martedì 17 settembre 2013
Gabon: la radioattività colpisce i villaggi
Articolo da Africanews
Gabon 8 agosto 2013 – Situato a 11 km da Moanda, il capoluogo del dipartimento di Lebombi-Leyou (provincia dell’Alto-Ogooué), questo borgo di un centinaio di abitanti vive con una spada di Damocle sulla testa. Lo sfruttamento del manganese da parte della Compagnie minière de l’Ogooué (Comilog) ha delle ricadute ecologiche devastanti. I rivieraschi sono esposti all’inquinamento rappresentato dai minerali presenti nei loro capelli.
Il villaggio di Mikouagna, che si trova nella zona della stazione ferroviaria di Moanda, vive nella quiete che esiste il giorno dopo i lieti eventi. Natacha, una giovane donna di 26 anni, ha partorito una bellissima bambina, una settimana fa. Emilienne, sua madre, ha contrattato un po’ di tempo libero dalla sua agenda per occuparsi innanzitutto della sua nipotina. Intorno alla culla c’è lo stato d’assedio. Più di quaranta litri d’acqua sono depositati affianco del letto della neonata.
I due principali corsi d’acqua dell’area, Moulili e Akini, sono inquinati. Il forte tasso di radioattività dei rifiuti gettati dalla Comilog sarebbe all’origine dell’importante inquinamento dell’ambiente, in particolare della vegetazione, dei fiumi e dell’aria, in violazione delle leggi in vigore. « Non si beve altro che acqua minerale qui. L’acqua del nostro fiume non è più potabile. Un’importante quantità di manganese vi viene sversata », racconta Natacha, che allatta il suo bebé facendole delle carezze.
Con diligenza, la giovane donna ha ricoperto il letto del suo bebé con una plastica ed ha bloccato le fineste della casa di cui lei occupa solo una stanza. La polvere dei rifiuti minerari si solleva spesso col vento prima di diffondersi su tutte le superfici. « I tetti delle case e le foglie degli alberi da frutta sono spesso coperti da depositi di manganese. Tutto è rovinato qui », rincara la partoriente.
Dopo aver preparato il biberon della sua figlioletta, Emilienne prende una cesta piena di bucato sporco tra cui anche le lenzuola quadrate della neonata, prima di dirigersi sulla riva ai bordi del villaggio. « L’unica cosa che possiamo fare con quest’acqua è lavare i panni. Non possiamo più berla. Non possiamo neanche più bagnarci in questo fiume. E’ veramente inquinato. L’anno scorso, la situazione era grave. si vedeva anche del carburante sotto l’acqua », aggiunge la quarantenne, mentre striglia i panni con una spazzola.
PERICOLO. In questa fine mattinata, l’anziano Nzengué, capo del villaggio di Mikouagna, non ha partecipato alle sue occupazioni. Sta pulendo la sua concession, alla vigilia del ritorno della stagione delle piogge. Dopo aver liberato i dintorni di casa sua costruita su un terreno sopraelevato, il patriarca si appresta ad inaffiare le piante avvizzite dal sole della stagione secca.
Il notabile traspira con gocce grosse dopo essersi speso in così tanti sforzi fisici. Sospende momentaneamente il suo compito per riprendere le forze. Le mani posate sulle anche e la schiena rivolta verso la strada, rivolge uno sguardo inquisitore ai dintorni della sua casa. Un istante, i suoi occhi si fermano sulle tombe non cementate, poste all’estremità della sua abitazione.
E’ in questo posto che ha seppellito dei membri defunti della sua famiglia, si dice, in seguito all’inalazione di sostanze chimiche provenienti dall’estrazione di manganese. Ne parla con difficoltà. « Ho perso molti membri della mia famiglia, finanche i nipoti. Li ho seppelliti qui. Il dottore mi aveva detto che aveva contratto delle infezioni polmonari, probabilmente a causa dell’inalazione di aria inquinata », spiega.
« Tutto il nostro ambiente è inquinato. Se appendete una camicia al sole, quando andrete a prenderla ci troverete un deposito di sostanza nerastra. Quando vi pulite le narici con un fazzoletto bianco, constaterete voi stessi la medesima sostanza nerastra. Sono i rifiuti del manganese che evaporano e si diffondo nell’aria. Con ciò non possiamo fare altro che contrarre delle malattie polmonari come quelle che hanno ucciso i miei, » aggiunge.
Diverse famiglie a Mikouagna hanno una particolarità in comune: il pericolo che preme sulle loro teste a causa dell’inquinamento atmosferico, alimentare e idrico, conseguenza delle attività della Comilog, che hanno inquinato i corsi d’acqua, le piantagioni e a causa dell’attività della miniera di manganese e della fabbrica di agglomerazione. L’esistenza di un’esposizione ai minerali si traduce nella presenza di quest’ultimi nei capelli.
La popolazione dell’area della stazione ferroviaria, stimata a più di 225 anime, è quindi esposta alla contaminazione naturale del suolo e delle acque, come lo confermano le analisi dell’acqua e dei vegetali del plateau di referenza e dei vegetali più lontani dalla miniera.
La popolazione dell’area della Moulili subisce una sovraesposizione a causa della polvere e della contaminazione dei prodotti della pesca nelle acque di superficie in contatto con la Moulili o con le acque che emanano CIM.
RADIOATTIVITÀ. Gli abitanti di Mikouagna, tutti quelli del vicino villaggio di Mondzeye, presenterebbero dei livelli elevati di arsenico, bario e manganese rispetto ai valori di riferimento e rispetto agli abitanti di Moanda. La popolazione che abita intorno al ponte della Moulili. Secondo alcune fonti degne di fede, i lavoratori del CIM avrebbero dei livelli molto elevati di minerali nei capelli.
Confrontando questi livelli con quelli di una popolazione non industriale e che vive in una regione mineraria africana – quella della città di Lubumbashi, in Repubblica Democratica del Congo, per esempio – solo i livelli di Bario, Manganese e Mercurio della popolazione di Moanda sono superiori a quelli di Lubumbashi.
Gli abitanti di Mikouagna e Mondzeye sono diventati ipocondriaci. « Ci hanno sacrificati. Lo stato non fa niente per difendere i nostri interessi. Gli interessa solo lo sfruttamento del manganese nel nostro villaggio. Moriamo a fuoco lento. E’ un problema che dura già da diversi anni. E’ conosciuto da tutti i nostri governanti ma costoro non fanno niente per risolverlo », denuncia un notabile della borgata.
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Fonte: Africanews
Autore: Nanita con Jonas Moulenda - koaci.com
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Articolo tratto interamente da Africanews
Photo credit Vincent.vaquin (Opera propria) [CC-BY-SA-3.0], attraverso Wikimedia Commons
1 commento:
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Veramente interessante questo post.
RispondiEliminaTu ci tieni sempre bene informati di tutto!!!
Ciao e buon pomeriggio caro Cavaliere.
Tomaso