Articolo da La chiave di Sophia
A volte ci dimentichiamo di sognare, e non perché non pensiamo più al futuro, ma perché siamo troppo occupati ad organizzarlo, programmarlo e scandirne le tempistiche. Sembra quasi che il tempo di fantasticare abbia una scadenza specifica nella vita di ognuno di noi: si smette perché “non c’è più tempo” e quindi gli unici sogni che ci permettiamo sono quelli che iniziano quando spegniamo la luce. Tuttavia, sarebbe davvero ingiusto declassare i sogni notturni a strane immagini caotiche dopo secoli di ricerche. Nel II secolo, i Greci manifestavano grandissimo interesse nei confronti dei sogni, ritenuti in grado di predire il futuro, se uniti alla simbologia. Proprio per questo, la figura dell’interprete dei sogni era considerata quasi sacra e godeva di grandissimo rispetto. Tra questi, uno dei più conosciuti fu Artemidoro di Daldi, scrittore e filosofo che dedicò la sua vita a studiare e riportare nella sua opera Onirocritica1 i sogni di centinaia di persone che si rivolgevano a lui per trovare spiegazioni. La curiosità umana di scoprire quale oscuro significato si celi dietro ai nostri sogni non si è mai spenta nel corso della storia e ancora oggi tutti noi, almeno una volta, abbiamo googlato appena svegli quei ricordi offuscati o consultato un libro, magari comprato qualche tempo fa sperando ci tornasse utile, prima o poi.
Parlando di libri e di sognare, non si può non citare L’interpretazione dei sogni2 di Freud. Secondo lo studioso, i sogni sono una sorta di pulsione che ci spinge verso l’appagamento del desiderio, la ricerca di qualcosa che non ci è concesso quando il Super Ego è vigile. Anche durante la fase REM, ossia quando il sonno è più profondo e quando i sogni si manifestano, continua il conflitto tra il principio primario (il piacere, l’inconscio) e il principio secondario (la realtà, la razionalità) che ci impedisce di fare sogni chiari e riconoscibili. Sembra quindi che la notte sia il momento che ci concediamo per lasciare che tutti i nostri istinti, desideri e segreti escano allo scoperto, o almeno in parte. Spesso ci capita di svegliarci pieni di domande: “perché ho sognato questa persona?” o “cosa ci facevo in quel posto?”; altre volte con un po’ di imbarazzo ci chiediamo se forse non abbiamo mangiato troppo pesante la sera prima; altre ancora siamo semplicemente molto confusi e dimentichiamo quelle immagini psichedeliche in un paio di minuti.
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Fonte: La chiave di Sophia
Autore: Beatrice Pezzella
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Articolo tratto interamente da La chiave di Sophia
io non sogno mai...buona serata
RispondiEliminaBuon pomeriggio.
EliminaHo letto l'articolo sul blog di Sophia, molto interessante!
RispondiEliminaMolto bene.
EliminaCiao Cavaliere, un saluto e un sorriso.
RispondiEliminaRicambio con piacere.
EliminaIl sogno che faccio ora, ad occhi aperti, ben sveglio e cosciente, è tornare alla vita di prima. Quelli mentre dormo, sono vari e raramente li ricordo.
RispondiEliminaNella mia mente ho tanti sogni, tra l'altro non sono solo personali, ma riguardano l'umanità.
EliminaE' difficile sognare, a maggior ragione in questo momento di profondo smarrimento.
RispondiEliminaMa dobbiamo continuare a farlo. A qualsiasi prezzo.
Passerà anche questo brutto periodo.
EliminaBeautiful blog
RispondiEliminaThanks.
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