Articolo da L'Indipendente
Da 15 giorni Khaled El Qaisi, studente e ricercatore italo-palestinese, si trova in un carcere israeliano, dopo essere stato arrestato mentre si trovava al valico di Allenby, al confine tra la Cisgiordania occupata e la Giordania. Ad oggi contro di lui non è stata formulata alcuna accusa, né vi sono comunicati della Farnesina al riguardo, e pochissimi media nazionali si sono interessati alla vicenda, oggi nota solamente grazie alla denuncia della moglie, Francesca Antinucci. «Sappiamo solo che attualmente è detenuto in Israele» ha dichiarato a L’Indipendente Flavio Rossi Albertini, l’avvocato della famiglia. Nel corso dell’udienza di ieri la sua detenzione è stata prolungata di una ulteriore settimana, ma non è stata ancora formulata alcuna accusa formale a suo carico.
La preoccupazione della famiglia – ha dichiarato a L’Indipendente il legale della famiglia di Khaled – è che in mancanza di prove la detenzione penale venga sostituita con la detenzione amministrativa, allungando così i tempi dell’arresto. I capi d’accusa di Khaled, infatti, non sono ancora noti nemmeno al suo avvocato. «Khaled sta fisicamente bene. Psicologicamente, invece, possiamo immaginarlo tutti: detenuto ormai da settimane, senza neppure sapere quale sia esattamente l’accusa che gli viene mossa contro, non dev’essere facile – afferma l’avvocato – Ora bisogna attendere un’ulteriore settimana, al termine della quale comparirà di nuovo di fronte ad un giudice che valuterà l’esigenza o meno della proroga del trattenimento. In questo momento si naviga sfortunatamente a vista. Siamo in attesa di capire esattamente i termini della vicenda, che ancora non si conoscono. Sappiamo solo che attualmente è detenuto in Israele».
Khaled El Qaisi si trovava in vacanza a Betlemme con la moglie, Francesca Antinucci, e il figlio di 4 anni, per cercare di incontrare la propria famiglia, rinchiusa nel campo di Bey Jibril. Il 31 agosto, al termine della vacanza, Khaled e la famiglia si trovavano al valico di Allenby (al confine tra i territori occupati palestinesi della Cisgiordania e la Giordania). Dopo un lungo controllo dei bagagli e dei documenti da parte delle forze israeliane, Khaled è stato ammanettato e portato via sotto gli occhi della moglie e del figlio. La moglie, Francesca Antinucci, ha spiegato che alle richieste di delucidazioni sui motivi del fermo non è seguita risposta alcuna da parte degli agenti di frontiera israeliani. Insieme al figlio è stata poi allontanata in territorio giordano, senza telefono, né contanti o contatti. Soltanto nel tardo pomeriggio del 31 agosto, grazie all’aiuto di alcune donne palestinesi, la donna e il figlio sono riusciti a raggiungere l’Ambasciata italiana ad Amman, dove hanno denunciato l’accaduto.
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Fonte: L'Indipendente
Autore: Iris Paganessi
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Articolo tratto interamente da L'Indipendente
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