sabato 30 novembre 2024

Ritmi retrò (viaggio nella musica degli anni 70, 80 e 90): Another Brick in the Wall dei Pink Floyd

Austin Graffiti


Angolo curato e gestito da Mary B.

"Another Brick in the Wall" è una delle canzoni più celebri dei Pink Floyd, proveniente dall'album "The Wall" del 1979. Questo brano, suddiviso in tre parti, offre una critica incisiva al sistema educativo e alla società oppressiva dell'epoca.

  • La prima parte presenta il tema della costruzione del "muro" metaforico che il protagonista, Pink, erige attorno a sé. Questo muro simboleggia le barriere emotive e psicologiche che si formano a causa delle esperienze traumatiche della sua infanzia, inclusa la perdita del padre in guerra.
  • La seconda parte, la più nota, è un inno di ribellione contro l'educazione autoritaria. Con il suo ritornello indimenticabile "We don't need no education, we don't need no thought control", la canzone critica il sistema scolastico che soffoca la creatività e l'individualità degli studenti. Il coro dei bambini aggiunge un tocco di ironia e potenza al messaggio, rendendo il brano un simbolo di protesta giovanile.
  • La terza parte riflette la completa alienazione del protagonista, ormai adulto, che si rende conto di essere diventato un altro "mattone nel muro". Questa sezione evidenzia la desolazione e la solitudine che derivano dalla costruzione di barriere emotive.

Musicalmente, "Another Brick in the Wall" si distingue per il suo ritmo incalzante e il caratteristico riff di chitarra. La fusione di rock psichedelico e elementi di musica pop ha permesso ai Pink Floyd di raggiungere un pubblico più vasto, consolidando la loro posizione come una delle band più influenti nella storia della musica.

"Another Brick in the Wall" ha avuto un impatto duraturo sulla cultura popolare, diventando un inno di protesta contro l'oppressione e l'autoritarismo. La canzone è stata utilizzata in vari contesti, dai movimenti studenteschi alle campagne per i diritti civili, dimostrando la sua rilevanza e potenza anche a decenni di distanza dalla sua pubblicazione.

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Photo credit Senorelroboto, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons


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