sabato 9 ottobre 2021

Lobby nera: l'inchiesta di Fanpage sui nuovi fascisti



Articolo da Volere la luna

Non ci hanno stupito le rivelazioni sulla “Lobby nera” contenute nell’ottimo lavoro d’inchiesta di Fanpage sulla presenza fascista in Fratelli d’Italia e rese pubbliche da La7 la scorsa settimana. Se sorpresa c’è stata (positiva) sta nel fatto che finalmente, dopo un lungo sonno, anche i media mainstream – televisivi e cartacei – sembrano essersi accorti della cosa e della sua intollerabilità.

Non ci ha stupito, quello squarcio nel velo di Maya, perché da lungo tempo avevamo denunciato quel sottofondo nero che sta sotto l’apparenza di normalità dei partiti della destra italiana, non solo quello di Giorgia Meloni ma anche quello di Matteo Salvini. Ce l’avevano insegnato centinaia di fatti “scandalosi”, riportati spesso dagli stessi grandi media e che tuttavia tali sembravano solo a noi, mentre venivano derubricati a episodi “di colore”, bizzarrie personali, macchiette inoffensive dagli stessi giornali che ne pubblicavano la notizia.

Quante braccia alzate nel saluto romano da parte non di semplici militanti ma di assessori o consiglieri comunali e regionali o dirigenti di partito abbiamo visto, nei comizi dei leader, nelle celebrazioni delle foibe, nelle stesse sale consigliari (esemplare il caso di Cogoleto). Quanti appellativi di “camerata!” – con tanto di orgoglioso punto esclamativo -. Quante proposte di intestazione di vie, piazze, giardini, a esponenti del regime in questi anni (Durigon, non dimentichiamolo, è ancora nel gruppo dirigente della Lega di Salvini).

Ancora le ultime elezioni amministrative sono state occasione di conferma di quel costume diffuso: sarà un caso se quella Rachele Mussolini ritratta con in mano un cartello che disconosce il significato del 25 aprile, a Roma ha ottenuto il maggiore numero di preferenze nella lista di Fratelli d’Italia?

E se il neoconsigliere di Fratelli d’Italia a Trieste, appena eletto con il secondo maggior numero di preferenze, appare ritratto in camicia nera e col braccio orgogliosamente teso nel saluto romano, tra un’aquila imperiale e un testone del duce bronzeo (sembra una caricatura ma purtroppo non lo è). E se a Torino (a Torino!) il neoeletto consigliere per Fratelli d’Italia nella circoscrizione 6 (Barriera di Milano, il quartiere in cui poco prima della Liberazione fu massacrato l’operaio Banfo della Fiat Grandi Motori da una squadraccia nera, e dove le lapidi sui partigiani uccisi non si contano) ringrazia con un post su Twitter tutti “i camerati” – che evidentemente non sono pochi – che gli “sono stati vicino” e che gli “hanno dato una mano”.

D’altra parte le liste di Giorgia Meloni avevano già ospitato un altro Mussolini – Caio Giulio Cesare, un nome che è un programma – il quale si distinse per la frase “Il fascismo? Ossessione per ignoranti. Anche Blair ha fatto una guerra sbagliata…”. E l’elenco potrebbe continuare a lungo tanto serialmente ripetitive sono queste esternazioni di “fede”…

Ora gli stessi media che avevano avuto un soprassalto di consapevolezza a caldo, con i 13 minuti di “Piazza pulita” ancora negli occhi e negli orecchi, sembrano ripiegare e placarsi per le ultime, faticose esternazioni di Giorgia Meloni di condanna di “nostalgie, razzismo e antisemitismo”, quasi fossero la restituzione a una innocenza mai perduta. Noi, sia permesso dirlo, non crediamo a quella ricopertura democratica, imposta dalle circostanze e resa inevitabile dal desiderio di rimanere presentabile e accettabile di fronte alle prossime scadenze politiche (in primis l’elezione del Presidente della Repubblica di cui il suo partito aspira a essere nell’ambito dei grandi elettori): “Parigi val bene una messa”. E il nicodemismo è un tratto tipico delle dirigenze politiche di questa destra.

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Fonte: Volere la luna

Autore: redazione 
Volere la luna
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Articolo tratto interamente da Volere la luna


14 commenti:

  1. Sto seguendo su Fanpage.it e siano solo all'inizio.

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    1. Si sospettava da tempo, adesso piena solidarietà ai giornalisti di Fanpage.

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  2. Seguo anch'io, anche se penso che niente e nessuno riuscirà a scalfirli.

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  3. Andavano fermati prima.
    E meno male che l'apologia del fascismo è bandita dalla nostra Costituzione! Che fa il Capo dello Stato, che ne è garante? Si gira dall'altra parte?

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  4. Queste sono le conseguenze del " non aver estirpato la mala pianta" alla radice. I nodi, comunque,vengono al pettine.

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    1. Ieri a Roma si è visto, come il fascismo vive ancora tra noi.

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