martedì 24 gennaio 2023

Il Congo dimenticato



Articolo da Centro Studi Sereno Regis

Da più parti, prima di tutto da cittadini Congolesi della diaspora o che vivono ancora in Congo, da Associazioni e ONG attive in quella nazione africana e da personalità come padre Alex Zanotelli,  arriva l’invito a rompere il silenzio sulla situazione del Congo. Ancora recentemente l’occasione per dare voce al Congo, da parte di Zanotelli, è nata dalla  visita a Napoli del noto ginecologo Denis Mukwege, premio Nobel per la pace che ha raccontato la drammatica situazione in cui vive il suo popolo.

“In Congo – dice Zanotelli sul Fatto Quotidiano di qualche giorno fa – c’è una guerra che dura da sessant’anni e ha già fatto dodici milioni di morti. E tutto questo per l’immensa ricchezza mineraria di questo Stato che è diventata la sua maledizione. In quel Paese, infatti, ci sono i minerali essenziali per l’high-tech come il coltan (80% della produzione mondiale), il cobalto, il litio, (e molti altri) che sono elementi fondamentali per i nostri telefonini, per le pile elettriche delle nostre auto. Tutti questi minerali, frutto, spesso, del lavoro dei bambini, non passano per Kinshasa, la capitale del Congo, ma vengono trasferiti illegalmente in Uganda e in Rwanda, per entrare poi nel circuito internazionale. A guadagnarci sono soprattutto l’Occidente e le multinazionali, ma a perderci è il Congo, classificato come il terzo Paese più povero del mondo”.

Oggi il Rwanda sta facendo guerra al Congo per annettere le confinanti province dell’Ituri e del Nord Kivu, ricche di questi minerali. Lo fa tramite il Movimento 23 marzo che sta avanzando verso Goma, il capoluogo del Nord- Est. A fronteggiare questa spaventosa situazione ci sono l’esercito congolese e la missione Onu per la stabilizzazione del Congo. Non solo, ora anche il Kenya ha inviato, in nome della comunità dell’Africa Orientale, novecento soldati keniani. Tutto questo ha indotto mezzo milione di congolesi a fuggire nei Paesi vicini e sei milioni a cercare rifugio in altre parti del Congo.

In questo contesto si situa l’imminente viaggio apostolico di Papa Francesco in Congo e nel Sud Sudan, rimandato lo scorso anno per i problemi al ginocchio.

Come Centro Studi Sereno Regis e Mir-Mn ci siamo uniti alla marcia “Restiamo Umani” di qualche anno fa proposta anche a Torino, dall’attivista dei diritti umani congolese, John Mpaliza.

Ora, John Mpaliza e una vasta rete di Associazioni hanno deciso di provare ad agire partendo subito con una conferenza stampa il 25 gennaio alle 12 presso la Federazione Nazionale Stampa Italiana.

Chiediamo di leggere la lettera che segue e di aderire se si è Associazione o rete/coordinamento.

Si troverà nella lettera, un link a un modulo semplicissimo per l’adesione.

È questo un modo concreto di aiutare a rompere il silenzio ed iniziare a dare ascolto e attenzione alla situazione drammatica di quel paese. Noi dal canto nostro, proveremo a seguire gli eventi e ad informare raccogliendo le iniziative che seguiranno e dando voce ad attivisti e giornalisti attenti alla sempre drammatica situazione africana, e congolese in questo particolare momento.



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Articolo tratto interamente da 
Centro Studi Sereno Regis 


1 commento:

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