X Agosto
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
Giovanni Pascoli
Questa è in assoluto la mia poesia preferita.. Per ovvi motivi..
RispondiEliminaLa imparai a memoria in quarta elementare e la ricordo ancora perfettamente.
Grazie per avermi regalato un'emozione.
Sono versi indimenticabili.
EliminaStruggente. Questa poesia la studiai ai tempi delle superiori, poi l'ho dimenticata. E Claudia T. mi ha rimproverato per averla dimenticata. E' una delle sue poesie preferite
RispondiEliminaGrandi versi.
EliminaBellissima poesia imparata a memoria da bambina e mai più dimenticata...buona giornata!
RispondiEliminaSereno pomeriggio.
EliminaQuesta poesia la so a memoria, quasi tutta !!Un saluto
RispondiEliminaMolto bene.
EliminaProbabilmente è tra le più sofferte, nel rivolgersi alle stelle e nel riecheggiare del dolore paterno. Buona serata
RispondiEliminaVersi profondi e significativi.
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