mercoledì 27 novembre 2024

Carpe diem di Quinto Orazio Flacco


Carpe diem

Non domandarti, non è giusto saperlo, a me, a te

quale sorte abbian dato gli dèi, e non chiederlo agli astri,

o Leuconoe; al meglio sopporta quel che sarà:

se molti inverni Giove ancor ti conceda

o ultimo questo che contro gli scogli fiacca le onde

del mare Tirreno. Sii saggia, mesci il vino,

breve è la vita, rinuncia a speranze lontane. Parliamo

e fugge il tempo geloso: carpe diem, non pensare a domani.

 Quinto Orazio Flacco


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