giovedì 15 novembre 2018

Napoli: nasce nel rione Sanità la casa editrice “Edizioni San Gennaro”

Rione Sanità (Naples)

Articolo da CON magazine

In un periodo in cui l’editoria italiana vive un momento di difficoltà, parte una scommessa editoriale dal Rione Sanità di Napoli: dare vita a una nuova casa editrice.

La scommessa ha già un nome, si chiama Edizioni San Gennaro ed è il marchio della Fondazione di Comunità San Gennaro, nato dalla volontà di Padre Antonio Loffredo e dei giovani del Rione.

L’idea nasce dal bisogno di proseguire e delineare con maggiore puntualità i confini di un progetto che da anni vede la Fondazione impegnata sul territorio del rione Sanità, nel tentativo di valorizzarne le peculiarità, favorire la diffusione del bello e della cultura, valorizzarne le naturali meraviglie. Le diverse attività che la Fondazione ha messo in piedi nel corso degli ultimi anni, si fondano sulla valorizzazione del capitale umano. Così il parroco e i ragazzi del rione sono giunti alla decisione di costituire la casa editrice, perché ritengono che il libro e la lettura siano strumenti necessari per comunicare la bellezza, per trasmettere memoria e identità e per non disperdere quell’enorme patrimonio materiale e immateriale di cui è permeato il distretto culturale del rione Sanità.

La casa editrice si sviluppa come naturale evoluzione di una realtà complessa con lo scopo di dar voce con chiarezza al bisogno di diffondere e condividere lo strumento di cultura per eccellenza, il libro.


Il primo testo che la casa editrice ha deciso di pubblicare, inaugurando la collana Le pietre scartate è “Vico Esclamativo” della giovane Chiara Nocchetti, con prefazione di Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD, e postfazione di Antonio Loffredo. Il volume, in libreria dal 4 ottobre, è nato da un desiderio: quello di tessere un lungo filo che incrociasse le storie di chi, ogni giorno, ha scelto di vivere il rione Sanità e di trasformarlo per provare a raccontare cosa si nasconde dietro un volto, uno sguardo, una stretta di mano. Un percorso lungo, doloroso, tenero e incredibilmente emozionante, che si snoda delicatamente nel territorio più fragile di tutti: quello delle vite degli altri. Venticinque vite elette a paradigma di un lavoro straordinario di accoglienza, di fiducia verso persone per le quali vi era un futuro di disperazione definitivamente segnato.

Quella delle Catacombe di San Gennaro non è quindi solo la storia di una modalità intelligente, innovativa e solidale di gestione di un bene comune. È molto di più. È lo scandaloso rovesciamento del paradigma che ispira le politiche per i giovani, la lotta alle mafie, gli interventi per lo sviluppo e, perfino, alcuni interventi di assistenza “per i più deboli”. Non si assistono i più fragili, non si cercano opportunità “per” i più sfortunati, ma si lavora con le pietre di scarto per costruire l’edificio.

Al rione Sanità di dice che l’umanesimo o diventa umanità o muore e nel primo caso si tramuta in bellezza, una bellezza che, come diceva Pasolini, si vede perché è viva e quindi reale. Ma aggiungeva che per vedere la bellezza bisogna avere occhi aperti, curiosi che aspettano che accada qualcosa, che credono che la bellezza esista. “Vi chiediamo di aprire i vostri occhi – dichiara l’autrice – di far sì che siano curiosi, occhi che sanno vedere in ogni storia un punto esclamativo noto in passato come il punto ammirativo. Il punto che sanciva lo stupore e la meraviglia dell’incontro con la bellezza”.

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Fonte: CON magazine


Autore: 
redazione CON Magazine.it

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Articolo tratto interamente da CON magazine.it


Photo credit Alexandre [CC BY-SA 4.0], da Wikimedia Commons


6 commenti:

  1. Una bellissima notizia..anche se purtroppo il termine scommessa è azzeccato, visto lo stato dell'editoria italiana..in bocca al lupo!

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  2. Molto interessante...sguardi curiosi sulla realtà. Giusto.
    Ti abbraccio Vincenzo e grazie.

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