mercoledì 29 agosto 2018

Sono tornato: recensione del film



Sono tornato è un film del 2018 diretto da Luca Miniero.

Trama 

Nel 2017, Benito Mussolini cade dal cielo a Roma davanti alla Porta Alchemica senza essere invecchiato di un solo giorno e credendo di essere ancora nel 1945; inizialmente disorientato da una società molto diversa da quella che conosceva, poco dopo incappa nell'aspirante regista Andrea Canaletti, da poco licenziato dal canale My Tv per cui lavorava e stava girando un film senza successo davanti alla porta magica dove era caduto il dittatore.

Intenzionati a sfruttarsi a vicenda, Canaletti e Mussolini (che viene creduto, da Canaletti e non solo, un semplice attore che recita la parte) iniziano un viaggio per l'Italia, il primo per girare un documentario in grado di renderlo celebre, il secondo per saggiare lo stato d'animo degli Italiani nella speranza di poter un giorno riprendere il potere. Viaggiando su e giù per il Paese i due raccolgono in poco tempo un gran numero di consensi fino al giorno in cui la popolarità di Mussolini diviene tale che la splendida e ambiziosa Katia Bellini, nuova direttrice di My Tv, decide di creare uno show televisivo dedicato all'apparentemente finto dittatore, le cui idee stanno facendo sempre più presa nell'immaginario collettivo.

Lo spettacolo, come prevedibile, si rivela un successo internazionale che attira persino l'attenzione dei principali media stranieri, facendo la fortuna sia di Mussolini, che vede aumentare a dismisura il proprio consenso, che di Canaletti, reintegrato nell'azienda e rapidamente promosso. Solo in pochi trovano il coraggio di criticare a più riprese la retorica fanatica e populista del dittatore e il circo mediatico da esso creato; a nulla valgono i moniti di alcuni membri di My Tv di non celebrare eccessivamente il personaggio nel nome della satira e delle esigenze di spettacolo. Le cose tuttavia cambiano drammaticamente quando il vicedirettore di MyTv, per vendicarsi di essere stato scavalcato e messo in secondo piano dalla Bellini, fa in modo di rendere pubblico durante un dibattito tra Mussolini ed Enrico Mentana il video dell'uccisione di un cane ad opera del dittatore durante il giro d'Italia con Canaletti, che viene quindi duramente criticato e messo alla porta assieme a Mussolini e alla stessa Katia.

Rimasti senza casa e senza lavoro, Canaletti e Mussolini trovano momentaneo rifugio a casa della fidanzata di Andrea, Francesca (che è riuscito a conquistare anche grazie allo stesso Mussolini), ma qui il dittatore viene riconosciuto dall'anziana nonna della ragazza, una sopravvissuta al rastrellamento del ghetto di Roma. Canaletti, ormai disgustato dall'ideologia malata del dittatore, prende le distanze da lui e Mussolini, ritrovatosi di colpo solo, una notte viene violentemente pestato da alcuni uomini mascherati: a prima vista sembra una reazione violenta di animalisti provocati dal video dell'uccisione del cane, ma in realtà si tratta di una messinscena orchestrata dalla Bellini per tornare alla ribalta su una rete televisiva concorrente a My Tv, mentre Mussolini s'innamora di lei, rivedendo in essa Claretta Petacci, oltre a trasferirsi nella sua casa.

Nel mentre Canaletti, riguardando il materiale di regia da lui girato poco prima dell'incontro con Mussolini, vede l'apparente comico cadere dal cielo alle sue spalle e recatosi sul luogo dell'evento (la famosa Porta Alchemica) capisce che, secondo la leggenda in realtà vera, si tratta di un punto di contatto tra il mondo dei vivi e l'aldilà, rendendosi quindi conto che quello che fino a quel momento riteneva un comico è davvero Benito Mussolini. Nello stesso momento la Bellini, sfruttando il finto pestaggio, riesce a rientrare nel mondo dei media e ad organizzare un nuovo spettacolo televisivo assieme al Duce, riavendo denaro e successo; Canaletti prende la pistola di un poliziotto e irrompe sulla scena, tentando di convincere tutti che quello non è un semplice attore, ma pur trovandosi nell'opportunità di poterlo uccidere rinuncia a sparargli per non diventare come lui e viene per questo arrestato.

Ormai totalmente riabilitato dalla maggior parte degli italiani (inclusa persino la padrona del cane da lui ucciso, che accetta in diretta di perdonarlo), Mussolini è pronto a sfruttare il suo carisma e la potenza dei media per cercare di riprendere il potere.

Curiosità sul film

La pellicola è un remake del film tedesco Lui è tornato (2015), in cui veniva raccontato l'ipotetico ritorno di Adolf Hitler nella Germania odierna e le sue conseguenze.

Così come nell'originale tedesco il film è composto in buona parte da scene improvvisate in cui Massimo Popolizio interagisce nei panni di Mussolini con persone ignare della finzione in atto, scatenando le reazioni più disparate.

La mia opinione

Il film sicuramente suscita una profonda riflessione. Molto attuale, ci fa capire che spesso la storia ha cattivi allievi, certe atrocità vengono cancellate dalla memoria e magari si passa a una riabilitazione di dittatori, che hanno fatto milioni di vittime.

Voto: 6,5

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2 commenti:

  1. Nonostante, un velo di preoccupazione sull'imminente futuro, io l'ho trovato esilarante sotto alcuni aspetti; anche se l'atteggiamento di molte persone (che non sapevano che si stesse girando un film, e lo credevano più uno scherzo) ha destato in me una certa preoccupazione! comunque concordo con il voto dell'autore del post! buona serata.

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