Questo post, partecipa all'iniziativa lanciata da Daniele Verzetti il Rockpoeta, contro la violenza sulle donne.
Per maggiori dettagli:
https://agoradelrockpoeta.blogspot.com/2021/03/everyday-is-right-day-me-and-gun-tori.html
Partecipano a questa iniziativa, i seguenti blog/siti:
L'Agorà
Doremifasol, libri e caffè
Il blog di Gus
Postodibloggo
Web sul blog
Lilladoro
Myrtilla's house
Articolo da Global Voices
In Messico, vengono assassinate [es, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] 10 donne al giorno. Organizzazioni femministe ed artisti denunciano
questo panorama violento che si ritrova tanto in casa quanto in strada,
nonché la mancanza di risposta politica. Attraverso la sua
associazione, il fotografo Pablo Tonatiuh Álvarez Reyes intende dare uno
sguardo metaforico alle uccisioni, per risvegliare dal torpore quei
messicani che provano indifferenza di fronte alla morbosità di
comunicati stampa pietosamente ripetitivi.
Álvarez Reyes ha scelto la metafora della sirena nel suo progetto
fotografico, perché questo essere mitologico “ha sempre avuto un
utilizzo maschilista nelle riproduzioni pittoriche nel corso della
storia dell’arte,” questo mi dice via email.
Sono
rappresentazione della tentazione sessuale, a cui gli uomini devono
resistere per mantenere la retta via; ovvero, vengono prese in
considerazione solo in relazione all’uomo, senza tenere in conto la loro
morale o le loro tentazioni.
È a questo che ha voluto dare una rappresentazione simbolica, infatti nella serie fotografica:
Sono
vittime di un sistema che le vende, compra, ingabbia ed uccide,
considerandole esseri inferiori, assoggettate alla volontà degli altri.
Pur essendo il “Proyecto Sirenas” rivolto ad un pubblico diverso, Álvarez Reyes aggiunge di essere
Interessato
a dialogare con gli uomini, poiché è di vitale importanza che noi
uomini assumiamo un ruolo attivo e critico nella lotta contro ogni
sistematizzazione che perpetua la violenza sulle donne.
Le
foto di Álvarez Reyes, tredici in tutto, ritraggono una serie di
donne-pesce in differenti situazioni disumanizzanti. Molte possono
risultare dure da guardare, ma mettono in risalto la vulnerabilità della
donna ed il modo in cui, secondo la visione dell’artista, viene vista
all’interno della società messicana: come carne.
Le
foto hanno la caratteristica di mostrare le modelle seminude, il che
spinge a chiedersi perché voler mostrare le donne in questo modo, dato
che alcuni potrebbero percepire anche in questa scelta una visione tutta
al maschile della tematica. Álvarez Reyes risponde dicendo di aver
scelto di rimanere fedele all’immagine della sirena, metà umana e metà
pesce, evitando così contaminazioni legate ad un’immagine della sirena
romanticizzata dalla cultura pop ed evidenziando che le persone
violentate sono donne reali.
Mamma mia che numeri, io sapevo che in Honduras ne viene uccisa una ogni 23 ore ma qui i dati sono ancora più drammatici e sconvolgenti. Quelle croci rosa sono un autentico pugno nello stomaco.
RispondiEliminaMolte scappano negli Stati Uniti per sfuggire dai loro aguzzini.
EliminaNumeri allucinanti, comprerò il libro fotografico se uscirà.
RispondiEliminaUna piaga senza fine.
EliminaMamma mia,è un'ecatombe,noi siamo impotenti.Ho i miei dubbi che inasprendo le pene la situazione migliori!
RispondiEliminaBisogna cambiare la cultura di questa società.
Eliminaricordiamolo sempre
RispondiElimina👍
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