mercoledì 1 agosto 2018
A partire dal 1° settembre l'Unione Europea metterà definitivamente al bando le lampadine alogene
Articolo da Verdecologia
Dall'autunno del 2009 le lampade a bassa efficienza energetica sono gradualmente scomparse dal mercato, sulla base di quanto stabilito dalla direttiva europea.
Per rivenditori e produttori ci saranno ulteriori cambiamenti dal 1° settembre: dopo questa data infatti alcune lampadine alogene non potranno più essere immesse sul mercato, in nessun Paese dell’UE.
Il divieto riguarda principalmente le classiche lampadine alogene in vetro, non direzionali, con attacco a vite E27 o E14 che funzionano senza trasformatore, oltre ad alcune lampadine alogene non direzionali con attacco speciale (G4 e GY6.35).
I rivenditori potranno tuttavia continuare a venderle fino ad esaurimento scorte – le conseguenze saranno quindi avvertite con un certo ritardo e i consumatori avranno il tempo necessario per passare gradualmente alle moderne lampadine LED.
I risultati dello studio di LEDVANCE mostrano chiaramente che c’è bisogno di più informazione sulla messa al bando e sulle relative conseguenze.
In Italia il 41% degli intervistati non ne ha mai sentito parlare.
Se a ciò aggiungiamo il numero di italiani che ne ha sentito parlare, ma non ha chiare le conseguenze, la cifra aumenta del 16% fino a raggiungere il 57%.
Tra coloro che non sono a conoscenza del divieto, quasi la metà (47%) ha un’età compresa tra i 50 e i 60 anni e, ben più sorprendente, il 67% considera la propria conoscenza dei sistemi di illuminazione buona o almeno adeguata. Al contrario, il grado di informazione è particolarmente elevato nella fascia d’età compresa tra i 30 e i 39 anni e tra coloro con livelli di reddito ed istruzione più alti.
Vale la pena sottolineare però che l’Italia è in testa alla classifica europea: il 58% degli intervistati italiani è a conoscenza della direttiva. Francesi, tedeschi e svedesi si attestano tra il 40 e il 50%. In fondo alla classifica troviamo gli inglesi: solo il 35% ne è informato.
Le tecnologie di illuminazione tradizionali compaiono ancora nella lista della spesa degli italiani, per esempio poco meno di un terzo degli intervistati sceglie ancora lampadine alogene.
Eppure ben l’84% dei consumatori cita l’efficienza energetica, la durata e il prezzo come criteri chiave di acquisto – considerando il calo dei prezzi, l’aumento dell’efficienza e la maggiore durata delle lampadine LED, si tratta proprio dei motivi per cui passare alla tecnologia LED.
A partire dal prossimo autunno, chi non l’avesse ancora fatto dovrà cominciare a sostituire le proprie lampadine alogene. Esistono già numerose alternative LED economiche e a basso consumo energetico, simili nella forma alle lampadine tradizionali. Le LED tutto vetro, equipaggiate con la più recente tecnologia a filamento, sono un esempio. Sono disponibili con bulbo in vetro trasparente o smerigliato e anche in versione dimmerabile.
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Fonte: Verdecologia
Autore: Manuela Michelini
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Articolo tratto interamente da Verdecologia
10 commenti:
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Buono a sapersi. Grazie mille.
RispondiEliminasinforosa
Grazie a te.
EliminaHo sostituito le lampadine classiche con quelle a led già da tempo, non sapevo però che ne esistessero in versione dimmerabile, grazie dell'informazione!
RispondiEliminaUna guida che può tornare utile.
EliminaOps!! devo essere l'unico che ne ha ancora qualcuna in casa.
RispondiEliminaQualcuna c'è l'ho anch'io conservata.
EliminaCiao Cavaliere,
RispondiEliminamettiamola così: dopotutto, a parte tutto quello che si può dire sugli italiani siamo discretamente informati se lo stesso articolo sottolinea che "l’Italia è in testa alla classifica europea: il 58% degli intervistati è a conoscenza" ... bene (non facciamo pena proprio in tutto) ... comunque c'è da dire che è buona cosa; io personalmente ho un fratello elettricista e sono anni che ci fa usare solo luci a LED e ci troviao bene. Buona serata
Idem.
EliminaPer quel che ne so io, in Italia si usa il led da anni quindi non capisco questa finta ignoranza...
RispondiEliminaIn Europa c' è ancora qualcuno che non ha capito la direttiva.
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