Lulù: Adesso vado su io a parlare... io non so come chiamarvi...
signori lavoratori, operai, compagni, signori compagni, cioè io non lo
so...
Bassi: Ma piantala, vieni qua, vieni a parlare al microfono.
Sindacalista: Su, vieni, vieni al microfono!
Bassi: Vieni qua!
Lulù:
Ma guarda vado un momento su, guarda... lo studente... lo studente lì,
fuori, ha detto, che noi entriamo qui dentro di giorno, quando è... è
buio, e usciamo di sera quando è buio. Ma che vita è la nostra! Questo
pro forma. Allora io dico... già che ci siamo... perché non lo
raddoppiamo questo cottimo, eh? Così lavoriamo anche la domenica, magari
veniamo qui dentro anche di notte, anzi magari portiamo dentro anche i
bambini, le donne. I bambini li sbattiamo sotto a lavorare, le donne ci
sbattono a noi un panino in bocca e noi via che andiamo avanti senza
staccare, avanti, avanti, avanti... avanti per queste quattro lire
vigliacche fino alla morte! E così da quest'inferno, sempre senza staccare, facciamo direttamente quell'altro inferno che tant l'è istess, eh?
Bassi:
Sentimi bene Massa, te che adesso parli tanto, ma dov'è che eri quando
noi altri coi compagni del sindacato abbiamo fondato il sindacato qua
della fabbrica, della B.A.N.? Dov'è che eri, eh? Rispondi!
Lulù:
Eh, dov'è che ero... dov'è che ero... facevo il cottimista! Seguivo la
politica dei sindacati! Lavoravo per la produttività, incrementavo io,
incrementavo! E adesso... adesso cosa sono diventato... guarda son diventato una bestia, una bestia, guarda son diventato.
Bassi: Te sei una bestia, mica noi altri.
Lulù:
Lo stude-lo studente, lo studente, lì fuori, dice... aspetta qua,
dice... dice... ecco... che noi... siamo come le macchine! Capito? Che
io sono una macchina! Io sono una puleggia, io sono un bullone, io sono
una vite, io sono una cinta di trasmissione, io sono una pompa! E adè la
pompa l'è rota, la va pü... e non c'è più verso di aggiustarla la pompa adesso. Io... propongo... questa proposta... di lasciare... subito... il lavoro... tüt! E chi non lascia il lavoro, subito adesso, è un crumiro! È un facia de merda!
Tratto dal film La classe operaia va in paradiso di Elio Petri (il monologo di Lulù)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.