lunedì 5 novembre 2018

Legambiente: contro il consumo di suolo e il cambiamento climatico serve un piano nazionale



Articolo da NewsTown

Dal Veneto alla Sicilia, dalla Liguria al Lazio, compresa l'isola di Ischia, sono tanti i territori colpiti in questi giorni e in queste ore dal maltempo con frane, esondazioni, trombe d'aria e tutto ciò che ne è conseguito. Da ultimo la strage di alberi nei boschi del Trentino, dell'Alto Adige, Veneto e Friuli e il maltempo che si è abbattuto sulla provincia di Palermo dove si contano al momento dodici morti.

Il clima sta cambiando, ormai è un dato di fatto, eppure l'Italia continua ad essere impreparata.  È quanto torna a denunciare Legambiente ribadendo l'urgenza di un piano nazionale di adattamento al clima e una normativa che fermi il consumo di suolo, insieme ad un'intensa attività di prevenzione.

Le città non possono essere lasciate da sole a fronteggiare impatti di questa dimensione dovuti in primis ai cambiamenti climatici, che amplificano gli effetti di frane e alluvioni e che stanno causando danni al territorio e alle città mettendo in pericolo la vita e la salute dei cittadini. "In queste ore - dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - il primo pensiero va purtroppo alle vittime e ai dispersi e ribadiamo la piena disponibilità e supporto ai tanti soccorritori impegnati in queste ore sui territori colpiti. Le diverse emergenze scattate in questi giorni non possono, però, non richiamare ad una riflessione sul rischio idrogeologico e le conseguenze del cambiamento climatico sempre più evidenti sul nostro territorio, in cui questi fattori spesso sono stati ignorati o sottovalutati e la prevenzione stenta a partire. Nonostante siano state messe in campo nuove politiche per la riduzione del rischio sul territorio, con l'obiettivo di recuperare anni di ritardi negli interventi, purtroppo ancora oggi non se ne vedono i risultati". La dimensione dei problemi che vediamo nei territori legati alla fragilità idrogeologica del Paese, ad una pianificazione e ad una espansione urbanistica che spesso non ne tiene conto e a un clima che sta cambiando, "è tale da obbligare a un cambio di strategia e di velocità degli interventi", aggiunge Zampetti; "si deve passare da un approccio che segue emergenze e disastri a una lettura complessiva del territorio italiano attraverso un Piano nazionale di adattamento e a interventi coerenti e coordinati. Per questo chiediamo al Governo di approvare tale piano nazionale, a cui devono seguire piani su scala regionale e territoriale, strumenti trasversali di cui tener conto anche in tutte le altre pianificazioni, in modo da aiutare così anche i Comuni, che devono individuare rischi e interventi prioritari di prevenzione".

Per mettere in campo tutto questo - aggiunge il direttore generale di Legambiente - servono risorse adeguate e continuative. "Per questo abbiamo proposto già a partire dalla prossima finanziaria di prevedere un fondo di almeno 200 milioni di euro all'anno, per l'erogazione di finanziamenti da destinare ai Piani Clima da parte dei Comuni, e a progetti di adattamento ai cambiamenti climatici, oltre le risorse necessarie per interventi di manutenzione, riqualificazione e riduzione del rischio, a partire dagli spazi pubblici e di allerta dei cittadini. Ma di tutto questo purtroppo nella nuova proposta di finanziaria non ve ne è traccia".

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Fonte: NewsTown


Autore: redazione NewsTown


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Articolo tratto interamente da NewsTown



8 commenti:

  1. Tutto assolutamente giusto e condivisibile, io direi soltanto che il clima non sta cambiando, di fatto è già cambiato e potrà solo continuare a cambiare in peggio se non interverremo per invertire questa rotta catastrofica.

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  2. Se ne parla da anni speriamo che adesso seguano i fatti!

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  3. Bisogna fare qualche cosa. Tenere anche conto che hanno costruito abusivamente in luoghi non adatti . Ci son stati , mi pare, 39 morti e non sono pochi per il maltempo. Saluti.

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  4. Sagge parole, per me senza ombra di dubbio. Grazie e ciao.

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