Articolo da Agenzia DIRE
ROMA – Dalla commissione Politiche europee del Senato arriva una bocciatura alla proposta europea di riconoscere in tutti i Paesi membri la genitorialità stabilita in uno degli Stati, nell’ottica di un certificato comune di filiazione. La risoluzione di maggioranza, presentata da Fratelli d’Italia, contraria alle indicazioni dell’Ue, è stata approvata con 11 voti favorevoli e 7 contrari. Respinte invece le risoluzioni presentate dalle opposizioni.
LA RISOLUZIONE APPROVATA
“Durante un intenso dibattito in Commissione, è stato segnalato in particolare un nodo relativo al rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità con riferimento al punto specifico della filiazione derivante da maternità surrogata. In tal senso, la risoluzione ha posto come condizione essenziale la necessità di potere invocare in tali casi la clausola dell’ordine pubblico internazionale, ma assicurando nel contempo che sia assicurata ai minori una tutela alternativa ed equivalente, attraverso l’istituto dell’adozione in casi particolari, come affermato di recente dalle nostre giurisdizioni superiori. Il Presidente della 4 Commissione, Sen. Giulio Terzi (FdI) ha salutato con soddisfazione l’esito dell’esame e del voto della risoluzione, sottolineando come in tal modo l’Italia garantisca i diritti di tutti e con ciò si riesca a compiere un passo avanti nella costruzione di uno spazio europeo dei diritti”.
MALPEZZI (PD): “MAGGIORANZA CONTRO BAMBINI MA CON POLONIA E UNGHERIA”
“La maggioranza bocciando la proposta di regolamento Ue sul certificato di filiazione si è assunta la responsabilità di far sedere l’Italia con Polonia e Ungheria. Un attacco ai diritti dei minori inaudito”. Così Simona Malpezzi, presidente dei senatori del Pd.
“La destra con una forzatura inaccettabile e agitando un falso problema, vota contro un regolamento che aiuta tutti i bambini, mettendo al centro, come abbiamo ribadito più volte l’interesse del minore – prosegue l’esponente dem -. Per noi è prioritario, per loro evidentemente no. Il regolamento non tocca le normative dei singoli Stati: non siamo chiamati a rivedere le nostre leggi, ma siamo chiamati a dare regole comuni su come rapportarsi con minori non nati in Italia da famiglie non residenti in Italia, che nei loro Paesi hanno il riconoscimento dello status di figlio e che si possono trovare qui da noi temporaneamente. Oggi la maggioranza, con una decisione propagandistica fatta sulla pelle dei minori, ha deciso di suddividere i bambini tra serie A e B”. E il deputato Alessandro Zan su Twitter scrive: “Si trattava di riconoscere uguaglianza e civiltà”.
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Fonte: Agenzia DIRE
Autore: Francesco Caruana
Articolo tratto interamente da Agenzia DIRE
Stato italiano palesemente soggiogato dal Vaticano, che ha permesso a un porco pedofilo come il cardinale Bernard Francis Law di essere trasferito da Boston a Roma e per giunta promosso arciprete.
RispondiEliminaQuando stracceremo i Patti Lateranensi l'Italia inizierà a essere un Paese che respira un po' di libertà.
Troppi diritti negati.
EliminaSi contiua ad arretrare invece di guardare avanti. Assurdo.
RispondiEliminaSempre peggio.
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