domenica 18 novembre 2018

Buon compleanno Topolino



Articolo da Lo Spazio Bianco

Il 18 novembre 1928 uscì nelle sale cinematografiche americane un cortometraggio animato destinato a fare la Storia. Intitolato Steamboat Willie, vedeva un allegro sorcetto antropomorfo, vestito solo di un paio di calzoncini corti e di due grosse scarpe, intento a pilotare una vaporetto sotto lo sguardo arcigno del capitano Gambadilegno.

Il cartoon è memorabile perché introdusse per la prima volta il sonoro nel cinema d’animazione, ma anche e soprattutto perché viene considerato come il debutto ufficiale del protagonista: Mickey Mouse, noto in Italia come Topolino.

In realtà altri due cartoni animati con il personaggio erano già stati realizzati e distribuiti nei mesi precedenti (Plane Crazy e The Gallopin’ Gaucho), ma l’importante innovazione tecnica di Steamboat Willie e il conseguente successo fece sì che proprio questo cortometraggio sarebbe stato indicato come data di esordio per uno dei personaggi di fantasia più celebri di sempre.

Dopo 90 anni, infatti, Topolino rimane una stella nel firmamento della fantasia, e dalle pellicole cinematografiche (è stato protagonista di circa 120 corti animati, senza contare la partecipazione a mediometraggi, lungometraggi e svariati prodotti televisivi) si è presto allargato a infinite tipologie di merchandising – tazze, magliette, pupazzi, videogiochi, articoli di arredamento ecc – oltre ad essere diventato ben presto il simbolo dell’intera multinazionale Disney, un impero multimediale dell’intrattenimento nel senso più ampio del termine, di cui il personaggio costituisce il primo mattone.

Ma il vero punto di interesse del mini-speciale che andiamo ad inaugurare oggi è la carriera di Topolino nei fumetti.

Se buona parte della fama di Mickey Mouse si deve ai cartoni animati, non si può infatti negare che il personaggio abbia trovato una vera e propria seconda casa nelle vignette, dove è approdato fin dai primissimi anni Trenta grazie alle strisce che apparivano sui quotidiani statunitensi. Nel 1932, poi, esordì in Italia la prima pubblicazione intitolata al personaggio, grazie all'intuizione dell’editore fiorentino Nerbini: si tratta del primo atto di un percorso che avrebbe portato il nostro Paese, alcuni decenni dopo, ad essere il principale realizzatore ed esportatore al mondo di storie a fumetti Disney e, quindi, di storie con Topolino.

L’America la faceva ovviamente da padrona nei primi anni: le già citate strisce quotidiane e le tavole domenicali, curate e disegnate da Floyd Gottfredson e da Manuel Gonzales, impostarono in maniera fondamentale la personalità di Mickey Mouse e il suo mondo, fatto di ambientazioni rurali, di comprimari e di avversari. Gottfredson e gli sceneggiatori che lo affiancarono raccontavano di un Topolino avventuroso e caparbio, quasi una versione alternativa rispetto a quello più giocoso e prettamente umoristico che contemporaneamente agiva al cinema, marcando quella che diventerà una pratica comune per il trattamento dei personaggi di franchising attraverso i media narrativi: era il prototipo dell’uomo comune che si trova ad affrontare situazioni complicate, indagini, rischi, missioni e quant’altro in virtù del proprio carattere altruista e coraggioso.

Una traccia seguita anche dai primi comic books disneyani che videro la luce in America: Topolino, affiancato sempre più spesso dal fedele amico Pippo, agiva in avventure di una ventina di tavole contro contrabbandieri, pirati e criminali di varia estrazione, anche se con toni più piatti e spesso meno coinvolgenti rispetto alle storie a strisce. Tra gli sceneggiatori di questo periodo spiccano Carl Buettner, Del Connell, Carl Fallberg e Don Christensen, mentre tra i disegnatori è da ricordare Paul Murry, che ha illustrato migliaia di storie dettando l’estetica topolinesca e del suo universo narrativo per diversi anni.


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Fonte: Lo Spazio Bianco


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Articolo tratto interamente da Lo Spazio Bianco


12 commenti:

  1. Io ho letto "Topolino" per molti anni, però devo dire che ho sempre amato maggiormente Paperino, alle prese con lo zio Paperone, mi divertiva moltissimo. Saluti.

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  2. Grande Cav,
    sono felice di leggere anche il tuo post sul mitico Topo!
    Io ovviamente sono affezionatissimo al personaggio italiano di fine anni '80 e inizio '90, e al filone di quelle storie.

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    1. Ricordo che il post non è mio, ma è stato ripreso dal noto sito Lo Spazio Bianco, condivisibile grazie a una licenza Creative Commons. Dopo questa doverosa premessa, anch'io sono molto affezionato alle storie degli anni '80-'90.

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  3. Bellissimo il ricordo di tanti ed anche il tuo. Grazie Cavalier Vincenzo ed auguri al grande topo di tutti i tempi. Ciao!

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    1. I complimenti li dobbiamo girare all'autore di questo post, molto bravo nella ricerca.

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  4. Io preferisco i cartoon ma leggo anche le storie a fumetti.
    W Topolino, giovanissimo novantenne super astro della cultura pop.

    Moz-

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  5. io ero una grandissima fan della sua morosa... buon compleanno Topolino (uno dei pochissimi topi che mi aggradano)

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  6. Infatti Vincenzo, il carattere reso nei fumetti ha reso più forte il personaggio ed è anche uno dei motivi per cui ancora lo amo e forse lo amiamo tutti.
    Grazie e ti abbraccio forte, notte!

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