"I padroni non considerano il lavoratore un uomo, lo considerano una macchina, un automa. Ma il lavoratore non è un attrezzo qualsiasi, non si affitta, non si vende. Il lavoratore è un uomo, ha una sua personalità, un suo amor proprio, una sua idea, una sua opinione politica, una sua fede religiosa e vuole che questi suoi diritti vengano rispettati da tutti e in primo luogo dal padrone."
Giuseppe Di Vittorio
Davvero opportuno ricordare l'appassionato sindacalista che è stato Giuseppe Di Vittorio. Buona domenica.
RispondiEliminaGiusto ricordarlo.
EliminaCi vogliono schiavi ma non credo che funzionerà alla lunga. E purtroppo l'avidità non gioverà a nessuno. Nel frattempo dobbiamo resistere e sperare che l'ipocrisia della politica e la crisi vengano sovvertire. Forse qualcosa si sta muovendo. Vedo timidi segnali...
RispondiEliminaSperiamo bene per il futuro.
EliminaCome non essere d'accordo? Buon primo maggio... in ritardo...
RispondiEliminaAnche a te.
EliminaEh già lo voleva allora e lo vuole anche oggi, oggi che praticamente un lavoratore è più vicino ad essere un servo della gleba che un essere libero e pensante.
RispondiEliminaSempre più precari e con meno diritti.
EliminaQuanto sono lontane le parole di Di Vittorio.
RispondiEliminaLa situazione attuale, non è molto bella.
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