Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'assedio di Leningrado (in russo: блокада Ленинграда?, traslitterato: blokada Leningrada) durante la seconda guerra mondiale è stata una delle più cocenti sconfitte nella guerra lampo di Adolf Hitler contro l'Unione Sovietica.
Le forze armate tedesche, pur avendo progettato un assalto diretto della durata di sei/otto settimane, incontrarono invece un'inaspettata resistenza. L'assalto si trasformò dunque in un assedio che durò 2 anni e 5 mesi, dall'8 settembre 1941 al 27 gennaio 1944. Ma già il 18 gennaio 1943 i sovietici, indisturbati dalle forze tedesche, riuscirono a far arrivare rifornimenti alla città ancora assediata.[4] Fu l'assedio più lungo di tutta la seconda guerra mondiale e ad oggi è il secondo più lungo della storia moderna dopo quello di Sarajevo degli anni '90. La data in cui si celebra ufficialmente la liberazione della città è il 27 gennaio.
La città di Leningrado (oggi San Pietroburgo), indicata nel Mein Kampf come il caposaldo del bolscevismo sovietico, era uno dei tre obiettivi prioritari dell'Operazione Barbarossa, la guerra anticomunista di annientamento.[4] Oltre che come centro culturale, Leningrado era importante anche come centro per il commercio nel Mar Baltico, anche per la vicinanza della base navale di Kronštadt, sede della flotta russa del Baltico, e per la presenza di fabbriche per la produzione di acciaio e di carri armati. L'ultimo collegamento ferroviario con Leningrado si ebbe il 30 agosto 1941, quando i soldati tedeschi raggiunsero il fiume Neva. Questa data segna l'effettivo inizio dell'assedio della città. A causa della mancata rapida presa della città, un furibondo Hitler promise di "eliminare la città di Pietroburgo dalla faccia della terra".[4]
Le forze armate tedesche invasero l'URSS durante l'Operazione Barbarossa il 22 giugno 1941, data che segnò l'inizio ufficiale del conflitto tra Germania e Unione Sovietica. Un secondo fronte bellico era stato anche aperto il 25 giugno, quando i sovietici bombardarono alcune città della Finlandia segnando di fatto la continuazione della guerra finno-sovietica.
Nel mese di agosto i finlandesi avevano riconquistato l'istmo careliano, avvicinandosi a Leningrado da ovest e avanzando attraverso la Carelia a est del lago Ladoga per avvicinarsi alla città anche da nord. Il quartier generale finlandese non accettò però la richiesta da parte dei tedeschi di procedere ad un attacco aereo della città; la sola eccezione fu l'uccisione casuale di un elefante al giardino zoologico di Leningrado da parte di un singolo aereo. Un'altra decisione dei finlandesi fu di non voler proseguire nell'avanzata oltre il fiume Svir' a sud nella Carelia occidentale.
Al fine di soddisfare l'obiettivo di Hitler di distruggere Leningrado, l'Oberkommando des Heeres (OKH) creò l'Heeresgruppe Nord, al comando del generale Ritter von Leeb. L'Heeresgruppe Nord era formato dalla 16. Armee, 18. Armee e dal Panzergruppe 4. Il Panzergruppe aveva un totale di 475.000 uomini in 28 divisioni. Sebbene il compito intermedio di Leeb fosse quello di distruggere tutte le forze sovietiche nella regione del Baltico, il suo ultimo compito era quello di eliminare Leningrado come base industriale e la sua popolazione.
I tedeschi prevedevano di coprire i 765 km dal confine della Prussia Orientale alla periferia di Leningrado in circa sei-otto settimane e di catturare la città entro la metà di agosto. Da parte sua, la Wehrmacht fece degli avanzamenti rapidi ed in settembre giunse alle porte di Leningrado; nello stesso tempo i loro alleati avanzarono sino al fiume Svir, raggiunto nel mese di dicembre, 160 chilometri a nord-est della città.
Incapace o non convinta nel continuare nella sua posizione di vantaggio, grazie anche alla strenua e brillante difesa cittadina organizzata dal maresciallo Žukov, l'armata tedesca si trovò ad assediare Leningrado, senza riuscire a conquistarla, per 900 giorni. I militari tedeschi accerchiarono la città bloccando tutte le vie di rifornimento e rimase aperto solo un piccolo corridoio verso il lago Ladoga, che prese il nome di Strada della Vita.
La situazione sanitaria e alimentare della città fu pessima, soprattutto nel primo inverno, ma Hitler non riuscì mai ad organizzare il banchetto da lui previsto per festeggiare la conquista di questo gioiello della civiltà europea. Il 12 gennaio 1943 i sovietici diedero l'avvio all'Operazione Iskra, con l'obiettivo di liberare la città. Dopo cruente e feroci battaglie, l'Armata Rossa riuscì a distruggere le fortificazioni tedesche ed aprire un corridoio stradale sicuro verso il lato meridionale del Ladoga, riuscendo il 18 gennaio a far giungere rifornimenti alla città assediata.
Nel gennaio 1944 una decisa controffensiva russa riuscì a cacciare i tedeschi dalla zona sud della città, ponendo di fatto termine al lunghissimo assedio; più tardi, nella stessa estate del '44, anche le truppe finlandesi vennero ricacciate al di là della baia di Vyborg e del fiume Vuoksa.
Nel caos del primo inverno di guerra nessun piano di evacuazione della città era attuabile e, di fatto, sia il centro urbano che i suoi sobborghi furono in completo isolamento fino al 20 novembre 1941, quando un corridoio venne aperto sulla superficie ghiacciata dal Ladoga permettendo l'arrivo di vettovagliamento agli assediati.[5]
La capacità di resistenza dei leningradesi meravigliò molto gli Alleati, spaventati dal repentino collasso delle armate sovietiche di fronte ai primi attacchi delle truppe naziste. Molti cattivi profeti già prevedevano una repentina caduta dell'Unione Sovietica; invece i semplici cittadini, anche solo continuando le loro solite occupazioni, diedero un grande impulso morale alla resistenza.
Continua la lettura su Wikipedia, l'enciclopedia libera
Questo articolo è pubblicato nei termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.