel partecipare ai molteplici beni che sono patrimonio della società ossia a quei diritti e doveri che la “Costituzione di carta” reca solennemente scritti e che solo spesso celebriamo con parole retoriche e a volte stucchevoli?

E’ bene, ancora ricordare, che il sistema di protezione sociale in Italia non è nato da un progetto organico adottato in un determinato momento storico, solo negli anni ottanta furono elaborati progetti di riforma di importanti parti dell’intervento sociale, ispirati al duplice criterio dell’ estensione universalistica delle prestazioni e della loro selettività in base alle condizioni economiche dei destinatari.

Se lo Stato si ponesse l’obiettivo di realizzare una maggiore giustizia sociale e con essa di dare un contenuto pieno ed effettivo alla libertà, sarebbe necessario attribuire finalità redistributive ad un ampio spettro di politiche sociali ed un ambito in cui la redistribuzione può dispiegare i suoi effetti più immediati è quello delle agevolazioni monetarie sotto forma sia di trattamenti fiscali, sia di trasferimenti diretti di reddito.

La soglia di povertà assoluta rappresenta il valore monetario, ai prezzi correnti, del paniere dei beni e servizi considerati essenziali per ciascuna famiglia, definita in base all’età dei componenti, all’area geografica e alla tipologia del comune di residenza. Un esempio : famiglia composta da 4 membri , due dei quali adulti genitori al di sotto dei 59 anni, due figli minori di cui uno adolescente, abitanti al Nord in un comune superiore ai 50.000 ab. è E. 1684,39 (Istat 2021).

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Fonte: Citta` Futura on-line


Autore: 
Margherita Bassini

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Articolo tratto interamente da Citta` Futura on-line



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